di Pino GRECO

La Corte d'Appello di Lecce ha assolto definitivamente l’ex impiegato comunale per non aver commesso il fatto

TRICASE- Il sig.Giuseppe Baglivo era imputato del reato di peculato perchè si sarebbe appropriato - quale dipendente dell'ufficio anagrafe del Comune di Tricase - di alcune somme di denaro rinvenimenti dal rilascio delle carte d'identità, per un ammontare complessivo pari a circa 20.000 €.

Per questo reato era stata dapprima richiesta una misura cautelare personale da parte del Pubblico Ministero, però rigettata sia dal Gip che dal Tribunale del Riesame, e poi è stato condannato in primo grado alla pena di anni due e mesi sei di reclusione.

La sentenza è stata poi confermata dalla Corte d'Appello di Lecce, mentre la Cassazione in seguito ha annullato con rinvio la sentenza. La Corte d'Appello di Lecce, in sede di rinvio e in altra composizione rispetto alla fase precedente, ha assolto definitivamente l’ex impiegato comunale per non aver commesso il fatto.

Si è infatti dimostrato che Baglivo ha sempre versato al Comune le somme incassate per il rilascio delle carte d'identità. La sentenza della Corte d'Appello non è stata impugnata dalla Procura Generale, e pertanto è definitiva.

I fatti risalgono tra il 2006 – 2008.

Giuseppe Baglivo è stato difeso dagli avvocati Andrea Sambati e Carlo Chiuri

fonte REGIONE PUGLIA

Covid, aggiornate le indicazioni per l'accesso e i test nelle strutture sanitarie, ospedaliere e territoriali

Il Dipartimento Promozione della Salute con una nota del 13 settembre 2023 ha aggiornato le modalità per l’accesso in sicurezza e per l’esecuzione dei test SARS-CoV-2 nelle strutture sanitarie, ospedaliere e territoriali.

Misure generali

Per evitare la trasmissione del virus, il Ministero della Salute nella circolare di aggiornamento delle misure di prevenzione della trasmissione dell’infezione da SARS-CoV-2 (o Covid-19) raccomanda di seguire queste misure generali di prevenzione: indossare la mascherina (chirurgica o FFP2) se si entra in contatto con altre persone, igienizzare regolarmente le mani, evitare ambienti affollati, ospedali e RSA e in generale il contatto con persone anziane, fragili o immunodepresse. In presenza di sintomi restare a casa o contattare il medico se si è persona fragile, in caso di condizioni cliniche che peggiorano o di sintomi che restano dopo 3 giorni.

È raccomandato alle persone che sono venute a contatto con casi positivi di porre attenzione all’eventuale comparsa di sintomi come febbre, tosse, mal di gola, stanchezza, nei giorni immediatamente successivi al contatto e di evitare la frequenza di persone fragili, immunodepresse e donne in gravidanza. 
Se si manifestano sintomi, sempre nei giorni immediatamente successivi al contatto, è raccomandata l’esecuzione di un test antigenico, anche autosomministrato, o molecolare per SARS-CoV-2.

Obbligo di indossare la mascherina

Hanno l’obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie le lavoratrici e i lavoratori, i pazienti, i visitatori e i caregiver di: strutture sanitarie, all’interno dei reparti che ospitano persone fragili, anziane o immunodepresse (specialmente se ad alta intensità di cura) e strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali (comprese le strutture di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistenziali, gli hospice, le strutture riabilitative, le strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti e comunque le strutture residenziali).

Accesso per assistenza continuativa in strutture sanitarie, residenziali e socio-sanitarie

Sono consentiti accesso e permanenza dei caregiver e dei volontari, purché asintomatici, nelle strutture sanitarie, residenziali e socio-sanitarie, ospedaliere e territoriali, pubbliche e private accreditate.
In particolare, l’accesso per prestare assistenza in via continuativa, anche notturna, con accesso libero è consentito per i minorenni, i pazienti non autosufficienti e in condizione di fragilità o in condizioni di fine vita e le donne ricoverate per parto, puerperio e complicanze della gravidanza

Esecuzione dei test SARS-CoV-2

L'esecuzione dei test è una misura circoscritta a particolari casi disciplinati in pronto soccorso, durante il ricovero in strutture sanitarie (prima di procedure chirurgiche o in caso di accesso al ricovero programmato in degenza ordinaria), il trasferimento tra reparti e nelle strutture residenziali sanitarie e socio-sanitarie.

di Alfredo SANAPO

Sabato 9 settembre, dal parco di via Pirandello alle 20.10 circa, alcuni ragazzi hanno diffuso una foto in cui si intravede nel cielo scuro una scia sospetta.

