Vale la pena vivere. Anche la vita più difficile è una ricchezza. L’ho toccato con mano recandomi a salutare i familiari di Emanuela. Ventidue anni vissuti nella sofferenza ma, quando se ne è andata, era come se fosse avvenuto tutto all’improvviso. Perché alla morte non si è mai pronti. Siamo nati per la vita. E la vita che Lei non ha potuto vivere appieno è stata un insegnamento per noi, troppo spesso ingrati ed addirittura pronti a reclamare, in nome di una malintesa libertà, il diritto alla morte, dimenticando che la Costituzione tutela la salute e non la morte. L’assistenza e la cura prestata dai suoi familiari sono un esempio per tutti noi, troppo spesso tentati a non voler vedere le sofferenze e le malattie, pronti a chiudere, ad internare, a nascondere una realtà della vita, forse non la più bella, ma non per questo senza un valore, un valore come quello di Emanuela Lia.

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