E’ in uscita il libro “Ahimé, parlo il francese”

scritto da Emanuele Codacci Pisanelli sul padre Giuseppe.

Un grazie all’Autore e all’editore Piero Manni per averci dato in esclusiva la possibilità di pubblicare alcuni stralci del Libro.

(Dalla introduzione di Bruno Manfellotto) “Posso serenamente affermare che Emanuele Codacci-Pisanelli ha fato benissimo a raccogliere, in questo libro delizioso, fatti, aneddoti, retroscena, fotografie che ripercorrono la vita densa e proficua del padre Giuseppe. Per almeno due buone ragioni (…) La prima riguarda la necessità di coltivare le memoria (…) E poi, ecco la seconda ragione, questo libro è uno stimolo a guardare indietro.

Provo a spiegarmi, non vorrei essere frainteso. La via di Giuseppe Codacci-Pisanelli studioso e docente id diritto; deputato alla Costituente e poi alla Camera; sindaco di Tricase, nel suo Salento; fondatore dell’Università di Lecce; presidente dell’Unione interparlamentare; più volte ministro; poliglotta (da cui il titolo tratto da un grazioso aneddoto), testimone e protagonista di decisivi accordi internazionali è il paradigma di come si svolgesse, allora, la selezione della classe dirigente, e di come ciascuno degli eletti si sentisse poi orgogliosamente ed eticamente impegnato a mettere le proprie conoscenze a disposizione della nazione che servi nell’Aula comunale, in Parlamento, all’estero.

Oddio, come tutto questo appare oggi così lontano, dimenticato, smentito, Eppure, se il Paese ha ancora una speranza di rinascita, di riscatto, di crescita è proprio da qui che bisognerebbe ricominciare, dalla formazione e dalla scelta di politici e grand commis all’altezza die tempi e di sfide terribili” (Bruno Manfellotto).

(Dal Libro) Papà era anche quello di cui nessuno nei primi tempi sapeva che si occupasse di armi atomiche e della pace nel mondo. Nella piazza di San Francesco ad Assisi nel 1961, in occasione della Prima marcia per la pace, venne invitato dai Padri francescani e nella Basilica pronunciò un discorso sui rischi che avrebbe comportato la esclusione della saggezza dalla politica internazionale.

Era già stimato Presidente dell’Unione interparlamentare e le maggiori potenze a lui si rivolgevano affinché anche a Berlino si raggiungesse il necessario equilibrio per la pacifica convivenza.

Nella Basilica disse: “Purtroppo centinaia di migliaia di persone continuano ad essere convinte della inevitabilità delle guerre. Gli italiani, ai quali tanta luce è stata concessa dalla loro storia, debbono svolgere ogni possibile azione, specialmente nel campo della cultura, per dimostrare come la guerra sia in contrasto con i fondamentali principi dell’ordinamento giuridico umano”.

Oggi quella marcia, nata per ricordare la guerra sia sempre e comunque da evitare per risolvere qualsiasi controversia, è famosa in tutto il mondo.

In qualunque luogo mio padre non dimenticava mai di essere italiano e di operare per la pace.

E’ vero che, giusto un mese dopo Assisi, incontrò Kruscev e poi De Gaulle, Macmillan, Kennedy e tanti altri capi di Stato come nessuno ha mai fatto? Certamente, corrispondeva al mandato che gli era stato affidato dall’Unione interparlamentare, e volle coniugare il raggiungimento della pace a Berlino con il contenimento della proliferazione degli ordigni nucleari.

Ma quale era la sua forza? Perché lo ricevevano alla Casa Bianca e al Cremlino? Perché era da solo nella Sala Ovale a discutere con il Presidente degli Stati Uniti? I Presidenti d’oltreoceano da sempre, dopo una foto ed una stretta di mano in compagnia degli ambasciatori, dicono: “Prego la porta è da quella parte…”.

