Assessore Adolfo Scolozzi 

Egregio Sig. Direttore, Le invio la presente in merito a quanto scritto ed affermato dal Consigliere Dell’Abate sui costi relativi ai rifiuti; dico subito che le affermazioni sono il frutto di una visione degenerantee distorta della democrazia perchè al normale dibattito politico egli sostituisce una propaganda lusingatrice delle aspirazioni economiche e sociali della gente, manipolando e omettendo date, dati e sentenze e quindi la verità; il tutto allo scopo di ampliare consensi in previsione di una campagna elettorale partita il giorno dopo le elezioni e ormai diventata permanente. Dico subito che il compito è arduo tenuto conto di tutte le sfaccettature che il contratto sulla raccolta dei rifiuti comporta; tuttavia cerco di mettere a fuoco i fatti più salienti e più importanti e senza eufemismi; cercherò di esporre tutte le vicissitudini che hanno fatto innalzare il costo della raccolta dei rifiuti del 6,87%(e per rifiuti intendo tutti i rifiuti che abbiamo prodotto e che produciamo, non solo quelli della giornaliera raccolta porta a porta). Intanto è facile fare presa sul cittadino scrivendo che l’Amministrazione Coppola ha aumentato la TARI del 7% danneggiando, a cuor leggero, cittadini e imprese, se poi non spiega perché la stessa amministrazione comunale ha dovuto prendere quel provvedimento, che di certo non fa piacere nemmeno a noi della maggioranza. I fatti: il 27 Giugno 2008 l’allora Consorzio obbligatorio ATO LE 3 stipulava con la ditta Monteco il contratto d’appalto per l’affidamento dei servizi di igiene urbana per i Comuni di Tricase e Castrignano del Capo. Tale affidamento iniziava in piena emergenza rifiuti, con le discariche di Nardò e Ugento in fase di chiusura e con il conseguente aumento dei costi per la gestione dei sopralzi e delle stazioni di trasferenza presso altre Province Pugliesi. Nel 2009, con l’apertura del nuovo impianto di trattamento dei rifiuti sito in Ugento, nel quale si effettuava la separazione dei componenti col conseguente trasferimento e stoccaggio presso l’impianto di Cavallino del cosiddetto Combustibile da rifiuto, si ebbe un sensibile aumento delle spese di gestione del ciclo dei rifiuti che, legittimamente, portò la precedente Amministrazione ad apportare nel 2010 un aumento di quasi il 25% della TARSU. Perché legittimamente? Perché il Comune con i rifiuti non può né guadagnare né perdere. Alcune scelte dell’epoca sommate ad altre dell’ex Consorzio ATO LE 3 portarono la Ditta che gestiva il servizio di raccolta rifiuti a fare ricorso al TAR che, con sentenza n° 78 del 2016, le ha riconosciuto un credito, salvo appello,di circa € 1.400.000,00 (un milione e quattrocentomila euro). A ciò si aggiunga il fatto che, a seguito degli accertamenti della Magistratura, la ex discarica comunale sita in Località Matine, dismessa negli anni 90, non venne mai posta in sicurezza, per cui il Comune ha dovuto provvedere ad approntare un progetto esecutivo ammontante ad € 170.000 per la bonifica in attesa di disponibilità di fondi regionali. Ciò detto ed in attesa che il Consiglio di Stato si pronunci sull’appello, siamo costretti, nostro malgrado, a provvedere anche all’aggiornamento del Piano Finanziario 2016 che è stato approvato, come per legge, dall’attuale ATO OGA Provinciale. Per concludere, pur riconoscendo che i tempi sono stati relativamente brevi, ciò è stato causato da una sentenza, caduta tra capo e collo nel mese di febbraio 2016, che ha scompaginato tutti i piani tra cui anche quelli relativi alla TARI, percui non riteniamo di aver effettuato alcun blitz, ma di aver fronteggiato una situazione in tempi ristretti eal limite della nuova scadenza imposta dal Ministero per il 30 aprile 2016.

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