Venerdi,1 maggio 2020

Inner Wheel Club Tricase - S.M. di Leuca organizza una serie di incontri live,dalla propria pagina Facebook,toccando temi di stringente attualità,con il prezioso contributo di esperti.

Il primo appuntamento: sabato 2 maggio ore 18.00 sul tema “Come cambia la sicurezza nel mondo del lavoro in seguito alla diffusione del Covid-19”.

Interverranno il dott Francesco Lolli e il dott.Massimo Muratore.

Inner Wheel Club Tricase - S.M. di Leuca intende offrire un sostegno e fornire risposte per  CON-VIVERE con il virus.

 

Venerdì,1 maggio 2020
 
di Alessandro Distante
 
In una recente intervista rilasciata ad un importante quotidiano nazionale, la Presidente della Corte Costituzionale, guarita dal coronavirus che l’aveva colpita, afferma: “Nella Costituzione è la via per uscire dalla crisi”. Se apriamo la Costituzione, il primo articolocosì recita: “L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro”.
 
Ogni anno, il 1° maggio, si celebra in Italia, e non solo, la Festa delLavoro: un ritrovarsi, negli ultimi anni, soprattutto intorno ad un palco per concerti e concertoni, per festeggiare il lavoro.
Non c’è stata Festa nella quale non si sia parlato anche del lavoro che non c’è e, specialmente dopo la crisi dell’Ilva, si è riflettuto sul nesso tra lavoro, ambiente e salute, ma quest’anno sarà diverso.
Quest’anno gli italiani, e non solo, giungono al 1° maggio senza lavoro e ciò non solo chi, anche prima, non lo aveva ma anche chi dall’8 marzo è stato costretto a rimanere a casa.
 
E’ una condizione pressocchè generalizzata, che ci consentirà dimeglio e più drammaticamente comprendere cosa significhi non lavorare, in termini non solo economici ma anche di equilibri personali, familiari e sociali.
Certo ci sono state in questi due mesi anche alcune categorie che hanno lavorato ancora di più (per tutti, gli operatori della sanità) ed altri che hanno continuato a lavorare da casa o, come meglio si dice, da remoto, ma ci sono molte altre categorie di italiani, e non solo,che hanno dovuto sospendere qualsiasi attività lavorativa; basti pensare, in un elenco non esaustivo, ai commercianti, agli artigiani, al manifatturiero, ai professionisti esercenti alcune libere professioni.
 
“Dal 4 maggio rimettiamo al lavoro quattro milioni e mezzo di italiani,tra costruzioni, manifattura, servizi collegati” ha annunciato Vittorio Colao, a capo della task force nominata dal Governo. Poi, dopo il 18 maggio, Covid permettendo, sarà dato il via libera ad altre attività e quindi altri lavoratori potranno tornare a fare il loro mestiere e poi infine dopo il 1° giugno, sempre Covid permettendo, si consentirà il ritorno al lavoro di tutti gli altri.
 
Ma consentire il ritorno al lavoro significherà veramente ritorno al lavoro? Il semaforo verde consentirà a tutti una vera e complessiva ripartenza? Malgrado i notevoli aiuti posti in essere dal Governo, tra prestiti, sussidi e agevolazioni varie, la paura del dopo rimane.
Potranno tanti piccoli esercenti affrontare un periodo di generale riduzione dei consumi, i costi per l’attuazione delle necessarie misure di distanziamento sociale e di sicurezza sul lavoro, la sottoposizione a modalità lavorative molto più condizionanti?
 
Certo, se queste problematiche, ed i relativi costi, potranno essere meglio affrontate dalle grosse realtà imprenditoriali, sarà molto più dura per i piccoli
artigiani, commercianti, piccoli imprenditori, lavoratori occasionali o in nero.
Quando poi verranno meno le 600 o 800 euro mensili e quando si dovrà erodere il prestito, se ottenuto, da 25.000 euro, potranno ipiccoli mantenersi sul mercato?
Tanti dubbi e tante paure di questo Primo Maggio 2020.
 
