Tante persone giorno dopo giorno casualmente attraversano la nostra vita; alcune passano, altre scrivono nell’anima, lasciano un segno indelebile della loro presenza.

Si prendono un pezzo di vita, lasciano i ricordi di tant insegnamenti ed eventi vissuti.

Ecco don Luigi era una di queste.

Un parroco non banale, una persona che sapeva e entusiasmare chi aveva davanti e coglierne l’essenza.

Lo conobbi circa 5 anni fa, quando mi propose di realizzare uno dei suoi sogni più grandi, ovvero dedicarsi ai più piccoli coinvolgendoli in un progetto che andasse aldilà della sola vita cristiana.

E’ così che nacque il coro di voci bianche dedicato a Santa Teresina.

Il coro era il suo orgoglio, e il canto rappresentava un momento di festa. “… siete le pupille dei miei occhi …” disse ai bambini durante il discorso in occasione del suo 60° anniversario di sacerdozio, ed è con queste parole che lo ricorderemo e continueremo a cantare perché possa sempre guardarci e vegliare su di noi.

Durante il percorso insieme ho conosciuto tutti i suoi aspetti di uomo, e ministro di Dio.

Parroco di una “piccola” ma speciale comunità che con dedizione ha guidato fino all’ultimo giorno della sua vita terrena.

Sì, dedizione è il termine giusto perché si preoccupava costantemente delle sue pecorelle.

Giorno dopo giorno, liturgia dopo liturgia ho imparato ad apprezzare le sue qualità e il suo spirito. Una persona determinata nelle decisioni, sapeva sempre cosa fare, cosa dire, soprattutto nelle difficoltà che ogni giorno si presentavano.

Disponibile verso tutti, pronto ad ascoltare e ad aiutare chiunque bussava alla sua porta, discreto ma presente nelle situazioni di bisogno del prossimo.

Pronto ad accogliere senza mai esitare i tanti che decidevano e chiedevano di approdare nella sua parrocchia, come in un “Porto di mare”.

Caro don Luigi, non hai mai mancato di ringraziarci alla fine di ogni celebrazione, invocando l’applauso dell’assemblea; ed ora tocca a me e noi, piccolo coro, ringraziarti per l’eredità che ci hai lasciato e invocare l’ultimo applauso per te.

Grazie padre, grazie don Luigi.

Tricase Porto, 4 Agosto 2019

Vincenzo

di Ercole Morciano
 
Dopo una breve malattia è spirato don Luigi Mele, parroco di Tricase-Porto. Originario di
Gagliano del Capo, dove era nato il 16 ottobre 1932, aveva iniziato gli studi presso l’istituto dei
padri Trinitari del proprio paese. Trasferito a Somma Vesuviana e Palestrina per il ginnasio-liceo e
completati i corsi filosofici e teologici presso la pontificia università gregoriana, è ordinato
sacerdote il 30 novembre 1958 nella chiesa romana del S. Cuore in piazza Navona.
 
Dal 1959 al 1967 collabora presso la parrocchia di S. Crisogono in Trastevere e nel 1967 passa nel clero secolare della diocesi di Ugento-S.M. di Leuca. Nel marzo 1968, dal vescovo mons. Ruotolo, don Luigi Mele viene destinato coadiutore della parrocchia di Tricase retta da mons. Giuseppe Zocco con la collaborazione dell’altro coadiutore, don Donato Bleve.

Il periodo tricasino di don Luigi Mele si protrae per circa 25 anni, fino all’ottobre 1992.
Oltre a collaborare puntualmente con mon. Zocco nella pastorale ordinaria, don Luigi cura la
confraternita di S. Lucia e S. Rocco nell’omonima chiesa, dove celebra ogni domenica e in alcuni
giorni della settimana. Egli tiene molto anche all’insegnamento della Religione Cattolica
nell’Istituto professionale di Tricase, incarico che manterrà fino all’età del pensionamento.

Con i Tricasini condivide l’indimenticabile esperienza di comunità cristiana viva, animata
dal Servo di Dio don Tonino Bello, parroco della “Natività” dal gennaio 1979 all’agosto del 1982.
Fu lo stesso don Tonino - come ricorderanno entrambi - a volerlo come vice-parroco e don Luigi
accettò per non dispiacergli, benché fosse giunta per lui l’ora di assumere responsabilità di guidare una parrocchia in prima persona.

Cosa che avviene con la nomina a vescovo di don Tonino nell’agosto 1982.
Il 6 novembre seguente, don Luigi Mele prende servizio come parroco a Tricase-Porto, conservando la rettoria della chiesa confraternale di S. Lucia a Tricase.
Ultimamente era operativo anche presso l’ospedale “Card. Panico” in qualità di collaboratore della cappellania.

