Martedi, 13 ottobre 2020
Dpcm anti covid: tutte le misure del decreto firmato da Conte
Firmato il nuovo decreto del presidente del Consiglio dei Ministri con nuove norme per contrastare l’impennata dei contagi in Italia. Tra le nuove restrizioni, il divieto di praticare sport di contatto a livello amatoriale come il calcetto con gli amici, mentre resta consentita l'attività presso palestre o piscine nel rispetto delle norme di distanziamento.
Vietate anche feste private, chiusura per ristoranti e bar alle 24
Nuove limitazioni per quel che riguarda lo sport amatoriale, ma anche per feste e attività di bar e ristoranti. Il nuovo decreto firmato dal presidente del Consiglio Giuseppe Contee dal ministro della Salute Roberto Speranza sarà in vigore per i prossimi trenta giorni. Ecco in sintesi tutte le novità.
STOP A CALCETTO E SPORT DI CONTATTO AMATORIALE
Sono vietate tutte le gare, le competizioni e tutte le attività connesse agli sport di contatto aventi carattere amatoriale
Gli sport di contatto sono consentiti "da parte delle società professionistiche e ‒ a livello sia agonistico che di base ‒ dalle associazioni e società dilettantistiche riconosciute dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato italiano paralimpico (CIP), nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni sportive nazionali, Discipline sportive associate ed enti di promozione sportiva, idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in settori analoghi"
SI' A PALESTRE E PISCINE (CON DISTANZIAMENTO)
Resta “consentita” nel rispetto delle “norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento” l’attività “sportiva di base e l’attività motoria in genere svolte presso palestre, piscine, centri e circoli sportivi, pubblici e privati, ovvero presso altre strutture ove si svolgono attività dirette al benessere dell’individuo attraverso l’esercizio fisico”
STADI AL 15%
Per le competizioni sportive è consentita la presenza di pubblico, "con una percentuale massima di riempimento del 15% rispetto alla capienza totale e comunque non oltre il numero massimo di 1.000 spettatori" all'aperto e 200 al chiuso. Vanno sempre garantite la distanza di un metro e la misurazione della febbre all'ingresso
Prevista però una deroga al limite per gli spettatori. Nel testo si legge infatti che "le regioni e le province autonome, in relazione all’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori, potranno stabilire, d’intesa con il Ministro della salute, un diverso numero di spettatori in considerazione delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi e degli impianti”
MASCHERINA SEMPRE (ANCHE ALL'APERTO)
Confermato l'obbligo, già esistente,di avere sempre con sé la mascherina e di indossarla "nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e in tutti i luoghi all'aperto" tranne nei luoghi in cui "sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi"
CHI E' ESCLUSO
Escluso dall'obbligo chi fa attività sportiva. Ma attenzione alla distinzione tra "attività sportiva" e "attività motoria". Per uscire a correre o andare in bicicletta non è necessaria; per andare a fare una passeggiata invece sì
Dall'obbligo sono esclusianche i bambini sotto i 6 anni e i soggetti con patologie e disabilità incompatibili con l'uso della mascherina, che è"fortemente raccomandata" "anche all'interno delle abitazioni private in presenza di persone non conviventi"
NO ALLE FESTE
Il nuovo decreto vieta tutte le feste, in tutti i luoghi al chiuso e all'aperto. Compleanni, feste di laurea o di altro genere sono dunque vietati nei locali pubblici. Restano chiuse le sale da ballo e le discoteche. Si potrà festeggiare al ristorante, purché si stia seduti e attenendosi alle norme già previste: distanziamento e mascherina obbligatoria quando non si sta al tavolo
CERIMONIE CON MASSIMO 30 INVITATI
Restano consentite le cerimonie civili o religiose come i matrimoni, con le regole fissate dai protocolli già in vigore. Ma per i banchetti “viene fissato il limite di 30 invitati”, mantenendo l’obbligo del distanziamento di un metro tra le persone e quello di mascherina quando non si sta seduti al tavolo. I buffet sono consentiti soltanto mantenendo il distanziamento e dovrà essere il personale di sala a distribuire cibo e bevande
E A CASA?
