Martedì, 20 aprile 2021 ricorre il XXVIII Anniversario  del "dies natalis" del Servo di Dio DON TONINO BELLO

CINQUANTOTTO IN TERRA… VENTOTTO IN CIELO

di don Donato BLEVE Parroco con Lui per tutto il suo tempo a Tricase

“Prima di formarti nel grembo materno, ti conoscevo, prima che tu venissi alla luce, ti avevo consacrato; ti ho stabilito profeta delle nazioni” (Geremia 1,5).

E dal grembo materno alla luce del mondo, il primo passo di don Tonino. Dal cuore di Dio, nel cuore della madre Terra, attraverso il grembo di Maria, sua bella , povera e nobile Madre. Un passo che ha rallegrato la sua casa, il suo paese, il Salento, la Puglia, la Nazione…il Mondo.

Gli altri passi veloci. La crescita, la sua preparazione umana, culturale, sociale e sacerdotale. Tutti passi veloci. Tanto da dover chiedere la dispensa , data la sua giovane età, per l’Ordinazione Sacerdotale a meno di 23 anni. Quella di don Tonino, una tappa dopo l’altra, una vita a più dimensioni.

Una vita umile cresciuta nell’umiltà del Seminario di Ugento al servizio dei Ragazzi nella primavera del loro cammino verso scelte coraggiose. “Se non saranno Sacerdoti, avremo contribuito a farne dei buoni cittadini”, diceva a chi gli faceva osservare come tanti ragazzi poi rinunciavano a proseguire il cammino su quella strada.

Ma la sua presenza in diocesi non si fermava in quel settore. Né le sue doti e le sue attenzioni erano bloccate in un unico ambiente, ma straripavano al servizio pieno della Chiesa Diocesana. Soprattutto dopo il Concilio Vaticano  Secondo, la sua presenza, la sua vita e la sua attività pastorale erano sempre più  rivolti ad aiutare Le Comunità a conoscere e intraprendere il nuovo camino tracciato dalle svolte conciliari. 

Era Lui a veicolare nelle arterie grandi e piccole delle Parrocchie quanto Egli stesso aveva assimilato dalla breve presenza all’Assise Conciliare, ma soprattutto dallo studio e dalla coscienza dei tanti Documenti del Concilio, soprattutto dalla Costituzione Lumen Gentium e dalla Gaudium et Spes per contribuire ad accelerare i passi di un cammino nuovo nella conoscenza della Chiesa e nei suoi rapporti con il Mondo contemporaneo.

Tutto questo non dalle cattedre ma direttamente dall’incontro con la gente, sacerdoti, laici associazioni e quant’ altro le Chiese locali offrivano per alimentare e crescere nei loro passi verso il futuro. Possiamo dire che con la forza e il coraggio, provenienti dal dono dello Spirito, don Tonino sia stato il motore trainante di quella primavera, soprattutto dopo che il Vescovo Mons. Giuseppe Ruotolo ebbe rinunciato alla guida della Diocesi, ritenendosi inadeguato ai nuovi tempi.

Fummo per tempo senza un Vescovo titolare ma solo con un Santo Arcivescovo Amministratore Apostolico, quale fu Mons. Nicola Riezzo titolare di Otranto. La Diocesi, però, ebbe in don Tonino una presenza instancabile, aiutato dalla collaborazione della maggior parte del Clero e di tanti laici entusiasti e disponibili a lavorare con Lui.

Tutto questo ebbe un forte sostegno con la venuta in Diocesi del Nuovo Vescovo Mons. Michele Mincuzzi, anch’Egli un Vescovo fatto Popolo, che entrò nelle viscere della nostra società salentina e si fece promotore di nuove visuali nell’affrontare le problematiche sociali alla luce del Concilio.

Don Tonino fu chiamato a servizi sempre più ampi a cui ha risposto con sempre maggiore spirito di umile e totale disponibilità. E nel gennaio 1979 “venne a Tricase, in mezzo a noi” come Nuovo Parroco della Comunità della “Natività della Beata Vergine Maria”, Chiesa Madre.

