di Alessandro DISTANTE

Un famoso verso pascoliano per dare il benvenuto alla nuova stagione. Uno stimolo per cogliere nella cronaca locale i segnali di una primavera politica e, magari ed ancor più, culturale.

All’interno di questo numero tre servizi (pag. 4 e 5) per parlare di certificati anagrafici in edicola, di uno spot promozionale, della Foto Maratona cittadina.

Tre iniziative dell’Amministrazione Comunale da analizzare per quello che possono sottendere e, per usare un’altra frase famosa, per cogliere i segni del cambiamento o, in forma ancora più impegnativa, i germi di speranza.

Prima notizia: la possibilità di ottenere in edicola i certificati anagrafici. C’è poco da dire: è una svolta nel rapporto tradizionale tra cittadino e potere. E’ vecchia la narrazione che vuole il cittadino succube del potere: “Che ti serve? Un certificato? Non ci pensare, vieni che te lo faccio io!”. Era questo uno degli strumenti tradizionali di formazione del consenso: l’amico consigliere che ti apriva le strade, una volta assolutamente impenetrabili, della macchina burocratica comunale. E l’impiegato assurgeva ad un ruolo sociale, quasi di benefattore, allorquando, dopo lunghe file, si giungeva allo sportello per chiedere o meglio per supplicare di avere il certificato. Ora il certificato dell’anagrafe si potrà chiedere ed ottenere in edicola. Niente più file e niente più favori.

Seconda notizia: una maratona fotografica per cogliere luoghi del territorio da diffondere ed eternare.

L’idea è originale, ma, soprattutto, è importante sottolineare l’accorato appello che la Giunta ha rivolto a cittadini, turisti, curiosi, foto appassionati e fotografi professionisti, tutti chiamati a rendersi protagonisti del rafforzamento delle politiche turistiche, promuovendo il territorio. Un appello alla partecipazione, al protagonismo: farsi promotori non di sé stessi ma della propria Città. Non è qualcosa di rivoluzionario?

Terza notizia: un video-spot per Tricase. La particolarità è che il Comune ha chiesto un video della durata minima di 60 secondi e una massima di 120 secondi. Uno sforzo di sintesi inaudito in un linguaggio, quello della politica, che stanca per la lunghezza e la inutile verbosità. Una rivoluzione nel linguaggio e negli strumenti di comunicazione; basti pensare che il video spot non verrà veicolato soltanto nelle TV o nel sito istituzionale del Comune ma anche in quegli astrusi canali di comunicazione che rispondono a nomi sconosciuti e impronunciabili. Una rivoluzione nella comunicazione, quindi.

“C’è qualcosa di nuovo oggi,,….”

Ma, per favore, non rovinate tutto dicendo che il Giornale e il suo Direttore questa settimana si sono spesi a favore dell’Amministrazione per chi sa quale tornaconto personale.

Sarebbe qualcosa non di nuovo ma di antico, anzi, dico meglio, di vecchio e di vecchiume siamo veramente stufi!

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