11 OTTOBRE 2017
Atletico Tricase : La palla passa al sindaco
I colori sociali del Tricase calcio sono rosso blu. Il bilancio invece risulta essere solo rosso. Il Tricase calcio non vive un buon momento. Questo è poco ma sicuro. Che il campionato del Tricase sarebbe stato difficile era chiaro a tutti, fin da agosto. Sono passati solo due mesi. Siamo a ottobre. E’ crisi. Dopo le dimissioni dell’ormai ex presidente Luigi Nicolardi, i soci nella mattinata di mercoledì 11 hanno consegnato il titolo sportivo al sindaco Carlo Chiuri.
In Città non c’è tifoso che non si domandi con preoccupazione quale futuro attenda i ragazzi anche del “ tricasino” mister Rocco Errico. Ricordiamo che l’Atletico Tricase milita nel campionato di Promozione pugliese ( girone B), occupa la quarta posizione con 10 punti in classifica.
Abbiamo ascoltato l’assessore allo sport del Comune di Tricase, Lino Peluso: “
La squadra è patrimonio della cittadinanza e chiunque abbia la forza, e la volontà, di proseguire questo cammino può farsi avanti. Il calcio a Tricase è una pagina importante e fondamentale dello sport tricasino e non solo”
Dunque mentre il capitano Maurizio Striano e tutta la squadra preparano la trasferta di domenica prossima a Uggiano la Chiesa, si attendono lumi da Palazzo Gallone .
13 OTTOBRE 2017
L’avvocato Andrea Piscopiello nominato Commissario Straordinario dell’Atletico Tricase
L’avvocato Piscopiello è stato nominato dal sindaco, avv.Carlo Chiuri, Commissario Straordinario dell’Atletico Tricase, la cui squadra milita nel campionato regionale di Promozione.
Si è giunti al Commissariamento del “ calcio tricasino” dopo le difficoltà economiche .
Abbiamo contattato il Commissario Straordinario avv. Piscopiello:
“sono state già avviate trattative con aziende, inoltre sono disponibile all’ascolto di proposte con cittadini e forze economiche, per offrire un futuro alla nostra squadra di calcio ”
di Alessandro Distante La Giunta Comunale di Tricase ha approvato un progetto di collaborazione con il prof. Pasquale Santoro per un’idea molto particolare. Già il titolo suscita non poche perplessità: “C’era una volta un bambino che non voleva leggere”.
Verrebbe da dire: fatti suoi; ed invece, niente affatto!
Alla faccia di tutta quella pedagogia che ha sempre insegnato che i bambini devono essere assecondati e che non possono essere costretti a fare ciò che non gli piace; o, detto in altre parole, al mare quegli insegnamenti o pseudo insegnamenti che vedono educatori, specie genitori, attenti a rimuovere dai loro figli tutto ciò che può sembrare loro insopportabile. “Non è portato alla lettura! Dagli un video gioco o un smartphone ma non dargli un libro!”.
Ed invece la terapia proposta dal prof. Santoro ed accettata dalla Giunta comunale è proprio di segno opposto: una terapia d’urto. Non vuole leggere? Non sa leggere? Bene, allora facciamolo leggere! Chiarisco subito che, conoscendo il prof. Santoro, la terapia sarà vincente. Il progetto è rivolto a studenti dai 6 ai 10 anni che –come si legge nella delibera comunale- considerano la lettura come un incubo, faticoso ed interminabile; a quei bambini che hanno una frequente perdita del segno e manifestano confusione di righe; a quelli che hanno un ritmo incerto, esitante del flusso sillabico, senza percezione della punteggiatura ed un’intonazione spesso non corrispondente al senso. L’obiettivo, però, è quello di migliorare il grado di socializzazione ed il rispetto del turno di parola; di far crescere l’autostima dei bambini che impareranno a gestire la propria voce in pubblico e a non temere il confronto con gli altri.
L’idea è nata per aiutare quei bambini che, rifiutandosi di leggere, si rinchiudono in lunghi silenzi; per quelli che rischiano l’isolamento dall’ambiente circostante e che hanno un basso livello di autostima per l’ansia di prestazione.
Già ansia di prestazione, livello di autostima e lunghi silenzi; stiamo parlando di bambini! Drammi –inutile dirlo- dei bambini dei nostri giorni, drammi non sempre compresi e non sempre risolti. Ed allora la proposta di un appuntamento settimanale da ottobre ad aprile per un’ora e mezzo di lezione di lettura. La scuola è a numero chiuso: al massimo 15 bambini. Il progetto riprende ed estende un altro progetto collaudato con successo da oltre dieci anni, e cioè “Il club dei piccoli lettori”, una esperienza di lettura estiva. La risposta del Comune è stata pronta: ha messo a disposizione, di intesa con il Comitato Presepe Vivente, una sala presso il complesso ACAIT, un microfono, sedie, tavoli e un videoproiettore.
