Lunedi, 29 maggio 2023
Anna Forte
Carissime concittadine e carissimi concittadini, oggi è un giorno di quelli che resterà fermo nei ricordi dei miei vissuti, perché comunicare una decisione sofferta, ma ferma non è mai semplice.
Oggi, chiudo ufficialmente quella serie del “Teniamoci in contatto”, con cui ho chiuso per quasi tre anni le mie comunicazioni social con il resto della mia città, perché ho appena rassegnato le mie dimissioni da Assessore del Comune di Tricase con deleghe al Welfare, Politiche Abitative, Associazionismo e Pubblica Istruzione.
Non le ho elencate tutte a caso, le Mie Deleghe, perché da chi mastica politica, comunemente vengono racchiuse e sminuite in un’unica comoda espressione, le tanto famigerate Politiche Sociali.
E dunque a questi temi, molto delicati, ho dedicato il mio lavoro, la mia dedizione e la mia passione, che fanno parte di me, dal momento che quando prendo un impegno, cerco di portarlo avanti sempre con grande entusiasmo e tanta partecipazione emotiva.
Sono fatta così e non ho intenzione di cambiare adesso, ciò spiega il fatto che non posso restare insensibile agli accadimenti della vita amministrativa della mia Città e non posso restare “congelata”, in attesa di un segnale, senza far nulla. A maggior ragione se tale decisione è stata condivisa con la comunità del Partito Democratico di Tricase, alla quale sono fiera di appartenere.
Non ci sto! Non sono abituata a farlo.
Per quasi tre anni ho lottato accanto a chi aveva bisogno di sostegno, accanto a chi aveva perso la voce per urlare, o forse quella voce non ce l’ha mai avuta.
La pandemia per me, non è stato solo un virus, entrato nel mio fisico, la pandemia ha rappresentato la caduta delle certezze per intere famiglie, le quali mi hanno insegnato che la dignità non si perde con le lacrime o chiedendo aiuto, la dignità è farsi aiutare.
La politica del Welfare, non è assistenzialismo, a cui, purtroppo e troppo spesso ci si rivolge per togliersi davanti i problemi della gente, senza risolverli.
Stare accanto alle persone, saperle ascoltare, insegna a leggere nei loro sguardi.
Sono gli sguardi che raccontano gratitudine, perché un meraviglioso gruppo di donne e uomini, “diversamente giovani”, hanno riavuto un luogo per ritrovarsi e fare attività sportiva, a loro dedicata.
Sono gli sguardi che raccontano felicità, perché alcune famiglie hanno avuto una casa, dove costruire il proprio futuro.
Sono gli sguardi di gioia di alcuni genitori, perché si sta semplicemente parlando di Autismo.
Sono gli sguardi incuriositi delle ragazze e dei ragazzi a scuola, mentre si parla loro di Pari Opportunità.
Sono gli sguardi affettuosi di chi, arrivato da molto lontano, è stato accolto a Tricase, dove nessuno deve sentirsi straniero...
Sono gli sguardi amici di chi non cammina sulle proprie gambe ed è stato ascoltato.
Ho sempre seguito la vita politica della mia città, poi un giorno, il mio Segretario, per me Gianluigi, mi ha detto che potevo scendere in prima fila a combattere. Ho avuto elmo e corazza, con nomi amici, Andrea, FrancescoMinonne AnnaPatrizia Gala, Francesca Longo, Giorgio Moretta Dell'Abate. Poi, un gruppo fantastico all’interno del mio Partito, il PD, che mi ha sostenuto nei momenti più critici, con cui mi sono confrontata e con cui siamo cresciuti.
Ora mi fermo, continuerò ad osservare, a cercare di capire, senza mai smettere di amare la mia Città.
