fonte Regione Puglia

Negozio storico, bottega artigiana o locale storico: un avviso pubblico per identificare e valorizzare le attività di tradizionali di Puglia

Assessore Delli Noci: "Promuovere e sostenere quelle realtà che costituiscono testimonianza della storia, dell’arte, della cultura e della tradizione imprenditoriale pugliese"

Un avviso per manifestazione di interesse destinato alle attività che, avendo i requisiti previsti dalla L.R. n. 30/2021, intendano avere il riconoscimento di negozio storico, bottega artigiana storica o locale storico ed essere così inserite nell’apposito albo regionale. A presentare l’avviso questa mattina in conferenza stampa l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci, insieme alla dirigente di Sezione alla promozione del commercio, artigianato e internazionalizzazione delle imprese, Francesca Zampano, e alla presenza di Francesco Sgherza di Confartigianato, Maria Concetta Malorzo di CNA, Salvatore Sanghez di Confesercenti e Alessandro Ambrosi di Confcommercio.

“Sostenere quello che per noi è il cuore del tessuto produttivo pugliese – ha dichiarato Delli Noci – è la finalità di questo avviso che nasce a seguito dell’approvazione di un’apposita Legge regionale su cui tanto abbiamo lavorato e che è frutto della collaborazione con le associazioni di categoria, che ringrazio. Le attività storiche e di tradizione meritano una particolare attenzione perché rappresentano la nostra storia, le nostre tradizioni e anche quella creatività pugliese amata e apprezzata in tutto il mondo. La tutela da un punto di vista legislativo ne riconosce centralità e valore e ci mette nelle condizioni di mettere in campo tutte quelle azioni concrete in grado di preservare questo patrimonio, valorizzarlo e tramandarlo alle generazioni future”.

Sono tre le attività storiche riconosciute dalla Legge e che, attraverso l’avviso, saranno inserite nell’albo regionale: i negozi storici, vale a dire unità locali che svolgono attività di commercio al dettaglio in sede fissa o all’interno dei mercati su aree pubbliche; le botteghe artigiane storiche, unità locali artigianali che svolgono la produzione, la vendita diretta al dettaglio di beni o servizi e i locali storici, unità locali esclusivamente o prevalentemente dedite alla ristorazione o alla somministrazione di alimenti e bevande. In ragione delle loro specifiche caratteristiche, ciascuna delle tre tipologie di attività storiche e di tradizione è a sua volta suddivisa in tre categorie che prevedono, tra gli altri requisiti, un’anzianità rispettivamente di trenta, quaranta e settant’anni di attività.

Le attività storiche, riconosciute con marchio identificativo e iscritte nell’Elenco Regionale delle Attività Storiche e di Tradizione della Puglia, potranno beneficiare di numerosi interventi tra cui contributi a fondo perduto ai titolari delle attività, agevolazioni per l’accesso al credito, agevolazioni, premialità o riduzioni per tributi regionali, imposte e tariffe comunali, supporto per i contratti di apprendistato per l’ingresso delle giovani e dei giovani nel mondo del lavoro, premialità nella promozione di bandi regionali per la tutela delle imprese territoriali, promozione dell’Elenco Regionale nei circuiti turistici, promozione di percorsi formativi specifici per titolari e dipendenti per tutelare l’identità delle attività delle imprese storiche e di tradizione del territorio pugliese.

“Abbiamo sviluppato tre simboli diversi per identificare le diverse tipologie di attività storiche della Puglia: negozi, locali e botteghe – ha concluso Delli Noci –. Tre loghi che derivano dalla scomposizione dello stemma regionale e dalla combinazione dei simboli contenuti nello stemma e degli elementi dell’urbanistica pugliese. Un marchio carico di significati che parla della Puglia e delle sue eccellenze”.

Per richiedere il riconoscimento, a partire dal 18 luglio prossimo, il titolare dell’attività potrà rivolgersi a un Centro di Assistenza Tecnica (CATA/CAT) promosso dalle associazioni di categoria dell’artigianato o del commercio e autorizzato dalla Regione Puglia.

