di Alessandro DISTANTE
Se a Sharm el-Sheikh i Capi di Stato di (quasi) tutto il mondo discutono del futuro del pianeta e delle varie emergenze tra le quali anche quella idrica, a Tricase il tema acqua è al centro non solo del dibattito cittadino ma anche dell’attività amministrativa.
Dopo il diluvio che ha portato tanti danni e tante paure, ben si può dire che l’acqua, anche da noi, è bene (o male) comune. Se in Egitto si discute degli effetti della siccità, del surriscaldamento del pianeta e del rischio di desertificazione; se otto milioni di persone muoiono di sete; se da anni gruppi di cittadini lottano contro la privatizzazione dell’acqua ricordando il referendum del 2011, a Tricase si discute di sistemi di smaltimento delle acque piovane e di allagamenti e si programmano anche interessanti ed importanti iniziative. E’ proprio il caso di dire che ogni questione globale è anche -e prima ancora- locale.
Ed è per promuovere la cultura del risparmio idrico e del diritto universale all’acqua pubblica che la Giunta municipale ha approvato un progetto per il recupero, la rigenerazione e la rifunzionalizzazione delle fontanine dell’Acquedotto Pugliese.
Sempre in tema di Acqua Bene comune, la Giunta ha approvato un progetto di fogna nera a Marina Serra per partecipare ad un Bando regionale; il Bando –manco a dirlo- si chiama “Acqua bene comune”, pur trattandosi, ovviamente, di ben altra acqua.
Con un’ultima delibera, la Giunta ha approvato la fattibilità tecnica per l’ammodernamento e l’implementazione dell’impianto di distribuzione della rete irrigua e, ancora una volta, il Bando è “Acqua Bene comune”.
Acque da bere alla fontana, acque da smaltire senza allagarsi e acque da recuperare per irrigare, ma pur sempre Acqua Bene comune.
Intanto però compriamo l’acqua in bottiglie di plastica a perdere, sprechiamo ingenti risorse idriche per le falle nelle tubazioni dell’Acquedotto, gettiamo le acque raccolte senza riutilizzarle e le acque, talvolta, diventano causa di disastrosi allagamenti; così da “Bene comune” l’acqua rimane “Male comune”.
Ed allora, che tornino a funzionare le fontanine, non solo come elementi di arredo degli angoli del nostro paese ma anche come segnali che ci facciano riabituare al valore dell’acqua e, ancor prima ed ancor di più, che ci facciano gustare la fresca bellezza del Bene comune.
Venerdì, 11 novembre 2022
Covid: attualmente positivi
Fonte Asl Lecce
ALESSANO 20
ALEZIO 10
ALLISTE 21
ANDRANO 19
ARADEO 21
ARNESANO 14
BAGNOLO DEL SALENTO 4
BOTRUGNO 8
CALIMERA 14
CAMPI SALENTINA 34
CANNOLE 8
CAPRARICA DI LECCE 5
CARMIANO 52
CARPIGNANO SALENTINO 11
CASARANO 57
CASTRI' DI LECCE 10
CASTRIGNANO DEI GRECI 9
CASTRIGNANO DEL CAPO 14
CAVALLINO 46
COLLEPASSO 19
COPERTINO 78
CORIGLIANO D'OTRANTO 11
CORSANO 32
CURSI 19
CUTROFIANO 43
DISO 5
GAGLIANO DEL CAPO 10
GALATINA 86
GALATONE 44
GALLIPOLI 32
GIUGGIANELLO 1
GIURDIGNANO 9
GUAGNANO 25
LECCE 305
LEQUILE 25
LEVERANO 54
LIZZANELLO 39
MAGLIE 42
MARTANO 21
MARTIGNANO 7
MATINO 23
MELENDUGNO 19
MELISSANO 18
MELPIGNANO 3
MIGGIANO 13
MINERVINO DI LECCE 9
MONTERONI DI LECCE 49
MONTESANO SALENTINO 7
MORCIANO DI LEUCA 16
MURO LECCESE 18
NARDO' 105
NEVIANO 21
NOCIGLIA 7
NOVOLI 29
ORTELLE 7
OTRANTO 24
PALMARIGGI 24
PARABITA 42
PATU' 10
POGGIARDO 20
PRESICCE-ACQUARICA 28
RACALE 27
RUFFANO 18