Ingrandendo la foto si indovina una figura a forma di catena di perle.

Le ipotesi paventatemi sono state due: l'oggetto UFO potrebbe essere di forma sferica e la sua alta velocità farebbe percepire al nostro occhio la forma osservata. In alternativa, potrebbe essere effettivamente un treno di punti luminosi che ricorda il Galaxy 999, il noto treno spaziale protagonista di un noto cartoon degli anni '80. Sicuramente non poteva essere la scia di un meteorite perché la luce sarebbe stata più sfolgorante.

La presenza di alieni può essere intrigante per alcuni, preoccupante per altri o stimolare l'immaginazione. Non voglio spegnere entusiasmi o accendere ansie, ma la realtà è un'altra. Verosimilmente trattasi di Starlink: una costellazione di satelliti, attualmente in costruzione dell’azienda privata aerospaziale americano SpaceX, per l'accesso a internet satellitare globale in banda larga a bassa latenza.

Recentemente gli stessi avvistamenti si sono osservati nei cieli di Bergamo, Mestre e Siracusa. Possiamo dormire sonni tranquilli...ma anche no!

 

 

 

di Alessandro DISTANTE

Tutto il Mezzogiorno sarà Zona Economica Speciale (ZES). E’ la decisone del Governo Meloni su proposta del ministro Fitto, un ministro delle nostre terre che ne gestirà la traduzione operativa.

La scelta governativa costituisce una ghiotta occasione anche per Tricase. Nel passato le ZES, in numero di otto, erano circoscritte a parti del territorio meridionale coincidenti, grosso modo, con le aree retroportuali.

In quel contesto normativo (la legge è del 2017) Tricase (e non solo) era rimasta fuori; era anche accaduto che il perimetro di una area retroportuale era stato disegnato in maniera ampia, ricomprendendo Comuni che presentavano caratteristiche non dissimili alle nostre, ma questo ... è il “bello” della politica.

Ora tutto il Mezzogiorno è Zona Economica Speciale, la qual cosa significa semplificazioni amministrative e crediti di imposta per chi investe nel Sud, in tutto il Sud, compresa quindi Tricase.

Ed allora, che fare? Come attrarre investimenti nel nostro Comune e quindi favorire l’occupazione e la crescita? Non è soltanto una questione economica, ma è in ballo il futuro della nostra Terra. Basti pensare a cosa può voler dire occupazione in termini di demografia: se non c’è lavoro i giovani vanno via, fanno casa e famiglia altrove e lì cresceranno i (pochi) figli che metteranno al mondo e…addio Tricase e addio Salento se non per brevi permanenze estive e vacanziere.

Insomma, è inutile dilungarsi: se non si penna seriamente alla crescita lavorativa ed occupazionale saremo destinati ad essere un museo da visitare ma nel quale non si vive. Sarebbe molto triste!

Ed allora? Cominciamo con il dire che l’imprenditore dovrà scegliere, tra tutto il Sud, dove investire. Guarderà alla posizione baricentrica (che non significa Bari), ai collegamenti, ai servizi presenti, alla capacità degli Uffici pubblici di essere efficienti, alla qualità della vita, all’ordine pubblico, alla presenza di ragazzi (giovani o meno giovani) preparati dalle Istituzioni scolastiche e ben disposti a giocarsi il loro futuro qui, alla tenuta sociale del territorio.

Ed allora, la ZES è uno strumento necessario ma non sufficiente per attrarre investimenti. Perché non pensare ad un grosso progetto di “accoglienza” con benefit per chi investe, non solo e non tanto fiscali o economici, ma di servizi (asilo nido, mense, mezzi di collegamento, alloggi a prezzo basso,….) e, per altro verso, ad un progetto “simpatia” dove qualità della vita significa anche pulizia e manutenzione delle strade, bellezza delle campagne, amenità del mare e, perché no, ottimi locali e soprattutto cortesia e capacità di integrazione.

