Giovedi,21 maggio 2020

Nei giorni scorsi, il Biologo Gianni Tamino, su nostra sollecitazione, ci ha inviato un breve testo sulla necessità di applicare un’Economia Circolare nelle nostre pratiche quotidiane, proprio adesso, in tempo di Coronavirus.

Gianni Tamino, profondo conoscitore dei temi ambientali e promotore della sostenibilità ambientale, da sempre , invitato dalla nostra Associazione Marina Serra, venne proprio a Tricase nel Marzo del 2019 a parlare di Economia Circolare nelle diverse scuole di Tricase e dei paesi vicini, concludendo i suoi seguitissimi interventi il 15 Marzo all’ ex ACAIT di Tricase, dove si svolse una sua bellissima Conferenza,
intervallata dalla lettura di brani di diversi autori che si sono occupati di Sostenibilità.
Nella stessa giornata del 15 Marzo, Prima Giornata Mondiale di sciopero degli studenti contro i cambiamenti climatici, ci eravamo trovati a manifestare tutti insieme, con lui e gli studenti, in Piazza Municipio di Tricase.

Proponiamo con piacere ai lettori del  il Volantino queste riflessioni di Gianni Tamino, e nello stesso tempo cogliamo l’occasione per informarvi che, come Associazione Marina Serra, abbiamo deciso di regalare una Mascherina lavabile e disinfettabile, accompagnata dalle indicazioni di corretto uso, ad ogni socio e nuovo iscritto della nostra Associazione, ma anche a chi ce ne farà richiesta (ovviamente per un numero limitato di persone, essendo la nostra un’Associazione di Volontariato).

Questa iniziativa rappresenta per noi, un gesto simbolico, modesto ma concreto nella direzione di ridurre i rifiuti che con il Coronavirus purtroppo aumenteranno vertiginosamente e quindi aumenterà l’inquinamento, concausa di questi fenomeni pandemici.
Grazie per la disponibilità  a tutta la redazione de il Volantino.

Angelo Chiuri
Presidente dell’Associazione di Promozione Sociale “Marina Serra”


“ Economia Circolare al tempo del Covid-19”
Da Gianni Tamino, Biologo il 18-05-20
Un’economia si può considerare sostenibile se è in grado di evitare sprechi di risorse e inquinamenti, che possono mettere a repentaglio gli equilibri ambientali e la salute umana.

Ma l’attuale sistema produttivo lineare produce rifiuti ed ha favorito il cambiamento climatico, l’inquinamento atmosferico, la contaminazione delle acque, la rottura dei cicli biogeochimici, con lo sviluppo di nuove malattie, di tipo cronico-degenerativo.

Un’economia diversa, senza sprechi di risorse e senza inquinamenti, è possibile, se si seguono le indicazioni che vengono dal sistema produttivo naturale.

La nuova economia deve utilizzare fonti di energia rinnovabili, come quella di origine solare, e soprattutto deve avere un andamento circolare, con continuo riutilizzo dei materiali impiegati in ogni ciclo produttivo. La definizione di economia circolare è quella di “un’economia pensata per potersi rigenerare da sola”.

In un’economia circolare i flussi di materiali sono di due tipi: quelli biologici, in grado di essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici, destinati a essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera. Negli ultimi anni Centri di Ricerca in tutto il mondo, ma anche l’Unione Europea, hanno individuato percorsi virtuosi verso questa economia tendenzialmente senza sprechi, senza rifiuti e senza inquinamento.

Purtroppo oggi, a causa dell’epidemia Covid-19, stiamo vanificando gli sforzi fatti nel recente passato per tentare di andare nella direzione dell’economia circolare, dato che vengono utilizzati un’enorme quantità di prodotti “usa e getta”, per ridurre il rischio di contagio.

Oltre all’utilizzo di stoviglie di plastica per bar e cibo da asporto, il problema più rilevante è dato dalle mascherine e dai guanti di plastica o di lattice che vengono gettati dopo un breve utilizzo.Ma anche in questo caso non è necessario usare prodotti “usa e getta” per evitare il contagio e garantire la salubrità degli ambienti di incontro.
Prendiamo ad esempio le mascherine: quelle consigliate sono del tipo “chirurgico”, che evitano di contagiare gli altri e riducono il rischio di contagio per noi, se restiamo a distanze superiori al metro,mentre le altre, più specialistiche, servono al personale sanitario. Ma il DPCM del 17 maggio prevede l’obbligo di mascherine, con possibilità di utilizzo di vari tipi; infatti si dice che nei luoghi pubblici:
“possono essere utilizzate mascherine di comunità, ovvero mascherine monouso o mascherine lavabili,anche auto-prodotte, in materiali multistrato idonei a fornire una adeguata barriera e, al contempo, che garantiscano comfort e respirabilità, forma e aderenza adeguate che permettano di coprire dal mento al di sopra del naso.”


Per quanto riguarda i guanti, sono obbligatori quelli “usa e getta” solo nelle attività commerciali per l’acquisto di alimenti e bevande, come succedeva anche prima dell’epidemia, utilizzando quelli forniti dall’esercizio commerciale e deponendoli nel contenitore predisposto nello stesso locale.

Negli altri casi è sufficiente utilizzare sulle mani il gel disinfettante. E’ proprio nella logica di autoproduzione e di relazioni di comunità che emerge, anche in tempi di Covid-19,la possibilità di realizzare l’economia circolare.

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