SALICE SALENTINO 45
SALVE 55
SANARICA 6
SAN CESARIO DI LECCE 30
SAN DONATO DI LECCE 16
SANNICOLA 16
SAN PIETRO IN LAMA 13
SANTA CESAREA TERME 6
SCORRANO 18
SECLI' 5
SOGLIANO CAVOUR 25
SOLETO 13
SPECCHIA 26
SPONGANO 15
SQUINZANO 48
STERNATIA 11
SUPERSANO 12
SURANO 6
SURBO 55
TAURISANO 27
TAVIANO 43
TIGGIANO 25
TREPUZZI 42
TRICASE 90
TUGLIE 12
UGENTO 40
UGGIANO LA CHIESA 4
VEGLIE 22
VERNOLE 26
ZOLLINO 2
SAN CASSIANO 14
CASTRO 8
PORTO CESAREO 13
il volantino torna in distribuzione
Dopo la sosta tecnica di sabato scorso - il settimanale cittadino di Tricase torna in distribuzione domani - sabato 12 novembre in versione cartacea
fonte Nuovo Quotidiano di Puglia
L’esito delle urne è apparso chiaro sin dalle prime fasi dello spoglio: sindaci e amministratori salentini hanno premiato ancora una volta il centrosinistra. Il presidente uscente della Provincia di Lecce Stefano Minerva si riconferma alla guida di Palazzo dei Celestini per altri quattro anni.
Nulla da fare per il centrodestra che si presentava al voto con il candidato Michele Sperti.
Il sindaco di Miggiano ha chiuso la partita elettorale con una percentuale di consensi che nella tarda serata di ieri superava già il 60% dei consensi, attestandosi sul dato parziale di 64 a 36.
A determinare l’esito della partita i voti di Lecce e Nardò, innanzitutto dove Minerva si è imposto per 31 voti a 25. E due astenuti. Se nel capoluogo, a fronte di una maggioranza a 21 del governo di Carlo Salvemini, il primo cittadino di Gallipoli dovrebbe aver fatto bottino pieno, esito a sorpresa a Nardò.
Nel Comune del sindaco Pippi Mellone ai quattro voti della minoranza di centrosinistra si sono sommati altri 6 consensi della maggioranza. Un risultato tutt’altro che scontato, soprattutto se rapportato al nuovo corso di destra del primo cittadino.
A fine agosto, infatti, in occasione del voto per le politiche Mellone aveva preso le distanze dal civismo progressista di centrosinistra, tornando a schierarsi nettamente a destra. Una “conversione” che a distanza due mesi non ha trovato conferma alle urne di Palazzo dei Celestini.
Come già era accaduto nel 2018, anche questa volta seppure in maniera meno netta a tirare la volata a Minerva sono stati i voti di Nardò. Sulla base del sistema del voto ponderato, infatti, un singolo consenso degli amministratori di Lecce e Nardò valeva 308 voti. Ma tant’è.
Il sindaco di Gallipoli, sostenuto dal Pd, dal centrosinistra e dall’universo delle civiche che fanno riferimento a Emiliano e agli assessori regionali Alessandro Delli Noci e Sebastiano Leo, ha fatto risultato anche nei Comuni che rientravano nella seconda e nella terza fascia di voto. A Gallipoli naturalmente.
Ma anche a Copertino, Tricase, Galatone e Trepuzzi e in numerose realtà della Grecìa Salentina e del Capo di Leuca.
Di contro Sperti - sostenuto da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Regione Salento - ha fatto risultato a Maglie, patria del neo ministro Raffaele Fitto. Ma anche a Casarano e in parte a Galatina e in alcune realtà del centro e nord Salento.
Risultato che non è stato sufficiente, però, a strappare la guida della Provincia al centrosinistra. Nella terza fascia di voto - tra 5mila e 10mila votanti - la partita si è chiusa con 225 voti per Minerva e 94 per Sperti (4 schede bianche e 5 nulle).