Un progetto capace, insomma, di suscitare l’interesse di chi viene da fuori, invogliato ad investire qui, a Tricase, “semplicemente” perché è una bella realtà, fatta di bei luoghi e di belle persone. Già, “semplicemente”: facile a dirsi. Ma no, anche facile a farsi; ad una condizione: il pieno e convinto coinvolgimento di un’intera comunità.

 

Venerdì, 15 settembre 2023

Sarà in distribuzione da domani il 29esimo numero de il Volantino – settimanale cittadino di Tricase

IN DISTRIBUZIONE GRATUITA - SABATO 16 SETTEMBRE

Sul numero in distribuzione:

- Occasione ZES

- Libere fenomenologie

- Figli della quercia

- Un ricordo sempre vivo

- Morire a Tricase? E’meglio essere in perfetta forma!

- “ Tricase è un paese “charmoso” ( elegante), ma il suo potenziale non è molto sfruttato”

- Strani avvistamenti nei cieli di Tricase

- Un giovanotto di 70 anni

- Atletico Tricase, primo passo falso

- Mar o Mal Adriatico?

- L’estate che ci lascia

Oltre alla versione cartacea sarà sempre disponibile sul sito redazionale (ilvolantinoditricase.it), la versione online

di Pino GRECO

RUGBY – E’ un “Cacciatore” da record. E’ un record in realtà ce l’ha già.

Ivan Cacciatore , giocatore dei Messapi rugby club di Tricase approda nella Benetton Treviso

Ivan è un "Cacciatore" da record

I sogni non si realizzano, se non  lo fai tu”, cosi scriveva John Maxwell. Mai frase più appropriata per Ivan Cacciatore, giocatore dei Messapi rugby club di Tricase, che iniziando da bambino, a 8 anni, ad appassionarsi al gioco del rugby, allenandosi  con costanza e motivazione, riesce a realizzare un sogno. Partendo da un piccolo club di provincia, fa parte per due anni della selezione regionale Under 14, facendo esperienze anche fuori regione con i numerosi incontri che la Fir organizza tra le varie regioni.

Frequenta stage di perfezionamento in terra veneta “Akka formazione”, lavorando con tecnici del calibro di Pierre Villepreux e del suo staff italiano e francese. Frequenta gli stage di Akkademia di  Sergio Zorzi, lavorando con lo stesso Sergio e con Craig Green (All Blacks). Lo scorso autunno gli viene data la possibilità di fare uno stage

presso la Benetton Rugby di Treviso, la massima espressione del rugby italiano, e grazie a Giovanni Grespan, direttore del settore giovanile della Benetton, e di Gino Savian del Silea Rugby, gli viene offerta l’opportunità di entrare a far parte del loro Club. E’ cosi che, senza pensarci, il “vecio” (così soprannominato da alcuni giovani giocatori del club biancoverde), la famiglia e il club decidono di avviare la macchina organizzativa per il suo trasferimento.

Frequenterà il secondo anno presso l’Istituto Duca degli Abruzzi di Treviso e sarà ospitato da una famiglia di Silea; dalla prossima settimana farà parte del gruppo di atleti U.16 Benetton Treviso. “La realizzazione di un sogno”, dice il ragazzo , il sogno di una societa’ (quasi sconosciuta) del basso Salento, dove il gioco del rugby è inesistente, dove le condizioni di lavoro dei nostri club sono al limite dell’impossibile. Adesso lo aspetta una nuova realtà, sicuramente più performante della nostra, e lo aspetta la mitica maglia Biancoverde, che tutti sognano.

E’ uno dei primi atleti pugliesi ad approdare nel rinomato club. Nel frattempo i Messapi rugby club sono diventati club tutorato Benetton Treviso  e dalla prossima stagione lavoreranno con protocolli Benetton sia nel club che nelle scuole tricasine, dove lo scorso anno scolastico hanno raggiunto il grande obiettivo di rappresentare la Puglia ai giochi studenteschi nazionali con una squadra formata da sole ragazze, un altro bel traguardo che il piccolo club con fierezza ha raggiunto.

Questo a dimostrazione che quando società e scuola hanno un obiettivo comune i risultati arrivano.