I CATA e i CAT assicureranno assistenza per l’inoltro della domanda.

Tutte le informazioni sono disponibili sul portale Sistema Puglia, nella Home della Sezione Promozione del Commercio, Artigianato e Internazionalizzazione delle imprese.

 

 

 

 

Lunedì,11 luglio 2022

Da lunedì 11 luglio - Il servizio sarà attivo per i beneficiari dal lunedì al venerdì, dalle 12.30 alle 13.45 presso MAIOR CHARITAS Via Galvani, 44 Tricase.

In collaborazione con le Comunità parrocchiali del Comune di Tricase

Per info 0833 -219865

www leucascolta.it

di Giuseppe R. PANICO

Di gioielli lasciatoci in dono dalla natura e dai nostri avi, abbiamo la fortuna di averne diversi, uno di questi è senz’altro Marina Serra.

Ma, dei gioielli, bisogna apprezzarne il valore, metterli in mostra, curarne la storia e l’immagine, creare servizi per visitatori anche di rango e così coltivare un flusso turistico e culturale. Marina Serra, nei suoi aspetti costieri è certamente un prezioso unicum.

Il suo territorio inizia sulla montagna del Calino, con un alto e panoramico terrapieno di materiale roccioso, scavato nel costruire la litoranea e da ove lo sguardo può spaziare sia su terra che su mare. Ma non è stato valorizzato come spazio pubblico fruibile o come un’alta rotonda sul mare, come si pensava a quel tempo, e rimane incolto e insicuro.

Poco avanti, il Belvedere, una finestra sul mare, per decenni utilizzato per creare sul fianco del Calino un solco di inciviltà e spazzatura. Almeno fino a quando, su ripetute insistenze, palazzo Gallone si decise per qualche paletto e qualche metro di rete.

Il tempo è passato ed ora prevale ruggine e degrado su quella panoramica visione sul mare, con affaccio sulla sottostante grandiosa grotta Matrona, ove l’inciviltà nautica non esita a entrare e inquinare. Lasciata la litoranea, fiancheggiata da incolti oleandri, si scende sul lungomare, fino a quello che era un tempo, per contadini-pescatori, ancora privi dell’attuale porticciolo, un piccolo scalo scavato nella roccia, per pecore da lavare e barchette da mettere in mare.

E’ il ben noto Lavaturo, ora dominato da un panoramico parcheggio, dall’unico hotel della nostra costa e da un ristorante con piscina. Ma tale scalo, ora ad uso balneare, se non ben manutenuto, viene scavato anche dal mare, si formano pozze e acque putride, l’accesso in mare, già difficile se non pericoloso, è a rischio cadute. Bagnanti e turisti a volte invidiano le pecore del tempo che fruivano di migliori pubblici servizi per la loro ovina balneazione.

Proseguendo sul lungomare verso Nord, si notano le recinzioni sulle aperture delle sottostanti grotte e cavità naturali, ormai insicure e cadenti da almeno un decennio. Accanto a queste, bellezza ed emozione nello scendere per l’oscura scalinata che porta nell’azzurro della “Grotta dei Monaci, un altro unicum della nostra marina.

Più avanti una situazione “eccezionale”: il porticciolo turistico da anni chiuso alla nautica e alla balneazione. Solo a scalo ed alaggio, ma senza spazi a terra, almeno per uso quale porto a secco. Un rugginoso cartello porta divieti sbeffeggiati dai tanti bagnanti che, anche per carenza di adeguate discese verso il mare aperto, scambiano il porto per una libera ed ampia piscina.

Un gioiellino ridotto a un coccio di vetro, simbolo di illegalità e spreco di risorse nautiche e turistiche. Più avanti la ormai famosa  “Piscina Naturale”, in gran parte scavata con sapienti cariche di esplosivo. Altri tempi e più sani equilibri fra ecologia e progresso, senza le cui escavazioni non avremmo la Marina Serra di oggi.

