Triste storia di una campagna di marketing
di don Pierluigi NICOLARDI
Che l’anno civile sia stato ridotto ad una continua rincorsa alla festa da commercializzare non è una novità per alcuno; basta dare una occhiata alle vetrine degli esercenti per accorgersi che, finita una festa, se ne fa un’altra, cristiana o meno che sia. Da Natale in poi si inseguono feste e occasioni commerciali senza soluzione di continuità; si sono introdotte tradizioni estere delle quali non ne conosciamo neppure l’origine, al fine di sostenere (spingere, in realtà) all’acquisto; si pensi al black friday, legato al giorno del ringraziamento americano.
La vecchia regola dell’economia classica secondo la quale è la domanda a generare offerta è stata ribaltata: la sovrapproduzione di beni e servizi genera una domanda anche quando questa non ha un legame con il soddisfacimento di un bisogno. È la logica del consumismo.
Il Natale, sul piano commerciale, è la regina delle feste. Strade e vetrine si illuminano; le città – almeno quelle turisticamente più in vista – fanno a gara a costruire addobbi e villaggi di elfi, renne e babbo Natale, riducendo il Natale ad una festa di regali. Nulla di nuovo, certamente; nulla di cui stupirsi o indignarsi.
Non fosse che… a Maglie, sullo storico palazzo che ospita il noto store Candido, è apparsa tra le luminarie la scritta “Believe in good over God”, ossia “Credi nel bene piuttosto (al di là di) che a Dio”. La proprietà del marchio ha subito tenuto a specificare, dalle pagine del Nuovo Quotidiano di Puglia, che la frase vuole essere un inno al bene universale, un appello a credere nei valori, sganciati da ogni “credo”; da Casa Candido, tra l’altro, fanno sapere che la campagna di marketing è volutamente provocatoria e, di fatto, ha provocato reazioni soprattutto sui social.
Il messaggio, che emerge a caratteri cubitali come l’installazione su palazzo Candido, è che del Natale ciò che resta – forse – sono valori… commerciali; quella campagna di marketing svuota di ogni riferimento religioso questo tempo, riempendolo solo di consumismo.
Credi nel bene e, se hai il portafoglio pieno, COMPRA!
Buone feste, qualsiasi esse siano!
La sig.ra Mimina Alcaino è stata la mia maestra, seppure per un solo anno, ed è stata la maestra dei miei figli. Ma è stata, per chi l’ha conosciuta, la maestra per tutta la vita, o, meglio, è stata maestra di vita.
Sempre aggiornatissima su tutto quello che accadeva, grazie alla lettura quotidiana della Gazzetta, era una donna moderna, mai spiazzata di fronte al mutare dei tempi. Era una Maestra, abituata a leggere in profondità i suoi alunni e tutti quelli che con lei si rapportavano. Non si fermava alle apparenze, andava in profondità, al di là delle mode e dei linguaggi.
Era una donna intelligente e sempre piena di quella freschezza che le veniva dal suo essere eternamente giovane. Lo vedevi come aveva cura della sua persona, elegante ed impeccabile.
Il rapporto con gli alunni ha attraversato tutta la sua vita; è stata la sua missione, vissuta anche con profonda motivazione di impegno cristiano; faceva la maestra per amore e diveniva la maestra-madre per tutti.
Una persona che, malgrado gli anni, viveva di futuro perché aveva nel cuore la giovinezza delle tante generazioni di suoi allievi che, oggi, la piangono e la ricordano, fortunati di aver avuto la gioia di conoscerla.
di Cosimo RIZZO
I "gruppi di autoconsumatori che agiscono collettivamente" (AUC) sono composti da titolari di punti di connessione situati all’interno dello stesso edificio. Il principale contesto di applicazione di questa configurazione è, quindi, il condominio.
L’installazione di un impianto fotovoltaico collegato alle parti comuni consente all'AUC di ridurre i costi della bolletta elettrica condominiale e, al contempo, di generare benefici per i singoli condòmini che aderiscono all’iniziativa. I vantaggi di questo sistema sono molteplici: da un lato, vengono ridotti i consumi delle parti comuni, come quelli per l’alimentazione degli ascensori o delle utenze centralizzate; dall’altro, i condòmini aderenti beneficiano di un contributo diretto, proporzionale all’energia autoconsumata, grazie agli incentivi previsti dal GSE.