 

 

Tricase, 14 settembre 2023

Nella serata di ieri i Carabinieri della Compagnia di Tricase hanno eseguito dei controlli straordinari del territorio nel centro cittadino e nelle zone periferiche.

Il servizio, eseguito con l’impiego di 21 militari e di 10 autovetture, aveva come obiettivo la prevenzione e la repressione dei reati in genere e in particolare di quelli di tipo “predatorio” (furti e rapine). 

Al termine delle operazioni sono stati controllati 34 veicoli e 41 persone, denunciati in stato di libertà 2 soggetti per furto in appartamento, 1 per ricettazione, 1 per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, 1 per guida in stato di ebrezza e 5 pregiudicati per evasione dagli arresti domiciliari.

 

CIHEAM Tricase, Avamposto MARE | Tricase Porto (LE) |

venerdì, 15 settembre 2023, ore 18:00

 

La tutela del Mar Adriatico, impoverito da decenni di sovrapesca, è sempre più urgente. Se ne parlerà a Tricase Porto (Lecce) il prossimo 15 settembre.

Durante l’evento promosso da MedReAct, organizzazione impegnata nella difesa e recupero del Mar Mediterraneo, verrà proiettato il documentario “Anche i pesci piangono” girato nelle marinerie pugliesi per raccontare lo stato dell’Adriatico e saranno illustrati i benefici derivanti dall’istituzione di riserve marine, ultimo rifugio di biodiversità marina e essenziali per la salute del Mediterraneo. 

Tra questi spiccano quelli raggiunti nella Fossa di Pomo in centro Adriatico, dove nel 2017 su proposta di MedReAct e dell’Adriatic Recovery Project, fu istituita la prima Zona di Restrizione alla Pesca (o Fisheries Restricted Area, FRA) dell’Adriatico, chiusa alla pesca di fondo. In quest’area i ricercatori hanno registrato un aumento straordinario della biomassa di scampi e naselli e il ritorno nell'area di specie vulnerabili come gli squali. Oggi, la FRA della Fossa di Pomo gode di una protezione permanente diventando un modello da replicare in tutto il Mediterraneo.

Nel corso della serata verrà presentata anche la proposta di una nuova FRA nel Canale d’Otranto. Questo stretto tratto di mare, influenza le dinamiche della circolazione delle acque e lo scambio idrico con tutto il bacino del Mediterraneo.

I suoi fondali ospitano importanti zone di riproduzione del gambero rosso, del gambero rosa, del nasello e del gattuccio boccanera ed è uno degli ultimi hotspot del raro corallo bamboo del Mediterraneo, l’Isidella elongata. Le colonie di Isidella rappresentano un importante rifugio per molte specie di pesci e invertebrati. Nell'ultimo secolo, questa specie ha subito un declino dell’80 per cento, tanto che l’Unione per la Conservazione della Natura (IUCN) l’ha inserita nella Lista Rossa delle specie in pericolo di estinzione e quindi da proteggere in via prioritaria.

Oggi è in corso un’indagine sullo stato di conservazione del corallo bamboo nel Canale d’Otranto, condotta dalla Commissione Generale per la Pesca nel Mediterraneo della FAO.

Alla serata parteciperanno:

Stefano Piraino, Professore di Biologia presso l’Università del Salento

Dario Muci, Musicista e ricercatore di tradizioni orali

Giovanni Chimienti, Biologo Marino presso il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro

Domitilla Senni/Vittoria Gnetti, MedReAct

Rocchetta Turco di Estro Parrucchieri di Tricase ha espresso per il salone in cui opera e per l’intera comunità salentina e del reparto di artigianato in cui esercita immensa soddisfazione al campionato mondiale di acconciature “OMC 2023” a Parigi classificandosi al 5° posto nella prova individuale “Stret cat Ladies”.

Unica italiana a posizionarsi sul podio a questa prova.

Rocchetta Turco componente del team nazionale U.A.A.M.I., inizia la sua carriera come apprendista nel settore e nel corso degli anni sale su diversi podi in gare nazionali dimostrando la sua  esperienza nel settore e nelle prove in cui si cimenta. Oggi abbiamo potuto vedere il risultato della parrucchiera del team Estro Parrucchieri come orgoglio azzurro a partecipare al campionato mondiale nella sua categoria.

