Tricase: Prima agli arresti, poi assolto. Revocata anche la misura cautelare
Assoluzione nel giudizio con rito abbreviato per Oronzino Paganelli, 55enne di Tricase
assistito dall’avvocato Tony Indino, accusato di maltrattamenti in famiglia.
Il gip Carlo Cazzella lo ha condannato alla lieve pena di quattro mesi per atti persecutori, con pena sospesa, revocando la misura cautelare del divieto di avvicinamento, dopo l’iniziale arresto ad opera dei carabinieri di Tricase nel gennaio scorso (la misura era stata poi sostituita dal Tribunale del Riesame di Lecce a seguito di ricorso del difensore).
L’accusa, rappresentata in udienza dal pubblico ministero Paola Guglielmi, aveva richiesto una condanna a 1 anno e 8 mesi con la conferma della misura cautelare.
L’indagine era partita dopo la denuncia della ex moglie, nel dicembre scorso, per presunti maltrattamenti ed atti persecutori subìti nel corso di tutto l’anno 2017: l’uomo, infatti, avrebbe maltrattato la moglie convivente costringendola, dall’agosto dello stesso anno, a lasciare l’abitazione coniugale continuando a molestarla ed altresì costringendola ad alterare le proprie abitudini di vita.
Una giornata di eventi a Marittima di Diso e Tricase
per far conoscere e valorizzare il patrimonio agricolo autoctono
Torna la settimana della Biodiversità Pugliese e il Parco Naturale Regionale costa Otranto Santa Maria di Leuca bosco di Tricase la celebra. Il 20 maggio una serie di iniziative saranno spunti importanti per raccontare studi e progetti a favore della biodiversità e del patrimonio di tradizioni e colturale che essa racchiude.
Si inizia alle 9:00 del mattino sino alle 13:00 in un luogo simbolo , il Belvedere dei frutti Minori a Marittima di Diso, dove la bellezza naturalistica si fonde con il valore del suo recupero dall’abbandono. Qui ci sarà la possibilità di prender parte ad una visita guidata con il biologo del Parco,dott. Francesco Minonne, tra i terrazzamenti dei ‘frutti minori’ che accolgono le specie frutticole antiche, tornate a radicare grazie al progetto RE.Ge.Fru.P, nato con l’obiettivo primario di recuperare le varietà autoctone frutticole perse e di valorizzarne le proprietà. Il pero Monaco il fico Paolo, l’azzeruolo, il gelso, il carrubo, il sorbo e i melograni segnano il percorso su uno sfondo di grande bellezza. Poi sarà la volta della visita ai paesaggi agrari costieri.
Nel pomeriggio varia il luogo ma non il tema. La coop “Terrarossa” , la “Masseria Nonno Tore” e l’azienda agricola “Gli Orti di Peppe”, in collaborazione con il Parco Naturale Otranto-Leuca e “Meditinere”, organizzano“Tricase e le colture orticole tradizionali”, un pomeriggio di videodocumenti, visite in campo e piccole degustazioni. L’appuntamento è presso la chiesa dei diavoli, alle ore 17, per lo spazio proiezioni che vedrà in rassegna : “Diversity food” di Klesha Production, cartoon sulle varietà tradizionali e “la Pestanaca di Santu Pati”, documentario di Pierpaolo Battocchio Biata sulla straordinaria carota multicolor, produzioni di Terrarossa per il Sac Porta d'Oriente e “sapori autentici di comunità”, “La cicoria bianca di Tricase” di Salento Km0 e in anteprima “la marcia del seme”. Quest’ultimo è un video racconto dell' iniziativa di raccolta popolare promossa dell'Ente Parco, che ha arricchito la banca del seme delle Università Pugliesi, nell'ambito del progetto BiodiverSO.