Gli amministratori di condominio ricoprono un ruolo fondamentale nel sensibilizzare i condòmini e nel proporre queste soluzioni durante le assemblee, grazie alla loro maggiore conoscenza del tema rispetto ai privati cittadini.
Rispetto alle comunità energetiche, la creazione di un gruppo di AUC risulta più semplice e meno onerosa. Infatti, non è necessario costituire un soggetto giuridico separato, con i relativi costi. Il condominio stesso è già un’entità giuridica idonea, e le spese possono essere incluse nei bilanci condominiali gestiti dall’amministratore. Inoltre, i confini di queste configurazioni sono limitati al condominio e alle sue unità abitative, semplificando ulteriormente il processo.
Tra i principali benefici figurano l’utilizzo di energia rinnovabile a chilometro zero, la riduzione dei costi energetici e le tariffe incentivanti del GSE, che riconosce un incentivo di circa 110 euro/MWh sull’energia condivisa per 20 anni. Inoltre, queste configurazioni favoriscono l’elettrificazione dei consumi, ad esempio tramite l’installazione di punti di ricarica per veicoli elettrici o la sostituzione di generatori di calore con soluzioni in pompa di calore.
Un ulteriore vantaggio è l’economia di scala: un unico impianto fotovoltaico condominiale può ridurre i costi specifici per kilowatt e massimizzare i benefici per tutti i partecipanti.
Non è obbligatorio che tutti i condòmini aderiscano al gruppo di autoconsumo, ma è necessario che la maggior parte di essi dia il proprio consenso. Per questo motivo, le configurazioni più comuni riguardano piccoli condomìni, con 6-10 unità abitative, dove è più facile proporre l’intervento e raggiungere un accordo tra i condòmini. Si parla di "maggioranza" perché la configurazione più diffusa non coinvolge l’intero condominio, ma solo i condòmini che decidono di investire nella creazione del gruppo di autoconsumo, per poi dividersi i benefici derivanti dalla produzione di energia.
In termini di configurazione, il gruppo di autoconsumatori può essere basato su un impianto fotovoltaico condominiale o su uno o più impianti privati di proprietà dei condòmini, che scelgono di mettere a disposizione della collettività la propria installazione. In alternativa, è possibile adottare una combinazione di queste opzioni.
Informazione promozionale cell. 39 349 1678 196 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
di Pino GRECO
Il 28 giugno 2021, un devastante incendio polverizzò un cantiere nautico nelle vicinanze dell'ex capannone Adelchi - nella zona industriale di Tricase- Miggiano- Specchia.
Sono passati più di 3 anni e i residui del grande incendio sono ancora lì.
Nessuna bonifica, nessun intervento: tutto è rimasto immutato.
“L'area meriterebbe un intervento per evitare che possano sorgere altri problemi sulla salute degli esseri umani ed animali”, ci fa sapere un professionista esperto del posto
Il PNRR finanzierà, in gran parte, un complessivo intervento di rilancio delle Ferrovie del Sud Est.
In questi gironi hanno avuto il via i lavori di trasformazione di venti stazioni che diventeranno in hub intermodali. Tra queste venti stazioni, anche quella di Tricase.
Ma che cosa è l’hub intermodale?
E’ una stazione che diventa punto di collegamento tra più mezzi di trasporto; ci sarà un parcheggio per le auto, così che i viaggiatori possano lasciare la loro vettura e proseguire in treno; un parcheggio per gli autobus ed ogni stazione avrà anche un’area dove lasciare le biciclette. Sarà così possibile giungere in stazione sulle due ruote.
Il tutto all’insegna della diminuzione del traffico automobilistico e della scelta più ecologica.
E’ poi previsto l’innalzamento dei marciapiedi in maniera tale che i viaggiatori possano accedere senza ostacoli alle vetture, un po' come accade sulle linee delle metropolitane cittadine.
Per quanto riguarda la linea Lecce-Zollino-Gagliano del Capo -e che quindi interessa Tricase- sarà studiato un nuovo orari con maggiori frequentazioni su Lecce e Maglie.
L’investimento complessivo è di circa 600 milioni di euro e, di questi, 400 milioni rinvengono dai fondi del PNRR.
Ciò significa che i tempi entro i quali i lavori dovranno essere completati sono quelli di giugno 2026.
Si sta intanto lavorando per la elettrificazione delle linee compresa quella che passa per Tricase