Coach Santiago Darraidou, con il vice Vincenzo Barone a fare le sue veci, schiera Martin Kindgard in regia, Persichino opposto a sostituire l’indisponibile Casaro, i centrali Rau e Fortes, i martelli Vinti e Corrado, ed il libero Paolo Cappio.
Primo set che si snoda sulle ali dell’entusiasmo per Aurispa Libellula che, per la prima volta in stagione senza il suo opposto titolare, non sembra risentirne e sfoggia un sestetto altrettanto famelico conquistando un discreto vantaggio, sino al timeout chiesto da coach Licchelli (8-4). I salentini si affidano ai colpi di Vinti e Corrado, ma anche ai muri e alla ricezione ottimale di Cappio che permette la ricostruzione efficace dell’azione. Kindgard imbecca con precisione Fortes che lo ripaga mettendo a referto due punti, poi Corrado schiaccia a terra un pallone difficile, seguito dal lungolinea di Persichino (15-12). Il Casarano è sempre in partita e rosicchia punti sino al pareggio raggiunto con un ace di Peluso. Coach Darraidou ricorre al timeout dopo aver tentato, sfruttando anche Giaffreda, di proporre diverse soluzioni, ma gli ospiti si portano avanti di un punto (19-20). L’asse Kindgard-Fortes sembra la soluzione più efficace, ma il palleggiatore argentino sceglie anche Corrado e Vinti pur di non dare riferimenti agli avversari. Il Casarano, però, con Paoletti prima e con Petras poi, vince il set (21-25).
Il secondo set riparte con gli ospiti che si portano sul +4 e registrano un’Aurispa Libellula in netta difficoltà (1-5). Corrado e Persichino provano e reagire, ma il Casarano sembra aver trovato l’antidoto a qualsiasi attacco e le armi (Paoletti, Baldari e Petras su tutti) per colpire i punti deboli dei padroni di casa (3-10). Il pubblico di casa prova a spingere come può, coach Darraidou le tenta tutte per fermare l’emorragia ma l’assenza di Casaro, alla lunga, si fa sentire (7-15). Si registra l’esordio in Serie A3 di Fiorenzo Melcarne, quindi l’ingresso in campo di Maccarone, ma le emozioni scarseggiano e si tenta soltanto di rendere meno evidente lo svantaggio (10-20). Vinti è uno degli ultimi ad alzare bandiera bianca e va a referto, prima con una diagonale e poi a muro, seguito da un Fortes altrettanto battagliero (15-23). La rimonta, però, è impensabile e al Casarano è sufficiente gestire il set (16-25).
Corrado e Fortes inaugurano il terzo set, ma il Casarano riprende le redini del match con un buon turno di battuta di Peluso, impreziosito da un ace (3-5). Aurispa Libellula non trova le motivazioni e si lascia travolgere dagli avversari che, schierati in formazione tipo, non hanno difficoltà ad imporsi (6-10). Fortes e Vinti offrono qualche spunto interessante, poi Corrado accorcia le distanze e coach Licchelli si assicura, con un timeout, di evitare distrazioni (11-14). Il Casarano ritrova il ritmo e, ancora con Peluso in battuta, incrementa il vantaggio (12-20). Il set si trascina senza colpi di scena sino alla fine, con Casarano che conquista la vittoria. Un derby che Aurispa Libellula immaginava diverso ma che, considerata la defezione dell’ultim’ora di Casaro, non ha potuto preparare nel migliore dei modi. Da segnalare l’encomiabile l’apporto del pubblico che, dall’inizio alla fine della partita, ha sostenuto la squadra sotto la guida dei Leones, incuranti del risultato negativo.
Aurispa Libellula – Leo Shoes Casarano 0-3 (21-25; 16-25; 16-25).
Aurispa Libellula: Bruno Vinti 8, Martin Kindgard 5, Francesco Corrado 8, Nicolò Casaro, Graziano Maccarone 1, Giancarlo Rau 1, Paolo Cappio (L), Francesco Fortes 12, Enrico Scarpi, Enrico D’Alba, Francesco Giaffreda (L), Lorenzo Persichino 4, Fiorenzo Melcarne. All. Darraidou Vice All. Barone.
Leo Shoes Casarano: Petras 7, Peluso 8, Meleddu, Ciardo 1, Scaffidi, Torsello 4, Baldari 11, Pierri, Ribecca, Paoletti 14, D’Amato, Stefano, Urso, De Micheli. All. Licchelli
Arbitri: Giuseppe De Siemis, Stefano Chiriatti
Uff. Stampa Aurispa Libellula Lecce
di Nunzio DELL'ABATE
I rilevanti interventi urbanistici su via Pirandello e quelli imminenti su via Aldo Moro impongono una seria rivisitazione della viabilità, segnaletica, aree a parcheggio e servizi accessori per evitare che la città, già in sofferenza da questo punto di vista, si ingolfi ancora di più con evidenti ripercussioni sulla qualità della vita ed efficienza delle attività economiche ed imprenditoriali.
