di Alessandro Distante L’Estate è già iniziata: via alle feste, alle fiere, alle sagre, alla musica e ai balli. Via anche alle iniziative per i ragazzi, “orfani”, con loro immenso piacere, delle scuole se non fosse per quelle appendici, che tali non sono, degli stages per l’alternanza scuola-lavoro. Anche la nostra Redazione ospiterà uno stagista.Insomma, verrebbe da dire, non si staccherà mai la spina. Ed ogni sera Tricase –come molti altri centri- offrirà l’occasione buona per uscire e divertirsi. Di questo e di altro abbiamo parlato, nell’intervista a fianco, con l’assessore Sergio Fracasso. A me, soltanto una piccola nota: il Salento, da qualche tempo a questa parte, ha riscoperto le sue tradizioni, così compiendo un’operazione culturale di notevole portata. Le tradizioni sono divenute attrattori turistici. Basti pensare alla Notte della Taranta ma anche alla Notte delle spade di Torrepaduli oppure alla Focara di Novoli. Molte di queste riscoperte hanno un legame forte ad antico con il culto dei Santi ed anche a Tricase le tradizioni religiose ben si associano ad iniziative turistiche. La Festa del Patrono –e non solo di San Vito- è l’occasione per spettacoli, palii, fiere e quant’altro.Devozione e promozione turistica, in un abbraccio, tuttavia, che, se non attentamente considerato, rischia di portare lo sguardo più su una dimensione orizzontale che su una prospettiva verticale; dimensioni e prospettive che, proprio per i credenti nell’Incarnazione, si intersecano e si incrociano. Eppure, più che incrociarsi ed intersecarsi queste due coordinate (orizzontale e verticale) rischiano di andare ciascuna per proprio conto.Tanto ciò è vero che non mancano iniziative che sperimentano questa separazione tra la tradizione, e cioè di quanto si muoveva intorno al culto di un Santo, e la venerazione del Santo stesso o, detto in altre parole, non più la processione e le nuceddhe, ma soltanto le nuceddhe.Non nascondo che forse è un approccio anche più onesto e coerente, ma che certamente rende attuale la questione alla quale ho fatto cenno. Una questione, quella del legame tra tradizione religiosa e valorizzazione culturale e quindi tra ricordo attualizzato del Santo e occasione di attrattiva turistica, che è al centro di tante questioni: dalla via Francigena al turismo religioso, dalle feste patronali alle fiere paesane, dai riti religiosi alle iniziative mangerecce, dalle preghiere al folklore, dalle processioni alle marce. Il tema, ovviamente, merita ben altri approfondimenti e mi piacerebbe che la presente nota fosse lo spunto per un confronto su un tema “pesante” ma centrale per il Salento. E’ un tema certamente “estivo”, se è vero che l’Estate, come tutti i momenti di otium, potrebbe essere anche l’occasione per riflettere e, così, pensare….., Estate permettendo!

 

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