Di li a poco nella vicina Masseria Nonno Tore Carlo e Irene sveleranno proprietà e gusto del Carciofo spinoso di Tricase, ecotipo tutto tricasino coltivato in situ fin dall'800. Poi sarà la volta dell'azienda agricola “Gli Orti di Peppe”, sempre in contrada Mito, per partecipare alle lavorazioni di un orto e conoscere da vicino alcune antiche varietà locali recuperate e coltivate senza veleni da giovani agricoltori.
A chiudere la giornata un aperitivo ‘marenna’ alla Chiesa dei Diavoli, guarnito da una gustosa birra artigianale al carciofo autoctono prodotto da Agribirrificio del Capo e Nonno Tore, e dal “vino biodiverso dei bambini” prodotto da questi ultimi pigiando ben 54 varietà di uve autoctone della Puglia. Durante l'evento verrà distribuito il calendario Biodiverso del Parco.
Un appuntamento imperdibile con la biodiversità del Salento. Necessaria l'adesione al 320 7709937
di Alfredo De Giuseppe
Oggi mi rivolgo a Lei, dott. Antonio Nunziante, vice presidente della Regione Puglia, che venerdì 4 maggio è venuto nella nostra Tricase per discutere con la cittadinanza dei progetti della nuova strada 275. Mi rivolgo a Lei perché in quell’incontro tenuto a palazzo Gallone ho intravisto quel lampo di vera disponibilità all’ascolto, quel positivo atteggiamento non populista (tipico di tutti i politici del decennio) che porta ad affrontare con lungimiranza i problemi, perché ho intravisto una persona onesta e fuori dalla logica degli affari a tutti i costi.
Però... poiché ho intravisto anche una effettiva difficoltà ad esprimere un’idea compiuta sull’argomento, reiterando semplicemente la possibilità della decisione alle comunità e ai loro rappresentati, vorrei ricordarle che la Politica dovrebbe anche cominciare a fare proposte costruttive, ipotesi di sviluppo sostenibile con uno sguardo aperto ai prossimi decenni. E per questo mi trovo costretto a scriverle.
Durante l’incontro gli ingegneri dell’Anas e altri rappresentanti istituzionali hanno presentato due ipotetici progetti alternativi: uno verso Est, coinvolgendo la Cosimina e uno verso Ovest che, partendo dalla zona industriale si incuneerebbe fra Lucugnano e Tricase. Dando per scontato che questa seconda soluzione è quella che ricalca fedelmente il vecchio progetto a 4 corsie, ancora fortemente voluto da tutta la classe politica (5S escluso) per le più svariate ragioni, non vorrei qui entrare in questa discussione. Vorrei invece porle delle questioni di fondo ancora più interessanti, ancora più strategiche.
Il Capo di Leuca per motivi storici, ma soprattutto geografici, nei decenni del boom economico è rimasto abbastanza escluso da progetti faraonici e da mega industrializzazioni. Questo particolare, che negli anni ha creato sempre disoccupazione, emigrazione e marginalità, oggi potrebbe diventare una risorsa immensa ed inesauribile. Se solo per un attimo la classe politica, da Bari a Castrignano, sapesse immaginare un modello nuovo, originale, di sviluppo e di conservazione, noi potremmo fare del Capo di Leuca un posto ricercato nel mondo, un posto intriso di una storia e di una biodiversità davvero spettacolari. Ma bisogna crederci e far partire le idee con coerenza e coraggio, senza tante concessioni alla vecchia, interclassista ipotesi di uno sviluppo del cemento senza fine e senza confini.
È arrivato il momento di pensare a questo lembo di territorio come un unicum: una decina di Comuni che devono concentrarsi intorno ad un unico progetto, dove non c’è spazio in ogni Comune per aree industriali e artigianali, per depuratori mal funzionanti che scaricano a mare, continuando fra l’altro nuove espansioni urbanistiche, in nome di uno sviluppo che è diverso da quello immaginato decenni fa, dove ogni frazione di 1.000 abitanti sembrava dovesse avere il proprio stadio olimpico e la propria università.
