
di Alessandro DISTANTE
Le iniziative di questi giorni -originate dalla terribile vicenda del popolo palestinese- e che hanno visto, anche da noi, manifestazioni e cortei molto partecipati convincono, ancora una volta, che non esistono periferie del mondo i cui drammi possano lasciare indifferenti altri luoghi e altri Paesi. E’ emerso, soprattutto, una voglia forte di dire e, ancor più, di fare qualcosa. I cortei, le navi in rotta verso Gaza e le tante prese di posizione, da alcuni Stati fino all’ONU, dalla Chiesa anche locale fino agli artisti e personalità dello spettacolo, sono la migliore dimostrazione della interconnessione tra livelli di rappresentanza, luoghi, persone e popoli.
Un segnale di speranza, pur originata da un dramma umano, che contrasta con i dati forniti dall’ISTAT che fotografano una sempre più larga disaffezione degli italiani ai temi della informazione e della partecipazione politica. I tanti giovani che, non andando a scuola, hanno manifestato a favore di un popolo vittima di genocidio aprono spiragli di speranza.
Sono argomenti che interessano e sfide che interpellano anche Tricase.
Ne è riprova che la rivista Siamo la Chiesa della Parrocchia di Sant’Antonio propone, a partire da ottobre (ne parleremo nel prossimo numero), un approfondimento sulle radici della questione israelo-palestinese.
“La politica serve”, è uno slogan che è andato in onda in questi giorni in Città.
La mobilitazione a Tricase per la mensa scolastica (pag. 4) offre un esempio di politica attiva e di partecipazione; bene hanno fatto i Consiglieri di minoranza a porre la questione nella assise consiliare; interessante il dato di cronaca di una presenza numerosa di cittadini nell’Aula consiliare. Sono adesso le Istituzioni a dover dare risposte, superando silenzi e omissioni che rischiano di alimentare il distacco dalla politica oppure, ancora peggio, di alimentare forme di protesta violenta e assolutamente da evitare.
Al fondo si tratta di far riemergere la passione civica, come è emersa a Tutino mercoledì scorso su iniziativa di una Associazione di un rione che ha voluto premiare la stampa locale, la quale ha, come principale obiettivo, quello di informare e di spingere, ancora una volta, alla partecipazione (pag. 2).
La passione civica, la cura del bene comune devono prevalere rispetto agli interessi personalistici o di gruppo, siano essi di partiti oppure di comitati spontanei di genitori o cittadini. L’auspicio è tanto più forte alla vigilia di un appuntamento elettorale importante, come la competizione per le regionali e all’antivigilia di un altro appuntamento importante quale sarà il rinnovo del Consiglio comunale tricasino.
Dal particolare passare all’universale, dal bene proprio o di gruppo tendere al bene di tutti, contemperando spinte ed esigenze e conciliando diritti e doveri. E’ questo, in definitiva, il bello della democrazia.
Il Comune ha deciso di partecipare alla candidatura al programma “Bandiera Blu Spiagge 2026” e ciò per i litorali di Tricase Porto e Marina Serra.
Spesa presunta per la candidatura € 25.000,00.
Come supporto tecnico il Comune ha affidato l’incarico al perito agrario Piero Conte con studio in San Donato di Lecce, il quale su un corrispettivo di € 10.000,00 ha offerto un ribasso che ha portato il compenso previsto a € 9.900,00.
In bocca al lupo e speriamo bene!

di Giuseppe R. PANICO
Saremmo un paese sostenibile ed anche in provincia di Lecce, come ricorda la segnaletica stradale al passante o al turista geograficamente sperduto.
Avremmo anche avuto una lunga e rovente estate e un intensivo programma socioculturale-gastronomico a base di libri e dibattiti, “panem et circenses” e “pizziche” varie. Troppi incendi boschivi ci hanno poi oscurato campagne ed orizzonti, portandoci anche a riflettere su benefici, costi, restrizioni ed effettiva utilità e continuità del Parco Otranto- Leuca (e boschetto di Tricase).
Si è anche discusso a lungo su “lentitudine”, qualità/necessità/opportunità di tanti lavori pubblici che, più che privilegiare e incentivare la funzionalità del sistema paese (marine e frazioni comprese) la hanno invece sovente ridotta, soprattutto come traffico. L’ anelito politico verso una nuova e costosa immagine ha spesso portato vantaggio per pochi a danno delle tasche dei tanti.

