Lunedi,18 maggio 2020
“I primi 9 donatori risultati idonei all’attività di screening sono stati convocati oggi dal centro trasfusionale del Policlinico di Bari per il prelievo/donazione di plasma in aferesi.
La Regione Puglia entra così nel vivo della sperimentazione della immunoterapia passiva con plasma raccolto da pazienti guariti da infezione Covid-19”.
Lo comunica il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.
“Ringrazio - prosegue Emiliano - tutti coloro che, sconfitto il virus, con generosità stanno effettuando le donazioni in modo da permettere ai nostri medici di offrire una speranza a chi è ancora malato e alla ricerca di fare passi in avanti verso una cura”.
Lo screening sui primi 14 candidati donatori, da cui sono risultati i primi 9 soggetti idonei, è stato completato dal laboratorio di microbiologia dell'azienda ospedaliera universitaria di Padova, per la determinazione del titolo di anticorpi neutralizzanti anti-SARS-CoV-2 sui campioni di sangue, ovvero la verifica della quantità di anticorpi sviluppata nei pazienti guariti.
Adesso l’attività proseguirà in due direzioni. “Procederemo all'inattivazione virale del plasma dei donatori idonei e al successivo congelamento e conservazione a -40 gradi, prima della infusione di plasma ai pazienti con forme moderate/severe Covid-19 ricoverati negli ospedali pugliesi. Stiamo continuando l’attività di screening per arrivare ai 70-90 donatori che abbiamo indicato per completare lo studio.
A fine settimana valuteremo l’idoneità dei 16 donatori selezionati nei scorsi giorni e proseguiremo con la raccolta del plasma”, spiega il dott. Angelo Ostuni, direttore dell’Unità operativa di Medicina Trasfusionale del Policlinico di Bari e del Centro Regionale Sangue.
La sperimentazione in Puglia è stata possibile, infatti, grazie all'approvazione dal comitato etico del Policlinico di Bari dello studio interventistico per valutare l'efficacia e la sicurezza dell'immunoterapia passiva con plasma raccolto da pazienti guariti da infezione COVID-19 “
Uno studio multidisciplinare, a cui collaborano tanti professionisti e più aziende ospedaliere, che vede il Policlinico di Bari in prima linea nella ricerca delle migliori terapie per i malati affetti da Covid19”, conclude il direttore generale del Policlinico Giovanni Migliore.
Tricase,16 maggio 2020
Nelle vicinanze del “nuovo“ cimitero di Tricase,sosta da circa un mese un ben visibile cumulo di terriccio
Chi frequenta quella strada tutti i giorni chiede una soluzione…
Grazie
Lunedi,18 maggio 2020
di Francesca Longo
In qualità di Presidente della Commissione ambiente, in accordo con tutta la Maggioranza, pochi giorni fa, ho protocollato una missiva alla ditta che gestisce la raccolta dei rifiuti.
Non è la prima, a dire il vero, già nel dicembre 2018 chiedevo delucidazioni in ordine ai servizi forniti, previsti da capitolato, poco chiari o inefficienti. Purtroppo, le criticità segnalate hanno avuto solamente un leggero miglioramento.
Ad oggi, continuiamo a ricevere segnalazioni in merito allo spazzamento, alla pulizia dei cestini gettacarte, al lavaggio delle strade e delle piazze, inoltre, pochi giorni fa sono state numerosissime le lamentele in merito alle nuove modalità di conferimento dei rifiuti, delle quali non abbiamo ancora chiarezza.
Oltre alle criticità segnalate si chiede, cortesemente, alla ditta, vista la confusione generatasi negli ultimi giorni, che sarebbe più opportuno, in vista di nuove modifiche delle regole sul conferimento, che venisse informato prima l’ente, il quale,prontamente, potrà comunicare ai cittadini le novità attraverso canali istituzionali e non.
Ritengo che in questo momento particolare, in cui le raccomandazioni sull’igiene sono diventate un mantra che accompagna le nostre giornate, sia di fondamentale importanza prestare maggiore attenzione all’igiene degli spazi che condividiamo.
È nostra intenzione convocare la ditta per definire le linee operative strategiche, calendarizzare gli interventi e definire le nuove modalità di pulizia e disinfezione, previste dall’ordinanza regionale, per l’area mercatale.