IL DOCUMENTO DEL PD
Preso atto degli interventi del Sindaco, pubblici e privati, non possiamo fare altro che ritenerci insoddisfatti. L'insoddisfazione deriva dalla circostanza che la nostra richiesta di verifica sulle prospettive e sulle azioni politico-amministrative da adottare, in chiave dei tanti temi, vitali per la città, è stata disattesa. Se avessimo fatto tutto quanto immaginato in campagna elettorale, nei vari settori della vita quotidiana della Città - dal commercio allo sport, dall’urbanistica all’ambiente, dalle politiche giovanili alla salute e qualità della vita - avremmo parlato una voce comune e dato, sicuramente, un indirizzo determinante allo sviluppo del territorio. Ciò non è avvenuto. Pertanto, riconoscere l'incongruità dell'azione politico-amministrativa rispetto a quanto prospettato in campagna elettorale riteniamo sia il primo atto di grande responsabilità. Non possiamo più sottacere nel momento in cui gli ingranaggi della macchina amministrativa scricchiolano e nessuno sente il dovere di fermarsi a riflettere su come riprendere la bussola: dove si vuole andare? Cosa si ha intenzione di fare? Chi sono i compagni di questo viaggio? È evidente che si tratta di una questione di metodo e di merito, ovvero un modo differente rispetto al nostro di immaginare l’impegno politico. Per noi non è sufficiente la gestione della quotidianità con le sue incombenze, è fondamentale guardare al futuro con una visione ed una capacità di indirizzo che possa creare valore aggiunto a Tricase e alla sua gente. Per noi democratici è prevalente il noi, non l’io, e dirimente il senso di squadra nel rispetto delle reciproche sensibilità e debolezze. È altrettanto evidente, fuori da ogni ipocrisia, che questa non è la crisi del rapporto tra il sindaco ed il Partito Democratico, bensì è la crisi che coinvolge l’intera Amministrazione Comunale, ognuno per le proprie responsabilità. La politica è servizio, è prima onere, poi onore. Pesa come un macigno per la responsabilità che l’elettorato ci ha affidato, ma per noi del Partito Democratico, senza nascondere la cenere sotto al tappeto, è doveroso e serio fermarsi, prendere atto della situazione e cercare una risoluzione che potrà avvenire solo ed esclusivamente all’interno del perimetro della maggioranza eletta nel 2020. Speravamo che quanto auspicato partisse dal sindaco e invece ci rammarica constatare che, anziché adoperarsi in tal senso, ha preferito perseguire strade alternative alla naturale configurazione del consiglio comunale, nella speranza di un accordo con i consiglieri di minoranza che puntualmente hanno rispedito al mittente. Siamo un Partito strutturato e riconosciamo alla Politica la funzione più alta: questo è l’ennesimo esercizio di responsabilità che sentiamo di portare avanti. Perché, altrimenti, verrebbero meno la credibilità e l'affidabilità di una formazione politica e amministrativa che fino ad oggi si è prodigata per la Città. Dopo le dimissioni del vicesindaco Andrea Ciardo, ora è tempo delle dimissioni dell’assessore Anna Forte, alla quale vanno i nostri doverosi ringraziamenti per aver dimostrato - con il suo impegno, la sua dedizione e la sua passione – quanto sia importante non lasciare nessuno indietro. Grazie ad Anna, quelli che comunemente vengono chiamati «servizi sociali» sono entrati in una nuova dimensione, con le diversità che vengono accettate, gli ultimi che vengono accolti, la solidarietà che diviene arma per combattere l’indifferenza. Chiediamo, in maniera non più rinviabile, l’azzeramento della Giunta, quale organo esecutivo di quel metodo e merito che mettiamo in discussione. Solo successivamente ci potrà essere il coinvolgimento dei gruppi consiliari della coalizione eletta nel 2020 attorno a punti programmatici chiari e ad un cronoprogramma di fine mandato certo nei tempi. A nostro modesto parere, i punti su cui è necessario incidere sono:
• Pianificazione urbana e ambientale, con il costante monitoraggio dell’iter di approvazione del PUG, così come deciso all'unanimità dal Consiglio Comunale;
• Miglioramento della vivibilità e della mobilità della Città;
• Valorizzazione delle Marine e delle frazioni nonché delle migliori peculiarità del nostro territorio, in chiave di fruizione turistica e culturale;
• Impulso ai comparti produttivo, sociale e associazionistico di Tricase;
Sui temi e sulle prospettive, il Partito Democratico ci sarà sempre, come c’è stato fino ad oggi.
Senza tutto questo, invece, il Partito Democratico di Tricase non assicurerà nessuna azione politica e amministrativa.
Tanto si doveva per dovere di trasparenza e verità, soprattutto nei confronti dei cittadini.
Anche questo, a volte, è un esercizio difficile, ma che abbiamo sempre praticato.
La Capogruppo Francesca Longo a nome del Gruppo consiliare del PD
Il Segretario cittadino del PD Gianluigi Forte a nome del Partito Democratico di Tricase
di Pino GRECO
Tra Sindaco e Pd, la fumata bianca non arriva...
Martedì è stato convocato il Consiglio Comunale (ore 17,30).
Cosa faranno i consiglieri comunali del Partito Democratico che hanno “congelato” le attività amministrative del Comune?