Eppure l’Italia –ci rassicura l’articolo 1 della Costituzione- “E’ una Repubblica democratica fondata sul lavoro”, perchè il lavoro attiene alla dignità della persona ed è l’essenza, secondo la nostra Carta, della Democrazia e perciò deve essere di tutti.

 

Giovedi,30 aprile 2020

di Rocco Sparascio

Da giorni stiamo vivendo una tempesta che sta mettendo a dura prova tutte le certezze della nostra quotidianità. Siamo in attesa di comprendere fino in fondo i tempi e le modalità di questa emergenza che attanaglia le nostre vite e che stiamo affrontando rispettando tutte le regole sociali imposte per il bene comune e la salute pubblica.

Tutto ciò, a conclusione di questo periodo, ci farà vedere una libertà nuova, tanto sperata, come uno dei principali desideri che affiorano nel nostro cuore, nelle nostre vite. Possiamo dire altresì, che si sta palesando anche la crescente convinzione che comunque vada tutto sarà una realtà diversa da quella che abbiamo conosciuto e vissuto fino ad oggi. Una realtà che dovrà nuovamente maturare e misurare con i tanti dubbi e problemi che sorgeranno per le famiglie e le attività.

Il tema che mi preme curare e sottolineare è quello delle tradizioni locali e pensando che ci stiamo avvicinando al periodo stagionale che rende la Regione Puglia e il Salento una delle principali mete turistiche, culturali e religiose più importi dell’ultimo decennio, è l’ambito che dovrà essere punto di lavoro e di attenzione perché vivrà la crisi più forte nel luogo in cui viviamo.

L’Isolamento, le ristrettezze cui siamo chiamati a rispettare non culmina solo nell’ambito personale, ma riveste tutto il livello relazionale e sociale di una comunità, del settore turistico e dello sviluppo del territorio. Adesso più che mai non possiamo ignorare e trascurare il mondo delle tradizioni comunitarie, delle feste patronali, delle sagre che hanno dato il volto del nostro territorio a livello nazionale e internazionale.

Rocco Sparascio Presidente Pro Loco Montesano

e Presidente Provinciale UNPLI LECCE

Un volto modellato sulle bellezze che siamo riusciti a valorizzare e a donare ai migliaia di turisti e visitatori che hanno fatto della Puglia e del Salento una seconda casa, un luogo che offre opportunità non solo di svago e divertimento, ma in particolar modo di storia e cultura con il suo ricco patrimonio storico-artistico ed enogastronomico. L’obiettivo delle Pro Loco è quello di mantenere vive queste tradizioni riabilitando tutte le iniziative che a causa del Covid19 verranno sospese.

Tutti questi appuntamenti importanti per la vita e le tradizioni sono caratterizzati da grandi assembramenti che, con le norme attualmente in vigore, non potranno essere riabilitate facilmente.

In questo contesto vogliamo metterci accanto alle istituzioni nazionali e locali, proponendo la costituzione di una commissione tecnica, insieme alle tante realtà che vivono questa crisi, per intervenire e salvaguardare tutto il patrimonio culturale, folkloristico, religioso e turistico che non può passare in secondo piano, ma per la sua reale importanza è pulsazione del cuore di una comunità e non semplici manifestazioni e momenti ricreativi.

Ci mettiamo a disposizione, vogliamo dare un aiuto concreto, pensare all’organizzazione e alla messa in pratica di tutte quelle iniziative, manifestazioni e in particolar modo alle feste patronali e sagre che hanno fatto storia di un luogo, hanno fatto tradizione nella vita e nella cultura. Non è una questione di principio, ma un delicato discorso che riunisce varie categorie imprenditoriali, associative e formative che rappresentano il punto cardine della storia del nostro territorio.

È difficile pensare a dei momenti così importanti di una comunità come a momenti scarni di presenza o non organizzabili. Bisognerà riformulare tutti questi eventi sotto l’occhio delle normative di salute pubblica e del distanziamento sociale, bisognerà riformulare tutti questi momenti anche a livello economico senza però perdere il reale significato di ciò che si fa sia per i momenti di festa religiosi, sia per i momenti di promozione del folklore, dell’enogastronomia e del territorio.

