Il presidente della Regione Puglia, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi mercoledì 2 settembre 2020 in Puglia, sono stati registrati 4.283 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 68 casi positivi: 50 in provincia di Bari, 1 in provincia di Brindisi; 5 in provincia di Foggia, 3 in provincia di Lecce, 7 in provincia di Taranto, 2 fuori regione.
NON sono stati registrati decessi.
Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 312.954 test.
4067 sono i pazienti guariti.
922 sono i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 5546, così suddivisi:
1964 nella Provincia di Bari;
449 nella Provincia di Bat;
706 nella Provincia di Brindisi;
1386 nella Provincia di Foggia;
675 nella Provincia di Lecce;
323 nella Provincia di Taranto;
40 attribuiti a residenti fuori regione;
3 provincia di residenza non nota (un caso è stato eliminato dal database).
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.
DICHIARAZIONI DEI DG DELLE ASL:
Dichiarazione Dg Asl Bari, Antonio Sanguedolce: “Sono 50 i casi di positività al virus registrati quest’oggi dal Dipartimento di Prevenzione. La maggior parte, 37, sono contatti stretti di casi già presi in carico e sotto sorveglianza, poi vi sono 2 rientri da Malta, 2 dalla Sardegna, 1 dalla Sicilia e 8 sintomatici individuati nelle aree triage di strutture sanitarie. Per otto casi è stato necessario il ricovero. Ribadiamo l’importanza dell’autosegnalazione per chi soggiorna o rientra a Bari e provincia, provenendo dai Paesi più a rischio ma anche da altre regioni italiane, così come la necessità di rispettare in modo rigoroso le regole per prevenire il diffondersi del contagio: mantenere le distanze interpersonali; usare la mascherina; igienizzare frequentemente le mani con soluzioni idroalcoliche”.
Dichiarazione del Dg Asl Brindisi Giuseppe Pasqualone: "Oggi in provincia di Brindisi abbiamo registrato un solo positivo: si tratta di un contatto stretto di un caso già tracciato nei giorni scorsi".
Dichiarazione del direttore generale della Asl Foggia, Vito Piazzolla: “I casi odierni registrati dal Servizio di Igiene in provincia di Foggia sono 5. Si tratta di 1 rientro dalla Grecia; 2 contatti stretti di persone risultate positive nei giorni scorsi; 1 cittadino straniero presente sul territorio provinciale; 1 persona individuata durante l'attività di screening".
Dichiarazione del Dg Asl Lecce, Rodolfo Rollo: “I 3 casi registrati oggi dal Dipartimento di prevenzione della ASL Le riguardano due cittadini stranieri temporaneamente presenti nella nostra provincia e un residente già in isolamento”.
Dichiarazione Dg Asl Taranto, Stefano Rossi: “Oggi si registrano 7 casi in provincia di Taranto: uno riguarda un persona arrivata dall’Albania, 3 sono contatti di casi già noti al dipartimento di prevenzione. 3 casi invece riguardano una Rsa: non appena il Dipartimento di prevenzione è venuto a conoscenza di un caso positivo tra gli ospiti della Rsa ha immediatamente attivato lo screening su tutti gli ospiti e dipendenti della struttura. I casi registrati nel bollettino di oggi sono 3, ma posso già anticipare che dall’attività di screening sono risultate positive altre 17 persone, sia tra gli ospiti che tra gli operatori sanitari, tutte asintomatiche. La situazione è costantemente monitorata dalla Asl e daremo tutti gli aggiornamenti man mano che avremo i risultati dei tamponi”.
Mercoledi, 2 settembre 2020
Il Dipartimento Politiche della Salute ha avviato la verifica del piano ospedaliero Covid, con un esame puntuale dello stato dell’avanzamento dell’avvio dei reparti dedicati alla cura dei pazienti affetti da Covid-19.
Insieme alle direzioni strategiche delle Asl pugliesi - nei giorni scorsi e fino ad oggi - sono stati esaminati fattori cruciali come l’allestimento e la disponibilità di posti letto, il fabbisogno delle terapie intensive come già deciso in precedenza, i percorsi clinici e la separazione tra i settori e le attività covid da quelle no-covid.
E’ stato impostato un lavoro che riguarda le aree vaste in modo da garantire l’efficienza dei flussi di ricovero, per permettere il regolare proseguimento delle attività sanitarie ordinarie nelle strutture ospedaliere e del territorio non interessate dall’emergenza Covid.
Il lavoro di affinamento proseguirà nei prossimi giorni, con il fondamentale coinvolgimento delle direzioni sanitarie delle Asl e permetterà, modularmente, di affrontare eventuali picchi di richiesta sanitaria per l’emergenza Covid senza bloccare le attività ordinarie.
Mercoledi, 2 settembre 2020
Fonte ASL
Dal primo settembre 2020 anche nella ASL Lecce è abolito il superticket sanitario di 10 euro a ricetta per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale.
La misura riguarda tutti gli assistiti non esenti.