Perché al Cremlino Kruscev con lui era disteso, lo chiamava con simpatia “Il vecchio moscovita” e, citato il Vangelo nell’incontro, quasi in cambio della firma del trattato, la figlia Rada incontrò riservatamente a Roma papa Giovanni XXIII?

“Papà perché eri lì? Ma è vero che hai incontrato tanti presidenti, re e primi ministri?” gli chiedevo curioso quando ero bambino.

“Forse” rispondeva e poi cambiava discorso, spostando l’attenzione su argomenti che sapeva essere di mio interesse.

 

 

di Carlo Cerfeda

Qualche breve annotazione sulla prossima raccolta differenziata approntata dal Comune di Tricase secondo lo schema della Lecce ARO 8. Andando a ritirare i nuovi contenitori per “differenziare” ho avuto la netta sensazione, io come altri utenti presenti al momento del ritiro, di un’ulteriore complicazione, che sicuramente genererà nuova confusione.

Premesso che sicuramente gli intenti sono meritori e tentano di diminuire la produzione in generale di “spazzatura”, tutta l’operazione presenta dei punti critici che sicuramente potrebbero, per assurdo, produrre l’effetto contrario di quanto desiderato. Intanto ogni casa dovrà avere degli spazi ben congegnati per poter ospitare tutti i contenitori, e poi ci vorrà un computer per gestire giornalmente la differenziata.

Tant’è che al momento del ritiro dei contenitori viene consegnato un opuscolo con addirittura una sequela di pagine definite “Rifiutologo” ove vengono elencati in ordine alfabetico una serie di prodotti (circa 350) e come dovranno essere smaltiti. Un vero e proprio rompicapo, con centinaia di prodotti da selezionare, mentre rimangono in casa alcuni prodotti storicamente complessi (vedi pile) che ogni cittadino dovrebbe portare direttamente all’ecocentro presso la zona industriale (su quanti lo faranno è lecito avere dei grossi dubbi).

Un capitolo a parte merita poi lo smaltimento dei pannolini in quanto, se ho capito bene, è necessario recarsi presso gli uffici e denunciare la presenza di tale oggetto da smaltire. Si rasenta la violazione della Privacy, specie in persone sole, anziane, che dovessero ricorrere all’uso del pannolone, il tutto per poter avere in casa un ulteriore contenitore esclusivo. C’è da porsi alcune domande: come si fa a pagare importi impressionanti di TARI annuale e poi delegare quasi tutto il lavoro alla famiglia stessa che ha già pagato per tali servizi?

Possibile che una ditta specializzata diventi solo una ditta di trasporti? Che previsione di riduzione del costo c’è in vista di tali novità di raccolta rifiuti (specie per chi come il sottoscritto cerca da anni di riutilizzare l’umido attraverso una propria compostiera, seppur improvvisata)? Quale mente ha pensato che un’intera cittadinanza possa seguire tali pratiche senza un’adeguata educazione civica, questa sì da farsi porta a porta?

L’impressione è di una certa complessità, tale che molti preferiranno altre soluzioni, magari più semplici e già adottate in precedenza: riempire una busta, aprire il finestrino dell’auto e buttarla in qualche campagna. In effetti molti cittadini potrebbero non avere dimestichezza con tanta “letteratura” e potrebbero optare per una differenziata fai da te, da sempre la più praticata e la più dannosa. E quando dovessero ritrovarsi decine di buste gettate dentro altra proprietà, è mai possibile che l’unico responsabile sarà il proprietario medesimo?

Forse è il caso, se si fa ancora in tempo, a porre dei correttivi a tale operazione di raccolta rifiuti, destinata a “sporcare” ancora di più le nostre contrade, già abbandonate da tanti punti di vista. Non so se l’Amministrazione Comunale di Tricase abbia voce in capitolo, ma non mi pare che vi siano state in questi mesi voci dissenzienti. In ogni caso i cittadini vanno prima educati e poi sanzionati, e non viceversa.