Se davvero ci sono i soldi per fare delle opere strutturali è il momento di pensare, caro dott. Nunziante, a cose nuove, che, seppur non rivoluzionarie e già viste, meritano semplicemente un po’ di coraggio. Le faccio due soli esempi di opere strutturali che potrebbero portare nuove prospettive di lavoro valorizzando quel che il territorio offre: una vera pista ciclabile della Litoranea che parta da Porto Cesareo, faccia il periplo di tutto il Salento, arrivi a Leuca, Otranto fino a San Cataldo (e magari ogni cinque chilometri intersecarla con sentieri, tratturi, monumenti e bellezze naturali); la continuazione del treno della Sud-est fino a Leuca, generando finalmente un tragitto completo che parta dall’aeroporto di Brindisi possa giungere (anche di domenica) nel punto più a sud della Puglia.
Poi ovviamente le strade vanno risistemate e ampliate dove possibile, ma, per favore, non ci venga a dire che il dedalo di paesini che forma il Basso Salento necessita di nuove autostrade. C’è bisogno, invece, di Amministratori locali lungimiranti, di nuove prospettive e nuove regole, di immaginare un paesaggio risistemato e coerente, da consegnare ai visitatori e alle future generazioni. La strada 275 in questo senso è paradigmatica di due opposte concezioni del mondo, una prona all’asfalto e l’altra pronta a raccogliere le nuove sfide.
Vorrei che lei, e un nutrito gruppo di Sindaci, Consiglieri regionali e provinciali, Politici nazionali, intellettuali e imprenditori non ci dessero una nuova strada ma ci regalassero finalmente una nuova Visione.
Gli alunni avevano informato il Papa della marcia che avrebbero fatto dalla tomba di don Tonino fino a Leuca e Francesco ha detto loro che “Tutti siamo in cammino” ed ha parlato di un cammino rischioso.
“Ma se un giovane non rischia, è invecchiato. E noi dobbiamo rischiare. Voi giovani dovete rischiare nella vita.
Oggi dovete preparare il futuro. Il futuro è nelle vostre mani”.
Il Papa ha ricordato la sua venuta ad Alessano confidando agli studenti di avere “ancora negli occhi e nel cuore la bella accoglienza che mi avete riservato”.
E poi, nel dare appuntamento al Sinodo dei giovani di Panama, Francesco ha invitato gli studenti a chiedere a Dio
“il dono di un cuore libero, un cuore che possa dire quello che pensa e quello che sente”. Alla fine una richiesta: “Quando sarete davanti alla cara immagine della Madonna di Leuca, ricordate che ho riposto i vostri progetti di bene sotto il suo Manto di grazie e, in quel momento vi benedirò tutti di cuore unitamente agli insegnanti e alle persone care”.
La lettera è giunta mentre si svolgeva la marcia, una marcia che ha visto oltre 3.000 ragazzi, provenienti da tutta la Puglia, camminare e riflettere sui temi cari a don Tonino.
Al Santuario, dove sono confluiti da diversi punti i ragazzi delle scuole superiori, quelli delle scuole medie e quelli delle primarie, i saluti delle Autorità, dell’assessore regionale Sebastiano Leo, della prof.ssa Francesca Romana Di Febo dell’Ufficio Scolastico Regionale, del Questore di Lecce dott. Leopoldo Laricchia, del presidente della Provincia dott. Antonio Gabellone, dei sindaci di Alessano, Gagliano e Castrignano del Capo, del presidente della Fondazione don Tonino Bello dott. Giancarlo Piccinni e del Vescovo di Ugento Mons. Vito Angiuli.
