di Giuseppe R. PANICO

Ai turisti e visitatori in arrivo a Tricase in auto, dopo una sempre più trafficata, lenta e pericolosa SS.275 o, più raramente, in treno, oltre ad offrire l’immagine di una stazione ferroviaria così trascurata, offriamo anche il nostro modello di “Grande Muraglia”. Costruita a secco lungo via Lecce, per proteggere dal rumore delle rare e deserte littorine, le sensibili orecchie di passanti e vicinato, a differenza di quella cinese, ha perso rapidamente la sua “grandezza”.

Qualche anno fa, è stata infatti abbassata per cedimento della sua gracile imbracatura in legno ed ora sta ulteriormente franando. Della funzionalità e debolezza di tale “grande” opera ne scrissi, (per il Gallo), e con un po’ d’ironia, nell’ormai lontano marzo 2008.

Le facili previsioni di allora non richiedevano certo né una “laurea magistralis” in muretti (e muraglie) a secco, né un terremoto, alluvione o collisione di un treno deragliato. Bastava la scienza e i calcoli degli U.d.P. (Unti dal Potere) e i danni alla struttura e alle nostre tasche sono oggi sotto gli occhi di tutti. Da allora, sono passati 15 anni, le littorine si sono modernizzate ma il tempo di percorrenza verso Lecce è rimasto invariato, un’ora e tre quarti, con velocità media di 30 km ora.

La stessa di oltre 60 anni fa, quando decine e decine di studenti (me compreso) si recavano a Lecce per frequentare le Scuole Medie Superiori. Un “transit time” giornaliero casa-scuola-casa, via FSE, di circa 4.5 ore; una routine durata ben 5 anni, con un solo giorno di assenza.

Allora non vigeva ancora né il “tuttipromossi” o quasi, né voti stratosferici, né genitori che andavano a perorare la causa dei loro pargoli, né droghe, smart-phone e social ad annebbiare tante giovani menti. Pur senza adeguate cognizioni geopolitiche (scienza vitale per conoscere il mondo, ma tuttora molto ignorata), vi era già il pecorile intrupparsi negli occasionali scioperi contro i soliti “cattivi” USA e le loro guerre, organizzati da aspiranti U.d.P. in erba, vocianti nel parlare e scorciati nel pensare. In paese si parlava già di “valorizzare le marine” ed i lavori per la piscina di Marina Serra, oggi così nota, frequentata anche dagli eco-verdi e da questi spacciata per “naturale”, proseguivano alacremente.

Anche a botti di esplosivo, qualche vicino vetro infranto, un ragazzo che, come alternanza scuola-lavoro, sistemava chirurgici candelotti di dinamite e un cingolato che, pur controvoglia, scendeva in piscina per liberarla dai detriti. Passando per via Roma, di recente sinistrata dai moderni U.d.P, trovando il passaggio a livello chiuso (interminabili minuti per un transito di pochi secondi), il casello dismesso, le littorine così rade e deserte, tornano in mente i tanti proclami dai balconi della politica “Elettrificheremo la ferrovia”, “Faremo la metropolitana di superficie”, “Utilizzeremo motori ad idrogeno”. Sembra quasi che l’indolenza nel produrre in tempi brevi seri programmi e nuove opere veramente utili possa essere compensata dallo spargere idee o illusioni per un irraggiungibile domani.

L’ inarrestabile franare della nostra muraglia cinese sembra quasi il simbolo di una cultura U.d.P. che sembra avere poco interesse o adeguatezza anche per prioritarie attenzioni verso ciò che è già disponibile o potenzialmente tale.

Come la vasta area ferroviaria, che, scarsamente utilizzata da oltre mezzo secolo, continua a spaccare in due il nostro territorio. Non sappiamo se il P.U.G, sempre promesso e sempre rinviato, ne terrà conto in quanto area ormai ridondante per la marginale attività ferroviaria e non più per imbarco di beni agricoli, un tempo prodotti anche per l’esportazione. Agricoltura oggi “svalorizzata” anche per indisponibilità delle acque reflue e piovane, malgrado milioni di spesa dalle nostre tasche e opere fatte, rifatte e rugginite nelle campagne.

Prevedibilmente, non si avrà mai il coraggio di ritenere del tutto superato tale tratto ferroviario, terribilmente passivo come costo/efficacia, magari a favore di un hub ferroviario in zona baricentrica (Maglie) per collegamenti più rapidi, frequenti e affollati con Lecce- Brindisi- Aeroporto e collegato da shuttle su gomma con i paesi limitrofi.  

