di Alessandro Distante

Abbiamo sospeso per la pausa estiva con una dura polemica sulla toponomastica cittadina e riprendiamo partendo proprio dalle strade. Dal dibattito scatenatosi su via Roma al nuovo look di via Tempio, per finire alle strade di collegamento delle Frazioni con il Capoluogo.

Il restringimento del marciapiede di via Roma ha consentito di ricavare sulla carreggiata uno spazio per la sosta delle automobili.

Ma la sosta a destra ha fatto sorgere non poche problematiche sulla pericolosità dell’uscita dalle auto ed alcuni episodi di ingorghi che potevano e possono trasformarsi in qualcosa di più grave.

Il dibattito è aperto: si va da chi approva la scelta dell’Amministrazione perché meglio rispondente alle esigenze dei cittadini e dei negozianti, a chi invece sottolinea lo sperpero di denaro pubblico per un’opera realizzata pochi anni addietro ed ora rifatta; a chi mette in risalto la contraddizione di una Città che crea spazi per i pedoni e poi, proprio nella via dove vi sono molti negozi, li sacrifica; a chi, infine, lancia ipotesi per una strada senza marciapiedi, per così dire a raso.

Al fondo, torna con forza il problema dei parcheggi e riemerge una vecchia idea di un parcheggio interrato in Piazza Cappuccini, ipotesi di molti anni addietro ed addirittura già prospettata prima della realizzazione della Piazza.

Ma esiste un’altra soluzione che è quella di scoraggiare, in una logica più ecologista, l’uso delle automobili ed in questo senso il restringimento dei marciapiedi è una misura che lancia un messaggio di segno opposto.

In via Tempio un’interessante iniziativa di un privato ha portato alla realizzazione del bosco di fichi d’India; lungo la strada che conduce alla nuova Piazzetta don Tonino Bello sono stati piantati sui prospetti delle case delle pale di fico d’India in ceramica che si illuminano al passare dei viandanti. Positiva la sinergia tra pubblico e privato anche se il bosco forse andava limitato alla prima parte della strada e non portato fino alla Piazzetta.

Ed a proposito della Piazzetta, l’Estate ha portato in Piazzetta la statua di don Tonino Bello così risolvendo una vecchia questione originata dall’avere a suo tempo posizionato la statua in Piazzetta dell’Abate e non invece nella omonima Piazzetta, come è stato fatto adesso.

La Statua, collocata pressocchè a terra, guarda i fedeli che escono dalla Chiesa; avrei preferito un don Tonino rivolto verso chi proviene da via Tempio, più in linea con la sua insuperabile capacità di andare incontro a tutti.

La Piazzetta ha un basolato dove, oltre alle panchine, si notano le lastre di cristallo ben illuminate e che si sono rivelate provvidenziali, creando, con la vista dei granai ipogei, un bel richiamo alla vita di un tempo che fu.

Certo, la Piazzetta soffre per alcune costruzioni e per alcuni infissi in alluminio non proprio in sintonia con il contesto e di un restauro di Palazzo Gallone che mette in evidenza una pietra che sembra eccessivamente riportata all’originale. Non resta che attendere il rifacimento del basolato su via Tempio e, a quel punto, quella parte di centro storico potrà essere ancor meglio apprezzata.

Due drammatici incidenti hanno posto all’attenzione dei cittadini e degli Amministratori anche i collegamenti delle Frazioni con il Capoluogo; da qui una petizione per far diventare strade comunali interne anche le strade provinciali di collegamento con Depressa e Lucugnano.

Ma, soprattutto, l’idea è che le due strade vengano assoggettate ad un uso che favorisca percorsi pedonali e ciclabili. E’ una proposta molto interessante, avanzata da un cittadino, che dovrebbe essere affiancata dalla attivazione di servizi pubblici di collegamento.

A questo proposito: la chiusura di Piazza Pisanelli l’ha resa brulicante di locali e di gente e la bella notte di Ferragosto ha dimostrato come una località diventa piacevole da vivere se libera da auto, ma che, per consentirne la fruizione, è necessario attrezzarsi con servizi navetta efficienti. La viabilità, quindi, tema centrale ed intorno al quale finiscono per ruotare scelte di fondo; o, detto in altre parole, l’idea stessa di Città.

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