Certamente non è mancata la benedizione del Papa come da Lui assicurato nella lettera trovata nella posta il giorno dopo.
di Andrea Piscopiello
Ad agosto 2017 alcuni dirigenti, sacrificandosi personalmente, salvavano il calcio tricasino iscrivendo la squadra al campionato di promozione. Il successo ottenuto nei recenti playoff pertanto è anche merito loro ed a loro va il plauso di chi scrive. Ad ottobre dello stesso anno la situazione diventava insostenibile dal punto di vista finanziario ed il titolo rossoblu veniva affidato al Sindaco. Quest'ultimo nominava lo scrivente Commissario straordinario con il compito di individuare nuove forze imprenditoriali che potessero portare avanti il discorso calcio a Tricase.
Grazie in particolar modo all'impegno di Michele Dell'Abate, l'attuale Presidente Raone nel mese di ottobre palesava la sua disponibilità a rilevare la compagine rossoblu. Nasceva una nuova struttura societaria ed una nuova filosofia gestionale sportiva che portava ottimi risultati. Nonostante le difficoltà nell'affrontare tardivamente un mercato di rafforzamento, a dicembre venivano acquistati tre ottimi calciatori che hanno contribuito in maniera determinante al successo ottenuto: il portiere Alessandro Leopizzi, il centrale difensivo Diego De Giorgi e l'attaccante Francesco Giorgetti. Dopo l'esonero di mister Errico arrivava in panchina mister De Benedictis, per il quale dopo poco più di un mese non erano sufficienti tre vittorie (tra cui Ostuni) , un pareggio ed una sconfitta per salvare la panchina. Per amore della verità va detto che De Benedictis lasciava il Tricase terzo in classifica a quattro punti dall'Ostuni secondo. Rientrava pertanto mister Rocco Errico.
Nel frattempo dopo una estenuante ricerca a febbraio veniva individuato il tassello più difficile, un centravanti che potesse far fare il salto di qualità alla squadra. Il Presidente Raone non si tirava indietro e affrontava l'ulteriore sforzo economico. La scelta non poteva che ricadere sul mercato sudamericano e la dirigenza di quel periodo individuava, con l'ausilio di tecnici esperti, Juan Bautista Salguero, centravanti argentino che si è poi dimostrato determinate con ben 4 reti in 7 partite. Quanto innanzi é storia ed il lavoro fatto con professionalità e competenza non é opinabile.
Alla squadra ed ai quadri tecnici vanno i complimenti da parte mia per il prestigioso traguardo raggiunto.
Al Presidente Raone vanno pure i complimenti per gli sforzi economici sostenuti e per il successo finale.
Ad Maiora.
di Ernesto Abaterusso
Gentile direttore,
ho letto con un po’ di ritardo l’intervento del prof Ercole Morciano sulla situazione dei comuni del Capo di Leuca.
Con ritardo, quindi, le invio queste mie riflessioni, nel caso in cui dovesse ritenere interessante renderle pubbliche.
Lo dissi nella campagna elettorale del 2015 che mi vedeva impegnato per la elezione in consiglio regionale: la provincia di Lecce non ha avuto negli anni precedenti quanto le spettava dal governo regionale. I fondi Ue arrivati a Lecce rappresentano appena il 10% di fronte ad una popolazione che rappresenta il 25% dei pugliesi. C’è stata una evidente discrasia dovuta ad una classe politica poco rappresentativa degli interessi del territorio.
A ciò si aggiunga che i fondi destinati alla nostra provincia sono andati per il 50% alla città capoluogo e che al capo di Leuca sono arrivate solo le briciole. Dal 2015 ad oggi la situazione è leggermente migliorata. Nel patto con la Puglia è stata inserita la somma di 150 milioni per la realizzazione della elettrificazione della linea Martina Lecce Otranto Gagliano del Capo, opera propedeutica alla realizzazione della Metropolitana di superficie del Salento.
E’ una mia personale battaglia portata avanti quando nessuno ci credeva più.