Non possiamo dire “no” a ciò che ci rende un tutt’uno con il nostro luogo di vita, di sentimenti e di unione. Non possiamo dire “no” a ciò che ci appartiene da sempre, alla nostra storia, al nostro modo di rendere omaggio attraverso la fede o il folklore.

Per tanto voglio rimarcare l’obiettivo principale, l’impegno che vogliamo prendere, quello di mantenere viva la tradizione nei nostri paesi, far comprendere che tutto quello che si è realizzato non è azione e smania di grandezza, ma slancio di un popolo, crescita di un luogo, tutela delle tradizioni e valorizzazione di tutti i prodotti materiali e immateriali presenti.

Le Pro Loco sono presenti per la tutela il bene del territorio, per la sua valorizzazione e difesa, e continueremo a farlo mettendo in campo tutte le iniziative e le azioni condivise con le istituzioni per non perdere quanto ci è stato donato nel tempo.

 

 

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi giovedì 30 aprile in Puglia, sono stati registrati 2.126 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono risultati positivi 43 casi, così suddivisi:

12 nella Provincia di Bari;

2 nella Provincia Bat;

11 nella Provincia di Brindisi;

12 nella Provincia di Foggia;

3 nella Provincia di Lecce;

3 nella Provincia di Taranto.

Sono stati registrati 5 decessi: 1 in provincia Brindisi, 1 in provincia Bat, 1 in provincia Foggia, 2 in provincia Lecce

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 62.460 test.

Sono 708 i pazienti guariti.

2949 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 4072 così divisi:

1313 nella Provincia di Bari;

373 nella Provincia di Bat;

566 nella Provincia di Brindisi;

1044 nella Provincia di Foggia;

487 nella Provincia di Lecce;

258 nella Provincia di Taranto;

29 attribuiti a residenti fuori regione;

2 per i quali è in corso l'attribuzione della relativa provincia.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

Mercoledi,29 aprile 2020

Dalla pagina Facebook del Sindaco Carlo Chiuri

ATTENZIONE: a partire da domani 30 aprile sarà consentito l'accesso ai cimiteri; invito tutti i concittadini ad osservare le indicazioni per l'accesso in sicurezza. Grazie
Carlo

Misure adottate per l'accesso in sicurezza ai cimiteri comunali da parte dei cittadini:
1) il cimitero monumentale di Tricase centro (P.zza Cappuccini) resterà chiuso fino a nuove disposizioni;
2) il cimitero di Tricase (cd. Nuovo) sarà accessibile ai cittadini tutti i giorni dalle ore 8.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 18.00 con le seguenti modalità:
- il numero dei visitatori non potrà essere superiore a 50 persone alla volta;
- i visitatori dovranno essere dotati di guanti e mascherine.
- ai visitatori sarà consentito l’accesso per gruppi, garantendo le distanze minime prescritte di ml 1.00 sia all’esterno che all’interno, per l’intervallo di tempo di venti minuti cadenzato dal suono della campanella;- sarà cura del gestore garantire ai visitatori, all’ingresso del cimitero, la presenza di idonei prodotti igienizzanti per le mani e adottare ogni misura necessaria per il rispetto della distanza tra loro di almeno un metro; fermo restando, si ribadisce, l’obbligo di utilizzo di mascherina e guanti, o garantire l’igiene delle mani con idoneo prodotto igienizzante. Il gestore disporrà idonei contenitori per il deposito dei guanti usati all’uscita del cimitero al fine di evitare la diffusione di rifiuti inorganici all’interno della struttura comunale provvedendo a sensibilizzare l’utenza a tale pratica;

- l'Associazione PROCIV di Tricase garantirà la tenuta delle disposizioni suindicate e presterà ausilio al gestore per la sensibilizzazione, ove si rendesse necessario, delle misure di contenimento da attuare per la sicurezza di tutti gli utenti;
3) I cimiteri di Depressa e di Lucugnano saranno ugualmente accessibile ai cittadini tutti i giorni dalle ore 8.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 18.00 con le stesse modalità riportate al precedente punto 2) con esclusione del numero dei visitatori massimo possibile per gruppo che deve essere limitato a 25 persone.