Dimenticavo: tutto gratuito!
Non c’è che dire: bravo prof. Santoro e forza ragazzi, leggete e sarete voi stessi!
Nell’aula magna della facoltà di Economia dell’Università di Catania
la premiazione.
Nella XXIX conferenza 2017 della SIEP – Società Italiana di Economia Pubblica tenutasi presso l’Università di Catania il 21 e il 22 settembre scorso si è svolta la cerimonia di premiazione per la settima edizione del premio in memoria di “Maria Concetta Chiuri”, docente di Economia presso il Dipartimento di Economia e Matematica dell’Università di Bari, prematuramente scomparsa il 15 settembre del 2009. I suoi interessi di ricerca riguardavano argomenti relativi a questioni politiche importanti, come il processo decisionale per la casa, le imperfezioni del mercato degli alloggi, l'immigrazione clandestina, di cui tanto si parla oggi . La sua produzione scientifica è stato molto apprezzata nella comunità accademica internazionale e , in sua memoria, si svolgono annualmente le edizioni del premio. Quest’anno è stato assegnato nel l’Università di Catania.
I lavori presentati, sia teorici sia empirici, dovevano riguardare uno dei campi di ricerca cui Maria Concetta Chiuri era principalmente interessata, vale a dire:
1. la famiglia ed il suo aspetto economico;
2. economia del lavoro;
3. economia di tassazione;
4. la ridistribuzione e le politiche sociali;
5. economia della migrazione.
Sono stati valutati da un Comitato Scientifico incaricato per la procedura di selezione e composto
come segue:
a. il Presidente della SIEP (Società italiana di Economia Pubblica);
b. il Presidente dell'Associazione italiana economisti del lavoro (AIEL);
c. il Presidente del Centro per la famiglia, reddito, lavoro ed economie demografiche;
d. il Direttore del Centro per gli studi in Economia e Finanza (CSEF) o un suo delegato; e. un Docente dell’Università di Bari nominato dal "Comitato Premio Etta Chiuri." Il premio è destinato ad un eccezionale documento inedito, scritto da un autore di età inferiore ai
quarant'anni. I lavori, come nel passato,sono giunti numerosi alla commissione. Meritevole è stato il prodotto nato dalla collaborazione di due giovani ricercatori dell’Università di Napoli : Michele di Maio e Roberto Nisticò dal titolo :
“The effect of parental job loss on child school dropout: evidence from the occupied Palestinian territories.”
Alla cerimonia,svoltasi nell’Aula magna della facoltà di Economia dell’Università di Catania , erano presenti numerosi docenti italiani e stranieri di fama internazionale, alcuni dei quali, avendo conosciuto Etta , hanno affermato che la sua perdita si è avvertita e continua ad avverstirsi nel mondo scientifico e accademico.
Questa la copia del documento protocollato in Comune
Segue una sintesi del documento
Tricase, 9 ottobre 2017
Ill.mo sig Sindaco,
avv. Carlo Chiuri
io sottoscritto Luigi Nicolardi, in qualità di Presidente p.t. dell’Associazione Sportiva Dilettantistica Atletico Tricase, Le comunico che i soci non sono più in grado di dare altro sostegno economico all’associazione.
Abbiamo atteso invano che qualcuno ci potesse affiancare per dare continuità all’attività della stessa ma, preso atto che oggettivamente non vi sono altri soggetti in grado di aiutarci economicamente, sono costretto ,nostro malgrado a consegnarle il titolo sportivo pregandola di trovare,quanto prima ,una soluzione.
Le assicuro che, tutt’ora, ci stiamo impegnando,purtroppo con risultati negativi .
Sono fiducioso nel su aiuto. Non vi è più tempo in quanto incombono scadenze importanti sia per rimborsi ai calciatori ,sia per le spese di gestione ed organizzazione.