Nelle abitazioni private è comunque "fortemente raccomandato di evitare feste e di ricevere persone non conviventi" in numero "superiore a 6". Raccomandato anche l'uso della mascherina in presenza di ospiti esterni al nucleo familiare
BAR E RISTORANTI
Il nuovo decreto riguarda anche loro, con una limitazione degli orari e sulla somministrazione di cibi e bevande. “Le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono consentite sino alle ore 24.00 con servizio al tavolo e sino alle ore 21.00 in assenza di servizio al tavolo”. Fuori dai locali si può stare solo se seduti, altrimenti è vietato rimanere oltre le 21
ASPORTO E CONSEGNE A DOMICILIO
Resta consentita la "ristorazione con consegna a domicilio" e la "ristorazione con asporto" ma "con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze dopo le 21"
CINEMA E CONCERTI
Confermato il limite di 200 partecipanti al chiuso e di 1000 all'aperto, sempre con la distanza di almeno un metro tra un posto e l'altro e l'obbligo di assegnazione dei posti a sedere
GITE SCOLASTICHE
Sospesi "i viaggi d'istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, fatte salve le attività inerenti i percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento, nonché le attività di tirocinio"
LA "NUOVA" QUARANTENA
Cambiano anche i tempi di quarantena: in caso di contatto stretto con casi confermati e identificati dalle autorità sanitarie, devono osservare un periodo di quarantena di 14 giorni dall'ultima esposizione al caso, oppure è previsto "un periodo di quarantena di 10 giorni dall'ultima esposizione con un test antigenico o molecolare negativo effettuato il decimo giorno"
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi martedì 13 ottobre 2020 in Puglia, sono stati registrati 5.588 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 180 casi positivi: 92 in provincia di Bari, 1 in provincia di Brindisi, 18 nella provincia BAT, 40 in provincia di Foggia, 7 in provincia di Lecce, 18 in provincia di Taranto, 2 casi con provincia di residenza non nota, 2 casi fuori regione.
Sono stati registrati 2 decessi: 1 in provincia di Bari e 1 in provincia di Taranto.
Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 461.971 test.
5.235 sono i pazienti guariti.
3.998 sono i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 9.849, così suddivisi:
3.995 nella Provincia di Bari;
914 nella Provincia di Bat;
804 nella Provincia di Brindisi;
2.407 nella Provincia di Foggia;
900 nella Provincia di Lecce;
748 nella Provincia di Taranto;
77 attribuiti a residenti fuori regione;
4 provincia di residenza non nota.
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.
Lunedì, 12 ottobre 2020
Dalla pagina facebook del Sindaco DE DONNO
NUOVI SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA
Risorse per implementare i controlli sul territorio con nuovi sistemi di videosorveglianza: oggi pomeriggio a Lecce, insieme a Sua Eccellenza il Prefetto Trio, per la firma del Patto per l’attuazione della Sicurezza Urbana.
Un'occasione per Tricase, nel segno della legalità e della sicurezza per i cittadini.
TRICASE, PROCLAMATO ED INSEDIATO IL SINDACO
di Pino Greco
Tricase, 7 ottobre 2020
Il Giudice: “Accertato che il candidato il sig. Antonio De Donno ha riportato tra i due candidati alla carica di Sindaco ammessi al turno di ballottaggio il maggior numero di voti validi cioè numero 4471, alle ore 19,12 del giorno 7 ottobre 2020 proclamo eletto alla carica di Sindaco del Comune di Tricase il sig. Antonio De Donno”
Davanti ad una Sala del Trono gremita, si è insediato, mercoledì 7 ottobre alle ore 19,12, il nuovo Sindaco della Città di Tricase, Antonio De Donno
Tutti presenti i candidati delle liste che hanno accolto il primo cittadino con un emozionante e lungo applauso
Il Sindaco:" Ci attendiamo sfide importanti e noi siamo pronti
Si lavora alla composizione della Giunta
Faremo il massimo per tenere contenti tutti
Prima cosa da fare ragionare sulla pianta organica del Comune
Saremo l’amministrazione che farà ”
BUON LAVORO AL SINDACO DE DONNO
di Alessandro Distante
Lo sprint finale ha visto prevalere Antonio De Donno. La vittoria non è stata al fotofinish come molti avevano pensato. 354 voti su 8.778 votanti non sono molti ma sono tanti se si considera che, al primo turno, i due contendenti erano pressocchè appaiati (il distacco era stato di soli 90 voti).
Importante, se non addirittura decisiva, è stata l’affluenza al turno di ballottaggio.
A votare sono stati il 54,29%, una percentuale difficile da riscontrare.