IL COMUNE INFORMA

Tricase. Parte il nuovo servizio di raccolta differenziata porta a porta.

Un servizio che interessa 9 Comuni.

Tra questi anche la Città di Tricase che attraverso

un comunicato stampa fa sapere che:

“Dal 1° luglio, parte il nuovo servizio di raccolta differenziata porta a porta. Gli incaricati della ditta appaltatrice divulgheranno un volantino che riporta il calendario per i conferimenti.

Al fine di non incorrere in equivoci si precisa che, non avendo ancora l’Agenzia Regionale per i Rifiuti indicato all’A.R.O. Le 8 l’impianto presso cui conferire la F.O.R.S.U.,nei giorni in cui,per il nuovo servizio è prevista la raccolta della frazione organica, si continuerà, come fatto finora, a raccogliere il rifiuto indifferenziato utilizzando, allo scopo , il bidone di colore grigio.

Appena l’Agenzia Regionale per i Rifiuti indicherà a questo A.R.O. l’impianto presso cui conferire la F.O.R.S.U. se ne darà comunicazione e si avvierà completamente il nuovo servizio”.

Il nuovo servizio iniziò il 2 aprile scorso quando, la gestione dei rifiuti nei Comuni di Alessano, Castrignano del Capo, Corsano, Gagliano del Capo, Morciano di Leuca, Patù, Salve, Tiggiano e Tricase, è stata affidata ad una nuova società: l’A.T.I. Gial Plast Srl Bianco Igiene Ambientale Srl, che si è aggiudicata l’appalto lo scorso 27 marzo.

Con l’arrivo della nuova società, partono anche nuove regole che,ogni Comune, come ogni cittadino, anche se all’inizio non sarà facile, dovrà rispettare. Tante le novità dalla quantità dei contenitori , ben 7 alla qualità degli stessi,saranno ergonomici ed impilabili, consentendo la riduzione dei volumi, e saranno inoltre dotati di RFID (acronimo per Radio-Frequency Identification), un dispositivo identificativo della singola utenza e della singola raccolta, in modo da individuare immediatamente chi non rispetta le regole per la differenziata.

Dunque dal 1° luglio si parte ma, per chi avesse ancora qualche dubbio la società oltre al classico materiale informativo cartaceo, fornito agli utenti, mette  a disposizione appositi canali di comunicazione continuamente aggiornati che vanno dal sito internet: www.arolecce8.it, ai numeri verdi 800 30 33 33 e 800 363 623, oppure tramite WhatsApp al 370 1037842

 

di Nunzio Dell'Abate

E’ quasi quotidiana la richiesta rivoltaci, nella nostra qualità di rappresentanti istituzionali, soprattutto da giovani circa l’esistenza di bandi, fondi ed agevolazioni cui attingere per fini formativi, occupazionali ed imprenditoriali.

Talvolta riusciamo a dare gli input giusti o a fornire le indicazioni di massima, specie se si tratta di misure comunali provinciali o regionali, ma il più delle volte non siamo in grado di essere incisivi e molte opportunità sfuggono.

Per questa ragione, abbiamo richiesto al Sindaco ed alla Giunta l’attivazione di uno sportello comunale che fornisca in tempo reale tutta l’informazione ed assistenza necessaria per consentire la capillare conoscenza e la fruttifera partecipazione ad ogni tipologia di bando.

Allo sportello fisico si può affiancare un servizio on line dedicato sul sito istituzionale che dia magari anche l’opportunità all’utente, attraverso un sistema interattivo, di colloquiare con l’operatore comunale.

A corredo si possono organizzare in Comune degli incontri tematici, quindicinali o mensili o in concomitanza con la pubblicazione di bandi di una certa rilevanza, in modo anche da unire le forze giovanili e renderle più competitive.

Non va infine sottovalutata la nuova programmazione europea, con la maggior parte dei fondi, contrariamente al passato, di diretta emanazione comunitaria e pertanto di complessa lettura ed interpretazione ai fini della progettazione e partecipazione.

