di Nunzio Dell'Abate

Interessante e di buon auspicio il lungo incontro chel’Assessore Regionale allo Sviluppo Economico Mino Borracino, accompagnato dal Consigliere Regionale Ernesto Abaterusso promotore della visita -su nostro pressing!-, ha avuto con gli imprenditori della Zona Industriale giovedì scorso.

L’Assessore ha voluto toccare con mano le nostre eccellenze imprenditoriali, dall’agroalimentare alla meccanica di precisione per finire alle giovani start- up, intrattenendosi nelle aziende con i titolari ed il personale sino a sera.

Ma ha voluto altresì constatare de visu il mortificante stato di degrado in cui versa l’area produttiva, a causa dell’assenza di servizi dedicati (banda larga, videosorveglianza, segnaletica) e di quelli di prima necessità (energia elettrica, acqua potabile, fogna e gas), nonché di adeguate infrastrutture di collegamento.

Non gli è stato arduo rendersi conto del dissesto in più punti del manto stradale e di un significativo inquinamento ambientale determinato dal deposito incontrollato di rifiuti di ogni genere lungo i margini delle strade interne. Complice il calar della sera, ha verificato come alcune zone siano completamente al buio, perché prive di pubblica illuminazione.

E’ stato un incontro franco ed informale, lontano dai riflettori mediatici, durante il quale era palpabile lo sconforto ma anche la determinazione ad andare avanti. L’Assessore ha illustrato gli strumenti economico- finanziari messi in campo e ha manifestato sincera disponibilità, ma ha tenuto a precisare che anche il Consorzio ASI ed i Comuni devono fare la loro parte, in termini di dedizione, di linee programmatiche e di competitività. La Regione ha messo a disposizione dei cinque consorzi ASI pugliesi complessivi cinquanta milioni di euro e quindi molto dipenderà dalle loro istanze progettuali di ammodernamento e sviluppo delle rispettive aree industriali.

Inoltre, come ahimè si sa da tempo, la zona industriale di Tricase è stata esclusa dal perimetro della ZES Adriatica. Dentro, invece, tutti gli altri poli produttivi della Provincia, da Lecce a Surbo, da Galatina a Soleto, da Nardò a Galatone, per finire a Casarano, Melissano e Matino.

La richiesta di inserimento avanzata dall’Amministrazione Chiuri non fu considerata sufficientemente motivata, da qui la sua esclusione.

Le ZES -Zone Economiche Speciali- sono aree strategiche che riconoscono alle imprese insediate o di nuovo insediamento notevoli sgravi fiscali/tributari e semplificazioni amministrative, nonché un elevato budget di finanziamenti e linee di credito agevolato.

Ebbene, la Giunta Regionale ha di recente accantonato una dotazione residua di circa 220 ettari da assegnare, attraverso un bando pubblico, ai territori esclusi in prima battuta dalla ZES.

Tricase non deve lasciarsi sfuggire questa seconda chance. L’Amministrazione lavori unita per tagliare l’ambito traguardo, sapendo di poter contare sulla sensibilità dell’ente regionale.

In un momento storico come quello attuale in cui la sete occupazionale è palpabile, le eccellenze emigrano, il commercio è in affanno ed il turismo va ancora strutturato, puntare sul rilancio della zona industriale diventa ineluttabile.

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