La giunta regionale è stata “costretta” a riconoscere il capo di Leuca quale seconda Area interna di Puglia ed il consiglio regionale ha approvato alla unanimità la legge di iniziativa di 31 Comuni sugli accordi di area. I comuni del Capo di Leuca hanno avuto un ruolo trainante nel territorio. Sono tre grandi questioni che avevo posto nel corso della campagna elettorale e che , come suol dirsi, abbiamo portato a casa.Non saranno il toccasana che farà invertire il trend , ma se i comuni, le imprese, gli operatori e le organizzazioni di categorie sapranno farlo , con questi strumenti il capo di Leuca potrà programmare autonomamente il proprio presente ed il proprio futuro senza delegarli ad altri.
Ovviamente vi sono tante altre questioni che pesano sull’arretramento del nostro territorio. Qui è stato programmato il turismo di massa ( sarebbe più esatto dire quello da sballo) che crea più problemi che utilità. In altre parti di Puglia si è programmato il turismo d’elite che porta ricchezza ed evita problemi. E’ stata una scelta studiata e realizzata nel silenzio, anzi con la condivisione, non so quanto cosciente , di rappresentanti della provincia di Lecce che da ben 8 anni hanno responsabilità di governo con tali risultati. Stessa cosa dicasi per lo sviluppo.
Abbiamo la fortuna, lo dico anche da imprenditore del settore, di un ritorno dei marchi del lusso nella nostra terra che ha una grande tradizione nel settore. Ci sono tanti strumenti che la Regione può mettere in campo, ma ad oggi non ha ancora fatto nulla.
Le zone industriali attendono i servizi per le imprese, gli interventi per la sicurezza, gli incentivi per i bassi consumi energetici, per l’abbassamento del costo del lavoro. Tutto ciò significherebbe sviluppo, investimenti, lavoro.
E poi c’è la grande questione della Xilella. Nell’ultima sessione di bilancio ho presentato un emendamento che destinava 300 dei 1.600 milioni del Psr per i territori colpiti da Xilella. Il presidente Emiliano ne ha chiesto il ritiro con l’impegno che si provvederà in sede di rivisitazione del Psr. Il nostro è un territorio che , al pari di quelli terremotati, ha bisogno di un aiuto straordinario e duraturo nel tempo.
La Regione deve farsene carico. Le questioni da toccare sono tante e non ho voglia di annoiare.Vorrei solo aggiungere che i sindaci del Capo di Leuca farebbero bene a valutare l’opportunità di una mega fusione che, da sola, consentirebbe una serie di vantaggi economici, finanziari e non solo. “Tricase di Leuca “ sarebbe un comune di 78/80 mila abitanti ed avrebbe voce per imporre in ogni tavolo le sue problematiche.
A cominciare da quelle che il prof Morciano ha così egregiamente elencato.
Suggerisco al direttore ed al prof Morciano di organizzare prima dell’estate un seminario sul tema con la partecipazione di quanti si sentono parte di tale questione. Io do già ora la mia disponibilità.
Un caro saluto
di Giuseppe R. Panico La SS. 275, mal concepita circa 25 anni fa, continua a travagliare la politica locale. Nelle scuderie di Palazzo Gallone si è tenuta, lo scorso venerdì, una nuova riunione. Presenti il Sindaco Chiuri, il Vicepresidente della Regione Puglia, Nunziante, l’assessore alla Regione, Ruggeri, il Presidente della provincia di Lecce Gabellone e i tecnici ANAS. I tricasini presenti sono stati invitati ad esprimersi su una possibile tratta a due corsie, fra un tracciato a Levante, utilizzando la Cosimina, o uno nuovo a Ponente. Presenti cittadini e amministratori anche dei comuni vicini.
Ma, come spesso avviene in un dibattito fra persone troppo schierate, o ideologizzate o poco attente alle altrui opinioni ed esigenze, molto si discute, alcuni si agitano pure e ben poco si conclude. Molteplici osservazioni e perplessità hanno accolto la semplice idea di proseguire con nuovi tracciati oltre Montesano o la nostra zona industriale. Per il Levante o Ponente, possiamo dunque aspettare, magari osservando la luna o sfogliando margherite.