Sarebbe veramente una grande potenzialità per i nostri giovani concittadini e contribuirebbe forse a farli desistere dal sogno o dalla necessità di andare via da Tricase.

 

I tifosi del calcio Tricase con un comunicato chiedono al Presidente Antonio Raone

di fare chiarezza sul futuro della società.

Il comunicato dei tifosi:

“A due mesi dall’incredibile quanto meritata vittoria dei playoff in terra brindisina, a due mesi dall’ennesima dimostrazione di smisurato amore dei tifosi tricasini verso la squadra della propria città, a due mesi ad importanti dichiarazioni dei vertici societari, ad oggi non abbiamo alcuna notizia di come la società, se esiste ancora, abbia intenzione di muoversi.

E non partiamo dell’attesa di grandi notizie, ci riferiamo a quelle informazioni basilari fondamentali per una normale programmazione societaria. Pertanto la Gradinata Est rappresentata in questo comunicato dai gruppi organizzati Rum Boys e Tricase Fans chiede ufficialmente al presidente Antonio Raone di rendere pubbliche, a stretto giro, le sue intenzioni sulla proprietà del Tricase Calcio e sulla stagione 2018/2019.

Noi, tifosi del Tricase che per questa maglia spendiamo le nostre migliori energie, che svolgiamo il nostro ruolo con passione, amore, rispetto, originalità e senza risparmio alcuno, sappiamo di avere il sacrosanto diritto di essere informati in tal senso e di pretendere da ogni parte il rispetto dei propri ruoli al fine di evitare inutili speculazioni sulla storia di questa maglia”.

 

Sala del Trono - Palazzo Gallone - Tricase

Durata del laboratorio  : dal 9  luglio  al 10 agosto 2018

Due appuntamenti settimanali: Lunedì  Venerdì h. 9.30 - 11.00

 

Possono iscriversi tutti i bambini e le bambine  dai 7 ai 13 anni

Le iscrizioni  si effettuano presso la Biblioteca Comunale

Per informazioni : prof.  Pasquale Santoro 349 4467 210

 

Il corso è patrocinato dall'Amministrazione Comunale ed è gratuito.

Gli obiettivi del Progetto Lettura sono:

-Stimolare il piacere della lettura interpretativa.

-Saper parlare in pubblico, gestire l'ansia e l'emotività.

-Saper controllare la propria voce

-Confrontarsi con coetanei  e saper relazionarsi in gruppo.

Una riunione informale ma, come poche volte accade, una riunione che si è trasformata in un incontro.

All’ordine del giorno: l’idea di fare qualcosa contro ogni razzismo.

Le cronache di questi giorni e non solo- hanno spinto qualcuno a farsi promotore di una chiamata all’incontro.

Alfredo, Carmine, Giovanni, ed altri ancora a tenere le fila di una serata, presso la Sala della Fondazione Tommaso Caputo, che ha visto una partecipazione nutrita ma, soprattutto, molto motivata.

Intorno ad un tavolo allargato, anche presenze da fuori Città, un buon inizio per una serata all’insegna dell’accoglienza. Un segnale importante, ma anche utile, se ci si vuole abituare al confronto e ad una dimensione che sempre più deve essere senza confini e senza barriere. Sarebbe stato assurdo e contraddittorio se in un progetto di apertura si fosse partiti chiusi nei soliti recinti e nei soliti steccati.

Molti degli intervenuti hanno sottolineare che non può essere questione di schieramenti e di appartenenze, tanto meno politiche o peggio partitiche, o di un muro contro muro. Nessuna battaglia contro, ma una battaglia a favore, nel segno della informazione, della conoscenza e del confronto vero al di là dei luoghi comuni.

La questione immigrazione non può essere liquidata con facili e talvolta comodi slogan, siano quelli contro gli immigrati siano quelli a favore.