Più avanti la maestosa torre di Palane, costruita con “piezzi” di arenaria intagliati nella scogliera, quasi intatta, in parte restaurata di recente ma circondata dall’ incuria. Sul lungomare mancano i parcheggi, perché non realizzati quelli previsti a mezza costa mezzo secolo fa.

Egualmente gli stabilimenti balneari e le spiagge libere con servizi, come anche bagni pubblici e posto di pronto soccorso che la legge sul Piano Coste prevede, ma non il nostro Piano Coste. Marina Serra, dopo la pregevole insenatura dell’Acquaviva con le vicine altre grotte, termina al Rio, ove i nostri insani reflui si versano in mare.

Quel Rio che avrebbe forse bisogno di un “Rio-ferendum” cittadino perché la cittadinanza tutta e non più il “politicare” si esprima con un voto sulla continuità o meno di tale reflua situazione. Chi dall’antico e rinnovato santuario intendesse proseguire verso il Rio lungo la litoranea, dopo il camping, può ancora notare le vestigia di un antico marciapiede.

Lungo circa 200 metri, fu costruito insieme alla litoranea, per poter ivi sostare ed ammirare quella bellezza naturale che era il Rio, la costa verso Otranto e il sorgere del sole e della luna sulle montagne albanesi.

Da molti anni negato a noi tutti per perdurante pubblica incuria. Ma il pensiero della politica corre ora al “volo dell’angelo”, utile a nascondere sotto angeliche ali carenze e dimenticanze turistiche, bandiere blu negate e vele mai ricercate.

Forse agli angeli, più vicini al cielo, che ai troppi peccatori, meglio una semplice prece: “Save Marina Serra”, Salvate Marina Serra.

Tricase, 9 luglio 2022

È andato in pensione Alfredo Pisanelli, alias

“Die hard - Duri a morire”

Gli auguriamo una lunga pensione e un meritatissimo riposo, ma ci mancherà parecchio

Alfredo Pisanelli ha fatto bene ad esercitare la propria autorità con rigore, senza indulgenza e senza debolezza. Gli siamo pienamente grati per il lavoro svolto all’intera comunità.

Ma, il problema potrebbe nascere adesso: chi assicurerà il rispetto delle norme nel territorio del Comune di Tricase come Alfredo Pisanelli?

di Alessandro DISTANTE

La notizia della settimana? Il caldo! Il fuoco! A Tricase –come dappertutto- vasti incendi nelle campagne. Colpa solo delle temperature così alte? Colpa solo di qualcuno che, per distrazione o per volontà, abbandona cicche non spente? o di chi malgoverna i fuochi accesi per “pulire”?

Se così fosse, il problema si potrebbe anche risolvere. Ed invece, gli incendi nascondono cause che affondano le loro radici nel tempo, con un’agricoltura che, via via, si è spenta, colpita da ultimo dalla xylella che ha privato gli agricoltori di ogni ragione di coltivare, pulire e così evitare il propagarsi degli incendi.

Per assurdo, è sembrato talvolta più conveniente appiccare il fuoco e bruciare tutto, un po’ per non spendere soldi e un po’ per disperazione o delusione.

Gli ulivi del Salento, quelli che erano attrazione turistica, stanno lasciando il posto a piante di ulivo piccole e senza speranza di diventare maestose come quelle che le hanno precedute.

Abbiamo perso una bellezza per colpa della xylella, ma anche per colpa di chi ha preferito vedere complotti e diavolerie, piuttosto che intervenire per frenare l’avanzata del contagio.

Un’estate bollente. Colpa delle temperature che, in media, sono salite di qualche grado. Anche in questo caso: semplici fenomeni naturali oppure conseguenze di una pazza corsa verso una crescita che non ha tenuto conto dei prezzi da pagare?

