di Marina Zocco

Grande emozione ha suscitato Domenica 13 gennaio la inaugurazione dell’antico organo restaurato presso la Parrocchia della Natività.

La cerimonia, con il concerto inaugurale, è stata fatta coincidere con il 40° anniversario della “presa di servizio” di don Tonino Bello come parroco della Parrocchia Matrice. E’ stato l’avverarsi di un sogno: il restauro dell’antico organo era, infatti, tra i più grandi desideri di don Tonino quando era parroco a Tricase (1979-‘82).

Così ricorda il maestro Francesco Scarcella: “Ero ancora studente di organo quando ne parlammo con don Tonino: ne fu così entusiasta che subito ci ritrovammo, questa volta insieme al maestro Luigi Celeghin, docente di Organo al Conservatorio “S. Cecilia” di Roma con cui studiavo in quegli anni”.

Ed è stato proprio il maestro Scarcella, Consulente organologico e Ispettore onorario del MiBAC oltre che noto organista salentino, a promuovere insieme al parroco don Flavio Ferraro il processo di restauro. E i ricordi di Scarcella proseguono: “Convenimmo di far costruire un nuovo organo a canne da posizionare dietro l’altare maggiore – contratto firmato da don Tonino e in mio possesso e, di pari passo, di far restaurare quello antico”.

Ed oggi, dopo 40 anni, l’organo torna a risuonare nella chiesa, grazie all’impegno di don Flavio, del contributo dell’8 x Mille della CEI e alla generosità dei fedeli, dopo un restauro di tre anni, magistralmente curato dall’organaro Paolo Tollari da Mirandola Modenese per la parte fonica e da Dea soc. coop. a.r.l. di Lecce per il recupero cromatico e ligneo della cassa e della cantoria.

LA STORIA DELL’ORGANO E LA SERATA DI INAUGURAZIONE

Si tratta del più grande organo che Vincenzo De Micheli costruì nel 1860 riutilizzando 40 canne di un precedente organo settecentesco.

Il De Micheli si rivela un grande organaro, dalle caratteristiche costruttive eccellenti: come evidenziato dal maestro organaro Tollari, si rileva l’ottima qualità dei materiali utilizzati per costruire lo strumento, la precisione centesimale dei lavori di falegnameria e il senso architettonico dell’intera opera espresso nella linea classica delle sue proporzioni. Un ringraziamento al dott. Sergio De Blasi e a Ginarocco Maggio per la meticolosa ricerca archivistica e bibliografica portata avanti durante il processo di recupero dell’organo.

Il ripristino di un organo, frutto di un processo lungo e complesso, che richiede una grande fucina di risorse umane e materiali, è testimonianza di un background ricco e variegato, oggi come allora: organari, organisti, pittori, cantori, strumentisti, compositori e ancora assemblee festose e canti di chiesa, per citare don Tonino, tutti siamo chiamati a godere di tale ricchezza.

Il programma musicale del 13 gennaio ne ha dato un vivo assaggio: il direttore artistico Francesco Scarcella ha voluto inserire sia autori coevi allo strumento o ad esso prossimi nella loro estetica sonora sia più antiche e più nuove sonorità. Nell’ambito degli autori coevi, il celebre operista ottocentesco Donizetti, il pugliese Mercadante e l’eterno Mozart. Degna di nota è la Pastorale tricasina che è tornata a risuonare sullo stesso organo dove molto probabilmente fu composta da un anonimo musicista locale e dedicata "Al M[olto] Reverendo Cavaliere D. Vincenzo Sacerd[ot]e Ingletti   per affezione ed amicizia", databile tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del 900, gentilmente donata da S. De Blasi. Significativa è stata la partecipazione del Coro parrocchiale “San Vito Martire” diretto da Tiziana Marra che ha eseguito una dolcissima ninna nanna ottocentesca di scuola napoletana.

Accostando all’organo la voce del soprano leccese Maria Cristina Fina, il violino di Ivo Mattioli e la tromba di Emilio Mazzotta, si sono fatte rivivere le antiche sonorità del francese M.A. Charpentier e dell’inglese J. Clarke, come anche le nuove sonorità del brano s’accese una lampara, scritto da me per l'occasione, sulle parole di “Preghiera sul molo” di don Tonino Bello affidate alla voce recitante di Pasquale Santoro.

All’evento hanno partecipato Sua Eccellenza Mons. Vito Angiuli Vescovo della nostra Diocesi,

don Gianluigi Marzo Direttore Ufficio Diocesano Beni Culturali, Maria Piccarreta Soprintendente Archeologia, Belle arti e Paesaggio per le province di Brindisi Lecce e Taranto, Paolo Tollari e Damiana Cianci Restauratori di Beni Culturali.

 

 

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