La questione è complessa ma una presa di posizione anche forte non può prescindere dall’impegno a conoscere e far conoscere le ragioni di una battaglia, che non può che essere comune, contro il razzismo e per affermare una cultura ed una prassi dell’accoglienza da veicolare nella vita di ogni giorno dei paesi, dei quartieri e delle singole famiglie.

Di fondo, la convinzione che l’iniziativa non avrebbe molto senso se fosse svolta senza i protagonisti e cioè gli immigrati. Ed allora il primo impegno: portare al prossimo incontro proprio gli immigrati, per conoscerli, ascoltarli e, magari, capirli.

Non è mancato chi ha messo in comune i suoi ricordi di ex giovane emigrato (e quindi immigrato) in Germania. Un modo come un altro per aiutare a capire.

Il prossimo appuntamento è per martedì 26 giugno ore 20 presso la Sala dell’Asilo Caputo.

 

La mia colonna

L’opacità del potere è da sempre un dato distintivo di chi gestisce la vita, l’economia, le guerre e la salute di milioni di persone. Non è possibile, forse, dire tutto a tutti, dire la verità con l’assoluta certezza che questa non procuri guai maggiori. Ad esempio, gli anni che ci aspettano, i prossimi decenni, fino all’assestamento demografico dell’intero pianeta, saranno molto difficili, terribili, dicono alcuni.

Un politico accorto, deciso almeno a mitigare gli effetti dei problemi che si riverseranno su tutti noi, dovrebbe fare due cose fondamentali: studiare con profondità i processi sociali e globali che andremo a vivere e avvertire i suoi elettori delle difficoltà complessive del sistema di far convivere libertà e sicurezza, dignità e ricchezza, giustizia e solidarietà. Questo pensavo seguendo in questi giorni l’indagine legata al nuovo stadio della Roma.

Ho sempre guardato con interesse alla nascita e all’evoluzione del Movimento 5 Stelle, proprio perché su questi temi sembrava poter dare una visione diversa, un’accelerazione alla metafora del potere. Però da sempre, fin dall’inizio ho segnalato a me stesso e ad altri che un movimento, prima apparso quasi spontaneo, sull’onda delle battute di un divo televisivo come Beppe Grillo (arrabbiato per motivi personali e umorale per copione), non poteva lasciare l’organizzazione interna e statutaria a personaggi terzi di cui nessuno conosceva nomi, cognomi, la loro storia, le loro basi culturali e politiche. Davide Casaleggio, ad esempio, figlio di Gianroberto, è un nome che non è incluso in nessun organigramma del Movimento, eppure viene comunemente accettato come coordinatore e gran tessitore di ogni confusa diatriba interna.

Lui, in accordo con pochi altri, una volta accertata la limitata autonomia decisionale della Raggi, ha per esempio imposto assessori nella giunta di Roma, ha suggerito i dirigenti delle partecipate, saltando ogni confronto e ogni competenza. Ha detto la sua su ogni mossa relativa al nuovo governo, e non è poco per uno che non mai fatto nulla nella vita, se non essere figlio del fondatore di un blog. Tutto in maniera opaca, così come poco trasparente è apparsa ai più la composizione delle liste formatesi attraverso la piattaforma on-line Rousseau, che in effetti è nelle sole mani di Casaleggio e (forse) Grillo.

L’obiezione è ovvia: anche negli altri partiti decidono tutto i segretari o i padroni (Berlusconi), ma questo non convince chi da sempre ha criticato il Berlusca politico, il Renzi pigliatutto e vedeva in Grillo un ispiratore, non certo un coordinatore politico come poi è diventato. Inoltre la mancanza di una vera discussione politica prima e poi della chiarezza politica e amministrativa porta il leader Di Maio a dire tutto e il contrario di tutto nell’arco di pochi giorni. Per cui su Ilva non sappiamo ancora come la pensa, anche se tutto il Movimento fino a un mese la voleva chiudere, cosa vuol fare dei progetti iniziati dai precedenti governi, come si vuole rapportare all’Europa.