 

Tra tensioni,vecchie ruggini e nuove antipatie si divide la Città e Palazzo Gallone…

Elezioni regionali rinviate fra ottobre e dicembre,Consigli prorogati fino al 31 di agosto.

Questa la decisione del Governo in vista delle scadenze.

Non si voterà,quindi,in estate come qualcuno aveva pronosticato.

Dunque,è finita l’attesa,la campagna elettorale può incominciare…

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi mercoledì 29 aprile in Puglia, sono stati registrati 1.838 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono risultati positivi 49 casi, così suddivisi:

16 nella Provincia di Bari;

0 nella Provincia Bat;

1 nella Provincia di Brindisi;

28 nella Provincia di Foggia;

4 nella Provincia di Lecce;

0 nella Provincia di Taranto.

Sono stati registrati 3 decessi: 1 in provincia Brindisi, 1 in provincia Bat, 1 in provincia Foggia.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 58,496 test.

Sono 692 i pazienti guariti.

2927 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 4.029 così divisi:

1.301 nella Provincia di Bari;

555 nella Provincia di Brindisi;

371 nella Provincia di BAT;

1.032 nella Provincia di Foggia;

484 nella Provincia di Lecce;

255 nella Provincia di Taranto;

29 attribuiti a residenti fuori regione;

2 per i quali è in corso l'attribuzione della relativa provincia.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

 DICHIARAZIONE DEL PROF. LUIGI LOPALCO

Il responsabile del coordinamento epidemiologico della Regione Puglia prof. Pier Luigi Lopalco dichiara: “Queste oscillazioni giornaliere sono fisiologiche e prevediamo di continuare ad osservarle anche nei prossimi giorni. La nostra sorveglianza sul territorio è massiva, a fronte della ricerca attiva e tempestiva dei casi stiamo isolando tutti i focolai. Lo sforzo è quello di circoscrivere tutte le catene di contagio. Questi dati ancora una volta confermano il nostro forte messaggio a non abbassare la guardia”.

Tricase,29 aprile 2020

PRESA DI POSIZIONE DA PARTE DI UN GRUPPO DI TECNICI LOCALI SUL PUG

“Non è chiaro quale sia l’idea di sviluppo che il nuovo Piano prevede per Tricase”; è questo l’esordio di un corposo Documento (22 pagine) inviato in questi giorni al Comune da un nutrito gruppo di Tecnici locali, appartenenti all’Ordine e al Collegio degli Ingegneri,Architetti e Geometri. “La programmazione di un nuovo assetto generale del territorio –si legge nel Documento- non attiene solo allo spazio fisico, ma anche e soprattutto al modello di sviluppo che si vuole perseguire”.

Ed i Tecnici vanno giù duro: “E’ emersa l’unanime convinzione che il nuovo Piano risulta affetto da contraddizioni profonde”.

Il Documento passa in rassegna le varie Zone del territorio, contestando l’allargamento della perimetrazione dei centri storici in quanto non adeguatamente supportata da un’analisi che giustifichi l’istituzione e/o l’ampliamento delle zone A a discapito di zone già caratterizzate come di completamento dal vecchio Piano.Particolare attenzione e forti critiche vengono rivolte ai Comparti di Lottizzazione così come individuati nell’attuale P. di F..

Nel ricordare che per tali comparti sono già da tempo stati presentati Piani di Lottizzazione per i quali non è ancora stato completato il procedimento per la loro approvazione, i Tecnici propongono la conferma di tutte le lottizzazioni previste, eventualmente con riduzione degli indici di fabbricazione.