E poi: i buoni propositi, le manifestazioni, le Grete di tutto il mondo, gli obiettivi da raggiungere? Tutto messo a tacere dalla guerra: perché la salvaguardia del pianeta è importante ma l’economia lo è ancora di più!

E perciò: ritorno al carbone e CO2 da eliminare? Sì, ma in seguito.

Finanche la domanda secca di Draghi se vogliamo la pace o il condizionatore acceso non ha provocato coraggiose scelte ma, piuttosto, qualche stupida battuta.

Insomma: il pianeta sarà pure da salvare, ma su questo pianeta io ora ci vivo e voglio vivere senza il caldo torrido. E poi? E poi, che mi frega: saranno problemi degli altri!

Venerdì, 8 luglio 2022

COVID: attualmente positivi

Fonte Asl Lecce

ALESSANO 147

ALEZIO 98

ALLISTE 139

ANDRANO 80

ARADEO 159

ARNESANO 102

BAGNOLO DEL SALENTO 26

BOTRUGNO  93

CALIMERA 176

CAMPI SALENTINA 169

CANNOLE 27

CAPRARICA DI LECCE  72

CARMIANO 211

CARPIGNANO SALENTINO 57

CASARANO 361

CASTRI' DI LECCE 45

CASTRIGNANO DEI GRECI 70

CASTRIGNANO DEL CAPO 127

CAVALLINO 224

COLLEPASSO 137

COPERTINO 437

CORIGLIANO D'OTRANTO 132

CORSANO 99

CURSI 83

CUTROFIANO  185

DISO 31

GAGLIANO DEL CAPO 75

GALATINA  679

GALATONE 299

GALLIPOLI 349

GIUGGIANELLO 37

GIURDIGNANO 22

GUAGNANO 128

LECCE 1.710

LEQUILE  133

LEVERANO 267

LIZZANELLO 190

MAGLIE 251

MARTANO 177

MARTIGNANO 37

MATINO 226

MELENDUGNO 249

MELISSANO 101

MELPIGNANO 35

MIGGIANO 39

MINERVINO DI LECCE 65

MONTERONI DI LECCE 203

MONTESANO SALENTINO 47

MORCIANO DI LEUCA 38

MURO LECCESE 77

NARDO' 617

NEVIANO 95

NOCIGLIA 40

NOVOLI  193

ORTELLE 26

OTRANTO 99

PALMARIGGI 29

PARABITA 156

PATU' 39

POGGIARDO 125

PRESICCE-ACQUARICA 196

RACALE 250

RUFFANO 168

SALICE SALENTINO 149

SALVE 64

SANARICA 29

SAN CESARIO DI LECCE 144

SAN DONATO DI LECCE 126

SANNICOLA 92

SAN PIETRO IN LAMA 60

SANTA CESAREA TERME 50

SCORRANO 164

SECLI'41

SOGLIANO CAVOUR 97

SOLETO 131

SPECCHIA 71

SPONGANO 59

SQUINZANO 302

STERNATIA 41

SUPERSANO 50

SURANO 17

SURBO 316

TAURISANO 204

TAVIANO 174

TIGGIANO 54

TREPUZZI 289

TRICASE 314

TUGLIE 81

UGENTO 218

UGGIANO LA CHIESA 71

VEGLIE 283

VERNOLE 157

ZOLLINO 31

SAN CASSIANO 42

CASTRO 53

PORTO CESAREO 68

Fonte Nuovo Quotidiano di Puglia

AFFARI & SCANDALI

L’ASSESSORE PALESE: “NESSUN COINVOLGIMENTO MIO O DI MIA FIGLIA”

“Sono stato informato dai giornalisti che negli atti dell’indagine in corso è emerso il mio nome e quello di mia figlia. Non conosco glia atti, ma posso affermare con certezza cha sia io che mia figlia siamo totalmente estranei ai fatti”

Così in una nota l’assessore regionale Rocco Palese , in riferimento ad un passaggio dell’ordinanza in cui si parla- in maniera vaga, per fatti ritenuti non decisivi ai fini dell’indagine – al ruolo di Palese e al lavoro di su figlia.