Per la verità una programmazione del genere doveva precedere e non seguire una urbanizzazione residenziale e commerciale di simile portata, ma non è mai troppo tardi purchè non si perda altro tempo.
Le misure da adottare sono molteplici e dovranno passare da uno studio approfondito e dal confronto con gli uffici preposti e le associazioni di categoria.
E’ indubbio che il quartiere, così densamente residenziale e commerciale, svilupperà un traffico di veicoli in entrata ed in uscita considerevole. Pertanto si renderà necessario in primo luogo evitare l’attraversamento della città, ancor peggio del centro, per raggiungerlo.
Un agevole ingresso da sud potrebbe disporsi con la riapertura del prolungamento di via A.Moro oltre via G.Cesare, fino alla ricongiunzione con la circonvallazione di via Lecce. Consentirebbe, al contempo, una migliore integrazione e vivibilità del quartiere della ‘167 ad alta densità abitativa.
Strategica risulterebbe poi una rotatoria sulla S.P. 335 (c.d. Cosimina) all’altezza della chiesetta di San Luciano; un intervento che nella scorsa consiliatura provinciale venne posto all’attenzione e condivisione dell’Amministrazione Comunale e che ben potrebbe essere ripreso. Sarebbe una rapida e sicura via di accesso alla zona in questione, sia per i veicoli provenienti da nord che per quelli provenienti dal Capo di Leuca.
Non da trascurare, infine, la predisposizione di aree attrezzate (hub) per consentire di lasciare la propria vettura e di proseguire verso via Pirandello/via Moro con navette ed altri mezzi di urban mobility.
Sono solo delle riflessioni a voce alta, ma tante altre ben più risolutive possono partorire nella prospettiva di una Tricase efficiente e vivibile.
fonte Regione Puglia
Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha convocato questa mattina insieme al Prefetto Antonella Bellomo un incontro con tutti i Prefetti pugliesi e i presidenti di Anci Puglia e Upi Puglia al fine di rafforzare il coordinamento istituzionale sull’emergenza Ucraina. All’esito della riunione si è deciso di istituire una Cabina di regia interistituzionale, composta dai rappresentanti di Regione Puglia, Prefetture, Questure, Forze dell’Ordine, Province e Comuni.
La Cabina di Regia dovrà occuparsi dei molteplici aspetti connessi agli arrivi dei rifugiati in Puglia, come le procedure di registrazione, le attività di screening anticovid con tampone, vaccinazione e distribuzione di mascherine FFP2 secondo le disposizioni nazionali, l’individuazione delle strutture di accoglienza, con particolare attenzione alla gestione di eventuali casi positivi al covid, e delle figure che possano garantire la traduzione linguistica e la mediazione culturale.
Le disposizioni nazionali prevedono anche che il Presidente di Regione, in qualità di Commissario di Governo per l’emergenza, individui una struttura interna per il coordinamento delle azioni della Regione.
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl pugliesi sono già al lavoro per svolgere l’attività di screening con tamponi e di vaccinazione, come previsto dalle ordinanze nazionali, in favore della popolazione ucraina in arrivo in Puglia.
di Giuseppe R. PANICO
Tempi già molto difficili per la guerra al Covid.
Ci mancava la guerra Russia- Ucraina, con il diffondersi della crisi politico-militare e di tante umane sofferenze, a ricordarci che il mondo ruota da sempre intorno a geopolitica, flussi energetici e contrapposizioni culturali e strategiche.
In Italia, per una politica che non ha saputo provvedere alla nostra autonomia energetica, anche per il tracimare di ambientalismi ed ecologie, ne paghiamo di più le conseguenze, con gravoso aumento dei prezzi, attività che chiudono e povertà che avanza.
Problemi dovuti anche a grave disattenzione verso mali strutturali e conseguenti scelte programmatiche, con improduttiva ridondanza di sole parole e funzioni, spesso coperte dalla bulimia del consenso del giorno.
E così il Bel Paese, sia in piccolo che in grande, continua ad essere, oltre che bello ma povero, anche inaffidabile, sia in attacco ai propri mali che in difesa dei mali causati da altri.
Sia nell’ impiego dei fondi PNRR in prestito; sia nella pioggia di bonus, in regalo e scarsi controlli, a ricchi e poveri da uno Stato già tanto indebitato, sia ancora per gli scarni stanziamenti per Difesa/NATO/Forze Armate, ora in massima allerta militare in tutta Europa, mari compresi. Per queste, appena l’1% del PIL e non il 2% come sottoscritto, molto meno di altri paesi che dai romani hanno meglio appreso il: “si vis pace para bellum” (se vuoi la pace, preparati alla guerra).
Raggiunta una tregua con il Covid, ci rimane il “bellum”, scatenato da Putin con il virus della guerra e le sue imprevedibili conseguenze. In un mondo globalizzato e non ancora pacificato, anche un solo orso inferocito al polo Nord può provocare tsunami al polo Sud, a cominciare da economia e commercio.
