di Giuseppe R. Panico Un tempo, non molto lontano, la strada verso Marina Serra era in terra battuta, più stretta, meno livellata e con un percorso leggermente diverso. Ben poche macchine e moto la percorrevano; erano più frequenti, all’alba e al tramonto, “traini”, biciclette e pedoni diretti o di ritorno dai campi. D’estate molte famiglie contadine usavano alloggiare in campagna in parche e affollate “paiare”, “lamie” o “suppinne” senza elettricità e arredate sovente, più che con letti e materassi, con “saccuni” riempiti di “ristuccia” (la paglia raccolta nei campi dopo la mietitura). Era l’era del tabacco, i campi erano verdi del suo fogliame, i “talari” pieni di foglie ad essiccare ed i ragazzi di campagna felici di recarsi al mare poco distante.
Quel giorno il papà era al lavoro altrove, sulla nuova litoranea verso Leuca, ove le continue esplosioni scuotevano la montagna, ne frantumavano la roccia e la strada lentamente avanzava. Si valorizzava la costa, le marine ed il turismo, il porticciolo era già fatto e la piscina “naturale” si sarebbe poi fatta.
Marco, il maggiore fra i molti fratelli, non ancora decenne, ebbe da sua madre un compito da grandi: recarsi in bicicletta in paese a comprare delle uova per pranzo. All’andata la strada un po’ impervia ed in salita ne rallentava la corsa, al ritorno la strada in discesa e la voglia di mare la accelerava. In quel tratto, ora dismesso, ma ancora ben visibile, che si inerpica su un lieve dosso per poi ridiscendere, Marco correva forte quando una “sacara” gli attraversò d’improvviso la strada.
Il grosso colubro fece rapido sfoggio della sua sinuosa e leopardina livrea e quindi scomparve fra i cespugli. Marco istintivamente sterzò, lo evitò, prese una buca, perse l’equilibrio, cadde battendo la testa, perse i sensi e lì rimase disteso sotto il sole e fra le uova tutte infrante. Un filo di sangue solcava ora il suo infantile viso abbronzato per poi, goccia dopo goccia, arrossare il terriccio. Passò del tempo poi si sentì scuotere. Confuso e contro sole, vide una figura di donna china su di lui.
Era anziana alta magra, vestita di scuro con uno scuro “maccarulo” in testa. “Ddiscete,vagnone, ddiscete” diceva, con voce alta ed accorata, reggendogli la testa. Marco si destò, mentre la ferita continuava a sanguinare. Non aveva con sé nulla per tamponarla, né nulla aveva quella solitaria contadina, se non una piccola e povera borsa. Ne aveva tratto il contenuto: una bottiglietta d’acqua ed un paio di frise, una era già per terra sfatta e rossa di sangue. Prese la seconda, ne ammorbidì un lato con alcune gocce d’acqua e la pose sulla ferita. Poi prese la mano di Marco e la spinse sulla fronte. “Tegnala stritta, tegnala cusì. Comu te sentì? A ddu abbiti?”.
Marco si sentiva già meglio; si sedette, il tampone funzionava, disse che abitava poco distante e che poteva continuare da solo. “Si ssicuru? Te ccumpagnu? “None nunna grazie, me sentu meiu, fazzu sulu”. Si alzò, ringraziò ancora… “grazie nunna”. Con l’altra mano prese la bicicletta danneggiata, guardò le uova infrante poi il ginocchio sbucciato e, dolorante e zoppicando, proseguì verso casa. Quel giorno non andò al mare. Sua madre, vedendolo e già preoccupata per il ritardo, gli corse incontro quasi gridando “Marcu cci tte successu? “Mamma...nna sacara” rispose Marco fra le lacrime e i singhiozzi di un pianto troppo a lungo represso.
La madre lo abbracciò, gli tolse la frisa ormai sfatta, gli curò la ferita, e poi, per quel giorno a pranzo, non più uova per tutti ma “paparussi e pummidori” rapidamente raccolti nel vicino orticello. Chiedeva intanto di quella contadina per poi recarsi a ringraziarla. Marco non la conosceva, non seppe dare altre indicazioni, mai più la incontrò, ma non dimenticò la povera borsa vuota e la poca acqua rimasta. Forse era tutto il suo nutrimento per quel giorno di lavoro nei campi.
Sono ormai quasi sessanta anni che Marco percorre sovente quella strada, ora asfaltata, senza più quel dosso, senza buche e senza sassi e con tante auto dirette verso il mare o le nuove candide villette. Forse la sacara, o le sue discendenti, vive lì ancora, pronta a uscire, al primo caldo sole di questa nuova primavera, e curiosare fra rovi e muri a secco, “paiare”, “lamie” o “suppinne” , in gran parte cadute o cadenti, fra terreni verdi solo di rovi ed erbacce, senza più tabacco né grano e nemmeno …”ristuccia”.