Mercoledi',13 settembre 2023

di Pino GRECO

I funerali si svolgeranno oggi, mercoledì 13 settembre alle 16,30 nella Parrocchia Santa Maria delle Grazie nel rione di Tutino 

Sveglia presto, tutti i giorni, per il lavoro e la famiglia. Nel rione di Tutino di Tricase e a Gagliano del Capo lo ricordano in tanti perché era un grande lavoratore.

Rocco Elia, da più di 20 anni lavorava con il fratello Giovanni nel proprio negozio di frutta a Gagliano del Capo.

All’alba di lunedi’ scorso, la Statale 275, un’arteria “ maledetta” ribattezzata “ la strada della morte”, proprio a causa delle innumerevoli vittime, ha spezzato anche l’esistenza di Rocco, 63 anni.

Tanto il dolore della comunità , che si è stretta in un abbraccio attorno alla famiglia dell’uomo sconvolta per l’accaduto.

Anche il sindaco di Tricase Antonio De Donno, ha espresso la sua vicinanza ai familiari, ricordando: “Purtroppo ancora una vita spezzata sulla SS 275. L'opera che certamente vedra' finalmente la luce ancora una volta verrà ricordata per la sua ineluttabilita', tante vite sarebbero state risparmiate se si fosse riusciti a superare i numerosi ostacoli sopravvenuti in tempi più brevi. Auspico che ormai si proceda senza intoppi, e rivolgo alla famiglia le più sentite condoglianze in un momento così triste per tutte la comunità”. 

La famiglia Elia è molto conosciuta e stimata in Città.

“ Rocco era come tutta la famiglia, un grande lavoratore. Una famiglia disponibile per le necessità della parrocchia e di tutta la comunità, che oggi è sconvolta, per la seconda volta in poche settimane, per la sua tragica scomparsa”, sottolinea il parroco di Tutino, don Pasquale Carletta. La tragedia si è verificata intorno alle 4 e mezzo di lunedì mattina, all’altezza di Surano, all’uscita dell’azienda Recuperi Romano, a poca distanza dal supermercato Gulliver.

Sull'ennesima tragedia sulla Statale 275 interviene anche il sindaco di Gagliano del Capo, Gianfranco Melcarne: “La comunità gaglianese questa mattina si è svegliata incredula alla notizia della tragica scomparsa di Rocco Elia, ormai gaglianese di adozione da oltre 20 anni. Uomo che si è contraddistinto per grandi abilità lavorative ma, soprattutto, amato da tutti per l’ironia e la simpatia con cui intratteneva la clientela ma anche l’amico che lo andava a trovare. Un drammatico destino lo ha voluto strappare alla vita e all’affetto dei suoi cari proprio nel luogo in cui lo scorso anno si teneva il sit-in di Quotidiano per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità della messa in sicurezza di quel tratto della strada statale. L’amministrazione comunale di Gagliano del Capo e tutta la cittadinanza esprime il profondo cordoglio alla famiglia per la grave perdita”.  

Rocco Elia lascia la moglie Anna e il figlio Vincenzo

 