Il Comune potrebbe richiedere l’area inutilizzata, allargare così quel tratto di via Lecce, attivare un parcheggio di interscambio, una stazione pullman, un sovrappasso ciclabile e pedonale per collegamento aggiuntivo con S. Eufemia/Tutino e dedicare al verde le aree residue. Meno difficile a farsi o a provarci, con la “grazia” di una politica più lungimirante e meno litigiosa. Siamo in estate, le marine ben poco valorizzate e la muraglia sempre più cadente.

Il suo pietrame potrebbe magari servire, non più per le buche stradali più profonde, come suggerito 15 anni fa, ma a Marina Serra per creare un’area più ampia e agibile intorno a torre Palane, sistemare la discesa a mare all’ Acquaviva, tappare l’enorme buca e adiacenti passetti sulla discesa del Lavaturo.

Un luogo questo incantevole ove un tempo le pecore, producendo reddito e belando, pare avessero meno buche dei bipedi di oggi. Come quadrupedi, non erano poi vittime né del sarcasmo dei turisti, né di occasionali infortuni.

CRISI  AMMINISTRATIVA

ALTRO GIRO...ALTRA CORSA...DI NUOVO A BORDO DELLA "GIOSTRA" DI PALAZZO GALLONE, A QUANTO PARE... 

LE RICHIESTE DEL PARTITO DEMOCRATICO AL SINDACO

Sindaco e Pd si sono incontrati. I dem chiedono strumenti adeguati nella configurazione della nuova Giunta Comunale e nella gestione delle attività consiliari, con l’assegnazione delle deleghe assessorili a Lavori Pubblici e Patrimonio, Urbanistica, Ambiente, Affari Generali e Contenzioso.

 

Mentre sul fronte della nomina della nuova Giunta c'è ancora da attendere…

Abbiamo contattato il Partito Democratico di Tricase. Il segretario Gianluigi Forte:

“Per senso di trasparenza e responsabilità, nell’ultimo incontro abbiamo chiesto al sindaco che, insieme al Partito Democratico, sia disponibile a redigere un documento, con cui, ripercorse le tappe della crisi ed evidenziate le criticità (nel metodo e nel merito), sia sancito l’impegno di un chiaro e manifesto cambio di rotta per i due anni a venire.

In tale documento condiviso vanno impressi i punti programmatici (da noi sempre ritenuti indispensabili), gli strumenti (attraverso una differente ricomposizione delle deleghe assessorili e della gestione consiliare) e la tempistica:

La pianificazione del territorio (intesa principalmente come gestione delle criticità, esecuzione delle opere e dei lavori pubblici), la rifunzionalizzazione del patrimonio comunale ed il monitoraggio dell’iter d’approvazione del PUG secondo l’indirizzo impresso dalla delibera unanime di Consiglio comunale; tutte azioni finalizzate ad una migliore qualità della vita e vivibilità della città in costante ed aperto confronto con la comunità, le attività produttive e le associazioni di categoria.

Una più energica salvaguardia e tutela dell’ambiente ed una accelerazione sul fronte della transizione ecologica.

Una maggiore valorizzazione e soprattutto una caratterizzazione identitaria delle marine e delle frazioni.

La prosecuzione delle azioni di tutela delle fasce deboli e del terzo settore.

Una riorganizzazione più efficiente, parsimoniosa e dinamica del settore degli affari generali e del contenzioso.

Per favorire il perseguimento di questi obiettivi richiesti a gran voce dalla Città, il Partito Democratico dovrà avere gli strumenti adeguati nella configurazione della nuova Giunta Comunale e nella gestione delle attività consiliari, con l’assegnazione delle deleghe assessorili a Lavori Pubblici e Patrimonio, Urbanistica, Ambiente, Affari Generali e Contenzioso”

TRICASE- Nel parco di via Pirandello un essere vivente soffre e muore nell'indifferenza generale di tutti.

C'è un alberello di pino che da oltre due anni è molto inclinato e il suo tronco principale non viene mai raddrizzato.

Se nessuno dovesse intervenire, l'albero da adulto potrebbe divenire pericoloso a seguito di sostenute raffiche di vento.

Si pregano le autorità preposte di intervenire prima che sia troppo tardi.

Michele Mangiullo

di Alessandro DISTANTE

Alcuni numeri fa, scrivevo: “Sembra proprio che la politica parli un linguaggio diverso da quello della Città e questo scollamento rischia di tradursi nell’ulteriore allontanamento dei cittadini dalla <<cosa pubblica>> con forti rischi di tenuta democratica del sistema”.

