E’ tutto pronto per l’inaugurazione della 43ª Edizione del Presepe Vivente di Tricase che si terrà il giorno 3 dicembre 2024 a partire dalle 10.30 e fino alle ore 13.00 nella Sala del Trono di Palazzo Gallone
Interverranno gli Istituti Comprensivi della città, che si esibiranno con musiche e canzoni, in particolare l’Istituto Comprensivo “Tricase via Apulia ” allestirà nelle stanze adiacenti un presepe vivente a cura dei bambini dell’infanzia, mentre l’Istituto Comprensivo "G. Pascoli" esporrà nella “Sala degli Stucchi” manufatti artistici a cura degli alunni dei tre ordini della scuola
Durante la manifestazione avverrà la premiazione del concorso CARTOLINA CHALLENGE 2024, alla quale hanno preso parte i due Istituti Comprensivi, il Liceo "G. Stampacchia", Liceo Statale Girolamo Comi e l’IISS "Don Tonino Bello" - "Nino Della Notte" e verrà posto l’Annullo filatelico sulle cartoline vincitrici.
All’evento prenderanno parte il Vescovo Vito Angiuli, Enzo Fasano, uno dei più grandi intarsiatori da Parabita, che esprimerà dei giudizi sulle cartoline, Dirigenti di poste italiane, i Dirigenti Scolastici, e il Comitato svelerà il concretizzarsi di una bellissima iniziativa che sarà d'ispirazione dell'intera edizione.
PUBBLICHIAMO LA NOTA DEL COMITATO PRESEPE VIVENTE DI TRICASE
Tricase, 1 dicembre 2024 - Il comitato Presepe Vivente di Tricase si dissocia e disapprova completamente la decisione di posizionare l'area Luna Park esattamente in prossimità dell'ingresso al Presepe, e più precisamente subito alla destra dello storico Arco di Betlemme.
Tale scelta, peraltro non condivisa con alcun membro del Comitato, oltre a non valutare i pericoli inerenti le misure di sicurezza per la concomitanza di due eventi altamente attrattivi in uno stesso luogo e nello stesso periodo temporale, manca di rispetto alla valenza artistico-storica dell'evento Presepe Vivente di Tricase, manifestazione giunta alla 43esima edizione e pertanto unica tradizione sì longeva e riconosciuta sull’intero territorio nazionale, degna di rispetto e maggior risalto.
La sovrapposizione di luci e suoni, la necessità di ulteriore parcheggi in aggiunta a quelli esistenti già non sufficienti e l'aumento dell'affluenza di visitatori, sono importanti situazioni critiche da prendere in considerazione per rendere necessaria una strategia alternativa
di Alessandro DISTANTE
E se provassimo ad immaginare la Tricase da qui a venti anni? E cioè, per essere chiari, nel 2043?
Ebbene le previsioni sono di una Tricase con poco più di 15.000 abitanti (per l’esattezza 15.057) e quindi con una diminuzione dell’11% rispetto alla attuale popolazione (dati IPRES, Istituto Pugliese di Ricerche Economiche e Sociali).
Al di là dei numeri, pur essi significativi, le previsioni parlano di una popolazione sempre più anziana, a causa del calo demografico (meno. nascite) e dell’allungamento dell’età media anagrafica.
Tutto ciò avrà riflessi pesanti sulla qualità della vita, sul sistema economico, su quello previdenziale, su quello sanitario e, più in generale, sulle prospettive di sviluppo della Città.
Basti pensare alla difficoltà di sostenere un sistema produttivo che dovrà fare i conti son il reperimento dela mano d’opera oppure ad un sistema sanitario sempre più gravato da anziani/vecchi bisognosi di cure oppure ancora ad un sistema scolastico sempre più sovradimensionato con pesanti riflessi sull’occupazione di docenti e assistenti scolastici e l’elenco potrebbe continuare.
