CODACCI-PISANELLI E LA REGIONE SALENTO
Un libro di Antonio Scarasciache verrà letto con piacere
di Ercole Morciano Eventi come il centenario della nascita (28 marzo 1913), la traslazione a Tricase della salma (3 novembre 2015) o il referendum costituzionale (4 dicembre 2016) hanno suscitato intorno alla figura dell’on. Giuseppe Codacci-Pisanelli un rilevante interesse. Già nel 2011 egli fu scelto tra i 4 “testimoni” proposti alla Settimana Teologica della diocesi di Ugento dal tema: I laici nella Chiesa e nella società pugliese, oggi; suLeucadia, rivista storica della Società di Storia Patria di Tricase, edita del 2015, sono cinque i contributi ospitati a sua memoria; nell’anno in corso, il 4 giugno, a cura del sen. Rosario G. Costa, è stato pubblicato e presentato a Tricase, cinema Aurora , il volume G. Codacci-Pisanelli. Discorsi Parlamentari; il 2 luglio, presso l’auditorium diocesano “Benedetto XVI”, sulla ss.275 Alessano-Lucugnano, si è svolto il convegno di studi G. Codacci-Pisanelli (1913-1988). Laico cristiano impegnato nella politica e nella cultura. Il vicario episcopale per la cultura, mons. Salvatore Palese, sta curando la pubblicazione degli atti del convegno da lui ideato, in sintonia col vescovo di Ugento-S.Maria di Leuca,mons. Vito Angiuli, che sostiene ogni iniziativa tendente a valorizzare l’esemplare figura di Codacci-Pisanelli, “vanto” del nostro territorio e non solo.
Anche il momento pre-referendario che stiamo vivendo, vede cresciuto l’interesse verso il nostro concittadino eletto nel 1946 all’Assemblea Costituente, nella quale svolse un ruolo di primo piano nella “Commissione dei 75”,distinguendosi per profondità di dottrina e originalità, contribuendo molto alla definizione della carta costituzionale. Ebbene tra le sue proposte vi fu quella di far cessare il bicameralismo perfetto o paritario e trasformare il Senato nella camera delle rappresentanze delle categorie della produzione e del lavoro. La proposta, che non venne approvata, trovava le sue radici nel solidarismo cristiano enunciato nell’enciclica Rerum Novarum di Leone XIII. Il testo definitivo della Costituzione non accolse la proposta del Senato come camera dei corpi intermedi e previde invece l’istituzione del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL).Formato da 64 membri, doveva essere un organo di consulenza ma nel quale, con costi rilevanti per lo Stato, sono stati nel tempo collocati “ex “di vario genere, sindacalisti compresi. L’abolizione di questo ingente centro di spesa, unitamente alla cessazione del Senato paritario, è oggi sostenuto dalle forze che chiedono il “si” al referendum del prossimo 4 dicembre.
Un’altra interessante proposta di Codacci-Pisanelli, che non passò nel testo della Costituzione, fu quella dell’istituzione della Regione Salento. Sull’iter di questa tormentata vicenda ha svolto un’approfondita ricerca il dott. Antonio Scarascia. Autore rinomato nel campo del diritto amministrativo, biografo documentatissimo di vari Tricasini illustri, nel giugno di quest’anno Antonio Scarascia ha dato alle stampe Giuseppe Codacci-Pisanelli e il progetto costituzionale sulla Regione Salento, Quaderni di Leucadia 8, Editore Grifo, Lecce 2016, pp. 165, € 13.00.
Dopo l’introduzione di Hervé A. Cavallera, direttore della collana, seguono 4 capitoli che hanno lo scopo di dare al lettore le conoscenze di base per affrontare l’oggetto della ricerca con idonei strumenti interpretativi. L’ iniziativa di Codacci-Pisanelli, sostenuta da quasi tutti i costituenti salentini, perché il Salento diventasse nella Costituzione repubblicana una regione autonomaè raccontata da Antonio Scarascia con dovizia di particolari, frutto di una rigorosa indagine archivistica e documentale.