Ne è stata messa in dubbio la necessità, se non per favorire uno spreco di territorio e quattrini (125 milioni di euro). Situazione non nuova nel nostro Salento, ove, non di rado, si preferisce e si spende troppo per ciò che piace a pochi e troppo poco per quello che serve a tanti. Come la recente enorme rotatoria di Lucugnano e quella superstrada, oltre Maglie e verso Nord, così poco utilizzata se non come discarica sulle tante piazzole di sosta. Razionalizzare la viabilità ’già esistente, senza coprirci di nuovo asfalto, sembra l’opinione prevalente dei tricasini intervenuti nel dibattito.
D’altro canto, in tale sede, le autorità presenti non hanno fornito dati e motivazioni per un ipotetico grande aumento di traffico, né illustrato alcun “Piano Strategico”, comprensivo d nuova viabilità, per il rilancio del Capo. A guardare poi la cartina, di strade verso Leuca ve ne sono già tante, compresa la SS 274 a Ponente e la litoranea a Levante.
Che sul nostro territorio possa poi svilupparsi un rilevante traffico di mezzi pesanti/industriali, sia per il settore agricolo che manifatturiero, rimane, come sempre, una mera utopia.
Per il trasporto passeggeri, è poi ormai evidente come la popolazione del Capo sia in rapida decrescita/invecchiamento. Meno future esigenze di mobilità dunque, anche nel settore scolastico-giovanile, e meno automezzi in circolazione.
La metropolitana di superficie (ove veramente si faccia e sia resa funzionale), dovrebbe poi assorbire gran parte degli stessi passeggeri. La realizzazione di un nuovo più comodo tracciato per la S.S. 275, e non la messa in sicurezza delle strade attuali, porterebbe anche ad un più scarso uso di queste ultime con carente manutenzione e maggiore pericolosità.
Un sistema di trasporto (metro di superficie + nuova strada quasi parallela) sarebbe inoltre giustificabile solo con un ben più elevato e continuativo numero di passeggeri, come quello da/per le grandi città, non certo ipotizzabile nel nostro peninsulare Capo, ove la terra finisce e l’Africa è lontana. Ovviamente va favorito un multiforme e destagionalizzato turismo ma migliorando la viabilità esistente ed eliminando qualche attraversamento di paese.
Da Montesano (termine quattro corsie) verso Leuca, il percorso preferenziale, potrebbe essere lungo la via “Cosimina”, congiunta alla litoranea con un migliore allacciamento. Quest’ultima, migliorata anche con nuove piazzole e slarghi, sarebbe la vera strada-parco e nel parco Otranto-Leuca, fra mare e terra, marine sulla costa e comuni nell’interno.
Se poi da Montesano, si realizzasse uno scorrimento più ampio e veloce fino alla SS 274, avremmo finalmente anche un più rapido e sicuro collegamento fra i nostri alti e rocciosi litorali d’Oriente e quelli bassi e sabbiosi d’Occidente. Dalla Regione Puglia è stato richiesto al nostro Sindaco di comunicare, entro fine maggio, le intenzioni di Tricase.
Non una imposizione dall’alto dunque ma una accurata valutazione dal basso. Non sappiamo ancora se la risposta sarà “alla americana” dopo un mal di capo da “ brain storming” per pochi interessati, o alla francese con un “debat public” ovvero ascolto dei cittadini da parte di commissari “super partes” e dunque non certo schierati. Procedura che consente al pubblico di interrogarsi sulle esigenze fondamentali del territorio e non su semplici varianti tecniche.
O ancora, come da regolamento comunale, attivandosi per un referendum cittadino con una scheda e una semplice croce o forse ancora per un consiglio comunale ma senza luna e margherite. Se i progetti li fanno i tecnici, la progettualità sul futuro del territorio appartiene alla cittadinanza ed alle sue istituzioni.