Mi chiedevo di chi fossero le colpe ed escludevo, con forza, che si potesse dare una risposta semplicistica ad una questione complessa che riguarda non solo Tricase ma l’intero sistema istituzionale italiano e di tante democrazie.

Intanto la crisi continua e, almeno al momento, non se ne vedono gli esiti. Quel che è certo è che una crisi politico-amministrativa che si protrae da tempo non ha portato ad una esternazione delle ragioni della crisi e ad un confronto con la Città da parte di chi amministra.

Se amministrare una Città non è solo asfaltare le strade, sfalciare l’erba, sistemare un basolato; se amministrare una Città è dare un volto o addirittura un’anima ad una comunità, allora questo silenzio non fa che incidere e determinare una crisi più profonda: la crisi della comunità.

Superata la famiglia patriarcale dove il potere era in capo al pater familias, si è giunti ad una famiglia democratica dove, innanzitutto, il dialogo ed il confronto (ed anche lo scontro) costituiscono il metodo per focalizzare le problematiche e per superarle; allo stesso modo dovrebbe essere per una famiglia allargata quale deve aspirare ad essere una cittadina che punta ad essere a dimensione umana. Tanto più che in una Città il metodo democratico è alla base della legittimazione di chi viene designato per guidare la famiglia-comunità cittadina.

Ed allora: se siamo chiamati a dare un senso all’amministrare e se il senso non può essere quello di sistemare strade e tappare buche perché per questo ci sono gli Uffici a ciò preposti, non è giusto pretendere che l’azzeramento per dimissioni di tutti gli Assessori meriti una messa in comune delle cause e delle soluzioni?

Un’Amministrazione –come si diceva- è chiamata a dare un’anima, oppure, se preferite, un volto alla comunità. In una comunità fatta di persone la parola è lo strumento per dialogare; se non si usa la parola, ma si sceglie il silenzio, quale comunità si crea e quali processi democratici si rispettano?

 

 

 

 

 

fonte Provincia di Lecce

Dal 15 giugno al 10 settembre torna “SalentoinBus”, il servizio di trasporto pubblico ideato e organizzato dalla Provincia di Lecce per assicurare, nei mesi estivi, la mobilità dei residenti e dei turisti su tutto il territorio salentino.

Saranno 13 le linee principali di collegamento tra il Capoluogo e l’entroterra e le località costiere, integrate da altre 15 linee secondarie che permettono di raggiungere praticamente tutto il territorio salentino.

Per questa edizione estiva sono state inserite nuove fermate e nuovi transiti: sulla linea 105 (Otranto - Santa Cesarea Terme - Castro - Santa Maria di Leuca) è stato inserito il transito nel Comune di Uggiano la Chiesa; sulla linea 111 (Nardò - Santa Maria al Bagno - Santa Caterina) è stato inserito il transito in località Porto Selvaggio; sulla linea 112 (Soleto - Torre dell'Orso) è stato inserito il transito nel Comune di Galatina; sulla linea 108 (Lecce - Gallipoli - Santa Maria di Leuca) è stata inserita una ulteriore coppia di corse.

Garantite le connessioni con gli altri collegamenti: Stazione ferroviaria di Lecce, tutte le linee in transito su Lecce fermano nei pressi della stazione ferroviaria per l’opportuna integrazione con i mezzi a lunga percorrenza; Aeroporti di Brindisi e Bari, raggiungibili con servizi regionali effettuati da SITA/SEAT in partenza dal City Terminal di Lecce; San Pancrazio Salentino e Valle d’Itria, raggiungibili con servizi regionali ed extraprovinciali effettuati da FSE/STB Brindisi in partenza da Lecce e da Torre Lapillo; Marine di Lecce, raggiungibili con servizi comunali effettuati da SGM in partenza da Lecce.

Anche quest’anno sarà disponibile il sistema di biglietteria elettronica, mediante l’utilizzo della piattaforma informatica Itineris, sviluppata e aggiornata dal Consorzio Cotrap per la vendita di biglietti e prenotazione del posto, che comprende diverse funzioni, quella di memorizzare le preferenze di viaggio, il pagamento preferito, di creare un portafoglio elettronico sempre disponibile per acquistare velocemente i biglietti, di ricezione delle notifiche e la visualizzazione su Maps delle fermate con l’indicazione di quelle più usate dalla rete.

