di Giuseppe R. PANICO
Una estate rovente è ormai alle spalle, con acque marine più calde del solito, tratti di costa vietati alla balneazione ma affollati (in particolare i due porti) da bagnanti di scarse pretese, fra ordinanze e divieti disattesi e fra poppe, prore e motori e devastanti incendi boschivi (compreso il parco costiero ridotto in cenere), affollamento turistico e caos parcheggi.
Anche per la nautica rimangono i soliti problemi, quali carenza di posti barca e porticciolo chiuso. La “lesson learned” di questa estate, pur ripetuta da troppi anni, non induce ancora ad un esame critico e/o a un pubblico dibattito o una tavola rotonda sul nostro status turistico-economico, per poi provvedere al necessario. “Nui simu fatti cusì” rispondeva, già molti anni fa, a simili osservazioni un antico concittadino, quasi a giustificare il mancato sviluppo economico che ne consegue, spesso coperto, ora anche con i social, dalle cortine fumogene di costosi eventi estivi.
Riapre intanto a Genova il salone nautico, un settore che dà lavoro, benessere, turismo ed immagine all’Italia intera e, in particolare, alla economia delle località rivierasche che all’evoluzione del turismo sanno adeguarsi.
Per far crescere lo sviluppo locale, non basta certo ripetere “valorizziamo le marine”, se poi si rinvia ogni concreta decisione che non sia di facciata.
Si avvicina intanto un rigido e incerto inverno, con un apprezzatissimo Governo Draghi messo alla porta da politici e politicanti smaniosi di entrarci, fra inflazione galoppante, povertà in crescita, chiusure di attività e fonti energetiche limitate.
Queste ultime, più che per una quasi terza guerra mondiale o globale, vissuta ormai con assuefazione o fastidio, per le scelte passate dovute al predominio di una politica troppo ecologica ma poco geopolitica e causa di povertà, crisi e mancato sviluppo.
Economia ed ecologia non possono che convivere in un sano equilibrio di pesi e contrappesi che sappia ridurre l’insicurezza verso il domani, la fuga di capitali e dei risparmi locali e, in particolare, dei giovani, verso altre terre e culture economiche.
Giovani che, troppo spesso, al triste assorbimento del “nui simu fatti cusi”, di un “familismo amorale” duro a svanire e dello svilimento meritocratico insegnato alla “buona scuola” dei “tutti promossi e in gran parte col massimo dei voti”, lasciano pure l’esercito dei Neet (ragazzi che nè studiano né lavorano, circa 1 su 4) per arruolarsi numerosi, non nelle vecchie armate di “Dio, Patria e Famiglia”, ma in quelle moderne del “Quadruplo S” (Soldi e Social, Spinello e Sesso).
Anche perché quando povertà civico- culturale (scolastico -familiare e politica) e sottosviluppo economico svuotano lo stomaco o annebbiano la vista, le teste tendono a riempirsi di valori più facili e godibili.
Sulla bilancia della crisi in atto, il piatto della economia e dunque del lavoro e della geopolitica ora prevale su quello della ecologia e dell’ambientalismo e nel mondo si riaprono o si mantengono centrali, anche nucleari, già in dismissione ed altre se ne progettano (Giappone).
Si riattivano pozzi di estrazione e trivellazioni per estrarre gas o petrolio nei mari a noi vicini e si stringono nuove alleanze energetiche con altri paesi.
Anche per salvare le nuove generazioni da decadimento e povertà, oltre che per mantenere quei valori di libertà e democrazia che l’Occidente ha saputo conquistare ma ora minacciate a Oriente da agguerrite dittature. E noi cosa vogliamo o sappiamo fare localmente per darci un più avanzato assetto socioeconomico?
Trasformare tutto in un semideserto e costoso museo o valorizzare finalmente le marine, magari con l’obiettivo di diventare la capitale turistico-economica, oltre che ospedaliera e culturale del Sud Salento Orientale.