Però se arriva una mail dalla Casaleggio & Associati, se Beppe scrive un bel post, l’aria si purifica e tutto può procedere. Infatti nel governo sono entrati in quota 5stelle dei ministri che nulla hanno condiviso in questi anni delle battaglie del movimento (Tria e Moavero ad esempio). Così come Conte esce da un cilindro incomprensibile e alla fine indigeribile agli stessi simpatizzanti pentastellati. Forse potevamo capire di più se alcune discussioni, sui nomi e sulle modalità delle nomine (vedi Lanzalone a Roma) fossero state viste da tutti noi in diretta streaming, come all’inizio prometteva lo stesso Grillo. Una casa di vetro, visionata dal web in ogni momento. Una pura illusione, rinnegata velocemente, senza alcuna spiegazione.

In definitiva, l’unico streaming al quale abbiamo assistito, è quello con Bersani, durato non più di 5 minuti, tanto per irridere qualsiasi possibilità di dialogo. Una forza nuova, rivoluzionaria, in quel streaming avrebbe dovuto approfondire per 5 ore o forse per 5 giorni, quali erano le reali possibilità di cambiare l’Italia con le forze determinate a farlo nel vero interesse generale (bastava anche una buona legge elettorale e la revisione seria del ruolo delle Regioni nell’ambito di una vera riforma costituzionale).

Insomma, dopo quel mancato vero confronto nell’interesse dell’Italia, si è andati avanti con slogan elettorali, a volte inutili, a volte falsi, fino ad arrivare ad una specie di asservimento al sovranismo demagogico e razzista di Salvini. A quel tempo la rabbia dei 5S non ammetteva confronti, oggi la gestione del potere impone l’accettazione di ideologie pericolose, contenenti tutti i sintomi di una débâcle italiana ancora più lacerante. Mi auguro ancora che la base del M5s trovi la modalità di uscire da questo opaco, terribile cono d’ombra. Per il bene dell’Italia.

di Pino Greco

Era il 26 giugno 2017… Carlo Chiuri vince con 5.393 voti (67,26%),

mentre Fernando Dell’Abate ha avuto 2.625 voti (32,74%)

A distanza di un anno esatto….

Non nascondiamoci dietro un dito, l’Amministrazione Comunale è in qualche difficoltà.

Tra alti e bassi… molte le ragioni che hanno fatto perdere la pazienza in questi 12 mesi a sindaco, assessori e consiglieri comunali.  

Lo dicono i  “ fatti”, non lo dico io. Lo dice il sindaco pubblicamente… Lo manifestano in tanti… tra maggioranza e minoranza…E’ vero…si vede…si sente tra la gente…

Tutto questo potrebbe influire negativamente su quelle che saranno le decisioni e reazioni future…

Non nascondiamoci dietro un dito…lo scrivo con molta serenità e sincerità….

lo dicono in tanti…io lo scrivo…c’è tanta delusione e pochi cambiamenti…

di Giovanni Calabrese

L’anno trascorso è stato gravido di tante novità ed immense soddisfazioni per l’ Associazione di Alta Cultura Musicale “W. A. Mozart”, credo che la più importante sia stata la firma della convenzione con il Conservatorio “T. Schipa” di Lecce  in base alla quale quest’ultimo riconosce la qualità didattica delle nostre attività, dei metodi di insegnamento e della professionalità dei docenti, in virtù degli eccellenti risultati raggiunti dagli allievi durante gli esami per la certificazione delle competenze musicali acquisite. La convenzione consente in via esclusiva agli allievi della Scuola di Musica “Mozart” di essere didatticamente equiparati agli allievi interni al Conservatorio in occasione dello svolgimento degli esami di passaggio da un anno di corso al successivo.

 

Quest’anno, tra tanti impegni scolastici ed extra, i bambini si sono impegnati molto, hanno dimostrato le loro capacità artistiche e la loro voglia di fare. Nell’ambito del  concorso musicale Città di Sannicandro la nostra Associazione è stata premiata con il premio “Scuola di musica con il maggior numero di primi premi”.

