di Alessandro DISTANTE

Le cronache cittadine degli ultimi tempi hanno portato all’attenzione della Città episodi di criminalità che, per la loro frequenza, non possono essere trascurati. Certo, in termini assoluti, si tratta (ancora) di micro criminalità con furtarelli, (alcuni tentati) oppure con sequestri e indagini per traffico di droga di modeste proporzioni. Eppure sono episodi che non possono passare inosservati.

Ovviamente, non pochi sono quelli che hanno chiesto maggiori controlli, a partire, per esempio, da una presenza della Polizia Municipale nelle ore serali oppure una maggiore capacità preventiva e repressiva da parte delle Forze dell’ordine oppure una giustizia che si possa avvalere di misure più pesanti rispetto a quelle vigenti,….

Di pari passo, a livello politico, vi è stato chi ha chiesto una convocazione del Consiglio Comunale per affrontare la questione e non è mancato chi ha fatto notare la inadeguatezza delle politiche sociali comunali, di interventi capaci, cioè, di prevenire fenomeni di disagio sociale che non poche volte sono alla base di devianze, specie giovanili.

Merita tuttavia ancora maggiore attenzione quanto mi è capitato di leggere nelle inserzioni su un gruppo social cittadino: l’appello alla pronta restituzione di una barca rubata, “per non andare incontro a pessime conseguenze….”

L’appello ha avuto successo e la barca è stata riportata al legittimo proprietario. Non vorrei che l’annuncio e la pronta risposta rappresentasse la strada più breve -ma rivelatasi più efficace- per riavere un qualcosa che qualcun altro, non certo per distrazione, aveva preso e soprattutto non vorrei che dietro la restituzione vi fosse un qualche compenso in denaro oppure la “segnalazione” a chi può intervenire per ripristinare l’ordine violato. Non è certo così, perché, se così fosse, sarebbe come dire: non sporgo denuncia, ma risolvo la questione rivolgendomi a chi può trovare quello che ho perso; poi gli regalo qualcosa o rimango in debito con lui, ma, almeno, ho la mia barca indietro.

Sarebbe la fine dello Stato di diritto e l’affermazione dell’Anti Stato, il prevalere cioè di quelle forme che, in altri contesti, si chiamano organizzazioni malavitose, declinate come mafia, ndrangheta, sacra corona e via discorrendo.

Sarebbe ben altro il livello di allarme sociale, al di là e al di sopra del furtarello riuscito o tentato o della barca persa e ritrovata via social.

 

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