Ma con concreti piani di sviluppo e ridiscutendo i vincoli di un parco costiero che, più che vantaggi, hanno originato abbandoni, incendi, burocrazia e spesa pubblica. Ricordando in merito che l’esistenza di una “suppinna” o una “paiara” è stata nella storia motivo per coltivare il terreno intorno, manutenere sentieri e terrazzamenti e d’estate usufruire del mare.
Oggi lo sarebbe una pur limitata, green e moderna edilizia costiera co servizi al turismo. Almeno per lasciare qui i propri risparmi e, con questi, veder crescere qui e meglio e non più altrove figli e nipoti.
Martedi, 13 settembre 2022
Tentato furto nella periferia di Tricase
I ladri non hanno avuto il tempo di aprire la cassaforte.
Secondo le ricostruzioni, i malviventi sapevano che dentro la villa non c'era nessuno. Andando a colpo sicuro.
Non è escluso che abbiano tenuto sotto controllo i movimenti della zona, prima di mettersi all'opera.
Dopo aver atteso il buio sono entrati in azione.
Ma è stato l’allarme all’istituto di vigilanza a sventare il furto in un appartamento di un noto professionista di Tricase.
E’ successo ieri sera intorno alle 20,30 in via Olimpica (nelle vicinanze dello stadio San Vito).
L’allarme, collegato con la centrale operativa dell’istituto di vigilanza “La Folgore”, ha indotto la sala operativa ad avvisare subito il vigilante presente nella zona, il quale si è recato verso l’abitazione del professionista.
Giunta sul posto, la guardia giurata ha trovato la porta d’ingresso aperta - con evidenti segni di scasso.
Durante il sopralluogo al piano superiore l’agente, ha scoperto che i ladri avevano messo sottosopra la camera da letto.
Tutto questo mentre venivano avvisati il proprietario e i carabinieri di Tricase.
Una volta sul posto il professionista si è accertato che la cassaforte era esente da manomissioni e che, nel resto dell’appartamento non mancava nulla.
Sull’episodio, dopo aver raccolto i primi elementi utili alle indagini, i carabinieri hanno fatto subito scattare la caccia ai ladri
Martedì, 13 settembre 2022
Fonte Regione PUGLIA
Considerando la cessazione dello stato di emergenza e l'attuale andamento dei contagi, il Ministero della salute ha aggiornato le indicazioni per la gestione dei casi positivi al Covid-19 riducendo il periodo di isolamento.
Le persone sempre asintomatiche o asintomatiche da almeno due giorni rispettano un isolamento di 5 giorni: possono uscire con tampone antigenico o molecolare negativo eseguito al termine di tale periodo.
Ridotto anche il periodo di isolamento per positività a lungo termine. Si può uscire dopo 14 giorni, a prescindere dall'esecuzione del test.
Per chi entra in contatto stretto con una persona positiva al Covid, resta l'autosorveglianza: obbligo di indossare mascherine FFP2, al chiuso o in caso di assembramenti, fino al decimo giorno dall'ultimo contatto.
In caso di sintomi, è necessario eseguire un test: se risulta negativo ma i sintomi persistono, va ripetuto dopo 5 giorni.
Lunedi, 12 settembre 2022
Tricase, la Santa Messa in diretta dalla chiesa della Natività della Beata Vergine Maria (Chiesa Madre), su canale 5
Dal 16 al 18 settembre Tricase accoglierà il 7° raduno nazionale delle Città del sollievo.
In occasione di tale iniziativa, domenica 18 settembre la S. Messa delle ore 10, presieduta da Mons. Vito Angiuli, Vescovo di Ugento-Santa Maria di Leuca, sarà trasmessa in diretta su canale 5
Lunedi, 12 settembre 2022
Suona questa mattina la prima campanella del nuovo anno scolastico.
La novità di quest’anno è che si torna tutti in classe senza distanziamento, senza personale aggiuntivo Covid, senza mascherine, senza Dad.
Ma se il quadro sanitario dovesse peggiorare le scuole devono essere "preparate e pronte" a rimettere in piedi le misure assunte negli ultimi anni
Buon anno scolastico a tutti