Domenica 01 luglio  alle ore 19.30 si svolgerà la prima serata della rassegna PICCOLI MOZART (ingresso libero), subito dopo le esecuzioni dei PICCOLI MOZART, alle ore 20.45 si svolgerà il concerto Hommage a Debussy con il duo  Valeria Fasiello (Pf) e Andrea Carrozzo (Sax) presso l’atrio di Palazzo Gallone a Tricase (ingresso solo su prenotazione al 347/8022725).

 

Domenica 08 luglio presso Palazzo Serafini Sauli di Tiggiano alle ore 19.30 si svolgerà la seconda parte di Piccoli Mozart (ingresso libero), di seguito, alle ore 20.45  si esibirà il Trio di Lecce (pianoforte, violino e violoncello), ingresso solo su prenotazione al 347/8022725. I concerti sono svolti in collaborazione con la Camerata Musicale Salentina e il patrocinio della Città di Tricase ed il Comune di Tiggiano.

 

Le attività dell’ Associazione proseguiranno  con la tappa salentina del Counterpoint festival giovedi 12 luglio ore 21.00 presso il Palazzo Baronale di Tiggiano dove il pubblico assisterà ad ARTISTICHE ARMONIE serata in cui gli affiatati Giovanni Calabrese, Pasquale Santoro e Giuseppe Alessio,  faranno gli onori di casa accogliendo ed esibendosi con importanti artisti provenienti da Francia e USA. ARTISTICHE ARMONIE è svolta in collaborazione con Centro Artistico Internazionale del Mediterraneo e Conservatoire “G. Pierné” di Metz (Francia).

 

Ci prepariamo ad un tempo di riposo e vorrei lasciarvi  con un pensiero di un uomo di cultura che scrive così:

La curiosità richiede tempo, richiede di sfuggire ad una dissennata gestione routinaria della giornata, dove le banalità assurgono a priorità relegando ad un domani indefinito i processi di crescita che richiedono studio, ricerca e riflessione. Dove non esiste un tempo per pensare e riflettere, quando è proprio in questo che vive il sogno,  bisogna agire per trovare momenti di pausa per leggere, per visitare luoghi, concerti e musei, per contemplare le nostre bellezze artistiche, per riflettere e meditare, per giocare. Occorre disporre di un “tempo proprio”, occorre accostare “al fast lo slow”, occorre introdurre spazi di un ozio creativo, così come ben sottolineava Hermann Hesse in un suo brano”.

Buona estate a tutti

 

 

di Giuseppe R. Panico

“Piove Governo ladro”. E’ un detto tipicamente italiano che deriva dalla nostra tendenza a scaricare sempre sugli altri la responsabilità di eventi negativi o sgradevoli, in particolare su chi ci governa, compresa la pioggia o i danni che ne derivano. Nei paesi invece ove la responsabilità individuale è ben più diffusa, in caso di pioggia intensa, come in questi ultimi giorni, si direbbe che piove “cats and dogs” (gatti e cani), lasciando la responsabilità a Giove Pluvio.

In fondo del nuovo governo, è presto per dire che faccia “acqua”. Sicuramente sta facendo di tutto per impedire l’arrivo, via acqua o via mare di nuovi migranti e, a giudicare dai sondaggi, la maggior parte degli italiani sembra proprio d’accordo.

Se questi nuovi orientamenti sono responsabilità di governo a Roma, la responsabilità per una Tricase che cade a pezzi, per pioggia e incuria delle “nostre” pubbliche proprietà immobiliari, vanno ricercate ben più vicino. Preferibilmente non nei cespugli di…capperi capaci di spaccare, fessurare e penetrare antichi muri e vecchi edifici. E così se gli immobili privati perdono sempre più valore, per tasse, emigrazione giovanile, povertà diffusa, cambio degli standard abitativi, abbandono delle campagne, vincoli burocratici eccessivi etc., quelli pubblici e decadenti, se non già caduti, aumentano il degrado urbano, con possibili nuove tasse per riparazioni e ricostruzioni.