Sarà nostra cura, grazie all’intervento della Polizia Locale,far rispettare le regole sul conferimento e la pulizia dell’area assegnata agli stessi commercianti, i quali dovranno essere rigidi nell’applicazione delle norme previste per la sicurezza e l’igiene.Mi auguro che le criticità segnalate possano risolversi in tempi brevi.
Confido,inoltre, nelle buone abitudini dei concittadini, poiché, è fondamentale la collaborazione e l’impegno di tutti nell’osservare alcune norme igieniche e comportamentali, oggi estremamente importanti.
Credo che sia inammissibile colpevolizzare esclusivamente gli operatori, i quali, essendo protagonisti di un servizio pubblico essenziale ed ad alto rischio di contagio, hanno continuato a svolgere il loro lavoro, per cercare di garantire la pulizia e l’igiene, in un momento così difficile per il nostro Paese.
In questi giorni duri, abbiamo visto come la natura si sia risvegliata, i tassi d’inquinamento sono i più bassi degli ultimi anni e ciò non può che incoraggiarci e farci riflettere.È l’uomo l’artefice del proprio destino.
Ora, purtroppo, rischiamo un disastro ambientale, causato dall’abbandono di guanti e mascherine nell’ambiente. Sono già tantissime le immagini che girano sul web, da tutte le parti del mondo, strade, marciapiedi, parchi, invasi da dpi.
Anche i nostri mari e il nostro territorio rischiano di essere invasi da questo nuovo rifiuto ed oltre al disastro ambientale, gettarli a terra potrebbe contribuire alla diffusione della pandemia.Pertanto, è necessario prestare attenzione a noi stessi e all’ambiente in cui viviamo. É un dovere imprescindibile.
Inoltre, vorrei ricordare che guanti e mascherine vanno sempre conferiti in sacchetti ben sigillati ed esclusivamente nei contenitori della raccolta indifferenziata, perché anche gli operatori possano lavorare in sicurezza.
Cercheremo, insieme alla Polizia Locale, di sanzionare chi, senza rispetto, per l’ambiente e per la sicurezza di chi lavora per la pulizia della nostra città, abbandona per strada i dpi. La nuova consapevolezza maturata in noi di essere parte costitutiva dell’ecosistema e di partecipare in prima persona, vittime e carnefici, alla sua distruzione, ci suggerisce che inquinare l’ambiente significa avvelenare noi stessi.
Se la distruzione è la volontà, magari inconscia dell’uomo, la prevenzione deve essere la volontà conscia e ineluttabile.
“Io sono me più il mio ambiente e se non preservo quest’ultimo non preservo me stesso.”(José Ortega y Gasset)
Il mio, non vuole essere un rimprovero, ma un momento di riflessione e collaborazione.
Il colpevole non è chi non riesce, prontamente, a rendere pulito ogni spazio della città, ma, chi con menefreghismo sporca, pensando che l’ambiente e tutto ciò che ci circonda non è anche casa nostra
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi lunedì 18 maggio 2020 in Puglia, sono stati registrati 866 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono risultati positivi 8 casi, così suddivisi:
7 nella Provincia di Bari;
0 nella Provincia Bat;
0 nella Provincia di Brindisi;
1 nella Provincia di Foggia;
0 nella Provincia di Lecce;
0 nella Provincia di Taranto.
E’ stato registrato un decesso in provincia di Brindisi.
Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 91.035 test.
Sono 1.920 i pazienti guariti.
1.995 sono i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 4.386 così divisi:
1.442 nella Provincia di Bari;
381 nella Provincia di Bat;
622 nella Provincia di Brindisi;
1.128 nella Provincia di Foggia;
508 nella Provincia di Lecce;
275 nella Provincia di Taranto;
29 attribuiti a residenti fuori regione;
1 per i quali è in corso l'attribuzione della relativa provincia.
Un caso registrato nella provincia di Bat nei giorni scorsi è stato eliminato dal database in quanto doppio. Il totale dei casi della Bat passa così a 381.
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.
Sabato,16 maggio 2020
di Giuseppe R.Panico
A definire la povertà o la ricchezza di una comunità come Tricase non può che concorrere, oltre ai beni posseduti, la capacità o volontà di utilizzarli proficuamente.
Si direbbe che l’hardware delle risorse materiali necessiti del software della buona politica e di una cittadinanza che si attivi quando la politica si rivela poco convincente o produttiva nel gestire l’insieme dei beni pubblici, privati e naturali del territorio.