Una nuova primavera anche per questa nostra Città soprattutto per l’intensa collaborazione tra le nostre due Parrocchie Natività- Sant’Antonio. I suoi passi verso le famiglie e coloro che si preparavano a formarle, ile sue attenzioni ai Bambini, ai Ragazzi e ai Giovani, il senso ecclesiale trasfuso nelle nostre Comunità, gli incontri senza frontiere per affrontare problematiche sempre nuove e impellenti nella crescita delle nostre Chiese… tutto con passione e amore verso tutti: verso il mondo dei “Piccoli”, dei sofferenti, verso la nuova generazione di Giovani, per le strade come a Scuola, nelle Radio locali e negli incontri ecclesiali, su problematiche sociali e culturali, sulla promozione della Vita e della Giustizia sociale, sulla condivisione e il dibattito sui grandi valori della umana esistenza e del Concilio. Non posso fare una vera sintesi di quello che ha significato la presenza di don Tonino in Tricase e nella Diocesi, cosa che è stata anche oggetto di diversi Convegni Ecclesiali, promossi nella Chiesa diocesana e da noi accolti nella nostra Rivista “Siamo la Chiesa”.

Basti ricordare le “Cinque Primavere di don Tonino”, con la presenza di validissimi Testimoni della Chiesa Italiana.

I passi di don Tonio hanno calcato le nostre strade, le nostre Chiese, le nostre Case, le nostre Scuole, i nostri strumenti di Comunicazione Sociale del tempo, i nostri incontri di Clero e Laici insieme, i nostri Incontri di Preghiera, le Marce per la Pace, le Celebrazioni Interparrocchiali… Invitati, magari insieme, alle “feste di Partito” per offrire la nostra testimonianza “cristiana” anche in quelle realtà guardate e “guardati” a volte con sospetto.

La presenza di don Tonino in Tricase si è conclusa, almeno ufficialmente, con la sua nomina a Vescovo di Molfetta. E si è conclusa in maniera gloriosa, come meritava un vero “Servo della Chiesa”, con la grande e immensa celebrazione della sua Consacrazione Episcopale sul sagrato della chiesa di san Domenico in piazza Pisanelli, il 30 ottobre 1982.

Il nuovo corso del cammino di don Tonino si apriva a orizzonti più vasti. Quanto scorreva nelle sue vene di Pastore, sui passi di Gesù, diveniva soggetto di vita e attività pastorale per una grande diocesi. Anche qui, a Molfetta, Giovinazzo e Terlizzi e a Ruvo di Puglia, la sua fu una presenza nuova e innovatrice, con immancabili difficoltà, che si incontrano dappertutto. Ma la passione e lo zelo per la Casa del Signore, superano sempre le difficoltà e le diffidenze di ogni genere.

La sua una vita spesa a tutto campo anche sui “Passi della Pace” essendo stato chiamato alla Presidenza di Pax Christi Italiana. Una nuova Vocazione nella Vocazione Sacerdotale ed Episcopale di don Tonino, senza pause se non quelle della Preghiera nella sua cappellina a confronto con il Signore Gesù, anima vera della sua vita. Chiamato a testimoniare dappertutto la sua passione per la Pace, dono “pasquale” di Cristo al Mondo. E per questa sua vocazione non c’era tempo per se stesso, fino in fondo o, come era suo solito dire, “fino in cima”.

In cima a che cosa? Fino in cima al “Calvario”, dove Egli ha immolato la sua esistenza, quale Ostia Santa offerta in sacrificio, in sacrificio …insieme con Cristo, per il Mondo…

Era il 20 aprile 1993, pochi giorni dopo aver compiuto 58 anni, e ora a 28 da quel giorno togliamo il cappello dalle nostre teste per venerare un  Testimone dell’Amore per Cristo, per la Chiesa… per l’Uomo, per il Mondo. Grazie, don Tonino!

 

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