Nella foto l'assessore regionale Rocco PALESE

“Il percorso  professionale di mia figlia precisa Palese – è maturato autonomamente quando io non avevo alcun ruolo politico. Sono stato dirigente medico presso il Pta Gagliano del Capo e poi responsabile delle sale operatorie accreditate. Solo alle fine del 2020 sono stato nominato direttore del distretto, e quindi ben dopo il percorso lavorativo di mia figlia. Quindi anche rispetto a questo ruolo non c’è alcun nesso tra le due vicende. Certo di avere offerto alla stampa tutti i chiarimenti del caso nel segno della trasparenza e correttezza, valori che hanno da sempre ispirato il mio lavoro”

Giovedi, 7 luglio 2022

Fonte Nuovo Quotidiano di Puglia

Dai ruoli in Regione ai Consigli comunali: ecco il profilo dei politici coinvolti nell'inchiesta

Ci sono nomi illustri nell'ambito dell'inchiesta sulla Sanità che ha prodotto il blitz di questa mattina della Guardia di Finanza di Lecce. Trema il mondo della sanità e della politica: concorsi pubblici, procreazione assistita, gli ambiti in cui si sono mossi gli inquirenti. Nei guai medici, dirigenti sanitari, imprenditori, sindaci e amministratori. Le accuse: corruzione, traffico di influenze illecite e falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale in atti pubblici

I sindaci

Due sindaci neo eletti nelle amministrative di giugno scorso sono finiti nel mirino della Procura di Lecce. Si tratta di Pierpaolo Cariddi, sindaco di Otranto al suo secondo mandato eletto con la civica “Otranto non si ferma”. Cariddi, fratello del già sindaco Luciano che lo ha preceduto nell'amministrazione della Porta d'Oriente, è un ingegnere prestato alla politica: la sua esperienza è iniziata con il primo mandato da primo cittadino, un impegno che lo stesso Cariddi aveva preso nel segno della continuità con il fratello Luciano che ha amministrato per anni Otranto.

E' Mario Pendinelli l'altro sindaco coinvolto nell'inchiesta della Procura di Lecce, ritornato dopo dieci anni a salire le scale di Palazzo Veris a Scorrano. Consigliere provinciale prima e regionale poi eletto con la lista "Popolari con Emiliano".

Il direttore sanitario

C'è anche il direttore generale della Asl Lecce Rodolfo Rollo nella lista dei nomi coinvolti nell'inchiesta sulla sanità ed in particolare i concorsi pubblici e  procreazione assistita. Rollo, 61 anni di Cavallino, nel 2018 fu nominato direttore sanitario della Asl Lecce, poi l'affidamento della direzione generale. Negli ultimi due anni si è trovato ad affrontare la pandemia dal punto di vista sanitario, sotto la sua guida la realizzazione del Dea Covid a Lecce.

L'ex senatore Ruggeri

Ex senatore dell'Udc, Salvatore Ruggeri, da sempre presente nel panorama politico salentino e regionale ma anche imprenditore nel settore metallurgico. Ex assessore regionale al Welfare - Politiche di Benessere sociale e Pari Opportunità, Programmazione sociale ed integrazione socio-sanitaria -  prese il posto del compianto assessore Salvatore Negro, suo cognato ed ex sindaco di Muro leccese.

Romano, padre e figlio

Il padre Mario Romano, 72 anni politico di lungo corso e con alle spalle una militanza nel gruppo centrista era entrato in Consiglio regionale in qualità di primo dei non eletti subito dopo la scomparsa del compianto assessore Salvatore Negro. Il figlio Massimiliano era stato eletto in qualità di consigliere provinciale a Palazzo dei Celestini a Lecce già durante l'ultima consigliatura dell'ex presidente Antonio Gabellone. Poi riconfermato in consiglio provinciale già durante il primo mandato dell'attuale presidente Stefano Minerva, dall'autunno del 2020 al gennaio del 2022 ha ricoperto il ruolo di vice presidente dell'Ente. Non basta. In occasione delle amministrative del 12 giugno è stato riconfermato consigliere comunale a Matino con delega ad Ambiente - Sport - Alba Service.

