di Gloria Fuortes

“...Mi dispiace dirlo ma anche la Biblioteca Comi rientra in questi casi: in qualsiasi altro paese del mondo, un posto come questo sarebbe aperto con al massimo due persone, noi qui ne abbiamo cinque, per ricevere uno o due visitatori alla settimana e per creare un evento (spesso riciclato) ogni due o tre mesi...”
Il Signor Alfredo De Giuseppe è evidentemente mal informato riguardo sia al numero dei visitatori, soprattutto nel periodo estivo, sia al numero degli eventi. Né tantomeno sembra essere al corrente del lavoro che si effettua in una biblioteca, che non si limita solo a ricevere visitatori o a creare eventi. Non ho mai visto il Signor Alfredo De Giuseppe a Palazzo Comi in occasione dei nostri incontri, né il suo indirizzo mail è presente nella lista dei contatti della Biblioteca. Quindi non so da quali dati egli tragga queste cifre, oltre alle informazioni necessarie per formulare il giudizio “...per creare un evento (spesso riciclato) ogni due o tre mesi...” Dal 2008 ad oggi sono stati realizzati non eventi sporadici né tanto meno “riciclati”, ma decine e decine di incontri tra i più vari (presentazione di libri, mostre, concerti, spettacoli teatrali, ecc.) L’anno scorso, nel 2014, abbiamo organizzato 29 eventi, 1 ogni 15 gironi, e nei periodi di più intensa attività, anche 1 a settimana. Quali sono gli eventi riciclati? I concerti di Antonio Amato, Donatello Pisanello, Carolina Bubbico, o quelli di Ensemble Terra d’Otranto - ( Doriano Longo, Luca Tarantino , Pierluigi Ostuni e Renato Colaci) o quali? Oppure le presentazioni dei libri di autori come Mario Desiati, Vincenzo Prete, Viviana Mazza, Luisa Ruggio o chi altri? O ancora i numerosi incontri organizzati dai giovani laureati (UDU) sugli autori più famosi del nostro sud (Bene, Pierri, Bodini, Ciardo, Casciaro...), nel 2012? Peccato non abbia voluto togliersi la curiosità di venire a conoscere un po’ del nostro sud “riciclato”... Non è tra i nostri obiettivi invitare personaggi illustri, a cui peraltro non saremmo in grado di rimborsare neanche le spese di viaggio. Piuttosto riteniamo di dover custodire, mantenendolo vivo, l’impegno formalizzato tra Comi e la Provincia, all’atto della cessione del Palazzo, di riservare particolare attenzione ai giovani del territorio. È vero, la perifericità del luogo e il cambiamento dei tempi, che non vedono una particolare propensione per la lettura individuale, non consentono in questi ultimi anni una presenza significativa nelle biblioteche in generale, non solo nella nostra, che è sprovvista anche delle più elementari e indispensabili attrezzature informatiche. Ma proprio interrogandoci sul ruolo sociale che deve avere oggi una biblioteca, a partire, in particolare, dal 2008 (non l’altro ieri), abbiamo avuto la possibilità, anche grazie all’assenso della Provincia, di realizzare una felice collaborazione, con alcune associazioni locali in modo più continuativo, la Libera Università popolare sud Salento unito e Archés, e periodicamente con molte altre che si giovano del prestigio di Palazzo Comi per dare voce e dimensione di socialità ai frutti del lavoro di tanti artisti e scrittori, sconosciuti o meno. E questo ha anche permesso, a noi che lavoriamo nella Biblioteca e a tutti gli amici e conoscenti che la frequentano in occasione dei numerosi eventi che organizziamo, di conoscere meglio le intelligenze, e in alcuni casi anche le genialità, di tanti nostri giovani e meno giovani che in questi anni hanno riportato in questa cornice l’atmosfera della casa del Poeta.

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