Un vero capitolo di elegante erudizione – meritevole di essere conosciuto in primis dagli studenti - fu quello adoperato dal Costituente per giustificare storicamente la proposta. Altrettanto intricante l’affaire del testo della bozza di costituzione redatta nella “Commissione dei 75”, in cui la Regione Salento c’era, e quella redatta dalla “Comitato dei 18” in cui – come in un giallo – la Regione Salento scompare. L’estremo, appassionato, ma vano tentativo di Codacci-Pisanelli di farla ritornare nel testo col suo intervento nell’Assemblea plenaria. La partecipazione nella vicenda di personaggi di rilievo che hanno fatto la storia dell’Italia repubblicana come Aldo Moro della Democrazia Cristiana o Palmiro Togliatti del il Partito Comunista Italiano; oppure di giuristi rinomati come Ambrosini, Condorelli, Grassi, Lussu, Mortati ed altri; la querelle sugli organi di stampa dove le posizioni in Costituente trovavano appassionata eco in un senso o nell’altro; la delusione finale per i salentini: tutto è raccontato da Antonio Scarascia con la sua sperimentata maestria: saper unire il vero dei fatti al bello della narrazione.
Una ricca appendice documentaria, le tavole sinottiche, la bibliografia scientifica, le immagini e l’indice dei nomi rendono il libro ancor più desiderabile a quanti vogliono conoscere qualcosa in più del Salento e dei suoi Uomini migliori.
Venerdi 9 dicembre 2016. Il sindaco Antonio Coppola e la famiglia Santacroce
L’Amministrazione Comunale ha dedicato una strada cittadina ad “Antonio Santacroce, un nome noto dell’ortopedia italiana”.
Così titolava Francesco Accogli nel ricordare l’illustre concittadino qualche anno addietro. Pubblichiamo di quell’articolo, apparso su Salogentis, una versione ridotta.
Antonio Cosimo Italo Santacroce nacque a Tricase il 22 aprile del 1917 da Salvatore e da Salvina Cavalieri e morì prematuramente a soli 55 anni, il 3 novembre 1972 a Losanna (Svizzera), ove si era recato in cerca di qualche speranza a causa di una grave malattia.
Il curriculum vitae del prof. Tonino Santacroce (così veniva abitualmente chiamato) è vasto ed ampio. Conseguì la laurea in Medicina e Chirurgia nell’Università di Bari il 26 maggio 1941 riportando voti 110 e lode e discutendo una tesi originale che riguardava l’azione della vitamina “E” nei cardiopatici, ricerca che venne successivamente pubblicata ed apprezzata dagli esperti in materia. Nello stesso anno superò l’esame di Stato per l’abilitazione alla professione di medico chirurgo presso l’Università di Pisa. Aveva solo 24 anni!
Negli anni tragici del secondo conflitto mondiale, dopo aver frequentato la Scuola di Applicazione di Sanità Militare in Firenze, prestò servizio quale sottotenente medico di complemento in territorio dichiarato in stato di guerra e successivamente con unità mobilitata in zona d’operazione.
Il 26 ottobre 1944 sposò Agnese Caputo, dalla quale ebbe cinque figli: Salvatore, Gustavo, Maria Assunta, Rita e Sandro.
Il 20 novembre 1947 conseguì nella Clinica Chirurgica dell’Università di Bari (Direttore prof. C. Righetti) il Diploma di Specialista in Chirurgia generale sempre con il massimo dei voti. Intraprese solo nel 1948 la carriera ortopedica, dopo diversi anni di pazienti e metodici studi che gli permisero una seria ed adeguata preparazione presso la Clinica Chirurgica Generale dell’Università di Bari. Sempre in questa Università fu Assistente e poi Aiuto in Clinica Ortopedica; ottenne la libera docenza in Ortopedia nel 1955, quella in Anatomia Chirurgica nel 1959, quella in Medicina del Traffico nel 1970, oltre ad essere un apprezzato specialista in Medicina Legale e delle Assicurazioni.
Redattore e successivamente condirettore della rivista “La Clinica Ortopedica”, fu relatore diverse volte a Congressi Nazionali ed autore di circa un centinaio di pubblicazioni scientifiche. Tonino Santacroce era conosciuto soprattutto in Italia e all’estero per essersi dedicato con passione e continuità allo studio sulla lussazione congenita dell’anca. Santacroce fu anche membro di diverse Società Scientifiche nazionali ed internazionali e seppe guadagnarsi la stima ed il rispetto dei Colleghi per i suoi studi sperimentali di notevole interesse. Quando lo colse la morte il 3 novembre 1972, Tonino Santacroce era Direttore della 2^ Cattedra di Clinica Ortopedica dell’Università di Bari.