Dura la critica per quello che il PUG prevede per le Marine: i Tecnici affermano di non aver trovato quanto dichiarato dall’arch. Benevolo, incaricato dal Comune di redigere il PUG, e cioè la conferma delle aree previste nel P. di F. come B e C. “Verrebbero mortificati e penalizzati –sostengono i Tecnici- quanti hanno atteso per 45 anni la redazione dei Piani particolareggiati previsti dalla Regione nel 1975.

Questo non significa –prosegue il documento- che bisogna cementificare e/o lottizzare. Sarebbe sufficiente prevedere alcune strade per disimpegnare meglio le Marine e prevedere interventi con tipologie edilizie adeguate al territorio, limitando le superfici impermeabili. Inoltre la redazione dei piani particolareggiati consentirebbe il reperimento di vaste aree per parcheggi e verde attrezzato”.

E poi l’idea di riprendere un vecchio progetto (Amministrazione Ecclesia) per valorizzare e mettere in comunicazione Tricase Porto con la Marina di Andrano: una corsia pedonale e ciclabile che fiancheggia la strada provinciale (via Bottego) così assaporando, in completa tranquillità, le bellezze che il territorio offre.

I Tecnici non condividono neppure quanto previsto dal PUG per Piazza Cappuccini (comporterebbe un aumento del traffico veicolare sulle strade limitrofe) e il parcheggio in Piazza Marinai d’Italia e in zona Palane a Marina Serra.

Lamentano la mancata previsione di specifiche misura per attività artigianali, commerciali, anche in zona agricola e costiera e chiedono la riduzione della perimetrazione del Parco Otranto-S.Maria di Leuca,ferma restando la inedificabilità ma con applicazione della normativa sulle zone agricole. Le conclusioni sono al vetriolo: “I sottoscritti manifestano il completo disappunto e l’auspicio che questo PUG non venga approvato nella forma in cui ci è stato proposto.

Ci auguriamo che lo stesso venga rivisto nella sua complessità e che venga in particolar modo rivista la strategia e gli obiettivi verso cui indirizzare il paese”.

E poi così concludono: “Se si vuole fare di Tricase un polo attrattore di un turismo di qualità e non di massa, la scelta dell’albergo diffuso è una strada, ma insufficiente perché i numeri consentiranno di soddisfare l’economia di nicchia senza nulla aggiungere al tessuto economico di Tricase”.

Insomma critiche pesanti anche se il documento –come pure è scritto nelle premesse- “mira ad evidenziare le più importanti criticità con l’obiettivo di favorire un adeguato processo di formazione del redigendo strumento urbanistico”.

Martedi,28 aprile 2020

DAL 4 MAGGIO:

  •  OBBLIGO DI QUARANTENA DOMICILIARE DI 14 GIORNI PER CHI RIENTRA DA FUORI REGIONE PER SOGGIORNARE IN PUGLIA
  •  OK A MANUTENZIONE NELLE SECONDE CASE DI PROPRIETÀ

DA DOMANI 29 APRILE:

  • OK RISTORAZIONE CON ASPORTO CON DIVIETO DI CONSUMAZIONE ALL’INTERNO E ALL’ESTERNO
  •  OK A TOLETTATURA ANIMALI DI COMPAGNIA PREVIO APPUNTAMENTO
  •  OK A PESCA AMATORIALE
  •  OK ATTIVITA DI MANUTENZIONE E RIPARAZIONE IMBARCAZIONI DA DIPORTO
  •  OK ACCESSO AI CIMITERI

PROROGATE LE ORDINANZE N.207 (STABILIMENTI BALNEARI), 209 (ATTIVITÀ AGRICOLE AMATORIALI), 212 (STRUTTURE RICETTIVE ALL’APERTO).

Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha emanato oggi un’ordinanza (num. 214) in vista dell’avvio della Fase 2 prevedendo la ripartenza di alcune attività a partire da domani. Il provvedimento è stato prima condiviso in una lunga riunione questa mattina convocata da Emiliano con il comitato dei sindaci Anci Puglia, alla presenza del prof. Pier Luigi Lopalco, responsabile del coordinamento epidemiologico della Regione.

