di Giuseppe R. Panico

E passò un’altra estate. Lunga, calda ed affollata con un mare quasi sempre pulito, senza meduse e mareggiate di sorta e, come sempre sulla costa, senza più numerosi parcheggi.

Forse la ricorderemo anche per altri aspetti che comunque ci riguardano. Iniziando dal polo Nord, ha fatto colpo l’idea del presidente USA Trump di voler acquistare la Groenlandia, territorio della

Danimarca che a venderla proprio non ci pensa. Non certo perché a loro non basta l’Alaska, comprata a suo tempo dalla Russia, ma perché, con lo scioglimento dei ghiacci, si stanno aprendo più brevi ed economiche rotte per i trasporti marittimi e dunque di interesse strategico-militare.

La Russia di Putin, per far prima, si è intanto già dotata di potenti navi rompighiaccio.

Non ci resta che assistere ad una nuova… “guerra fredda” dato che il 90% della economia viaggia sul mare. Un po’ più a Sud, in l’Inghilterra, il “pasticciaccio” sulla Brexit si fa sempre più indigesto; mette in apprensione tanti nostri salentini che ivi lavorano e svilisce la politica di quel grande paese e la stessa idea di Europa.

Ancora più a Sud, in Italia, la mala politica dagli eccessi populistici, social e balneari ci ha fatto passare dai gialloverdi (Lega e 5 stelle) ai giallorossi (5 stelle e PD). Per fare più fette della torta del potere, si sono aumentati i ministri con tante nuove promesse per il nostro futuro.

Ci manca la promessa della “eterna felicità” (meglio se sulla terra). Ma… “avremo un anno bellissimo” diceva ad inizio anno il nuovo/vecchio premier Conte. Speriamo che, dopo averne viste e sentite delle belle con i gialloverdi, quelle con i giallorossi siano ancora più belle.

E a proposito dei nuovi ministri, fa notizia che troppi non siano nemmeno laureati, con scarsa esperienza e competenza specifica e limitata conoscenza delle lingue straniere.

Non hanno nemmeno frequentato scuole di alta formazione politico/amministrativa paragonabili a quelle di Francia/Inghilterra etc. o designati attraverso un sistema più meritocratico come in Cina e tanti altri paesi.

Tutto è mal “politicizzato” ed i risultati si vedono dalle statistiche, siamo fra i più “poveri e ciucci” d’ Europa. Arrivando nel nostro Sud-Est o “Sud dei Sud”, come il compianto Carmelo Bene chiamava la nostra “xyiellata” terra, ora con decine di migliaia di ulivi perduti grazie ad anni di inconcludenti politiche locali e “dotti” discordanti pareri, ci becchiamo pure la pesante condanna dell’Europa per non aver fermato la malattia.

Ci mancava pure il “cornuti e mazziati”. Arrivando finalmente a Tricase, con la solita ristretta SS 275 o con la rugginosa e deserta FSE, potremmo parlare di una estate con “meno botti per San Vito e gran botti a palazzo Gallone” con assessori spinti giù dalle scale ed altri “neo-gallonati” invitati a salirle.

Qualcuno nel cercare di emendarsi dalle pecche del passato, si è imbrattato ancora di più. Nell’era dei social e internet a cancellare peccaminose foto e pareri non basta certo la penitenza di un “Ave Maria” o un tardivo colpetto di spugna. Intanto l’antica piazza della verdura è tornata ad essere più fruibile.

Come già proposto tanti numeri fa sul Volantino, la statua di don Tonino, ha finalmente raggiunto la sua piazza. Al suo posto si propone ora di mettere il busto di un altro personaggio ma… “please” meglio in un angolo e non sul quell’ ingombrante basamento.

In fondo se intendiamo ricordare i nostri meritevoli personaggi è anche perché da vivi mai si sognarono di limitarci, con la loro statua o busto, la libertà d’uso delle piccole piazze.

E noi tutti non dovremmo privarci dei nostri già pochi pubblici spazi e panchine per favorire vetrine private e appetitosi tavolini. Succede ormai un po’ dappertutto, anche in via Roma ove nuovi marciapiedi e parcheggi sono ad uso, sul far della sera, di nuovi piatti e bevande al suon di marmitta, al sapore di polveri sottili e il rischio delle auto in transito a pochi cm.

Al “nuovo corso” di via Roma manca solo che qualche legale, dedito ad azzeccare garbugli e clienti incidentati, li difenda accusando l’amministrazione di tentato… “omicidio stradale”.

Almeno per colpevole negligenza dovuta anche a quel “dual use” dei marciapiedi e parcheggi per menù, tavolini e scontrini.

A Marina Serra ci siamo intanto persi il porticciolo; prima vietato alla nautica e poi anche alla balneazione. Molto calda dunque fu l’estate; non solo per una politica rovente che affligge pure il Polo Nord o perché brucia l’Amazzonia ma anche per i botti a palazzo Gallone.

E se in via Roma, spendendo più volte male i “sordi nosci”, è ora più facile che ci scappi il morto, del porticciolo, spendendo un bel nulla, ne abbiamo già fatto…un bel porto morto.

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