Danno anche per il futuro, visto che i finanziamenti erogati, quale parte di fondi PNR, sono a prestito e dunque da restituire da noi all’Europa con i dovuti e dolenti interessi. Nella perenne mancanza di un PUG, di un efficace Piano Coste, di Piani Particolareggiati per le Marine e di concrete idee per un pur marginale sviluppo, ci si limita ormai spesso ai soli interventi estetici di facciata o sul viso, trascurando la funzionalità delle ginocchia per dirigersi verso il futuro e dei gomiti per poter lavorare e creare lavoro.
Lavoro che non sia il fare e rifare quanto già ben fatto in passato dai nostri avi. Ritorna l’autunno, fra guerre e sofferenze che altrove avanzano e da noi allarmano e fra geopolitica e realpolitik che, sempre più in armi, rapidamente ci portano verso nuovi assetti strategici mondiali.
Il nostro Occidente, pur difeso dalle Forze Armate di ben 32 paesi NATO, ora portati ad aumentare notevolmente le spese per la Difesa, sembra in difficoltà anche nel mantenere e coltivare i suoi tradizionali valori etico-religiosi, sempre più aggrediti da un galoppante Islam radicale e migratorio, sostenuto da paesi, politiche e ideologie che ne finanziano o ne incentivano la diffusione.
Incertezze, privazioni, inflazioni, migrazioni e povertà della nostra modernità che, sommate localmente a vecchie carenze. “lentitudini”, cattive scelte o inerzie hanno ormai portato la nostra Tricase ad una sostanziale perdita del suo antico valore. Non solo in termini economici e di produttività di qualsivoglia bene o prodotto manufatturiero, ma anche nell’incentivare il turismo che, in particolare straniero, si rivolge ora verso aree geografiche più tranquille come Puglia e Salento.
Dal Sole 24 ore, che già lo scorso anno, lamentava le scarse attrattive locali per mancanza di una cultura o “software” più aperto verso tale importante economia, alla decadenza del valore immobiliare delle nostre abitazioni, l’allarme è diffuso. Fra i comuni costieri salentini Tricase è infatti quello con il minor valore per mq, pur essendo la nostra cittadina dotata di servizi di rilievo, come ospedale e scuole. Siamo anche tristemente parte dell’”Area Interna Sud Salento” ovvero una realtà che, non avendo saputo o voluto svilupparsi nel recente passato, pur dotata di ampie risorse, va emarginandosi sempre più.
D’altro canto, il mancato sviluppo verso mare, la mancata valorizzazione della costa, l’immobilismo costiero, la carenza di facili accessi al mare, la riduzione delle potenzialità nautiche e il “confinamento balneare” in “piscine portuali” vietate e spesso insalubri e pericolose, sono fattori che hanno gravemente frenato il nostro sviluppo. La popolazione va calando rapidamente, fiocchi azzurri o rosa se ne vedono pochi e anziani “in partenza” sempre di più.
Il dibattito sul futuro e relativi cambiamenti è sempre più rado o scarno. Con l’autunno, si risveglia un po’ la politica cittadina, con i primi incontri/presentazioni da campagna elettorale e idee e programmi diffusi urbe et orbi dai social.
Nella speranza che aspiranti eletti ed elettori prendano coscienza e conoscenza del loro status di “Area Interna” o di “Internati” nella solo loro area di interesse.
Area Interna che sembra spesso sconfinare nella famosa Caverna di Platone ove i tanti che la abitano, ormai avvezzi alla sua ombra e umidità, temono il sole e il salutare cambiamento e lì preferiscono restare, invecchiare e trapassare.
Leggendo l’Albo Pretorio del Comune si scorgono alcune curiosità.
In bella evidenza l’avviso della “Manifestazione di interesse per la Realizzazione e Gestione del Progetto Orto Collettivo – Lame di via Brenta in Depressa”.

L’avviso risulta pubblicato il 26 agosto 2025. Fin qui nulla di strano.
Quello che però sorprende è che il termine per la presentazione della manifestazione di interesse era lunedì 1 settembre ore 23,59.
Quindi, posto che il 26 agosto era di martedì, togliendo sabato e domenica, il tempo utile per manifestare l’interesse era di pochi giorni.
Tutto legittimo, a condizione che siano state indicate le ragioni di una pubblicazione di così pochi giorni posto che, ordinariamente, il periodo di pubblicazione è di quindici giorni.
Tuttavia un termine più lungo avrebbe consentito di avere più disponibilità. Attendiamo di conoscere quanti hanno manifestato l’interesse