Il pagamento della quota fissa di 10 euro, che si aggiungeva al tradizionale ticket, non è più previsto per le visite e gli esami ambulatoriali erogati a partire dal 1 settembre 2020, a prescindere da quando la ricetta sia stata prescritta o prenotata.
Contestualmente cessano anche le altre disposizioni in materia di riduzione della quota fissa della ricetta per prestazioni di specialistica ambulatoriale
Il presidente della Regione Puglia, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi martedì 1 settembre 2020 in Puglia, sono stati registrati 3.651 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 41 casi positivi: 24 in provincia di Bari, 7 nella provincia BAT, 4 in provincia di Foggia, 2 in provincia di Lecce, 3 in provincia di Taranto, 1 di provincia non nota.
È stato registrato un decesso in provincia di Taranto.
Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 308.671 test.
4.062 sono i pazienti guariti.
860 sono i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 5.479, così suddivisi:
1.914 nella Provincia di Bari;
449 nella Provincia di Bat;
705 nella Provincia di Brindisi (un caso è stato eliminato dal database);
1.381 nella Provincia di Foggia;
672 nella Provincia di Lecce;
316 nella Provincia di Taranto;
38 attribuiti a residenti fuori regione (un caso è stato eliminato dal database);
4 provincia di residenza non nota.
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.
DICHIARAZIONI DEI DG DELLE ASL
Dichiarazione del Dg Asl Ba, Antonio Sanguedolce:
“Nella giornata odierna il Dipartimento di Prevenzione ha individuato 24 nuovi casi di positività al virus Sars-Cov2. Tra questi si segnalano 2 rientri dalla Sardegna, 17 contatti stretti di casi già presi in carico e sotto sorveglianza, altri 5 emersi durante il triage in strutture sanitarie per i quali sono in corso le attività di verifica e tracciamento”.
Dichiarazione del Dg della Asl Bat, Alessandro Delle Donne:
"Sono 7 i casi positivi registrati oggi nella provincia Bat, di questi 6 provengono dalla Sardegna, mentre su un altro caso, con sintomatologia, sono in corso le indagini del Dipartimento di Prevenzione”.
Dichiarazione del Dg della Asl Foggia, Vito Piazzolla:
"In data odierna sono stati registrati in provincia di Foggia 4 nuovi casi di persone positive al COVID 19. Nel dettaglio si tratta di: 2 contatti stretti di persone risultate positive nei giorni scorsi; 1 cittadino straniero presente sul territorio provinciale e 1 persona individuata durante le attività di screening".
Dichiarazione del Dg Asl Lecce, Rodolfo Rollo:
“Il caso registrato oggi dal Dipartimento di prevenzione riguarda un cittadino residente fuori Italia arrivato in provincia di Lecce dalla Romania”.
Dichiarazione del Dg Asl Taranto, Stefano Rossi: “I casi di oggi registrati a Taranto sono tre. Due da attribuire a soggetti che rientravano dalla Sardegna in Puglia e che grazie ad uno scrupoloso lavoro di screening del dipartimento di prevenzione è stato possibile accertare. Un altro caso è da attribuire ad un soggetto positivo al tampone ospedaliero, per il quale poi si è reso necessario il ricovero”.
di Rosario MERCOGLIANO
“La nostra è una co-responsabilità; se non maturiamo bene questo concetto sarà difficile uscirne…”; così concludevo il mio ultimo intervento sul giornale.
Al riguardo è utile sottolineare la necessità di abbandonare la funzionale quanto diffusa interpretazione assolutiva legata al concetto di co-responsabilità; ovvero la parafrasi secondo cui il “tutti colpevoli” corrisponde al “tutti innocenti”. Non è così!
La responsabilità politica, così come la co-responsabilità di noi cittadini, produce conseguenze che intaccano la struttura valoriale di riferimento, plasmano la nostra cultura e incidono sul sistema relazionale cittadino generando giudizio.
Lo stesso “condono morale” richiamato e auspicato per favorire una riconciliazione anche generazionale, se da un lato certo favorirebbe un dialogo disarmato, imprescindibile ad una politica che si dichiara inclusiva, dall’altro non varrebbe a ricostruire magicamente “fiducia gratuita”, perché la responsabilità politica (e personale) non si cancella come gesso sulla lavagna.
Diverso è, invece, volersi dare/avere una nuova opportunità, capire eventuali errori, differenti analisi e punti di vista, sforzarsi di comprendere le percezioni (altre) che una nostra azione può aver prodotto, oggi come nel passato; diverso è concedere/concedersi la possibilità di ricostruire credito, ascoltarsi e impegnarsi per porre le basi di una messa in rete delle tante risorse, passioni e sane ambizioni che la nostra città è in grado di esprimere, coscienti di una diversità che non potrà mai uniformarsi e nella consapevolezza che oltre se stessi (o il proprio gruppo) c’è un universo che spesso non si conosce davvero o non si è stati capaci di vedere veramente!
