di Linda Mastroleo  Alcuni diranno che non è cambiato nulla, che il Celacanto se lo ricordano già così da quando erano bambini.  Eppure quanto lavoro c’è voluto per la sua sistemazione. 70 giorni dal progetto alla realizzazione. Ricordo l’emozione di potermi occupare di un progetto per me molto caro, sopralluoghi su sopralluoghi, le notti insonni a tirare linee e forme affianco a Giuseppe . 
Una buona soluzione in architettura dovrebbe sempre esprimere con evidenza la necessità da cui si muove… e come invitare all’opera una cittadinanza attiva, coesa e solidale se non tramite un’architettura dall’approccio globale? capace di interpretare l’ambiente e abbattere barriere, ispirare chi lo abita, adulti e bambini, disabili motori o sensoriali, in fondo la mia associazione si occupa o no di bellezza?!
Questa casa è ormai un tutt'uno con la sua ragion d’essere: la strada, il viaggio, i viaggiatori. Non si può pensare ad una sua valorizzazione senza pensare alla gente che abiterà i nuovi spazi ed i progetti che li animeranno.
E’ vero dell’ex casa cantoniera rimane la struttura e la forma, nessun volume è stato aggiunto, semmai ridefinito per consentire la piena funzionalità, completezza e sistematicità degli spazi.
Nonostante i tempi stretti i lavori  giungono al termine comunque,  come da progetto! Tante le professionalità al lavoro sia della Ditta Stomeo che dei volontari nelle giornate dedicate al “cantoniere per un giorno”
 
 

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