Tricase, 23 giugno 2023
CRISI A PALAZZO GALLONE
La lettera con cui Francesca Longo e Giorgio Dell’Abate lasciano il Partito Democratico
Al Segretario del Circolo Partito Democratico di Tricase
Gianluigi Forte
e p.c al Circolo del Partito Democratico di Tricase
Caro Segretario e cari e care militanti,
è necessario interrompere questa crisi politica per occuparci dei problemi di Tricase e dei Tricasini. Il Partito Democratico è stato dall'inizio parte di questa coalizione di governo e nonostante le critiche da noi stessi mosse in questi anni, noi consiglieri non abbiamo mai pensato di interrompere quest'esperienza, nemmeno nei giorni in cui abbiamo attraversato, a fatica, la frattura che si è generata, dal momento che eravamo fermamente convinti di poter trovare una soluzione condivisa.
Siamo nel momento storico dei rincari energetici, della crisi ambientale ed ecologica, della ripresa post-pandemica e delle opportunità offerte dal PNRR e l'unica cosa necessaria da compiere oggi è un atto di responsabilità verso i cittadini che rappresentiamo per continuare a lavorare alacremente per il benessere dell'intera comunità. Questo è il vero senso della politica, l'unico che dà onore al ruolo istituzionale che ricopriamo e per cui ci è stata data fiducia: essere al servizio esclusivo della nostra comunità. Riconosciamo la difficoltà di governare in coalizioni eterogenee ma unite da unico patto sottoscritto con i cittadini, ma noi puntiamo in alto, guardiamo alla Città, alla crescita, agli obiettivi. Siamo ancora convinti che sia fondamentale ripartire dai capisaldi del nostro programma elettorale, ossia dal miglioramento della qualità di vita nelle Marine e nelle frazioni, dall'attrattività turistica, dal decoro urbano, dal verde pubblico, dalla pianificazione urbanistica.
Le critiche e la messa in discussione dell'attività svolta fino ad ora, da parte nostra, erano mosse esclusivamente dal desiderio di raggiungere traguardi sempre più incoraggianti e dalla voglia di fare sempre di più.
Un anno fa consegnammo un primo documento al Sindaco: era un appello al rilancio dell'attività amministrativa; in quell'occasione abbiamo chiesto ordine, metodo e l'azzeramento della Giunta, per una sua rimodulazione funzionale ed una verifica del lavoro svolto.
ln un'altra missiva, invece, riconoscevamo tutti i risultati raggiunti, come l'assunzione di nuovo personale, per rendere più efficiente la macchina amministrativa, un'attenzione particolare alla progettazione per rispondere alle numerose opportunità regionali, nazionali ed europee, l'attenzione verso gli ultimi, la strutturazione di una politica culturale e turistica. Lamentavamo, allo stesso tempo, il rinvio della programmazione urbanistica, il miglioramento del decoro urbano e del verde pubblico, la scarsa attenzione verso il tessuto giovanile e/o sportivo e produttivo.
È assodato ormai che il circolo del Partito Democratico di Tricase oggi si è rinnovato ed è giusto che sia espressione delle diverse anime che lo compongono e che si fondi sulla libertà di esprimere le proprie idee.
Come la vita coniugale, anche quella di partito non dovrebbe fondarsi sulla prevaricazione di alcuni su altri, ma, piuttosto, nella costante ricerca di un compromesso, che può essere raggiunto solo se i rapporti si basano sui valori del reciproco rispetto, della mediazione e dello sforzo comune, per il raggiungimento dell'obiettivo finale che, come già detto, è sempre e solo il benessere della comunità.
Nonostante i vani tentativi di risoluzione della crisi, ci è sembrato che mancasse la volontà di ricomporre le fratture; ciò nonostante abbiamo speso tutte le nostre energie fisiche e mentali affinché si potesse arrivare ad una soluzione condivisa.
Non siamo d'accordo con la proposta finale del circolo del PD di Tricase per metodi e contenuti, per questo motivo democraticamente non abbiamo sottoscritto l'ultimo documento indirizzato al Sindaco e nel rispetto della decisione assunta in seno alla maggioranza del partito, abbiamo deciso di continuare a percorrere la strada tracciata in campagna elettorale e percorsa sino ad oggi.
Pesa come un macigno la responsabilità che il nostro elettorato ci ha affidato, al quale importa solamente la risoluzione della crisi e la ripresa dell'attività amministrativa, il rilancio della nostra Città, che per troppi anni è stata vittima di crisi politiche e che per lo stesso motivo ha impiegato del tempo prezioso a risolvere le criticità, a ritrovare gli equilibri, a rieleggere Sindaci, piuttosto che ad utilizzarlo per la crescita del nostro territorio, ormai rimasto troppo indietro rispetto ad altri e che sicuramente merita molto più rispetto e considerazione.
