di Alessandro DISTANTE
E’ giovedì mattina; giunge la notizia di un accordo tra Israele ed Hamas e, per questo, cambio volentieri il mio editoriale.
Merito degli sforzi di mediazione delle diplomazie, ma merito anche delle iniziative di alcuni Paesi di riconoscere lo Stato di Palestina, della presa di posizione di molti rappresentanti all’Assemblea ONU che hanno abbandonato l’Aula quando Netanyahu ha preso la parola e merito anche, e non da ultimo, della grande mobilitazione popolare.
Le manifestazioni dei giorni scorsi per la crisi di Gaza hanno fatto emergere, inaspettatamente, una partecipazione, specialmente giovanile, che merita di essere valorizzata, anche perché svoltasi secondo modalità pacifiche e non violente.
Le “clamorose” navigate della Flottilla, seguita dopo pochi giorni da altre Flottille (una delle quali salpata da Otranto) con carichi di aiuti umanitari e volontari medici ed infermieri, hanno portato ad una partecipazione larga che, al di là dei provocatori per professione di tafferugli e scontri, ha fatto toccare con mano una sorta di risveglio delle coscienze. Non secondaria la mobilitazione della Chiesa con l’arma della preghiera (e non solo) e con la presa di posizione di alcuni Cardinali (Pizzaballa e Parolin).
Una mobilitazione diffusa: è accaduto anche a Tricase dove una iniziativa promossa da ADOVOS, con la partecipazione anche di Tricasémia e Presepe Vivente, ha consentito di raccogliere fondi per le popolazioni vittime della guerra in Medio Oriente; a Tricase, dove si creano occasioni per conoscere meglio la storia e la genesi della crisi israelo-palestinese, come l’incontro nel castello di Tutino con il prof. Luigi Cazzato e la serie di incontri organizzati dalla Parrocchia di Sant’Antonio.
Insomma, una volta tanto la convergenza di forze, delle Istituzioni e della popolazione, ha portato al frutto sperato: se non la pace, almeno, al momento, la fine di un dramma.
Sempre nei giorni scorsi, le elezioni per il rinnovo di alcuni consigli regionali hanno fotografato un astensionismo spaventoso (in Calabria ha votato solo il 43% degli aventi diritto), un segnale diametralmente opposto rispetto ai numeri dei cortei per Gaza.
Una recente indagine della Fondazione Toniolo rivela che i giovani, malgrado le ansie e le preoccupazioni, credono nel futuro. La ricerca mostra che i giovani hanno una profonda sensibilità verso gli altri, un’attenzione alle regole e un grande senso della giustizia. Forse proprio quest’ultimo elemento è alla base delle manifestazioni contro il genocidio.
Il problema è, allora, di avvicinare i giovani alle Istituzioni e di incanalare le loro speranze nel dibattito politico; servirebbe a dare ossigeno alla democrazia e spingerebbe ad inserire battaglie specifiche, come quella per Gaza, in uno scenario più largo, educando ad una mobilitazione permanente in favore di tutte quelle realtà dove vi sono vittime di ingiustizie e di violenze e dove si offende il diritto internazionale e, più in generale, il diritto e i diritti anche basilari delle persone.
QUESTA SERA ORE 19.30, TEATRO PARROCCHIALE “DONATO BLEVE ” PARROCCHIA SANT’ANTONIO
di don Pierluigi NICOLARDI
Il 07 ottobre 2023 l’umanità ha assistito alla barbarie di un attacco contro le comunità di Israele nei pressi della Striscia di Gaza. Il gesto efferato – connesso ad omicidi, mutilazioni e a numerosi sequestri di persone – ha innescato una pericolosa spirale di vendetta che coinvolge i civili di Gaza, vessati da una guerra e da rappresaglie che vanno avanti ormai da troppo tempo. Il fronte del conflitto, che si è allargato nel frattempo alla Cisgiordania e ai territori occupati, ha diviso l’opinione pubblica, schierata da un lato con la popolazione di Gaza, considerata oggetto di azioni di pulizia etnica, e dall’altro con lo Stato di Israele, visto come popolo aggredito e legittimato alla risposta militare. Il presidente della Commissione internazionale indipendente delle Nazioni Unite d’inchiesta sul territorio palestinese occupato, Navanethem Pillay, a seguito del nuovo rapporto, afferma che:
La comunità internazionale non può rimanere in silenzio sulla campagna genocida lanciata da Israele contro il popolo palestinese a Gaza. Quando emergono chiari segni e prove di genocidio, l'assenza di azioni per fermarlo equivale a complicità.