Suor Margherita

Suor Margherita Bramato, 72enne di Tricase, laureata in economica e commercio è direttrice dell’azienda ospedaliera Pia Fondazione di Culto e Religione Cardinale Giovanni Panico, dal 25 marzo 1993, dopo l’improvvisa morta di Suor Giulietta Mandelli. L’ospedale diretto da Suor Margherita Bramato ha inciso nella cultura sanitaria, nella società e nell’economica del Salento e del Capo di Leuca in particolar modo. Ha costituito il punto di riferimento nello sviluppo del nuovo concetto di medicina preventiva collegate alle esigenze del territorio. Ha generato reddito sia indirettamente tramite l’indotto produttivo sia direttamente per i quasi mille lavoratori assunti in ospedale. (Ha collaborato Pino Greco)

 

 

Mercoledì, 6 luglio 2022

Dopo il record di postivi a giugno (154), c’è un nuovo record di contagi da Coronavirus a Tricase dove, per la prima volta da inizio pandemia, sono stati superati i 200 positivi nel mese di luglio.

Mai così tanti nuovi positivi al coronavirus e mai così tanti test effettuati.

Secondo gli esperti il boom dei contagi è sottostimato: “Tanti non comunicano la positività. Se aumentano i positivi aumenta la probabilità che tra loro ci siano anche casi seri”.

Nonostante la calda estate in cui tantissime attività sono all’aperto, ci troviamo di fronte a un forte aumento dell’incidenza dei contagi e a una trasmissibilità.

I numeri parlano chiaro: siamo nel pieno dell'ondata di Omicron 5. Un numero che, sommato a chi va in vacanza, rischia di paralizzare il paese. Perché si tratta soltanto di chi ha comunicato la positività al ministero della Salute. In realtà i positivi sommersi sarebbero molti di più.

Omicron 5 è un nuovo virus e buca i vaccini

Ma la domanda a questo punto è: perché il numero dei contagi è ancora così alto nonostante i vaccini? Tutta colpa della nuova variante Omicron 5, infinitamente più contagiosa, con un indice di contagio R0 intorno a 20. Come ha spiegato il direttore generale dello Spallanzani Francesco Vaia in una intervista al Corriere della Sera, “è come se questo Covid fosse un nuovo virus, e buca i vaccini che non sono aggiornati. Resta il fatto che il vaccino è uno strumento fondamentale per proteggere dalle forme gravi della malattia”.

LA VIRTUS TRICASE 1967 PASSA NELLE MANI DI FABIO RUBERTO: E’ LUI IL NUOVO PRESIDENTE

È un nome noto nel mondo della pallavolo tricasina. Fabio Ruberto, è un professionista serio, un dottore commercialista molto conosciuto in Città.

C’è un nuovo progetto serio, ambizioso e lungimirante, un progetto che guarda avanti puntando sui giovani del territorio che il neo eletto Presidente Ruberto spiega così:

“Lo scorso 20 giugno, l’Assemblea dei Soci della Virtus Tricase 1967 ASD ha provveduto a rinnovare le cariche sociali e ha eletto come presidente dell’Associazione il dott. Fabio Ruberto.

L’avvicendamento alla guida dell’Associazione risponde a un più generale progetto di riorganizzazione della stessa mirante a dare solidità e stabilità alla compagine sociale e a porre le basi per il conseguimento di importanti obiettivi sportivi.