Le finanze sono deboli; non galleggiamo né su miniere d’oro né su pozzi di petrolio ma su falde acquifere fortemente inquinate dai troppi diserbanti che hanno causato l’estinzione quasi totale di tanta microfauna (ormai sono rari pure i centupedi, i vermacoculi e le cozze nude). Gli edifici pubblici da gestire e manutenere sono tanti ed alcuni (scuole, macelli etc.) indeboliti pure loro, perché da decenni inutilizzati o in abbandono, senza reale prospettiva di impiego produttivo o senza essere stati mai oggetto di un concorso di idee o di esame nelle apposite commissioni, per un diverso e remunerativo impiego .

E’ prevalso, fino ad ora, conservare il “surplus” immobiliare e non alienarlo o darlo in uso temporaneo a terzi (imprese o privati), come si fa altrove, per gli immobili non abitativi, con asta pubblica, nello stato in cui sono ed a prezzi-base più contenuti. Liberando così l’amministrazione dalle inerenti responsabilità di gestione/manutenzione, disporre di maggiori finanze e dedicare le limitate risorse umane tecnico-amministrative agli edifici più importanti e/o necessari.

La storia locale, oltre a ricordarci i troppi e ripetuti danni “da pioggia”, ci rammenta pure che la politica, più che favorire imprese e privati, e dunque produttività e lavoro, e fare buona amministrazione, si fa essa stessa “impresa” ma svuotandoci le tasche per comprarci dei ruderi e poi lasciarli cadere a pezzi. Come L’ACAIT, che da decenni inquina pure con amianto, a ridosso delle scuole e ora anche del nuovo affollato parco cittadino; come la Torre del Sasso che si intende acquisire solo dopo che si è quasi ridotta a un ammasso di sassi; come la Torre di Palane, risanata decenni fa grazie alla concessione a privati, e che rischia ora, di nuovo in mano pubblica, di fare la fine di quella del Sasso.

Povere torri, ci hanno tanto difeso dai turchi che venivano dal mare ma, passati i soliti echi di stampa, rimangono indifese dalla “turcaggine” che viene da terra. In compenso si avviano programmi di recupero, con fondi pubblici, di altre cadenti o abbandonate infrastrutture per dedicarle ad attività pseudo -culturali, ben poco economiche e non necessarie e che richiederanno nel tempo altri interventi per manutenzione/gestione a nostro carico, come anche quattrini a sostegno di eventi o attività ben marginali in locali rimessi a nuovo per essere utilizzati da pochi e per pochi giorni all’anno. Si fa cultura, dicono alcuni, ma non certo economia o impresa, se non quella passiva o improduttiva di uno Stato sull’orlo del baratro economico.

Avendo la forza di ridurre e razionalizzare il pubblico patrimonio immobiliare e relative spese, potremmo avere più risorse per gli edifici da conservare e valorizzare. Potremmo anche realizzare quello che da decenni ci serve per la quotidiana vita spicciola: marciapiedi, piste ciclabili, più verde, più decoro, meno auto, meno buche, più fogne, più piazzette o slarghi ben messi. Forse questo farà poca “cultura” per pochi, ma fa economia e civiltà per tutti. Compresi gli ospiti estivi e turisti già in arrivo in una Tricase sempre uguale e che uguale sembra voler rimanere.

Speriamo intanto che non piova più, sia per lasciare in pace il governo, non ancora “ladro”, in una Roma ora preda di nuovi lanzichenecchi da “ultimo stadio”, sia perché troppa nuova erba fra gli incolti campi ci darà non certo fumo, luci e fiammelle in cascata per la festa di San Vito, ma tanti fiammeggianti incendi boschivi. Indurranno tanti a dire: “Brucia, governo ladro”.

 

 

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