Cantiere Civico
BASTA CON LA PROLIFERAZIONE INCONTROLLATA DELLE ANTENNE
E’ URGENTE UN PIANO PER REGOLAMENTARNE LA COLLOCAZIONE
LUCUGNANO NON DIVENTI “ANTENNA CITY”
I lavori di installazione di una nuova antenna per “impianti di comunicazione elettronica” sono in corso da qualche giorno in Via dei Cipressi a Lucugnano, nei pressi del cimitero e vicinissimo alla Scuola Elementare e Media.
Questo impianto è il terzo che sorge nel giro di pochi mesi e non è improbabile che sia seguito a breve da altre installazioni.
La legge 259/03 (Il Codice delle comunicazioni elettroniche) e le modifiche intervenute con il D.Lgs n. 207/21 hanno aperto la strada, infatti, alla costruzione di ripetitori per telefonia con procedure semplificate, perché considerati infrastrutture primarie alla stessa stregua degli impianti pubblici idrici e fognari. Entro 90 gg dalla presentazione dell’istanza, se gli uffici Comunali e l’ARPA (Agenzia Regionale per l’Ambiente) non rilevano irregolarità nella tipologia e nell’ubicazione dell’impianto, la stessa si ritiene accolta con la modalità del “silenzio-assenso”.
E chi deve occuparsi della tutela della salute dai rischi dell’eccessiva esposizione ai campi elettromagnetici prodotti dalle reti di comunicazione elettronica?
L’abolizione della distanza minima di 70 m. dai centri abitati, prevista anche dal Decreto Gasparri del 2002 che pure aveva dato l’avvio alla liberalizzazione selvaggia delle antenne, sembrerebbe aver privato i Comuni della possibilità di provvedere alla tutela dei propri cittadini.
Ma non è così. O, almeno, non del tutto. Gli Enti Locali possono ancora esercitare una funzione di controllo e indirizzo in base alla Legge n.36/2001. Questa non indica delle distanze da rispettare, ma piuttosto degli Obiettivi di Qualità da raggiungere, che si ottengono cercando di MINIMIZZARE i valori di esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici. Gli obiettivi di qualità per aree densamente frequentate sono 6V/m per i campi e 100mW/mq per la densità di potenza.
Ovviamente, per non superare questi limiti è opportuno posizionare i ripetitori a una distanza idonea da case, scuole, ospedali e aree pubbliche in generale. Questo perché l’intensità del campo elettromagnetico decresce con il quadrato della distanza; quindi, più è lontano un ripetitore e più siamo al sicuro.
L’art.8 della Legge 36/2001 assegna, perciò, ai Comuni la facoltà di “adottare un Regolamento per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici con riferimento a siti sensibili individuati in modo specifico, con esclusione della possibilità di introdurre limitazioni alla localizzazione in aree generalizzate del territorio…..”
Il Piano per le antenne, quindi, non può vietare i ripetitori, ma li regolamenta garantendo la copertura da segnale in tutto il territorio.
E’ URGENTE E IMPROCASTINABILE, dunque, l’adozione di un Regolamento Comunale per non lasciar proliferare le antenne in modo selvaggio. Di questa necessità ci faremo immediatamente promotori in Consiglio Comunale.
Il caso specifico di Lucugnano merita un ulteriore considerazione. Questo territorio ospita già molte antenne. L’ultima installazione che ha preso avvio porterà alla realizzazione di un traliccio di 42 m., equivalente per altezza a un palazzo di circa 15 piani. La richiesta non è stata avanzata direttamente da un gestore nazionale, ma da una società privata di Modugno(BA). E’ presumibile, quindi, che diversi gestori troveranno ubicazione su quella antenna. Senza voler scadere nella “tecnofobia”, ovvero la paura cieca delle innovazioni tecnologiche, crediamo che soprattutto in questo caso sia necessario che gli Enti preposti (ARPA e Comune) attivino tutti i controlli, prima e dopo l’installazione, per fugare ogni dubbio sui rischi alla salute che possono derivare da un’esposizione eccessiva ai campi elettromagnetici. Noi, comunque, comprendiamo la preoccupazione dei cittadini più direttamente esposti e saremo al loro fianco nelle azioni di autotutela che si riterrà opportuno intraprendere.