di Giuseppe R.PANICO
Ci risiamo. Una nuova crisi politico-amministrativa mina le fondamenta di palazzo Gallone.
Il suo ripetersi non può che rendere poco produttiva la fiducia riposta alle urne, le risorse elargite, il tempo inutilmente trascorso senza un più dinamico sviluppo ed evidenziare la conflittualità di eletti e poco eletti e dunque le colpe condivise.
Il “sistema Gallone” fatto di hardware (regole e leggi da rispettare) e software (capacità/dedizione ai propri doveri e azioni della cittadinanza attiva), funziona dunque male o a singhiozzo o rischia di non funzionare affatto.
Aumenta così anche il disinteresse al dibattito fra Maggioranza e Opposizione, animato spesso più da contenuti a sfondo politico/ideologico che di argomentazioni gestionali e/o tecnico-amministrative. Nella democrazia incompiuta che caratterizza anche noi, sarebbe ovviamente utile che l’Opposizione, frammentata in più parti e sigle, evoluisse in Alternanza unita per proporre alla cittadinanza valide alternative agli orientamenti della Maggioranza.
Non di rado si cerca invece di svilirla e sfiduciarla con l’obiettivo primario di sostituirla al potere per poi subire a sua volta il medesimo trattamento. Danni dunque a noi tutti e più rapida decadenza di una Tricase che, già da decenni, di certo non brilla in molti suoi aspetti programmatici e funzionali (ACAIT, porticciolo Marina Serra, distribuzione acque reflue, piano traffico, marine etc.). Situazione da migliorare ma che poco può attingere da una popolazione assuefatta ai suoi mali, sempre più demotivata e invecchiata e con troppi giovani che né studiando né lavorando, privilegiano beni facili ed immediati.
Il venir meno della famiglia tradizionale, con meno matrimoni, valori e nascite, porta poi a meno civici doveri e interessi verso il futuro. Le tantissime associazioni cittadine, oltre ad essere un indice positivo della molteplicità di interessi, lo sono, purtroppo, anche della grande frammentazione cittadina e della conseguente carenza di progetti condivisi e partecipati in grado di influenzare l’agire del Gallone. Se nella laboriosa Emilia Romagna tanti comuni e tantissime attività imprenditoriali sono state allagate e distrutte, meno per colpa di Giove Pluvio, e ben di più per una politica che, pur avendo risorse assegnate, non ha saputo fare maggiore prevenzione, da noi, ben più fortunati per assenza di terremoti, tsunami e alluvioni e con un territorio carsico che drena rapidamente gli eccessi fluviali e i troppi pozzi neri (per mancanza ancora di fogne), i danni ce li facciamo da soli con quel “software” scelto alle urne e in possibile avaria.
Potrebbe così arrivare un commissario che, nel tapparci almeno le buche stradali più profonde, tagliarci le erbacce più alte e cambiarci un po’ di lampadine, ci potrebbe anche liberare dalle troppo lunghe dichiarazioni di decaduti e decadenti. Possibile situazione che ci ricorda come, circa un secolo fa, con una legge approvata “Per grazia di Dio e volontà della Nazione” si mandava a casa sindaco e consiglieri e poneva poteri e doveri in mano a un “podestà” di nomina governativa. con incarico quinquennale e capace di curare e sveltire almeno la routine.
I tempi sono cambiati, la Grazia ora più ricercata per esigenze personali e spirituali, la Volontà della Nazione resa invece incerta ed evanescente fra le ombrose pieghe di troppi “non partiti” e/o di liste elettorali da ultima ora, da “ultima generazione” e da “ultima immigrazione”.
A volte quasi una commedia come dal film “L’ armata Brancaleone”, ambientato in Puglia per la conquista, anche allora, di feudo e privilegi. Moltiplicandosi i casi di crisi, sorge poi quasi il dissenso con il grande Winston Churchill che diceva, prima di essere mandato a casa dall’opposizione, che “la democrazia è un pessimo sistema di governo ma meglio di tutti gli altri”.
Con il commissario, un cambio a palazzo almeno per il tempo necessario a trovare in paese un nuovo “Lorenzo il Magnifico” e capaci collaboratori. Ma quello della storia tanto magnifico non era se, ben lieto di vedere i Turchi sbarcare ad Otranto e mozzare la testa ai nostri vicini, mandava a Maometto II una medaglia commemorativa per ringraziarlo del “lieto” evento che aveva messo in difficoltà Papato e Regno di Napoli suoi nemici.
“Nui simu fatti cusi” diceva anni fa qualche anziano, per giustificare sia la diffusa resistenza al cambiamento, sia l’inaffidabilità e l’egoismo in azioni collettive.
Ma meglio non aggiungere anche “Pite i fatti toi e statte cittu”, di sfuggenti abitanti registrati in anagrafe, ma non di cittadini ben attivi e partecipi per una Tricase migliore
di Alessandro DISTANTE
Mentre la crisi politico-amministrativa continua e si aggrava con le dimissioni anche dell’Assessore Forte, la Città registra una importante inaugurazione: su iniziativa del gruppo imprenditoriale Filanto è stata riaperta e riconvertita la Manifattura dei tabacchi che si trova nel territorio comunale di Alessano ma che gravita su Tricase (tra Sant’Eufemia e Lucugnano). La bella notizia, oltre al recupero di un’imponente ed interessante architettura edilizia, è l’assunzione di 300 persone che potrebbero diventare, nel giro di poco tempo, il doppio. D’intesa con la stilista e manager Maria Grazia Chiuri, tricasina d’origine, la Manifattura verrà destinata alla produzione di borse di alta classe per il marchio DIOR.