Fin dai tempi di Pericle, è l’essenza della democrazia basata anche sul sano dibattito fra differenti opinioni e pareri, sfrondati dal “fake” e “like” dei moderni social.
In questi tempi da virus con tutti noi in casa, tanti lutti e gravissime crisi nelle attività economiche, è sorto un fatto nuovo, sorprendente, senza precedenti nella storia patria locale. Potrebbe essere l’avvio di un vero cambiamento nel fare comunità e sviluppare il nostro, spesso dormiente, “capitale sociale”.
E’ l’intervento, già trattato sul Volantino, sottoscritto, con decine e decine di firme, da una delle più importanti e credibili comunità cittadine, quella dei tecnici.
Forse non tutti si sono mossi per un sussulto di democrazia leggendo di Pericle, ma sicuramente avranno letto,studiato e ponderato la bozza del P. U. G. che, avendo anche valenza politica offerta al pubblico esame, non può che essere stata ben studiata e avallata a Palazzo Gallone. Il sussulto della loro professionalità e conoscenza delle cose di casa nostra, li ha portati a produrre una … R.T.T. (Relazione Tecnici Tricasini).
Non è solo un critico e costruttivo esame tecnico del PUG, è anche un grande atto di attenzione verso il nostro avvenire. Ha intanto dato nobiltà allo stesso PUG, quasi decaduto a stagnante merce politica (è in esame da oltre tre anni), a strumento di ricatto politico o per glorificare e perpetuare idee del passato che ci hanno già privato di un più valido presente.
Uno strumento di programmazione territoriale, non solo piano di fabbricazione, non può che insistere su uno sviluppo sostenibile che porti più pane e lavoro, meno emigrazione giovanile in uscita e più flusso turistico in entrata. Particolarmente ora che, per rilanciare una economia centrale e periferica ormai prossima al baratro, il Governo sta valutando un insieme di facilitazioni nel settore edilizio e delle opere pubbliche.
Una situazione che vede anche i rigidi vincoli territoriali imposti dalla Regione soprattutto sulla fascia costiera, pur sani negli iniziali principi ispiratori, come uno stridente freno al nostro sviluppo.
Ora il nostro futuro non può che dipendere da quello che decideremo in questo nostro presente. Di osservazioni alla vigente versione del PUG (come anche per il Piano Coste ancora inattivo) si è già più volte scritto sul Volantino, insistendo soprattutto su quella che oggi, più che una opzione, è una vitale necessità economica: la valorizzazione delle nostre due marine come a chiare lettere ribadito dalla comunità dei nostri tecnici.
Ci è stato negata in passato anche per omissione, in tante zone già con un marginale indice di fabbricabilità, di quei piani particolareggiati che ci avrebbero consentito, da decenni, di espandere e razionalizzare il nostro capitale turistico e costiero.
Ora il PUG prevede anche di classificare tali aree come agricole; di fatto ampliando e non riducendo, come suggerito nella stessa R.T.T., il parco O.L. Con il rischio che la nuova povertà troppo ci ricordi, proprio in questi giorni (15 maggio), quella dei moti, morti e i feriti tricasini del 1935 quando la politica voleva portar via l’ACAIT.
E’ solo uno dei punti più controversi che i nostri tecnici hanno inteso evidenziare e che di fatto comporta, dopo 45 anni di attesa, un grave scippo all’intera comunità dovuta a una ben più povera classificazione di molti terreni.
Altro che valorizzarli, come già previsto, più che per una nuova marginale residenzialità, per fini pubblici e turistici (strade,sentieri, parcheggi, aree attrezzate etc.) e non certo per il godimento fronte mare di lupi in arrivo,“sacare” stanziali e volpi e toponi a spasso, come già in tante zone abbandonate.
Altre valide osservazioni riguardano il modello urbanistico dominante, le modifiche di Piazza Pisanelli, Piazza Marinai d’Italia etc.). Una sana e articolata proposta, come l’RTT, non può che ottenere più ampi risultati se sostenuta o dibattuta da altre comunità cittadine motivate verso il comune avvenire.
Ma nell’ambito di una sapiente politica che, oltre ad essere l’arte del buon amministrare, è l’arte della mediazione fra tempi, idee ed esigenze che cambiano. Anche nel saper superare o smussare quei vincoli che, sostenuti lassù nel ricco nuovo palazzo di vetro (in Regione), non tengono conto che quaggiù i vetri rischiano di essere infranti.