E noi, con i comuni vicini, potremmo porci l’obiettivo di trasformare finalmente il Capo, se non in una Florida vacanziera come negli USA, in un grande albergo/villaggio diffuso ove una migliorata ragnatela viaria (e ciclabile), favorirebbe oltre che il turismo della terza età, il “buon ritiro” residenziale di tanti anziani provenienti da altrove. Una nuova economia dunque, anche socio-sanitaria, uno sprone al recupero di tante case ormai disabitate o abbandonate e rilancio di un asfittico settore edilizio e relativo indotto.
Ne godrebbero anche coloro che, arrivati a Montesano sparati come una Ferrari, intendessero proseguire dritti e sparati fino a Leuca. Scalando le marce e un po’ di cavalli, godrebbero, per qualche minuto in più, del territorio ed il territorio con loro.
e’ la festa della mamma..
la più bella tra le belle…
Una mattina, un professore di cardiologia condusse gli alunni al laboratorio di anatomia umana dell’università.
Stavano osservando alcuni organi, quando notarono un cuore smisuratamente grande.
Il professore chiese ai ragazzi se sapevano dire a chi fosse appartenuto, intendendo quale malattia avesse causato la morte di quella persona.
“ Io lo so ”, disse un ragazzo in tono molto serio: “ Era il cuore di una madre ”
di Alessandro Distante
L’assemblea sulla 275 tenutasi nelle Scuderie di Palazzo Gallone, seppure organizzata all’ultimo momento, ha rappresentato un
un'occasione importante nel panorama del confronto democratico.
Interessante è l’aver illustrato due proposte ed ancor più interessante è che sia stato affidato ai cittadini di Tricase il difficile compito di dare una indicazione, quasi un’anticipazione di quel dibattito pubblico che l’ordinamento sta definendo per le grandi opere quale è la strada in questione. L’opera deve ottenere un grado di accettabilità da parte del territorio per evitare che accada quello che sta accadendo, ad esempio, a Melendugno ma questo chiama il territorio ed i suoi abitanti ad esercitare con responsabilità il compito assegnatogli.
In questo senso interessante e di grande significato è stata la finale dichiarazione del sindaco Chiuri il quale ha aperto il dibattito al necessario coinvolgimento degli altri Sindaci. Quest’ultima indicazione è indubbiamente di estremo rilievo perché pone una grossa e cruciale questione e cioè se Tricase possa ipotizzare un futuro a prescindere da una dimensione allargata a tutto il Capo di Leuca.
In contemporanea, i giornali riportavano la notizia di un Capo di Leuca più vicino al resto d’Italia con l’annuncio del biglietto unico Trenitalia-Ferrovie del Sud Est.
La notizia, di estremo interesse, è che Tricase è stata individuata come uno dei punti nevralgici, insieme a Maglie, del sistema ferroviario, un vero e proprio hub, punto di riferimento per i treni ma anche per il trasporto pubblico su gomma. “Appena conclusi i lavori di elettrificazione dell’anello di Bari –ha detto il Sindaco Chiuri- toccherà alla strada ferrata che arriva nel Capo di Leuca, ottenere i benefici dell’innovazione tecnologica”.
Ed allora se la mobilità vedrà in Tricase uno snodo fondamentale, è necessario pensare ad un sistema di collegamenti per tutto il Capo di Leuca, con una Tricase centrale ma non isolata e non escludente.
E’ questa la sfida per uno sviluppo del Capo di Leuca, all’interno del quale Tricase non può giocare da sola e tanto meno può unicamente pensare alle proprie convenienze.
Non è ben chiaro come Tricase darà le sue indicazioni sulla 275 (referendum, assemblea, consiglio comunale,…), ma un segnale di metodo è stato dato: se vuole divenire un punto credibile e una forza trainante di un’Area vasta deve abbandonare e rifuggire dall’idea di essere il punto unico ed esclusivo intorno al quale deve ruotare tutto il resto del mondo e, a partire dal dibattito sulla 275, dare un segnale di un respiro ampio capace di dare risposte utili a tutto il Capo.