E’ una notizia interessante che premia la politica di ricucitura intrapresa dall’Amministrazione comunale per il recupero del capitale umano della Città: persone, come la Chiuri (e non solo), che partendo da Tricase si sono affermate sulla scena nazionale e mondiale e che oggi, sentendo il richiamo della loro terra d’origine, vogliono, con affetto, dare un loro contributo.
E’ una notizia interessante perché affianca alla tradizionale idea che il territorio possa svilupparsi con la risorsa turismo, quella che ad esso debba affiancarsi l’attività manifatturiera.
E’ interessante, anche perché dimostra come si possano riconvertire produzioni tradizionali (tabacco e calzature) in segmenti (come quello della produzione di pregio) con ampie possibilità di crescita.
Ed è interessante notare che, accanto a questa iniziativa di notevoli proporzioni per i numeri e per i contatti con l’alta moda, vi sono altre iniziative pur esse significative. E così, proprio nei giorni scorsi, un artigiano locale (Agostino Branca) ha presentato un libro insieme a Jack Sal, famoso architetto di New York, annunciando una serie di iniziative che, partendo dalla produzione artigianale di bottega, daranno spazio ed ospitalità ad artisti e studiosi di livello internazionale.
In questo contesto, che ha trovato e deve trovare un’Amministrazione attenta, una crisi politica rischia di creare un vuoto: un operatore -sia esso commerciale, industriale o comunque anche culturale- se non ha un interlocutore non può operare o, se opera, opera senza potersi confrontare con chi è chiamato a fare scelte che possono favorire ed aiutare la crescita di importanti iniziative.
Sembra proprio che la politica parli un linguaggio diverso da quello della Città e questo scollamento rischia di tradursi nell’ulteriore allontanamento dei cittadini dalla “cosa pubblica” con forti rischi di tenuta democratica del sistema. Di chi le colpe? Sarebbe facile e comodo semplificare e banalizzare processi complessi. Le cause della “crisi della politica” vanno ricercate con analisi più profonde che non esimono da responsabilità neppure i cittadini, distratti e/o interessati, spesso più interessati ad una politica del tornaconto personale al quale, chi amministra a tutti i livelli, spesso si piega perché il consenso viaggia, troppe volte, sul respiro corto dell’individualismo e dell’immediato.
Sabato,3 giugno 2023
"I sottoscritti Rocco Piceci, Gabriele D'Amico , Serena Ruberto, nel ringraziare il Sindaco Antonio De Donno per la fiducia accordata e la maggioranza dei Consiglieri per il sostegno amministrativo ed umano concesso, certi di aver contribuito, nella qualità, a realizzare un segmento del programma amministrativo, comunicano di aver rimesso nelle mani del Sindaco, Antonio De Donno, il mandato a suo tempo conferito.
Tanto hanno ritenuto di fare per agevolare un più proficuo e sereno confronto tra i gruppi consiliari, foriero, ne siamo convinti, di una più coesa, determinata ed incisiva azione amministrativa di cui la nostra Città ha bisogno.
È superfluo evidenziare che in questo rinnovato e ritrovato entusiasmo non mancherà il nostro impegno, contributo e sostegno."
Ringrazio gli Assessori tutti ed i consiglieri per lo spirito di servizio, l'impegno ed il sostegno che hanno dimostrato a me ed alla Città in questa prima metà di mandato.
È arrivato il momento di fare un tagliando, al fine di ripartire con più vigore e determinazione.
La Città merita da tutti il massimo dell'impegno e del rispetto, e ciascuno di noi deve adempiere al mandato ricevuto con serietà, costanza e dedizione.
La prossima settimana, dopo i dovuti approfondimenti con i gruppi consiliari, ricostituiremo l'organo di governo che guiderà Tricase verso la fine di un mandato che, sono certo ed il lavoro svolto finora lo testimonia, ci consegnerà una Città migliore, rigenerata e piu accogliente.
Antonio De Donno
Venerdi', 2 giugno 2023
Tutto pronto per un rimpasto di Giunta a Tricase?
Oggi, 2 giugno 2023 avrebbero rassegnato le dimissioni tre dei cinque assessori dell’esecutivo guidato da Antonio De Donno
Si tratta di D’Amico Gabriele - Deleghe: In carica dal 31.10.2020 - Bilancio, Personale, Tributi, Politiche giovanili, Sport, Affari Generali, Agricoltura
Piceci Rocco - Deleghe: In carica dal 31.10.2020 - Attività produttive e artigianali, Edilizia sportiva e palestre scolastiche, Mobilità urbana sostenibile, Servizi cimiteriali, Patrimonio
Ruberto Serena - Deleghe: In carica dal 31.10.2020 - Ambiente e Salute pubblica, Decoro urbano e piano del verde, valorizzazione del patrimonio culturale, Rigenerazione urbana
Dunque, si sarebbe verificato quanto più volte chiesto dal Partito Democratico