La rivista bimestrale Siamo la Chiesa della parrocchia di S. Antonio da Padova in Tricase inaugura la rassegna Dialoghi a Oriente, una serie di incontri formativi che – per questa prima edizione – hanno lo scopo di informare e di formare sulla genesi della questione israelo-palestinese e sulle prospettive aperte dalla Comunità internazionale. Grazie alle competenze e alle riflessioni di don Marco Annesi, biblista, parroco di Salve e direttore della Scuola diocesana di formazione teologica, e a madre Chiara Veronica, badessa del monastero della SS. Trinità di Alessano, avremo occasione di andare alla radice del concetto di Promessa nella Scrittura Sacra e al ruolo di alcune donne nei processi di pacificazione nella storia della salvezza.
Al prof. Daniele De Luca, associato di Storia delle Relazioni internazionali presso l’Università del Salento, abbiamo affidato il compito di ricostruzione storica del conflitto, a partire dagli accordi di Sykes-Picot e fino alla guerra arabo-israeliana del 1948. Il prof. Andrea Santini, ordinario di Diritto dell’Unione Europea e preside della Facoltà di Scienze Politiche e Sociali presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, chiude questo ciclo di incontri con le prospettive di risposta della Comunità internazionale e dell’Unione Europea alla grave crisi in atto in Terra Santa.
La prima edizione di Dialoghi a Oriente di Siamo la Chiesa è organizzata con il sostegno della Diocesi di Ugento – S. Maria di Leuca, della Parrocchia di S. Antonio da Padova in Tricase, la Consulta delle Aggregazioni Laicali, il Parco Culturale Ecclesiale De Finibus Terrae e il gruppo AGESCI Tricase 2, in collaborazione con l’Università del Salento e l’Associazione Amici dell’Università Cattolica, con il patrocinio della Consiglio Regionale della Puglia e della Città di Tricase.
Questo ciclo di incontri dedicato alla Terra Santa sarà solo il primo atto della rassegna Dialoghi a Oriente, che intende recuperare la tradizione della rivista Siamo la Chiesa, quella di essere strumento di formazione e di confronto per credenti e non, occasione per destare le coscienze su temi sensibili.
I prossimi due cicli saranno dedicati alla questione delicata della violenza di genere, declinata sul piano educativo e in collaborazione con gli istituti scolastici del territorio, e sul compito educativo della famiglia, in collaborazione con le associazioni e aggregazioni laicali che si occupano di educazione.
E’ scontro tra l’A.S. Tricase A.S.D. ed il Comune di Tricase

Questi i fatti: il Comune ha revocato la concessione del campo sportivo di via Matine alla Associazione Sportiva. Tanto è avvenuto con determina dirigenziale n. 66 del 29 agosto ultimo scorso. Alla base della decisione, il “perdurare della situazione di inadempienza” in quanto la Società sportiva non ha inviato il rendiconto di gestione per l’anno 2024 e per il 2025 e non ha eseguito le opere di miglioria offerte in sede di affidamento dell’impianto.
In effetti l’Associazione Sportiva aveva chiarito, nel mese di marzo del 2025, che avrebbe provveduto a regolarizzare il pagamento di quanto dovuto e che avrebbe avviato i lavori il 1° giugno 2025.
Il Comune ha poi accertato che la Società ha provveduto solo parzialmente a sanare la morosità, senza tuttavia pagare le spese per le utenze elettriche per il periodo gennaio/marzo 2024 per un debito di € 1.886,65 e, alla data del 29 agosto, non ha riscontrato alcun inizio dei lavori, né la presenza di cantieri sui luoghi. Il progetto, a suo tempo approvato dal Comune e predisposto dalla Società, prevedeva un intervento dell’importo complessivo di € 700.000,00.
Per le inadempienze, il Comune ha così adottato un provvedimento di revoca della concessione ventennale di cui al contratto del 16 marzo 2023 e che riguardava il campo di calcio ad 11 e il campo di calcio a 5 in erba artificiale con annessi servizi a fronte del pagamento di un canone annuo di € 2.550 IVA inclusa.
di Giuseppe R. PANICO
Tricase, con le prossime restrizioni al passaggio a livello di via Roma e la ridotta transitabilità dei sottopassi FSE, rischia di trovarsi maggiormente separata con le frazioni di Tutino e S. Eufemia.