In attesa che il primo caldo estivo, arrivato proprio oggi, riporti a temperatura ambiente le relazioni a Palazzo Gallone, continua la poca intesa politica tra Pd e Sindaco
Due i “nuovi” fatti accaduti in questi giorni che non hanno dato i frutti sperati. Anzi, hanno peggiorato le “ferite”. Il primo è accaduto lunedì pomeriggio alle ore 17. A Palazzo Gallone si è tenuta la Commissione Statuto e Regolamenti del Comune di Tricase, che ha registrato l’assenza dei Consiglieri del PD. Il secondo fatto -che rende sempre più tesi e lontani i rapporti tra Pd e Sindaco- è la risposta inviata dal primo cittadino al Pd sul documento dello scorso 10 maggio a firma della Capogruppo del PD in Consiglio comunale Francesca Longo, dei consiglieri Francesco Minonne e Giorgio Dell'Abate, e dell'assessore Anna Forte. Nessuna risposta alle questioni poste dal PD cittadino, soprattutto con riferimento alle attività e alla eventuale redistribuzione delle deleghe assessorili.
Per il Sindaco De Donno la situazione a Palazzo Gallone diventa difficile da gestire. In Consiglio comunale tra i banchi della maggioranza ci sono: Cazzato Ippazio, Martella Rocco, Peluso Giuseppe, Ruberto Anna, Zocco Vito e Zocco Rosanna (Presidente del Consiglio comunale). Mentre i nomi dei consiglieri comunali del PD, “congelati”, sono: Longo Francesca, Dell’Abate Giorgio, Minonne Francesco. A questi si aggiungono i consiglieri di minoranza Ciardo Armando Cosimo, Baglivo Antonio Luigi, Carità Giovanni, De Marco Pasquale, Elia Giacomo, Errico Gianluca Leone e Zocco Carmine. Quindi, ad oggi, i numeri dicono di 6 consiglieri con De Donno (quindi 7) e 10 all’opposizione, includendo tra questi i Consiglieri del PD.
Non c’è che da attendere, magari le prossime scadenze di bilancio saranno l'occasione per ufficializzare la crisi oppure per capire se Sindaco e PD hanno trovato un accordo per andare avanti
Ritrovato dalla Polizia Locale di Tricase un ciclomotore rubato: restituito al proprietario
Rinvenuto un ciclomotore oggetto di furto nel pomeriggio di oggi, venerdì 26 maggio, in via Olimpica.
Gli agenti di Polizia Locale in servizio hanno scovato il mezzo nascosto tra i rovi, quindi restituito al legittimo proprietario
di Alessandro DISTANTE
“Tricase merita rispetto”; è quanto leggo su uno striscione esposto in Piazza Cardinale Panico. E’ una frase che mi colpisce e che mi fa riflettere.
Mi chiedo chi abbia potuto scrivere quel messaggio e a chi lo abbia voluto indirizzare. Il pensiero corre subito alla crisi politico-amministrativa che si protrae da qualche settimana; una crisi che paralizza l’Amministrazione in una fase particolarmente delicata, considerato che è ormai prossima la scadenza del bilancio, appuntamento fondamentale per mettere a fuoco, con le previsioni finanziarie, gli interventi da fare sul territorio.
La Città merita rispetto…..ma il rispetto –rifletto tra me e me- è certamente una rivendicazione ma deve essere anche una conquista.
Ed allora la frase può suonare diversamente e tradursi in un interrogativo che interpella tutti noi: Tricase merita rispetto?
Se il rispetto non è un dato acquisito una volta per tutte, ma è una continua conquista, allora Tricase non può pretendere il rispetto solo per i suoi antichi fasti o vivere di rendita per le sue dimensioni e la sua posizione baricentrica. Tricase, oggi più che mai, deve guadagnarsi il rispetto. Ma, a differenza di qualche decennio addietro, non ha, per esempio, un parlamentare espressione della Città, non ha un assessore o consigliere regionale e non ha neppure un consigliere provinciale. Vive in uno splendido isolamento, fuori, per esempio, da Unioni con gli altri Comuni del Capo di Leuca, orgogliosamente isolata.
Ma la domanda iniziale mi ritorna con prepotenza: chi avrà scritto quello striscione? Basta: decido di porre fine alle mie elucubrazioni e mi informo.
Chiedo in giro e mi dicono che sono completamente fuori strada.
A scrivere lo striscione sono stati gli Ultras del Tricase Calcio in polemica con la dirigenza. Non entro nel merito, anche perché non conosco quale sia la questione, ma la riflessione cede il posto alla delusione.
Speravo che lo striscione fosse un appello da parte di alcuni cittadini, spintisi fino a chiedere pubblicamente rispetto per la loro Città che ha diritto di conoscere il perché della crisi e così giungere ad una soluzione, nell’interesse di una Città –appunto- che merita rispetto. Niente di tutto questo!
Che dire: almeno i tifosi si sono fatti sentire, mentre invece i cittadini, al pari degli amministratori, continuano a tacere.