Passaggio di consegne al Comando della Polizia Locale del Comune di Tricase
Un Corpo con 10 agenti che “vigilano” dalle ore 7,45 alle ore 20.30.
Il passato e il futuro della Polizia Locale di Tricase sono stati protagonisti in questi giorni.
L’avvocato Luigi Muci lascia l'incarico e transita al Ministero della Giustizia andando a dirigere, per la sua specifica professionalità, l’Ufficio Misure di prevenzione con una competenza Distrettuale e cioè estesa alle province di Lecce, Brindisi e Taranto.
Nei giorni scorsi i saluti presso il Comando di via Leonardo da Vinci, dove tutto il personale in servizio ha espresso il proprio ringraziamento nei confronti del Responsabile del Servizio che ha guidato per sette anni la struttura Comunale.
All’avvocato Luigi Muci subentra Angelo G. Lanzilotti, avvocato che aveva già retto il Comando di Polizia Locale per la prima metà del 2017.
“A Tricase -comunica il “nuovo” Comandante- avevo già prestato servizio, a partire dalla fine del 2013, come agente di Polizia Locale. Avevo infatti partecipato ai concorsi sia per agenti che per Ufficiali. Essendomi classificato secondo in quello per Ufficiali, sono stato assunto ad Ottobre del 2016, ricevendo l’incarico come Comandante a Gennaio del 2017. La mia carriera professionale nel settore della Polizia Locale è quindi strettamente legata alla Città di Tricase.
La mia esperienza da agente di polizia locale, fino al marzo del 2014, mi ha permesso di avere un primo importante approccio con il territorio, avendo svolto differenti tipologie di servizio, anche quello appiedato che consente di rapportarsi in modo più diretto con la cittadinanza. Nel periodo compreso tra la prima esperienza “tricasina” ed il ritorno in Città, dal marzo del 2014 sino ad ottobre 2016, ho continuato a maturare esperienza professionale presso il Comune di Martina Franca cimentandomi nel settore annonario ed edilizio ed avendo altresì modo di partecipare ad operazioni di polizia giudiziaria nel settore dell’immigrazione e della tutela della salubrità degli alimenti.
A Tricase -continua il Comandante- sarò affiancato da colleghi capaci e professionali, in un servizio che dobbiamo erogare alla cittadinanza senza improvvisazioni. Affronteremo ogni sfida con professionalità, determinazione e convinzione, nell’interesse della comunità. Tanti gli impegni che vanno dal degrado ambientale generato spessodall'abbandono di rifiuti, all’abusivismo, ai parcheggi selvaggi alle situazioni di pericolo per i pedoni, i portatori di handicap”.
Il “nuovo“ Comandante Lanzilotti è brindisino, nato a Cisternino il 19 giugno 1980 e residente a Carovigno.
Da lunedì 7 a giovedi 10 Maggio la Città di Tricase si apre al mondo della letteratura e dell’illustrazione per bambine con Facciamo storie, una festa del Kamishibai la valigia dei racconti, con laboratori creativi, esposizioni, formazione.
L’ evento è organizzato da Libreria Marescritto e Artebambini di Bolognain rete congli istituti scolastici, in collaborazione con il Comune di Tricase.
Durante la settimanadalle ore 9,15 alle 12,30 i bambini delle scuole dell’infanzia e gli studenti delle scuole primarie parteciperanno ai laboratori creativi condotti da Mauro Speraggi e Paola Ciarcià di Artebambini e da Fuad Aziz , artista e poeta.
Facciamo storie nasce come un pretesto culturale che intende coinvolgere tutto un territorio e chi si occupa a diversi livelli di educazione.
L’ iniziativa è inserita nel progetto nazionale maggio dei libri promosso dal centro per il libro e la lettura.