Per trovare tutte le informazioni su linee e orari, biglietteria e altro di “SalentoinBus 2023”

ESTATE ANNO 2023 - L’ASL DI LECCE, CON UNA NOTA HA INFORMATO L’UTENZA SULL’ASSISTENZA SANITARIA TURISTICA

La Guardia Medica turistica sarà solo a Tricase, niente Tricase Porto e Marina Serra. Dunque, l’assistenza sanitaria turistica sarà operativa in via Santo Spirito dal 15 giugno al 15 settembre 2023, dalle 10 alle ore 13 - Tel. 0833 544118

La sede della Guardia Medica in via Santo Spirito 

TRICASE - Sarà Marco Tarquinio, editorialista di Avvenire, a ricevere il Premio Il Volantino edizione 2023.

La cerimonia si svolgerà a Tricase in Piazza Sant’Angelo nella serata di sabato 1° luglio – ore 20,15.

Tarquinio è stato fino a qualche giorno fa direttore del quotidiano cattolico che, da sempre e specialmente in questi ultimi tempi, ha espresso un’opinione forte e dissonante, rispetto al restante mondo del giornalismo, su temi cruciali come quelli della pace e della guerra, dell’immigrazione e dell’inclusione, dalla giustizia e delle diseguaglianze. L’edizione della manifestazione, organizzata dal nostro Giornale, è la numero 13; prima di Tarquinio i premiati sono stati: Antonio Caprarica, Piero Sansonetti, Serena Dandini, Lino Patruno, Francesco Giorgino, Sergio Staino, Claudio Scamardella, Barbara Stefanelli, Antonio Polito, Antonio Padellaro, Alessandro Barbano, Lucia Goracci.

Ospite d’eccezione Lucia GORACCI (Giornalista RAI)

La cena per sostenere il Premio

Ti aspettiamo il 1° luglio alla XIII edizione del premio Il Volantino. Ci farebbe piacere una tua partecipazione anche al momento conviviale che si terrà subito dopo la manifestazione presso Donna Maria, insieme al premiato e a tanti graditi ospiti.

Con un piccolo contribuito di 30€ a persona avrai la possibilità sostenere le iniziative editoriali de Il Volantino e darci la forza per continuare ad organizzare eventi di prestigio come questo.

Contiamo sulla tua presenza e sul tuo sostegno che potrai farci avere, entro e non oltre il 24 giugno, in uno dei seguenti modi:

-versamento sulle coordinate IBAN IT94T0760116000000001209971 con causale "Cena Il Volantino 2023"                          

-versamento in contanti direttamente ad un componente della Redazione.

Ti riserveremo un posto “in prima fila” al Premio in modo da goderti in tutta tranquillità l'intera serata, ovviamente puoi estendere l’invito. Prenotazione (rispondendo a me) e, possibilmente versando entro il 24 giugno indicando i partecipanti.

Grazie in anticipo per quello che potrai e vorrai fare!

N.B. Il locale Donna Maria è a Tricase via Tricase Porto. Venendo da Nord prendere la circonvallazione di Tricase, uscire a deviazione Tricase Porto e poi prendere per Tricase centro; al semaforo sulla destra.

Venendo da Sud prendere circonvallazione di Tricase; uscire in direzione Tricase Porto e prendere per Tricase centro, al semaforo sulla destra.

È consigliabile parcheggiare presso il Locale anche per il Premio (Piazza Sant’Angelo è a circa 300 metri)

 

Mercoledì, 14 giugno 2023

Giovedì, 15 giugno  - E’ San Vito Martire, festa del Santo Patrono della Città di Tricase

LA FESTA DI SAN VITO SI REPLICA NEI GIORNI 9,10 e 11 AGOSTO CON LA STESSA GRANDE DEVOZIONE MA CON UNA  CORNICE SUGGESTIVA CARATTERIZZATA DA ILLUMINAZIONI, EVENTI  E ALTRE ATTIVITÀ CHE COINVOLGONO RESIDENTI E VISITATORI.

Il messaggio del Presidente del Comitato Festa San Vito, Vincenzo Scolozzi:

“Carissimi concittadine, carissimi concittadini, nel giorno della nostra Festa Patronale in onore di San Vito Martire ,desidero rivolgere il mio più affettuoso saluto a tutti. La Festa del Santo Patrono ci rappresenta tutti come un’unica comunità. La Festa Patronale dedicata a San Vito, rappresenta, da sempre, un momento di unità e concordia per i tricasini tutti. La figura di San Vito Martire ci accompagna oggi, come tutto l’anno, nella nostra vita e la sua figura deve essere da monito per tutti noi, così da perseguire il bene comune. A voi tutti - conclude il presidente  - buona Festa Patronale !"