E allora? Come procedere? Cosa bisogna fare? Quale processo “morale” può liberarci… o quanto meno essere avvertito “salvifico” rispetto ad una realtà che diffusamente non piace e non entusiasma …restituendoci la sensazione di una “diversità preferibile” che finalmente cresce, avanza e si rende capace di riconoscimento reciproco rispetto ad una effettiva assunzione di responsabilità sia essa rappresentativa o di governo cittadino?
È utile – ora – affermare e assumere il principio secondo cui la necessità di un progetto di crescita economica della nostra città non è cosa diversa rispetto al bisogno di un progetto di restaurazione politica della stessa, …ove restaurare non significa mettere insieme numeri e interessi di parte, fagocitando e dichiarandosi disponibile a condividerli Ristrutturare la nostra politica vuol dire individuare un interesse collettivo superiore verso cui far certamente tendere le sane aspettative e i legittimi interessi dei singoli o dei gruppi di cittadini, ma in un processo limpido, pulito, equo, leale e solidale che possa diventare “locomotiva” di crescita economica e culturale potenzialmente per tutti noi abitanti, al netto degli arrivismi estremi e sopraffazioni altrui; …consci di una “apertura” e di una “testimonianza diretta” indispensabili che, unite all’intelletto, all’ingegno creativo e alla ricerca delle “fonti”, possano porre in essere “buone pratiche” che diventino sorgente di ispirazione altrui, ricchezza economica diffusa e ritrovata sincera gioia relazionale.
Fin anche la nostra “tricasinità”, spulciata e asciugata nei tratti valutati dispiacevoli (processo nel processo), può essere riconsiderata valore aggiunto rispetto all’esigenza di una “rinascita” che intanto ha un senso - perché produce risultati anche intermedi - in quanto si avvale di metodologie e insiemi differenti rispetto a quelli attuali.
Un’opera di restaurazione politica cittadina, dal momento che si estrinseca in un susseguirsi “ispirato” di innumerevoli declinazioni ideali e metodologiche, nonché, fin da subito, di una moltitudine di azioni quotidiane, …non può assumere come base evolutiva una realtà - quella odierna - che in tanti affermiamo non piacerci…, perché così facendo, abbiamo già fallito, …non saremo e non faremo nulla di diverso rispetto a ciò che oggi è e fa la nostra politica cui dichiariamo di non esser affezionati... e attenzione (!) perché tale disaffezione si consuma ogni volta che, pur riferendoci ai nostri politici locali, affermiamo “…su tutti lo stessi!”
Una reale restaurazione, allora, è solo quella che assume fin da subito a fondamenta del pensiero e a “faro” delle innumerevoli – pratiche – azioni quotidiane, la realtà (altra) che si desidera, l’alterità verso la quale si tende…! Assume “il sogno” e “il desiderio” quali rotta e orizzonte iniziali verso cui procedere.
L’orizzonte, so bene, essere irraggiungibile per definizione! Ma è pur vero che puntare e muovere verso la linea di confine vuol dire andare “avanti”, vuol dire andare “oltre”, …anche oltre le barriere di un “cattivo” ideologismo che nulla ha a che vedere con gli ideali; un ideologismo che spesso ci viene indotto e imposto proprio dall’arte del governo di parte, da una politica che non fa più politica, ma tende unicamente ad occupare le istituzioni e a governare la nostra “autonomia”, dandoci con una mano la libertà, ma strappandoci di dosso, con tutta la forza del suo corpo, il piacere della vita, la nostra dignità… ed è così che si mortificano le intelligenze!
Domande per gli addetti: Era, forse, anche questa la “questione morale” di cui Berlinguer già parlava 40 anni fa? È ancora questa – oggi – la nostra “questione morale” cittadina e non solo (?) …o tanto i partiti non esistono più (?) …chi è, allora, che esiste (?) …su cosa si è basata, dunque (?) …da dove è fuoriuscita (?) …tutta questa “arroganza democratica” cittadina ed extra-cittadina? Davvero la nostra politica di città è nelle mani delle “famiglie politiche”? Quali “famiglie”? È evidente che disprezzo, ma chiedo perché vorrei capire … pronto a ravvedermi! Concludo spezzando non una lancia, ma l’intero arsenale di lance in favore della “testimonianza” politica e personale.
Se non partiamo dall’essere testimoni concreti, fin da subito, di ciò che di bello, utile e prezioso, vorremmo per noi insieme agli altri, ogni percorso è destinato a naufragare, ogni risultato conseguito sarà valido solo per oggi e non anche per domani… sarà sempre e solo un esito parziale, “nascosto” ai più, il risultato di una politica che non è politica!
La “testimonianza” restituisce dignità alle azioni, fiducia nelle persone e – non ultimo – reale decoro alle parole il cui uso e “abuso” sta diventando una pratica talmente “sconcia” da giungere ormai a destrutturarne il senso, il valore e il significato. Le parole “svuotate” generano solo distanza, piattume e omologazione, non certo condivisione, cultura identitaria, approvazione e “appropriazione ideale” diffusa.