Intervista esclusiva al nuovo Parroco di Tricase

di Alfredo SANAPO

Le Sacre Scritture sono la bussola che orienta il vivere cristiano. Il compito di un prete non è solo nutrire la fede fornendo ai credenti una palestra per esercitarla ogni giorno, ma anche condurli in maniera coesa verso un cammino che crei una comunità improntata alla ricerca del bene comune attraverso la carità. Quando cambia il parroco, al di là dei metodi del singolo, il passaggio di testimone deve avvenire nel segno della continuità e nel modo più indolore possibile per i fedeli. Perciò, da parte del sacerdote, è necessaria un'elevata capacità di dialogo con i suoi pari grado, i collaboratori laici e i soggetti istituzionali. A maggior ragione, questo vale per una realtà complessa come Tricase che, escluse marine e frazioni, conta ben 5 parrocchie: il nuovo incaricato per la conduzione della Chiesa Madre avrà, come il predecessore, il dovere morale di coordinare le altre parrocchie. 
Fede e dialogo, due doti essenziali che il nuovo curato, Don Gianluigi Marzo, classe '79, di Ruggiano, fresco di un'esperienza pastorale in una comunità interparrocchiale montana el cuneese, ci sembra possedere. Ciò sia in virtù della storia familiare ricca di fede, sia delle modalità dell'intervista che gentilmente ci ha concesso. Non usa whatsapp o facebook perché ci tiene alla parola intesa nella meno sacra, ma non meno  nobile, accezione "fonica". A voce e in maniera cordiale, è avvenuto il nostro colloquio che di seguito riportiamo.
Don Gianluigi Marzo 
D. Come è nata la sua vocazione e perché questa scelta? Quanto ha influito la storia della sua famiglia che, tra l'altro, annovera l'attuale vicario generale della Diocesi Ugento-S.M. di Leuca, Mons. Beniamino Nuzzo, e due suore Marcelline?
R. Sono cresciuto a Ruggiano e rimasto affascinato dal parroco di allora Don Francesco Coletta, una figura che univa i valori cristiani non solo a parole ma anche nelle azioni. Poi, sono andato in seminario a 10 anni compiuti, prima a Ugento e poi a Lecce. È chiaro che la vocazione cresce, si forma e si struttura nel seminario con i ripensamenti, con gli alti e i bassi. La mia famiglia è stato un terreno fertile, sebbene, in realtà, i miei genitori non fossero contenti di una scelta forte in età così precoce. Le figure che ha citato non hanno mai interferito. Zio Beniamino, anche se sacerdote, ma impegnato e lontano, non è stata la figura di riferimento principale. Dal canto loro, le zie suore hanno pregato sempre per me, ma senza esercitare condizionamenti.
D. La parrocchia Natività B.V.M. di Tricase ha una lunga tradizione e ha avuto delle guide autorevoli come quella di Don Tonino Bello, figura chiave della spiritualità pugliese. Con questa eredità, lei come si confronta per svolgere la sua futura azione pastorale?
R. Don Tonino Bello è una figura che ho approfondito per via del mio trascorso dopo il liceo a Molfetta. In quegli ambienti è inevitabile imbattersi in questo sant'uomo e grande pensatore. Nonostante la statura intellettuale e spirituale del personaggio, la difficoltà maggiore di confronto non risiede tanto nello spiegare il suo pensiero, quanto nel modo di vivere il sacerdozio: cioè, improntare la missione pastorale nel condurre i fedeli a Dio nella maniera più aderente possibile alla testimonianza di lui dataci da Gesù Cristo. Don Tonino ha cercato di fare questo mediante l'amore verso gli indigenti, gli ammalati, gli umili, i dimenticati.
D. I giovani sono il cuore pulsante di una comunità. Oggi più che mai la Chiesa deve confrontarsi con le loro problematiche che al Sud sono sicuramente più accentuate. Qual è il suo progetto in merito, visto che lei ha avuto esperienze anche al Nord in Piemonte?
R. In base all'esperienza in atto nell'Arcidiocesi di Torino, posso affermare che le problematiche sono le stesse in tutti i luoghi. Forse nel Sud sono più accentuate quelle legate al lavoro, ma questo non è del tutto esatto perché anche qui tanti giovani partono all'estero per trovare occupazione. Non si possono additare i giovani del fatto di non avere più valori, perché tutti, anche noi educatori, abbiamo fatto il nostro cammino e commesso errori. Il nostro compito semmai è essere punto di riferimento, conquistando autorevolezza su di loro con la forza dell'esempio. Noi preti siamo i primi a doverlo fare, ad aiutarli a cercare la via del Bene imitando l'opera di Gesù. Dal punto di vista operativo, partirò dal buon lavoro fatto da Don Flavio soprattutto con i GREST: il resto sarà programmato e realizzato insieme ai gruppi parrocchiali che li riguardano, non appena inizierà il mio nuovo ministero.
 
Le domande che avremmo voluto porre erano molte di più e le risposte erano ben articolate, ma lo spazio fisico del periodico ha limitato la nostra tentazione giornalistica di fronte a un interlocutore così attento e circostanziato. Abbiamo, dunque, concentrato i quesiti utili al lettore per intuire l'indirizzo apostolico che intende svolgere Don Gianluigi. Una pagina di fede tutta da scrivere insieme alla comunità.

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