Ringraziandovi per tutti i momenti condivisi insieme e per le battaglie portate avanti, con grande amarezza, comunichiamo che da oggi percorreremo da soli la strada per la quale gli elettori ci hanno dato fiducia, continuando, tuttavia, a coltivare la speranza di poterci incontrare sui valori democratici che caratterizzano il Partito e che ci hanno sempre contraddistinto, ossia il rispetto delle persone, della divergenza di opinioni e della libertà, principi che continueranno a rappresentare la stella polare della nostra vita e del nostro agire quotidiano. Certi che le divergenze politiche non intaccheranno mai i rapporti umani.
Siamo ormai a pochi giorni dalla serata del Premio.
Fervono i preparativi e continua il coinvolgimento dei nostri Lettori.
Oltre alle prenotazioni per la Cena sociale (vi chiediamo di affrettarvi perché i posti che il Locale può mettere a disposizione stanno per esaurirsi), cominciano ad arrivare in Redazione le domande da rivolgere al direttore Tarquinio.
Dalla guerra alla vita della Chiesa, dagli immigrati alla giustizia, per passare dalle diseguaglianze alle nuove povertà, dall’intelligenza artificiale al mondo dei media.
Continuate a scrivere e a proporre domande. Ovviamente la Redazione le vaglierà, le selezionerà e, magari, le sintetizzerà per poi porle a Marco Tarquinio.
Il 1° luglio sarà con noi anche Lucia Goracci, inviata della RAI nei luoghi dove maggiormente si vivono situazioni difficili. Da ultimo la Goracci è stata in Iran dove ha fatto dei réportages sulle donne iraniane e sulle loro proteste che tanto clamore hanno suscitato nel mondo e scatenato una dura repressione (con centinaia di impiccagioni) da parte del regime.
La Goracci è l’ultima dei nostri premiati, ma ha voluto venire per dimostrare la simpatia che ha maturato nei confronti della nostra Città in occasione del Premio 2022.
Molte le adesioni alla serata anche da parte di persone che vengono da fuori e questo è un segnale importante.
Aprirsi a tutto ciò che ci circonda ed anche a realtà lontane come quelle delle quali ci parleranno Tarquinio e Goracci ci aiuta a non essere provinciali ma ad essere, a Tricase, cittadini del mondo.
di Pino GRECO
TRICASE- Se fosse un film sarebbe del genere grottesco. La trama che si sta sviluppando nelle stanze di Palazzo Gallone si basa oramai sulla narrazione di eventi ritenuti non a torto assurdi e surreali fino a pochi mesi addietro.
La crisi di governo cominciata quasi sottotraccia poco più di 12 mesi fa ( aprile 2022 ), quando il consigliere di maggioranza Armando Ciardo, ha lasciato il gruppo nelle cui fila era stato eletto, e proseguita con le dimissioni del vicesindaco Andrea Ciardo al termine di una escalation di tensioni e a margine di una serie di divergenze maturate nelle settimane precedenti proprio tra lo stesso e il sindaco Antonio De Donno, non ha ancora trovato una logica soluzione.
A quei primi cenni di instabilità governativa si sono aggiunte poi le dimissioni dell'assessore ai servizi sociali Anna Forte, anche in questo caso maturate dopo momenti di frizione e di incomprensione tra il Partito democratico – che aveva addirittura sospeso la propria attività amministrativa – e il sindaco.
Al chiarissimo messaggio di insoddisfazione, teso in maniera altrettanto esplicita alla volontà di “azzerare la giunta”, esplicitato dalla capogruppo in consiglio comunale Francesca Longo e dal segretario cittadino del PD Gianluigi Forte, non è seguito tuttavia null’altro che una stasi politica amministrativa che non giova alla città.
Anzi. In questo contesto di indecisioni e di immobilità, si procede “a vento”, lasciandosi scivolare addosso i giorni che trascorrono, nel mare cosmico di una piatta estate appena cominciata e nelle cui acque sguazzano interrogativi senza risposte e scenari tutt’altro che positivi.
Il finale? Una decisione forse fin troppo semplice da immaginare, al pari del pensiero rivolto al “maggiordomo omicida”, ma forse oltremodo difficile da adottare. Ad oggi, in ogni modo, è un pensiero arduo persino ipotizzare un colpo a sorpresa. Quanto durerà ancora questa agonia politica.
Tricase ha voglia di vita, non di sopravvivenza. “Galleggiare” in balia del vento non è nelle corde di una città da sempre simbolo di operatività. Un popolo che quello stesso vento lo ha sempre sfruttato per riempire le proprie vele e per indirizzare la rotta delle sue decisioni. Tocca solo aspettare che cambi.
di Pasquale FERRARI
“I Carabinieri in Afghanistan”. A Tricase la presentazione del libro del Generale Carmelo Burgio.
È un evento di prestigio quello promosso dalla Sezione tricasina dell’Associazione Nazionale Carabinieri in congedo, in collaborazione con la libreria indipendente Marescritto e con il patrocinio della Città di Tricase.