Conseguenza anche questa della assenza di un PUG o di uno sviluppo urbanistico e viario correlato al crescente traffico privato e commerciale. Traffico che ha anche portato all’ intasamento aggiuntivo, con automobili in sosta, di strade, piazze e finanche marciapiedi, (con disagi e perdita di valore delle antistanti abitazioni).
Aree queste utilizzate, per carenza di ampie e vicine aree attrezzate, (come anche per l’aumento di quelli per disabilità dovute all’ invecchiamento della popolazione), più come parcheggi privati a lunga sosta che per libero transito.
Su diverse strade, è ormai difficile anche il doppio senso di circolazione che andrebbe ridotto a senso unico. La più diffusa urbanizzazione degli ultimi decenni, sviluppatosi poi, non verso la costa e il mare, come altrove, ma verso l’interno e le stesse frazioni, ha ulteriormente aggravato la viabilità.
Frazioni che non si è riusciti o voluto meglio collegare né con piste ciclabili, né con più idonei marciapiedi, né allargando qualche già esistente ponte ferroviario. Va aggiunto che alcuni tratti FSE del Sud Salento, come il nostro e quello Maglie-Otranto, sono considerati spesso “binari morti” o quasi, con snervanti passaggi a livello.
Più che essere “seppelliti”, per evidente assenza di passeggeri (come un tempo tantissimi studenti, lavoratori e finanche merci), vengono ora ammodernati.
La realtà sociale, già profondamente mutata, e il crescente sviluppo e velocizzazione del trasporto su gomma, privato e collettivo, dei comuni interessati, favorito dalla fitta rete viaria extra-urbana, sembrerebbe rendere superflue tali tratte, con conseguenti altissimi costi/passeggero a nostro carico.
Una FSE con capolinea e hub a Maglie, a breve raggiungibile in pochi minuti (per allargamento SS 275), con shuttle pubblici/privati, come ipotizzato in passato, avrebbe consentito, un rilevante nuovo assetto urbanistico di Tricase (e non solo), come anche di recuperare risorse pubbliche per migliorare e velocizzare il tratto ferroviario Maglie - stazioni F.S di Lecce e Brindisi e poi aeroporto.
Come anche realizzare un più rapido e diretto collegamento stradale fra il Levante della nostra costa rocciosa e il Ponente di quella sabbiosa, senza attraversare altri comuni.
Ove la nostra stazione FSE continuasse ad essere, come già ora, di semplice transito ferroviario, sarebbe poi utile assorbire, le aree eccedenti e ampliare, così, viabilità, aree verdi e parcheggi. Incentivare turismo ed economia, attraverso sistemi di trasporto, che non siano superflui o fortemente passivi, nell’ambito di auspicabile più rapido sviluppo del Sud Salento, ci aiuterebbe a liberarci, in comunione con altri comuni, di quella rovinosa patina di Area Interna che ci portiamo addosso.
Ne limita gli investimenti e la scarsa restanza di tanti nostri giovani più preparati e restii anche al ritorno. Come anche “l’arrivanza” di nuovi cittadini, come anziani/pensionati, attratti dal nostro clima, mare e cultura, qualità ospedaliera ed ampia ed economica disponibilità immobiliare.
Purtroppo, anche la vasta disponibilità di fondi PNRR , sempre per mancanza di PUG o validi programmi, non ci ha portato migliorie di sorta (come anche piste ciclabili verso la costa), utili al nostro benessere e a un turismo, in gran parte straniero e non solo estivo. Argomenti potenziali, questi, anche delle prossime elezioni regionali e poi di quelle nostre comunali.
Riguardano noi tutti che alle urne dovremmo recarci, attratti o meno da programmi e fiducia verso i candidati. Non sempre si verifica, ma, rifiutando di votare, si finisce per ridursi a meri abitanti, iscritti solo alla anagrafe e marcati dalla ignavia.
In tal caso, meglio, come suggeriva il grande Montanelli, turarsi il naso e votare quello/a con meno “cattivi odori”.
Il grande statista Churchill diceva inoltre che la democrazia è un pessimo sistema di governo, ma che gli altri sono peggiori”. Democrazia, a volte “maleodorante”, che, in questa epoca di guerre e incertezze, utopie ed illusioni, ampliate anche via social, val la pena difendere contro i crescenti totalitarismi. Meglio se, con urne affollate, voto consapevole, seri programmi e poi eletti più che… meritevoli.