Straordinario il risultato della consultazione promossa dal F.A.I. sui “Luoghi del Cuore” che colloca il Castello dei Trane di Tutino all’ 81° posto della classifica nazionale e al 2° posto in quella della provincia di Lecce. A maggior ragione straordinario se si considera che a questo risultato si è pervenuti dopo solo due mesi di consultazioni, ottobre e novembre, mentre l’iniziativa del F.A.I. era già partita fin dal mese di maggio.
Questo dimostra quanto il Castello di Tutino stia a cuore non solo, e questo è comprensibile, a chi vicino a quelle mura è nato, cresciuto e magari invecchiato, ma anche a chi solo per esserci passato da turista l’ha visto e ne è rimasto colpito. Colpito non solo dalla struttura, dalla peculiarità del monumento, ma anche e forse soprattutto, dal pesante stato di abbandono in cui versa.
È una condanna vergognosamente inappellabile? Pensiamo che si dovrà rendere conto ai nostri figli, ai figli dei figli e così via, di ogni singola pietra che si lascia rovinare e che va ad accrescere il cumulo delle macerie.
Si può reagire a questa prospettiva in diversi modi: con una scrollatina di spalle e l’uscita grossolanamente fatalista per tutto c’è una fine..., oppure col dolore, con l’angoscia di quando vedi una cosa bella che ti sfugge dalle mani, che si sciupa, che la perdi perché non le hai rivolto la necessaria cura, l’attenzione, il rispetto, mentre sai che anche da quella cosa traggono linfa le tue radici, che quella è una cosa sacra, è davvero un luogo del cuore, dell’anima, di cui si alimenta in qualche modo la coscienza della tua identità. E magari quando ti rendi conto di tutto questo è troppo tardi. Non è retorica: è dolore, rammarico, è rabbia, rabbia vera. Facciamo, fate qualcosa, lo dico a chi può e deve, deve fare! Sono quasi vent’anni che tante persone e l’Associazione La Culonna con passione lanciano quest’accorato appello.
Un monumento che nell’ambito dei programmi di educazione ambientale viene indicato agli alunni delle scuole, e quelle che sorgono nelle immediate vicinanze sono tante, come esempio di monumento da amare e salvaguardare, è purtroppo anche il simbolo della contraddizione, è anche un monumento all’inciviltà, alla grossolanità, alla pochezza, uno schiaffo al rispetto della nostra storia, a noi stessi, perché quel che siamo nasce da quello che siamo stati.
Ed è chiaro che questo castello significa molto, moltissimo e non solo per i tutinari. Leggetevi un po’ la sua storia.
C’è chi è venuto da fuori a studiarlo; è stato anche argomento di tesi di laurea di giovani che studiavano a Bari e al politecnico di Torino. C’è chi ha speso anni per studiarlo perché evidentemente ne scopriva il valore e quindi l’interesse anche oltre l’apparenza, che comunque è già tantissimo.
Sono arrabbiata, e non mi nascondo: esprimo questo sentimento anche per le oltre 4000 firme che hanno visto nel Castello di Tutino il loro Luogo del Cuore e che sperano...
Proprietari, Amministratori Comunali, muovetevi! Fate un progetto! Ci sono i fondi europei! Salvatelo! E pensate che può diventare un grosso investimento se le cose si fanno per bene, con intelligenza.
Speriamo!

di Maria Antonietta Martella

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