Più gravosi in località del nostro Sud, prive di strategia, con popolazione in calo, malamente collegate e rinunciatarie, in un’ottica di “ecologia e povertà”, sia alla produzione locale di energia (eolico sul mare) che a un più diffuso e qualificato turismo.
Al turismo, ove riprenda, Tricase non pare offrire molto di nuovo, se non il “core business” di Lama/Pirandello/ACAIT ove non avremo più un grande polmone verde, la nostra” Villa Borghese” (Roma), per una Tricase che aspira ad essere capitale del Sud Salento, ma un nuovo “centro” cittadino con il piccolo parco, nuove residenze, uffici e servizi, un altro grande supermercato e uffici comunali che lasceranno il centro storico.
Meno alberi e verde per il pubblico e più pilastri e cemento per i privati, grazie anche a sentenze favorite da una politica che, tralasciando i suoi doveri, sa ben privarci dei nostri diritti.
Gli effetti collaterali sulle attività del centro storico vanno ora accentuandosi, non per colpe temporanee del Covid e del Putin, ma per il sorgere di “conflitto di interessi”. Con popolazione e consumi in calo, il nuovo centro non può che indebolire il vecchio, già per decenni trascurato.
Finanche in via Cadorna per i tanti vendesi/affittasi/vuoti e conseguente calo del valore immobiliare. Futura valorizzazione culturale, negozi e soprattutto movida già in contrasto con la ristretta abitabilità di tanti vicoli?
Ma, per avere successo, non si può prescindere da una ben più ampia frequentazione di origine esterna, attratta principalmente, come in tutti i comuni costieri, dal mare con relativa nautica e balneazione e dunque maggiore economia e ricadute sui consumi per movida, commercio, albergo diffuso in centro e cultura. Tricase, già paese di anziani e periferico, non certo di transito, non ben collegato (SS 275 e FSE), tuttora senza una strategia per il futuro e poco attrattivo per sostanziali investimenti, avrebbe dunque bisogno di un rapido cambiamento.
Più di struttura che di immagine, soprattutto di migliori e più attrattivi servizi e abitabilità verso la costa e sulla costa. Per superare la crisi energetica ed economica, il governo, tacitando l’eccessivo ambientalismo, sta riattivando le fonti nazionali, prima chiuse dalla imprevidenza degli eletti e degli elettori.
In passato, i nostri previdenti nonni, che avevano anche una diversa sensibilità per l’economia e la stessa guerra, avendola anche vissuta, per passare dalla solita frisa e pomodoro anche a pollo e patatine, senza contorno di troppi… “bonus” a carico della collettività, pensarono ad una Tricase come città di mare e non solo sul mare. Per il turismo, ampliarono la viabilità verso le due marine, ingrandirono il porto, realizzarono la piscina “naturale” a Marina Serra, definirono parcheggi a mezza costa, aree di completamento e sviluppo edilizio ed anche una litoranea alta.
Ma poi, l’avvento, anche in Regione, di una politica economicamente improduttiva, ne ha bloccato il proseguire. Finite, sperabilmente senza incubi, anche atomici, le preoccupazioni per i Covid e i Putin, per risollevarci non ci resta che riprendere tale strategia. E se poi, lontano sul mare fra navi e foschie, vedremo qualche pala eolica o piattaforma, sarebbe questo il nostro contributo al lavoro in loco e alla cura del male energetico nazionale.
Come anche alla pace, in una Europa e una Italia che non saranno più le stesse, perché le armi e l’invasione di Putin le abbiamo pagate anche noi, importando il suo gas (circa 45% del totale) e dormendo a lungo fra gli allori.
Tricase, 9 marzo 2022
VOLLEY- SERIE A3
C’è il derby con il Casarano
Il nostro “vicino di casa” non è un rivale, derbyAmo
Potrebbe essere questo il motto della gara di oggi in un periodo di guerra che richiede a tutti la massima responsabilità.
Le due squadre ritornano in campo per il recupero della 4a giornata del girone blu di Serie A3 Credem Banca.
Si gioca oggi alle ore 19,30 al palasport di Tricase la gara di recupero di domenica 30 gennaio tra Aurispa Libellula e Leo Shoes Casarano.
Come si ricorderà, la partita non si giocò a causa della positività al Covid 19 di alcuni atleti del Casarano Volley .
Le due squadre sono in un buon momento di forma.
Ne è prova gli ultimi due risultati positivi.
Nell’ultima gara giocata l’Aurispa Libellula ha vinto fuori casa, a Marcianise per 3 a 1 - mentre la Leo Shoes Casarano viene da una prestazione superlativa , conquistando 3 punti ai danni della Wow Green House Aversa, leader del campionato con 42 punti.
I numeri delle due squadre salentine dicono, Aurispa Libellula, secondo posto in classifica con 41 punti in 19 gare giocate, mentre per Casarano sesto posto in classifica con punti 32 in 17 gare giocate.
Di certo non sarà una partita semplice per le due squadre, il derby non lo è mai stato.