La prima novità riguarda l’obbligo di quarantena a partire dal 4 maggio per chi rientra per soggiornavi in Puglia da fuori regione, possibilità prevista dal nuovo Dpcm che “in ogni caso” consente “il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza”.

“Questa misura di prevenzione – spiega Emiliano – l’abbiamo introdotta per la prima volta in Puglia con un’ordinanza che ha fatto scuola, emanata l’8 marzo alle 2.31 di notte, per contenere i rischi dell’improvviso esodo dal Nord Italia di migliaia di persone. La nostra ordinanza è intervenuta prima del lockdown nazionale ed è stata la chiave per evitare il diffondersi dell’epidemia in Puglia. Senza di essa avremmo scritto una storia diversa. Sono tantissimi i pugliesi che invece hanno accolto il nostro appello a non rientrare in Puglia per limitare i rischi, e che dal 4 maggio invece potranno tornare. Per questa ragione a tutela della salute pubblica chi rientra da fuori regione per soggiornarvi dovrà segnalare il proprio arrivo sul modulo online o al proprio medico di famiglia, e osservare 14 giorni di isolamento a casa. È un sacrificio necessario per contenere al massimo i rischi ed evitare di vanificare il lavoro di questi due mesi”.

“Si tratta di una misura fondamentale - spiega il prof. Lopalco - nella prima fase di emergenza su 35mila persone rientrate da fuori regione e segnalate con autocertificazione sul nostro sistema, abbiamo intercettato ben 200 casi positivi a Covid. Grazie all’ordinanza del presidente della Regione Puglia che imponeva la quarantena, abbiamo limitato al massimo le catene di contagio che sarebbero partite da queste 200 persone. Se fossero state libere di circolare avrebbero avviato catene che si sarebbero rapidamente moltiplicate”.

Obiettivo dell’ordinanza del presidente, come lui stesso ha spiegato “è tenere a freno l’epidemia parallelamente alla progressiva ripartenza della Fase 2, modulando a livello regionale la rigidità delle norme nazionali, come sta accadendo anche in altre parti di Italia. Interveniamo subito in alcuni settori e ogni decisione ha alla base sempre un’istruttoria epidemiologica - spiega Emiliano - in particolare da domani 29 aprile consentiamo in Puglia la ristorazione con asporto da parte di bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie con divieto di consumazione all’interno e all’esterno dei locali, la tolettatura degli animali di compagnia previo appuntamento, la pesca amatoriale, manutenzione e riparazione delle imbarcazioni da diporto, l’accesso ai cimiteri. Dal 4 maggio inoltre sarà possibile recarsi nelle seconde case di proprietà per attività di manutenzione”.

Sono prorogate inoltre sino al 17 maggio le ordinanze n. 207 sugli stabilimenti balneari, n. 209 attività agricole amatoriali e allevamento, n. 212 campeggi e strutture ricettive all’aperto.

L’ordinanza emanata oggi avrà efficacia sino al 17 maggio 2020.

 

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi martedì 28 aprile in Puglia, sono stati registrati 1.520 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono risultati positivi 22 casi, così suddivisi:

 

0 nella Provincia di Bari;

3 nella Provincia Bat;

0 nella Provincia di Brindisi;

15 nella Provincia di Foggia;

4 nella Provincia di Lecce;

0 nella Provincia di Taranto.

 

Sono stati registrati 2 decessi: 2 in provincia di Bari.

 

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 58.496 test.

Sono 654 i pazienti guariti.

 

2919 sono i casi attualmente positivi.

 

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 3.980 così divisi:

 

1.285 nella Provincia di Bari;

371 nella Provincia di Bat;

554 nella Provincia di Brindisi;

1.004 nella Provincia di Foggia;

480 nella Provincia di Lecce;

255 nella Provincia di Taranto;

29 attribuiti a residenti fuori regione;

2 per i quali è in corso l'attribuzione della relativa provincia.

 

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

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