Da questo punto di vista, obiettivo primario della Virtus Tricase 1967 è la cura del settore giovanile. Tra i frequentanti la scuola pallavolo e gli atleti delle squadre giovanili, si prevede che nella prossima stagione saranno iscritti più di 100 tra bambini/e e ragazzi/e. Siamo fermamente convinti che i risultati sportivi del futuro hanno le loro basi nell’attività svolta a livello giovanile ed è per questo che buona parte del nostro impegno è in questa direzione pur con tutti i problemi che quotidianamente incontriamo, primo tra tutti quello della carenza degli impianti sportivi.

Giova rilevare alcuni importanti obiettivi conseguiti dai giovani pallavolisti di Tricase nella stagione sportiva appena conclusa: le squadre Under 13 maschile e femminile si sono classificate terze a livello provinciale mentre le squadre S3, sia maschile sia femminile, si sono “laureati” prima campioni provinciali, poi campioni regionali e infine hanno partecipato alla fase finale nazionale che si è tenuta a Siderno dal 14 al 17 giugno, riportando un piazzamento onorevole a livello, appunto, nazionale.

Per quanto riguarda la prima squadra maschile, il nostro obiettivo è quello di pervenire, tra qualche anno, ad avere un gruppo stabile di giocatori, anche grazie allapporto degli atleti provenienti dal settore giovanile, in modo da porre le basi per fare il salto di qualità e avere una compagine degna della tradizione tricasina. Pertanto abbiamo avviato un’opera di ringiovanimento della squadra, pur cercando di creare il giusto equilibrio tra l’esuberanza dei giovani e l’esperienza dei giocatori più anziani, e di selezione di nuovi giocatori che corrispondano al nostro progetto.

Anche il settore femminile riceve le nostre attenzioni e ci siamo adoperando per la creazione di una prima squadra femminile che possa essere da esempio e stimolo alle tante ragazze che frequentano i nostri corsi.

Infine, per quanto riguarda la struttura dell’Associazione, è in corso un profondo processo di riorganizzazione a fine di avere una struttura snella, efficiente ed efficace avente come obiettivo quello della perdurabilità della stessa, anche grazie a un’opera di consolidamento economico e finanziario”

 

Giovedì, 7 luglio alle ore 21.00 a Specchia presso l’atrio di Palazzo Risolo in piazza del Popolo si svolgerà : “Chiamatemi…don Tonino - il racconto appassionante di una scoperta: don Tonino Bello”, un reading (lettura pubblica di componimento letterario) a cura di Laura Petracca e Renato Elia, con il patrocinio del Comune di Specchia. Frutto di un’idea di Renato Elia, attore e presentatore amatoriale di Tricase, ha voluto fortemente il coinvolgimento di Laura Petracca di Specchia, rinomata artista della pittura e docente dell’IISS  “Don Tonino Bello” a Tricase.

L’evento culturale è stato già realizzato a Tricase e Miggiano, riscuotendo consensi positivi e suscitando grande emozione da parte del pubblico, sarà presentato da Sabina Campanile e prevede il saluto dell’ Avv. Anna Laura Remigi, sindaco di Specchia, alla quale seguiranno gli interventi di: don Antonio Riva, Parroco di Specchia, Trifone Bello, Fratello di don Tonino, Stefano Bello, nipote di don Tonino, Giancarlo Piccinni, Presidente della Fondazione “Don Tonino Bello” e Anna Lena Manca, dirigente scolastico dell’Istituto Istruzione Secondaria Superiore  “Don Tonino Bello” e “Nino Della Notte”  Tricase - Poggiardo - Alessano. “Chiamatemi…don Tonino” è uno spettacolo di lettura teatrale, scritto da Francesco Cardinali.

Una storia coinvolgente, un entusiasmante viaggio nella vita del Vescovo intransigente, che sconvolge positivamente la vita di una laica “poco incline a frequentare preti e chiese”. Piccoli, e allo stesso tempo grandiosi racconti di vita che riescono a raccontarci esattamente chi era don Tonino Bello, il suo profondo legame con il Salento, una vita spesa per i poveri e per la chiesa.

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