La presentazione del libro del Generale di Corpo d’Armata Carmelo Burgio – “I Carabinieri in Afghanistan” – che si terrà sabato 24 giugno presso la Sala del Trono del Palazzo Principesco dei Gallone (ore 18,30), è un appuntamento da non perdere.
Uno dei monumenti più significativi di Tricase pronto ad accogliere un Uomo e la sua storia, non a caso considerato uno dei monumenti viventi dell’Arma dei Carabinieri. Un Militare di eccezionale caratura, che coi suoi risultati operativi ha contribuito ad esaltare il pregio e l’immagine dell'Italia e delle Forze Armate in ambito internazionale.
Il Generale Burgio, che tra gli altri vanta anche incarichi di comando presso il Gruppo di Intervento Speciale (GIS), è stato Comandante del 1º Reggimento Carabinieri paracadutisti "Tuscania", della 1ª Brigata Mobile, dei Comandi Interregionali “Podgora” e “Culqualber”, con sede rispettivamente a Roma e Messina, e del Comando delle scuole dell'Arma.
Nelle pagine del suo libro porta a Tricase la propria appassionata testimonianza professionale ed umana in Afghanistan, forse la più profonda tra le innumerevoli svolte in giro per il mondo (a fine 2003 è pure Comandante del Reggimento Multinational Specialized Unit in Iraq, subito dopo l'attentato di Nassiriya).
In quelle righe riporta riflessioni e dati sulle operazioni dei Carabinieri per sgominare le cellule terroristiche infiltrate nelle Forze Armate Afghane, risalenti al periodo (2010) in cui fu Comandante del CTAG-P (letteralmente, Combined Training Advisory Group – Police, Gruppo consultivo di addestramento combinato). La conferenza è una nuova occasione per tornare a riflettere sul tema “Afghanistan”. Non sono trascorsi neanche due anni dal giorno in cui si è chiuso ufficialmente il ventennale impegno italiano in Afghanistan. 27 agosto 2021. Col decollo dell'ultimo C-130J, si chiudeva, nel cielo del Paese in cui è vietato persino far volare gli aquiloni, l’operazione «Aquila Omnia».
Un ponte aereo, da Roma a Kabul, lungo 15 giorni, pianificato e diretto dal Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI). Un trasporto umanitario senza precedenti che ha permesso l’evacuazione di oltre cinquemila persone, nella quasi totalità (4.890) ex collaboratori afghani e loro familiari.
Le stime ufficiali registrano quasi 1.500 bambini. Il libro. Di notevole interesse pure la prefazione del Generale Marco Bertolini, Militare di straordinario e raro spessore, paracadutista anch’egli, incursore, che del Comando Operativo di Vertice Inteforze ne è stato pure Comandante (tra gli altri numerosissimi incarichi quello di Comandante del 9° Reggimento d'assalto paracadutisti "Col Moschin", della Brigata paracadutisti "Folgore" e del Comando interforze per le operazioni delle Forze speciali, in acronimo COFS).
Al di là della facile retorica che ha animato la discussione sul tema, la chiusura della parentesi afgana, il ritiro del contingente internazionale e il conseguente ritorno al potere dei talebani, hanno generato molte domande sui risultati conseguiti dalla missione di supporto al governo afgano nella guerra contro al-Qaida e hanno lasciato sulla pelle e nell’anima di ognuno – non solo di chi la missione l’ha vissuta in quel teatro operativo o di chi come me ha avuto l’opportunità e l’onore di partecipare ad «Aquila Omnia» – cicatrici invisibili all’occhio umano, ma profondissime.
Mercoledì, 21 giugno 2023
La nota del Partito Democratico di Tricase al Sindaco Antonio De Donno
C.A. Sindaco
Antonio De Donno
Trascorsi quasi due mesi dall’inizio della crisi amministrativa, prendiamo atto che sono
serviti a poco, riunioni, incontri e comunicati a vari livelli, fatti con l’intento di risolvere
nell’alveo della politica più nobile, un'impasse che aveva messo a nudo tutte le criticità e le mancanze con le quali ci siamo scontrati in questi primi anni di mandato.
Con forte senso di responsabilità ci siamo fin qui trascinati, e con altrettanta
responsabilità, sentiamo forte il dovere di esternare l’insoddisfazione per le proposte
ricevute dal Sindaco, che ancora una volta, vedono il Partito Democratico penalizzato ed in una posizione tale da non avvertire la giusta fiducia che una componente di coalizione necessita.
Tali proposte, inoltre, non ci consentono di dare una congrua rappresentanza alle risorse e competenze interne del partito, per espletare al meglio il mandato conferito dal proprio elettorato, nell’interesse della comunità.
Comunichiamo, pertanto, la decisione di demandare al Consiglio Comunale, ogni
valutazione e decisione riguardante ogni singolo atto amministrativo.
Tanto dovevamo.