Sperando in una sua soluzione positiva,
la saluto cordialmente
Luigi Nicolardi
Piccola cronaca di un grande evento
di Ercole Morciano
L’Ospedale “Card. Panico” ha compiuto 50 anni: non li dimostra e continua a crescere con la grande soddisfazione di tutti. Inaugurato e benedetto dal card. Paolo Marella domenica primo ottobre 1967, dopo 50 anni esatti, lo scorso primo ottobre, domenica, alle ore 11.30, ha avuto inizio l’anno giubilare indetto per l’evento con la Messa solenne nella cappella dell’ospedale presieduta dal vescovo di Ugento-S.Maria di Leuca, mons. Vito Angiuli e concelebrata dal vicario generale, mons. Beniamini Nuzzo e dal cappellano, don Antonio Riva. «Un sogno che si avvera» - ha affermato nella sua omelia mons. Vito Angiuli – ripercorrendo la genesi dell’opera, prima nel cuore e poi nella mente del card. Panico, anche con riferimenti testuali a documenti storici diretti. «Fare un po’ di bene ai miei paesani e a quelli vicini»: questo era il sogno e la speranza del cardinale Panico e lì ci porta la ricerca di senso della sua opera.
«Fai della tua vita un sogno, e di un sogno una realtà» – ha continuato il nostro vescovo citando Antoine de Saint-Exupéry – una realtà concretizzatosi grazie all’incontro provvidenziale tra il sogno del cardinale tricasino e le suore Marcelline. Una realtà sempre in crescita che per continuare bene, ha concluso rivolgendosi alle Suore e al personale tutto dell’ospedale, ha bisogno di “sognatori” perché il sogno di uno solo rimane tale, il sogno di molti è già realtà; continuate la vostra opera non dimenticando mai com’è nata e le sue finalità, perché la guarigione di una persona non dipende solo dalle terapie che la scienza mette a punto ma anche dall’affetto che il paziente percepisce.Prima dell’inizio della Messa era intervenuta suor Margherita Bramato.
Dopo il benvenuto ai numerosi presenti e un breve riferimento al programma di massima pensato dal comitato per l’anno giubilare e alla manifestazione odierna, la direttrice generale ha voluto esprimere il suo grazie anche a nome delle consorelle. «Un grazie anzitutto a Dio» ha esordito, perché senza il suo aiuto non sarebbe stato possibile portare l’opera allo stato in cui si trova; «grazie al card. Giovanni Panico» per la sua evangelica testimonianza della carità col progettare un’opera a favore dei sofferenti; «grazie al nostro fondatore, il beato Luigi Biraghi», suo è il richiamo per noi suore Marcelline di non adagiarci su quanto abbiamo realizzato ma di guardare sempre più avanti; « grazie a tutte le suore che hanno contribuito allo sviluppo dell’opera, grazie ai benefattori, grazie al personale a tutti i livelli: è grazie a voi, ai vostri sacrifici, se abbiamo potuto mantenere quello “stile “ che ci caratterizza come famiglia ospedaliera ed ha permesso all’opera di crescere bene.
Dopo la liturgia, accompagnata dal coro “Spirito d’Armonia”, conclusasi col canto del Te Deum e la solenne benedizione, il vescovo si è portato in processione sul piazzale antistante l’ingresso principale dove ha pronunciato l’atto di affidamento alla Madonna da egli stesso composto per l’occasione ed ha proceduto allo scoprimento della stele marmorea eretta a futura memoria, mentre l’ ensemble dei gruppi musicali degli istituti comprensivi di Tricase eseguiva brani musicali sinfonici. Hanno porto il saluto, la madre generale delle suore Marcelline, suor Filomena Pedone, e il sindaco di Tricase, avv. Carlo Chiuri.
Hanno presenziato don Stefano Ancora vicario episcopale, don Luigi Mele e don Rocco Frisullo, già cappellani ospedalieri, e unitamente al direttore sanitario, dr. Pierangelo Errico, una folta rappresentanza di medici, paramedici edegli altri dipendenti dell’ospedale ai vari livelli; tra le autorità civili e militari: l’on. Rocco Palese, il comandante laCompagnia dei Carabinieri di Tricase, cap. Alessandro Riglietti, il comandante la Tenenza della Guardia di Finanza diTricase, il ten.n. Luigi Pizzella, il presidente del consiglio comunale di Tricase, dr. Dario Martina con la rappresentanza della giunta e del consiglio comunale. Il giorno seguente, 2 ottobre, nell’aula magna presso il polo didattico, si è svolta, dalle ore 15, la parte scientifica del programma con la tavola rotonda “Diagnostica e terapia in primo piano nel 50° dell’Ospedale Card. Panico” alla quale hanno preso parte i dottori specialisti: Luca De Martino, Thomas Pellis, Massimo G. Viola, Carlo Dionisi, e Roberto De Blasi. Dopo l’intervento preordinato del dr. Giampaolo Riva sul tema “Sfida della fragilità nella Cura”, S. E. mons. Vito Angiuli ha concluso i lavori.