Così lo ricordò il Sindaco di Tricase prof. Giuseppe Codacci Pisanelli in un manifesto fatto affiggere in occasione delle esequie: “Tricasini, si è chiusa la breve, intensa giornata terrena del Professor Dottor Antonio Santacroce che è passato fra noi benefacendo. Fin dai primi anni si dedicò generosamente a rigorosi studi e ad accurate esperienze per essere in grado di svolgere nel modo migliore la propria opera al servizio dell’umanità. La cittadinanza tricasina si associa al lutto della famiglia nel rimpianto e nella preghiera per l’illustre figlio di Tricase e lo ricorda non solo come professore universitario direttore della seconda clinica ortopedica dell’Università di Bari, ma, soprattutto, come esempio mirabile di umana comprensione unita all’arte medica più progredita”.
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CONCERTO DI NATALE
Tricase - SABATO 10 dicembre 2016 ORE 18
INGRESSO GRATIS
Pia Fondazione di Culto e Religione
Azienda Ospedaliera di Tricase
Un’atmosfera indescrivibile quella che si è vissuta all’Autodromo di Monza. Tre giorni di passione dove tanti amici concorrenti si sono ritrovati, chi in sfida e chi per un caro saluto. Un pubblico numerosissimo ad inseguire i propri talenti.
Presente anche la Scuderia Salentomotori presieduta da Antonio Forte, ad aver accompagnato l’equipaggio Francesco Rizzello e Monica Cicognini su Skoda Fabia R5 del Team Colombi Racing.
Sicuramente è stata la classe più combattuta, con 39 partenti, tra cui i veri professionisti come Andreucci, Rossetti, Cavallini, Andolfi ectt..
Parte la prima prova speciale venerdì pomeriggio alle ore 16.25 e il driver Rizzello già da subito inizia a dimostrare il suo interesse a fare bene la sua gara, il passo non era niente male ma è succube di un abbattimento di un birillo, penalizzandolo di 5 secondi.
Disputando la seconda prova del venerdì, mantiene la stessa posizione della prima ma con i tempi che dicono la loro, restando appigliato ai massimi livelli. In chiusura di giornata, la posizione di classe è il decimo posto assoluto, a meno di un secondo dal nono.
Si ricomincia sabato mattina alle ore 08.35, con la prova speciale “Parabolica 1”, Rizzello fa registrare lo stesso tempo di Cavallini, e si riconferma al decimo posto. Dopodiché si passa alla prova speciale “Parabolica 2”, ed iniziano ad arrivare le prime sorprese, Rizzello e Cicognini iniziano a fare sul serio, dopo aver ordinato al meglio la loro Skoda, in una sola prova riescono a scendere di quattro posizioni. La sesta posizione si riconferma anche per la prova successiva. Sopraggiunge il sabato, Francesco Rizzello si sarà alzato con il piede giusto e Monica Cicognini con una mente attenta e prudente per il proseguo della giornata, alle ore 8.35 inizia la prova speciale più lunga, la “Maxi Grand Prix2”, per un totale di 45 chilometri. Le loro attenzioni a proseguire al meglio gli fa giungere terzi di classe, dietro ad uno scatenato Andreucci e ad un rapidissimo Rossetti. Da questo momento in poi, con l’ottima performance ottenuta sulla “Maxi Grand Prix2”, riescono a scavalcare il sesto posto e a passare al quinto. Quest’ultimo posto di appartenenza di classe gli fa giungere nella classifica finale al quinto posto di classe e di gruppo, dietro a Paolo Andreucci, Luca Rossetti, Kalle Rovanpera e Fabio Andolfi, e un strepitoso 19° posto nella classifica generale.
Il patron della Salentomotori racconta – è stata una gara che al nostro equipaggio gli è servita tantissimo, in primis per la crescita di feeling tra loro due e l’intera squadra, alla quale ha confutato perfettamente. Tutti si sono dimostrati con grande interesse per l’ottima riuscita e nell’ottenere un buon risultato, ed è per questo che Antonio Forte ringrazia Francesco e Monica per il loro impegno e professionalità che dimostrano all’intera Salentomotori.
A dir del vero, Antonio Forte continua – se devo essere sincero sul Monza Rally Show ce tanto da discutere, sicuramente sarà un evento di fama e che mette in risalto l’intera filiera di appassionati, ma certamente non nasconde le tante disattenzioni a tanti equipaggi presenti, in particolar caso quello di Francesco Rizzello e Monica Cicognini, che meritavano tranquillamente di disputare il Master Show (ma gli organizzatori hanno ben pensato di accontentare - invece che premiare). Oramai la gara del Monza Rally Show è stata archiviata e iniziamo a pensare alla prossima che sarà il Rally di Sperlonga, con la partecipazione di tre equipaggi.
Ufficio Stampa Salentomotori