di Alessandro DISTANTE
L’Estate è ormai (finalmente) alle porte e fervono i preparativi per le varie manifestazioni che riempiranno le serate. Fioriscono idee e proposte e ritornano, puntualmente, le tradizionali Feste patronali che a Tricase non sono certamente poche.
Alle spalle, un’attività frenetica ed appassionata di gruppi di persone di buona volontà che si costituiscono in comitati. L’impegno è per tutto l’anno: raccolta di offerte per poi concludere contratti con le ditte delle luminarie, ricercare la migliore banda, scegliere i fuochi d’artificio. Il tutto per rendere onore al Santo.
Suscita non poca curiosità, in questo contesto, la proposta di legge regionale presentata dal consigliere Donato Metallo: la Regione si prefigge di “scrivere una norma che parta dai bisogni e dai sogni di chi vive le feste patronali ogni giorno attraverso il proprio impegno e il proprio lavoro”, il tutto perché le feste patronali sono “espressione del patrimonio immateriale regionale”.
Il recupero del patrimonio immateriale è uno dei terreni nei quali da non pochi anni la Regione ha investito notevoli risorse pubbliche: mettere in relazione il passato con il presente, le tradizioni con l’attualità, i vecchi con i giovani. Fin qui tutto bene.
Il rischio, tuttavia, è che la legge, se approvata, finisca per svuotare una delle poche forme di spontanea iniziativa dal basso quali sono i Comitati festa, confidando nella “comoda” elargizione dall’alto di contributi e sostegni.
Certo, è ben nota la difficoltà (sempre maggiore) di organizzare e trovare le risorse umane ed economiche per una festa patronale, ma una Legge sulle Feste non rischia di spezzare il legame con il Santo e mettere tra parentesi o completamente obliterare la ragione più vera della Festa, riducendola a solo folklore, a uno spettacolo da vedere più che un appuntamento cui partecipare con devozione?
La domanda è sempre quella: vale di più la tranquillità del sostegno garantito e numericamente risolutivo oppure il sacrificio apparentemente insignificante dell’obolo della vedova?
Un ultimo dubbio: come si concilia una legge sull’aspetto civile della Festa che non può essere separata –pena il suo svuotamento di significato- dal momento religioso?
Forse è per questo che l’art. 7 della Costituzione, rinviando agli Accordi con la Chiesa, riserva, a questa, il culto, così salvaguardando il vero patrimonio immateriale di un popolo.
Il 13 giugno è la festa di Sant'Antonio di Padova e anche a Tricase si rinnova la devozione molto sentita per questo Santo
Il coinvolgimento è grandioso: 13 persone costituiscono il Comitato; l’attività del Comitato va dal 14 giugno al 13 giugno dell’anno successivo, praticamente è un’attività ininterrotta.
Nella preparazione delle Festa vi è poi il coinvolgimento di tutti i gruppi facenti parte del Consiglio Pastorale Parrocchiale, delle Catechiste e dell’oratorio “Cantiere di Dio”. “La novità di quest’anno –ci dice il Presidente Antonio Ficocelli- è il coinvolgimento anche dei giovani che si sono costituiti in un così detto Comitatino.
E’ stata una bella esperienza perchè ha fatto emergere voglia di fare e pragmaticità”. “Lo scopo del Comitato –spiega Ficocelli- è quello di rinsaldare la Fede e la Devozione verso il Santo taumaturgo nostro Protettore”.
Il programma civile è diversificato e porta a momenti di convivialità e di spensieratezza, dando anche la possibilità a tante persone (commercianti, paratori, …) di portare a casa il “pane”.
Ed ancora: il Comitato, durante tutto l’anno, organizza raccolta fondi con pittulate, tornei di burraco ed altro. Fondamentale è infine il contributo che viene dagli sponsor.
di Gian Paolo ZIPPO
Qualche tempo fa da queste colonne ho pubblicato degli articoli dal titolo “Il significato delle parole” con l’intento, tra il serio e il faceto, di porre l’attenzione su particolari aspetti della vita amministrativa Tricasina e non solo.
Leggendo in questi giorni le dichiarazioni di Sindaco e Assessori ho cercato nuovamente di dare un significato alle parole e per quanto mi sforzi non riesco, non solo a capirne il significato, ma addirittura a trovarne il senso!
Lodi sperticate, reciproche attestazioni sull’ottimo lavoro svolto, “rinnovato e ritrovato (quindi si era perso? ndr) entusiasmo”, “ripartire con più vigore e determinazione” in un contesto idilliaco in cui “non mancherà l’impegno, il contributo e il sostegno” degli Assessori dimissionari, sempre con il “massimo dell’impegno e del rispetto che la Città merita da parte di tutti”.
A questo punto, da cittadino, non capisco…. se tutto va bene, se tutti vanno d’accordo, se ognuno ha lavorato con impegno e ottenendo risultati, allora perché tutti si dimettono? Perche c’è bisogno di un “tagliando”? Che poi mi sa tanto di un neologismo per nascondere un bel “rimpasto” che richiama alla mente una politica di altri tempi (sempre che di politica si possa ancora parlare).
In questo tourbillon di belle parole l’unica cosa certa è il blocco dell’attività politico/amministrativa che ormai si protrae da inizio anno e che – tra tempi tecnici per ritrovare entusiasmo e vigore, nonché per riassegnare le nuove deleghe assessorili e tempi fisiologici necessari ai nuovi nominati per entrare nel ruolo e “studiare le carte” – con ogni probabilità arriverà a fine anno, tenendo conto poi che ci sono anche le meritate ferie estive per chi ha tanto lavorato.
A proposito, tra le tante cose fatte, penso che gli Assessori uscenti abbiano già messo a punto e programmato quanto necessario per l’Estate Tricasina… d’altronde lo scorso anno – se non erro – il programma fu pubblicato sul sito del Comune solo il 6 luglio!
Vedremo….
Venerdì, 9 giugno 2023
Nulla di fatto, “l’auto ha un guasto e si è costretti ancora a fermarla”.
Il Comune di Tricase, quindi è al momento senza assessori.
Tra sindaco e Pd, tempi lunghi per il tagliando. Questo il risultato della riunione, convocata ieri sera a Palazzo Gallone tra la “squadra” di De Donno e il Partito Democratico.
Per il momento è tramontata l’ipotesi di ricostruire l'organo di governo (nomina Assessori), che dovrà guidare Tricase verso la fine del mandato (2025).
P.G.
Tricase Calcio - Parla il presidente Luca Cito: “ Il Tricase calcio società che milita in Seconda Categoria - annuncia nuovi accordi di sponsorizzazione. Vogliamo vincere il campionato. Dobbiamo assolutamente seguire un percorso vincente”
Nella foto Luca Cito- Presidente del Tricase Calcio
che milita in Seconda Categoria
Dopo l’esperienza un pò fallimentare della scorsa stagione, il presidente Cito ha le idee chiare: “Lottare per il vertice. Il Tricase calcio intende recitare un ruolo da protagonista nella prossima Seconda Categoria”.
Insomma, secondo le dichiarazioni del presidente Luca Cito, per la prossima stagione calcistica, ci dovrebbero essere un mix di imprenditori che portano tanti soldi in cassa. Ma come spesso accade…per crescere e vincere non bastano soltanto i soldi…
P.G.