Certo, non è un fenomeno che riguarda soltanto Tricase ma che interessa l’intera Regione e che riguarda l’intero Paese Italia. La Puglia, tanto per dare ancora numeri, nel 2043 avrà perso 470.000 abitanti
Ma allora che fare?
Le politiche locali sono importanti; scegliere, per Tricase, se puntare sul turismo, sull’artigianato e sulla enogastronomia è una possibile indicazione, ma non si può certo crescere puntando soltanto e tutto su un settore tradizionalmente soggetto alle “mode” del momento; non può, allora, prescindersi da incentivi alla piccola e media industria, favorita, in questo, da collegamenti telematici ed informatici che annullano le distanze e forti di una capacità di formazione che trova nel fattore umano e scolastico e nell’innato senso del dovere e del sacrificio una forte spinta al successo.
Ma in questo a che punto è la Zona Industriale a partire da quella di Tricase? a che punto sono gli incentivi in agricoltura quando ancora si combatte contro le vessazioni di un Consorzio di bonifica presente solo con le cartelle di pagamento? A che punto è il Piano Regolatore che dia certezze all’edilizia? quale è la capacità di attrarre imprenditori da fuori e di favorire l’imprenditoria locale?
Sarebbe interessante interrogarsi, anche pubblicamente, su queste prospettive di fondo per poter sovvertire quel trend di decrescita infelice che i dati dell’IPRES lasciano drammaticamente presagire.
Per questo c’è bisogno di una politica che non guardi all’immediato e di una cittadinanza attiva che non si lasci guidare dal tornaconto personale e dell’oggi ma che, responsabilmente, anteponga il futuro al presente e il bene comune a quello personale.
Ben vengano quindi le iniziative di educazione alla cittadinanza, specialmente per i giovani e dei giovani, ma esse devono trovare poi ascolto nelle Istituzioni e traduzione in scelte partecipate e non casuali.
Diversamente, piaccia o no, dovremo prendere atto che l’unica risposta è quella di favorire l’immigrazione. Ma ciò richiede che si vada al di là delle paure e delle chiusure e quindi che si superi la politica dell’oggi e del tornaconto elettorale.
di Giuseppe R. PANICO
Di paesaggio si è a lungo parlato il giorno 15 novembre nelle affollate Scuderie di Palazzo Gallone, grazie ad un interessante convegno organizzato dal Circolo di Tricase del Partito Democratico. E, se il paesaggio è soprattutto l’insieme della realtà visibile che colpisce favorevolmente la vista per poi irradiarsi nel regno della fantasia, della cultura, dei sentimenti e dei ricordi, è anche una strada maestra verso il nostro futuro.
In particolare, in un paese costiero come Tricase ove, al valore estetico che ci offre la natura fra campagna, costa e mare, si aggiunge quello storico/architettonico/urbanistico/agricolo etc. realizzato soprattutto da chi ci ha preceduti e poi lasciatoci in eredità. Valori illustrati dalle autorità convenute, insieme ai molti aspetti di natura politica, che interessano dunque anche il nostro territorio. Territorio che soffre da tempo di una scarsa cura del proprio paesaggio e di una assuefazione che, più che lanciarci nel futuro, evidenzia la nostra scarna sensibilità in merito.
A maggior ragione se, in mancanza d’altro, è anche la fonte, col turismo che ne deriva, della nostra economia, della nostra immagine e delle nostre attrattive. Il tutto nella consapevolezza che trovandoci nell’estremo Sud- Est d’Italia, dunque più difficilmente raggiungibili, tale economia può ben più svilupparsi proprio attraverso la cura del paesaggio.
Cura dovuta non solo dalle istituzioni ma anche dal singolo cittadino che evita il degrado sull’uscio di casa o campagna e coltiva un più elevato senso civico. Vi sarebbe molto da recuperare e valorizzare su tanti elementi del nostro territorio che, spesso pubblicizzati “urbe et orbi”, evidenziano poi trascuratezza e incuria. Intanto in città, i molti lavori in atto, pur con tempi eccessivamente lunghi e costi aggiuntivi, stanno un po’ cambiando l’immagine urbana.