Evidentemente l’interesse della Città era elevato ma il risultato finale è stato determinato anche dalla capacità di portare al voto chi al primo turno aveva votato altri candidati poi non ammessi al ballottaggio.
Nessun apparentamento ufficiale e non è emerso alcun accordo sottobanco.
La vittoria è stata determinata dalla maggiore capacità di arrivare alle singole persone.
In favore di De Donno un più largo gioco di squadra che si è andato evidenziando nel corso di tutta la campagna elettorale. Ed anche il messaggio a caldo di De Donno subito dopo il risultato elettorale (“saremo tutti primi cittadini”) la dice lunga su un’idea di politica e di amministrazione che crede nella squadra e nel coinvolgimento largo.
La candidatura, nata da un tavolo che ha visto seduti rappresentanti dei Partiti non solo di Tricase, ha poi registrato l’adesione di altri importanti possibili protagonisti della campagna elettorale che, per dirla con De Donno, “si sono messi di fianco”. Questa maggiore capacità aggregativa è stata merito del candidato sindaco De Donno che è riuscito a far sentire protagonista anche chi, rinunciando a proprie candidature, si è messo al servizio del progetto.
Questo processo aggregativo, come anche l’esito del ballottaggio, è stato in parte favorito dal fatto che De Donno si muoveva all’interno di gruppi-partito che hanno potuto spendere argomenti di appartenenza che andavano al di là dell’appuntamento elettorale.
Anche la sottolineatura, specialmente nel secondo turno, di alcuni punti programmatici ha fatto emergere differenze che hanno contribuito al successo di De Donno.
L’insistenza da parte di quest’ultimo su argomenti importanti come il rapporto di Tricase con il Capo di Leuca, lo sviluppo della progettualità di Aree interne, il bilancio su ACAIT e sulla sua fruizione, la macchina amministrativa, la strada 275 hanno messo in evidenza l’importanza della filiera istituzionale che è sembrata più utile per Tricase, creando l’idea di una Città motore dello sviluppo di una vasta area del Sud Salento.
Zocco ha invece insistito su un modello di sviluppo basato sul legame pesca-campagna-città, con l’artigianato di qualità a completare un’immagine di crescita che puntava sulla bellezza. Un progetto che è sembrato non tenere conto di altre esigenze, come le necessità del mondo del commercio per così dire tradizionale e del settore dei servizi e della produzione industriale.
La paura di ritornare a forti contrapposizioni e la voglia di voltare pagina hanno fatto crescere la convinzione che fosse meglio votare De Donno; da un punto di partenza che vedeva Zocco espressione del basso e De Donno imposto dall’alto, si è fatta strada una sensazione diversa e per certi versi opposta: De Donno <<uno di noi>> e Zocco <<espressione del vecchio>>.
Il risultato elettorale del primo turno ha contribuito a rappresentare questa immagine, se si considera la elezione con Zocco di non pochi consiglieri/assessori delle amministrazioni Coppola, brave persone che però, finito Coppola, si erano completamente disinteressate della Città.
La voglia di cambiamento, che aveva portato Chiuri alla vittoria nelle scorse amministrative, ha trovato in De Donno una espressione credibile, soprattutto per gli argomenti utilizzati e per il metodo di lavoro.
Argomenti e metodo che saranno chiamati alla verifica fin da subito, con la formazione della Giunta e con le scelte di gestione amministrativa. Vedremo, ma intanto auguri ad Antonio De Donno, sindaco di tutti.
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi lunedì 12 ottobre 2020 in Puglia, sono stati registrati 2.433 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 136 casi positivi: 114 in provincia di Bari, 24 nella provincia BAT, 4 in provincia di Foggia, 4 in provincia di Lecce, 7 in provincia di Taranto, (17 casi residenti fuori regione sono stati riclassificati e riattribuiti).
Sono stati registrati 6 decessi: 2 in provincia di Bari, 3 in provincia di Foggia, 1 in provincia di Taranto.
Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 456.383 test.
5142 sono i pazienti guariti.
3913 sono i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 9.669, così suddivisi:
3.903 nella Provincia di Bari;
896 nella Provincia di Bat;
803 nella Provincia di Brindisi;
2367 nella Provincia di Foggia;
893 nella Provincia di Lecce;
730 nella Provincia di Taranto;
75 attribuiti a residenti fuori regione (17 casi riclassificati e riattribuiti)
2 provincia di residenza non nota.
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.