Nominato parroco, don Luigi si trasferisce nella canonica adiacente alla chiesa per abitare
tra i suoi parrocchiani verso i quali dimostrerà sempre affetto e cura pastorale. I suoi programmi
non sono eccezionali. Egli s’impegna ad attuare il Concilio soprattutto rapportandosi con l’altro,
chiunque fosse, in modo empatico; con rispettosa discrezione aiuta chi ha bisogno in primo luogo
con la vicinanza e la condivisione.
 
La pastorale parrocchiale, per cui si avvale di un piccolo gruppo di laici molto affiatati, va dall’impegno per la liturgia, specie quella domenicale (preparazione dell’omelia e dei canti, coro parrocchiale, celebrazioni estive in villa, processioni tradizionali a S.Nicola e S. Teresa ben organizzate) a quello catechistico e, come innanzi accennato, a quello caritativo. Un altro aspetto del suo parrocato riguarda la cura amorevole verso la chiesa parrocchiale: sempre decorosa e accogliente, viene frequentata anche da fedeli di altre parrocchie.

Nel 1995, dall’impresa F. Mele, viene portato a compimento il sagrato antistante la chiesa su
progetto dell’arch. Vincenzo Ruberto in stile “neogotico”. L’ultima sua preoccupazione riguarda le
conseguenze della “tromba d’aria” del 25 novembre 1968 sulla chiesa parrocchiale e in generale
sulla vita della piccola comunità di Tricase-Porto.
Egli tuttavia non si abbatte e reagisce con vigore giovanile affinché le riparazioni della chiesa avvengano in tempi stretti e per ottenere interventi rapidi da parte delle autorità competenti per la qualità della vita dei suoi parrocchiani.

Don Luigi Mele godeva di molta simpatia sia tra i fedeli del Porto sia tra quelli di Tricase
città; lo dimostrò l’ultima, ma non l’unica, manifestazione in suo onore, tenutasi il 22 dicembre
2018 per il 60° della sua ordinazione, con l’amabile partecipazione del vescovo mons. Vito Angiuli,
di tanti sacerdoti e di laici. Don Luigi Mele è spirato come parroco effettivo di Tricase-Porto, quale
sarebbe stato fino al 30 agosto 2019; dal 1° settembre gli succederà don Lucio Ciardo, già parroco di Tiggiano.
La salma verrà traslata da Tricase-Porto a Tricase, nella chiesa di S. Lucia, domenica
4 mattina; le esequie saranno celebrate dal vescovo mons. Angiuli in chiesa madre alle ore 17.00.

Tricase,contrasto all'abusivismo nel settore delle affissioni.

Si è concluso, con il deposito in cancelleria delle sentenze nn. 279/19; 280/19; 281/19; 282/19; 283/19 e 284/19, a firma del Giudice di Pace di Tricase, il contenzioso sorto in seguito agli accertamenti, effettuati a partire dal 19/06/2018 e compiuti da personale appartenente al Comando in intestazione nell'ottica di una capillare attività di accertamento degli illeciti amministrativi nel settore della affissioni pubblicitarie e della collocazione, in genere, su suolo pubblico, di mezzi pubblicitari.

In particolare, è stata confermata la legittimità degli 81 (ottantuno) verbali di contestazione al C.d.S. (per ognuno dei quali è prevista una sanzione edittale pari, nel minimo, ad euro 422 e, nel massimo, ad euro 1.695), per violazione dell'art. 23 del C.d.S., sancendo come la collocazione dei mezzi pubblicitari fosse avvenuta in assenza di autorizzazione ovvero successivamente alla scadenza della stessa.

Un importante successo per il contrasto all'abusivismo nel settore pubblicitario che potrà certamente contribuire a migliorare la sicurezza della circolazione stradale e l'ordinata fruizione degli spazi pubblici

Tricase porto,3 agosto 2019.

E’ morto don Luigi Mele. Sessant'anni di Sacerdozio.

La salma resterà a Tricase Porto.

Domani mattina verrà traslato a Santa Lucia.

Alle 17 il funerale in Chiesa Madre.

È stato l’Amico Prete di tutti

E’ arrivata l’Estate ed è tempo di vacanze e di riposo.

Come ogni anno sospendiamo la pubblicazione del giornale

e vi diamo appuntamento al primo sabato di Settembre

Sarà un mese, quello di Agosto, pieno di appuntamenti e

di occasioni di incontro e di svago, e speriamo che ciò

possa essere vero per tutti.

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