Il Covid ha imposto ed imporrà veri e radicali cambiamenti.

Anche se torneremo ad uscire e magari a fare tardi la sera, ad andare al ristorante o al bar, allo stadio ed ai concerti, questo lungo periodo di forzato isolamento lascerà il segno.

Di cambiamenti nel modo di vivere ce ne saranno; di cambiamenti nel mondo della politica, al momento, non se ne vedono.

In questi giorni a Tricase in molti hanno ricordato le vittime del 15 maggio del 1935. In molti ma divisi.

Un momento di ricordo si è trasformato in un momento di divisione. Da una parte la cerimonia ufficiale con Sindaco e rappresentanti della sua maggioranza davanti alla lapide; già nelle prime ore della mattinata, alcuni rappresentanti della opposizione avevano reso omaggio, sempre davanti alla lapide, alle vittime della repressione fascista. E poi manifesti e video, alcuni gradevoli altri molto meno, tutti e sempre a ricordare, ognuno a modo suo ed ognuno a casa sua, le vittime del 1935.

Il mondo cambia ma a Tricase la politica non cambia.

Divisioni vi erano e divisioni vi sono.

Intanto il Comune lancia la sfida per costruire il futuro, incalzato dagli obiettivi dell’ONU per il 2030 e dalle scadenze del Recovery Plan; in vista dell’Estate, sollecita le Associazioni a proporre idee e progetti e, in vista del bilancio, presenta il Documento Unico di Programmazione.

Tutto bene e tutto buono, ma ad una condizione assolutamente necessaria: stare insieme. Non per dire o per fare tutti le stesse cose ma per ascoltarsi e dialogare e, nelle differenze, andare avanti cavalcando i cambiamenti.

Diversamente, invece dei cambiamenti dovremo arrenderci ai cambianienti

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