Ma, al turista in arrivo, rimane l’immagine di una stazione ferroviaria decadente e ormai quasi inservibile e deserta. Se poi si avventura nel paesaggio urbano non può non notare tante abitazioni e locali non utilizzati o lasciati al grezzo, compresi grandi edifici abbandonati da decenni. Colpisce poi la sensibilità storico- paesaggistica, il vedere come, in pieno centro storico, la grande casa ove nacque Giuseppe Pisanelli ed esempio di una pregevole architettura ed estetica, sia anch’essa così trascurata/inutilizzata.
La grande targa marmorea ivi affissa, a perenno suo ricordo, non fa poi altro che esaltare quell’insoddisfacente legame, fra interesse pubblico e privato, anche nel valorizzare, (magari con una casa-museo) la memoria di chi ha portato così in alto il nome di Tricase.
Se ci spostiamo verso le due nostre Marine con il loro incantevole paesaggio, non possiamo non notare come vengano maltenute le aree della quercia vallonea, del boschetto di Tricase, della valle del refluo Rio, dei bordi della litoranea, del panoramico marciapiede fra la Serra e il Rio, (realizzato un tempo proprio per ivi sostare e farci apprezzare il bellissimo, ora negatoci, panorama sul mare), delle due torri (Palane e del Sasso), del Belvedere etc. etc.
Se il paesaggio è futuro, come tale convegno ha giustamente evidenziato, non rimane altro che incominciare a recuperarlo e migliorarlo in questo nostro presente, Un presente che vede il panorama verso il mare ancora violato dal noto e cadente “ecomostro” , tuttora in piedi su Punta Cannone. Proseguendo poi verso la marina di Andrano, non una pista ciclabile o panoramico semplice sentiero lato mare, ma un susseguirsi di selvaggi canneti che oscurano l’orizzonte e l’ incantevole immagine costiera.
Se politici e politicanti hanno voluto giustamente sensibilizzarci sull’importanza del paesaggio, non possiamo che sperare che, al loro apprezzato intervento, faccia seguito la loro capacità di migliorarlo, quale preziosa forma di investimento per un migliore futuro collettivo.
di Pino GRECO
Il Sindaco De Donno : “Presumo che i lavori partiranno febbraio-marzo.
Da diversi mesi molte zone di Tricase rimangono completamente al buio e i cittadini ci segnalano continui disagi e forti preoccupazioni per la sicurezza e per il pericolo.
Ancora senza luce. Ancora troppo buio. Ancora lamentele dei cittadini. Uno dei problemi che riguardano la nostra Città è rappresentato anche dalla poca illuminazione di alcune strade. Questa situazione di disagio, in particolar modo nelle ore serali e notturne, era già emersa nel mese di ottobre 2023 .
Dopo un anno, il sindaco Antonio De Donno dichiara: “ L’Enel sta facendo tutte le fideiussioni, poi firmiamo il contratto. Quindi presumo che i lavori partiranno febbraio-marzo 2025”.
L’ inefficienza dell’illuminazione pubblica si manifesta in più zone della Città dal centro alle periferie.
Sulla vicenda fu contattato ad ottobre 2023 il consigliere di maggioranza Rocco Martella: “Gli impianti sono vetusti in molti casi i quadri di comando si trovano nelle cabine Enel dove per poter intervenire bisogna contattare Enel distribuzione - e i tempi di intervento non sono brevi. Il problema verrà risolto definitivamente entro marzo 2024, con l’affidamento del nuovo appalto che prevede la totale sostituzione dei corpi illuminanti e l’eliminazione del problema della promiscuità degli impianti “.
Dopo più di 12 mesi – la scarsa illuminazione continua, come continuano le lamentele dei cittadini. Insomma, oltre al danno la beffa nella Città che da anni celebra la magia della “Luce della pace da Betlemme al Presepe Vivente”