Crisi a Palazzo Gallone, si va verso la risoluzione…

Abbiamo contattato il segretario cittadino del Partito Democratico Gianluigi Forte: Credo che la “scaletta” che abbiamo posto all’attenzione del sindaco, ed alla maggioranza tutta, sta andando avanti senza grossi problemi.

Finora non abbiamo incontrato resistenze quando, abbiamo chiesto ed ottenuto il riconoscimento della crisi, l’azzeramento della giunta e soprattutto quando ci siamo soffermati a discutere del metodo e dei  temi da trattare.

Queste sono le priorità che ci interessa risolvere definitivamente con questa crisi, non di certo la spartizione delle “poltrone”.

di Alessandro DISTANTE

L’Estate è ormai (finalmente) alle porte e fervono i preparativi per le varie manifestazioni che riempiranno le serate. Fioriscono idee e proposte e ritornano, puntualmente, le tradizionali Feste patronali che a Tricase non sono certamente poche.

Alle spalle, un’attività frenetica ed appassionata di gruppi di persone di buona volontà che si costituiscono in comitati. L’impegno è per tutto l’anno: raccolta di offerte per poi concludere contratti con le ditte delle luminarie, ricercare la migliore banda, scegliere i fuochi d’artificio. Il tutto per rendere onore al Santo.

Suscita non poca curiosità, in questo contesto, la proposta di legge regionale presentata dal consigliere Donato Metallo: la Regione si prefigge di “scrivere una norma che parta dai bisogni e dai sogni di chi vive le feste patronali ogni giorno attraverso il proprio impegno e il proprio lavoro”, il tutto perché le feste patronali sono “espressione del patrimonio immateriale regionale”.

Il recupero del patrimonio immateriale è uno dei terreni nei quali da non pochi anni la Regione ha investito notevoli risorse pubbliche: mettere in relazione il passato con il presente, le tradizioni con l’attualità, i vecchi con i giovani. Fin qui tutto bene.

Il rischio, tuttavia, è che la legge, se approvata, finisca per svuotare una delle poche forme di spontanea iniziativa dal basso quali sono i Comitati festa, confidando nella “comoda” elargizione dall’alto di contributi e sostegni.

Certo, è ben nota la difficoltà (sempre maggiore) di organizzare e trovare le risorse umane ed economiche per una festa patronale, ma una Legge sulle Feste non rischia di spezzare il legame con il Santo e mettere tra parentesi o completamente obliterare la ragione più vera della Festa, riducendola a solo folklore, a uno spettacolo da vedere più che un appuntamento cui partecipare con devozione?

La domanda è sempre quella: vale di più la tranquillità del sostegno garantito e numericamente risolutivo oppure il sacrificio apparentemente insignificante dell’obolo della vedova?

Un ultimo dubbio: come si concilia una legge sull’aspetto civile della Festa che non può essere separata –pena il suo svuotamento di significato- dal momento religioso?

Forse è per questo che l’art. 7 della Costituzione, rinviando agli Accordi con la Chiesa, riserva, a questa, il culto, così salvaguardando il vero patrimonio immateriale di un popolo.

 

Il 13 giugno è la festa di Sant'Antonio di Padova e anche a Tricase si rinnova la devozione molto sentita per questo Santo

Il coinvolgimento è grandioso: 13 persone costituiscono il Comitato; l’attività del Comitato va dal 14 giugno al 13 giugno dell’anno successivo, praticamente è un’attività ininterrotta.

Nella preparazione delle Festa vi è poi il coinvolgimento di tutti i gruppi facenti parte del Consiglio Pastorale Parrocchiale, delle Catechiste e dell’oratorio “Cantiere di Dio”. “La novità di quest’anno –ci dice il Presidente Antonio Ficocelli- è il coinvolgimento anche dei giovani che si sono costituiti in un così detto Comitatino.

E’ stata una bella esperienza perchè ha fatto emergere voglia di fare e pragmaticità”.Lo scopo del Comitato –spiega Ficocelli- è quello di rinsaldare la Fede e la Devozione verso il Santo taumaturgo nostro Protettore”.

Il programma civile è diversificato e porta a momenti di convivialità e di spensieratezza, dando anche la possibilità a tante persone (commercianti, paratori, …) di portare a casa il “pane”.

Ed ancora: il Comitato, durante tutto l’anno, organizza raccolta fondi con pittulate, tornei di burraco ed altro. Fondamentale è infine il contributo che viene dagli sponsor.

 

 

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