Passando in auto, Marco inconsciamente rallenta. Forse spera ancora di rivedere, se non la sacara, quella magra contadina, guardarla bene e senza il sole negli occhi, chiederle il nome e poi chiederle di quelle frise, premute sulla sua fronte e intrise nel suo sangue e poi ancora... del suo digiuno in quel giorno nei campi.
di Ercole Morciano Non voglio entrare nel merito dell’articolo di Paolo Mieli,“La variante pugliese della giustizia italiana”, pubblicato sul “Corriere della Sera” del 3 aprile scorso. L’interesse per il suo scritto deriva dal fatto che, per indicare un termine di paragone tra la giurisprudenza di oggi e quella del passato, egli abbia fatto il nome di Giuseppe Pisanelli. «È probabile – egli scrive – che già adesso pochi studenti pugliesi di Legge sappiano quanto è grande il debito della loro terra con Giuseppe Pisanelli, il giurista che pure fu un protagonista del Risorgimento, ministro di Giustizia con Garibaldi a Napoli e poi, nel Regno d’Italia, tra il 1862 e il 1864, con Luigi Carlo Farini e con Marco Minghetti. D’accordo, i libri dello statista di Tricase (in particolare “Dell’Istituzione dei giurati” e “Sulla pena di morte”) sono tuttora oggetto di studio in molte università. Pisanelli, poi, fu autore del Codice di procedura civile, un testo ancora oggi ammirato per la sua modernità».
Fin qui le parole di Paolo Mieli, e non possono che far piacere a noi tricasini. E pensare che qualcuno ha proposto di spostare il monumento per metterlo in un cantuccio sulla piazza che porta il suo nome o addirittura esiliarlo in qualche brutta piazza di periferia, come se non fosse bastato l’esilio vero che il patriota tricasino dovette subire dal 1849 a 1860 ad opera del regime borbonico.
L’articolo di Mieli è un richiamo perché questa figura di grande Uomo che Tricase ha offerto all’Italia e, per quanto riguarda la scienza giuridica, all’Europa, sia conosciuta soprattutto da noi adulti e dai nostri studenti; e non per campanilismo o inutile erudizione, ma perché abbiamo bisogno, specialmente in questi tempi dominati dalla confusione, dagli egoismi e dai particolarismi, di ispirare i nostri comportamenti a persone come Giuseppe Pisanelli che hanno messo a servizio della patria la loro scienza, per il bene di tutti, nella trasparenza dei comportamenti, nella chiarezza dei rapporti politici e scevri da ogni personale interesse.
Per alleggerire il discorso, e per non sembrare uno che fa la predica, ho voluto accompagnare questa breve riflessione con una bella tavola caricaturale, ma nel contempo rispettosa, conservata nel Museo Centrale del Risorgimento, in cui Giuseppe Pisanelli compare con altri noti personaggi risorgimentali.
Didascalia:
I personaggi, tutti deputati di fama nazionale, non sono indicati col loro nome ma con quello del collegio elettorale di provenienza. In primo piano vi è Silvio Spaventa (1822-1893), deputato del collegio di Atessa, in provincia di Chieti. Giuseppe Pisanelli è in secondo piano, l’ultimo a destra; Taranto, come si legge sullo stivale,è il suo collegio (sconfitto nel 1861 da Liborio Romano nel collegio nativo, eletto nel ballottaggio dai collegi di Taranto e Afragola, optò per Taranto che lo elesse fino al 1876); una coincidenza: i colori del suo vestito sono blu e rosso, gli stessi di Tricase; con lui è Giuseppe Massari (1821-1884) intimo amico e deputato di Bari. Nel gruppo di sinistra: dietro a Marco Minghetti (1818-1886) deputato di Bologna, si notano Urbano Rattazzi (1808-1873) eletto a Firenze e un deputato di cui è illeggibile la provenienza.
di Alessandro Distante Quando uscirà questo numero sarà già passata quasi del tutto la Settimana che,
per i cattolici, è Santa. Una Settimana di sofferenza, di attesa e, poi, di gioia.
Sono stati d’animo universali ed è per questo che, al di là dell’aspetto religioso, questa Settimana è vissuta
con grande coinvolgimento da parte di tutti. La sofferenza dei nostri tempi è emblematicamente raffigurata
nel triste spettacolo dei nostri ulivi bruciati dalla Xylella, un paesaggio offeso incapace di offrire quella pace
che solo una passeggiata tra gli ulivi ci regalava.
L’attesa è quella dei tanti giovani che vogliono vedere una prospettiva per la loro vita; è quella dei genitori che
attendono il ritorno dei loro figli che sono fuori per motivi di lavoro o di studio;
è quella degli immigrati che attendono di conoscere il loro futuro e la terra di destinazione.
La gioia è poi quella di ritrovarsi in famiglia per gustare i bambini che si stupiscono nel trovare il regalo
nell’uovo pasquale, sempre inutile ma pur sempre una sorpresa.
La gioia è quella di scambiarsi gli auguri, non solo per tradizione, ma anche per sentirsi vicini.
E’ in questa convinzione che la Redazione formula ai Lettori i migliori Auguri.
Buona Pasqua!
“Aspettando il Festival Armonia... i luoghi del gusto!”
Mercoledì 19 Aprile 2017 – ore 20.00
Farmacia Balboa - Tricase - Piazza Pisanelli, 24
“Strade Negre”
di Davide Morgagni
(Musicaos Editore)
reading con Davide Morgagni e Valentina Sciurti, su musiche di Alva Noto
interviene Luciano Pagano (Musicaos Editore)
Mercoledì 19 Aprile 2017, alle ore 20.00, a Tricase, presso la Farmacia Balboa (Piazza Pisanelli, 24), si terrà la presentazione/reading del nuovo romanzo di Davide Morgagni, “Strade negre”, edito da Musicaos Editore. Davide Morgagni e Valentina Sciurti (Therasia MC) terranno un reading dal romanzo, su musiche di Alva Noto.
Personaggi in cerca di lavoro, in cerca di cibo, in cerca di sesso, in cerca di umanità, esistenze che si giocano a testa o croce; suore, arcivescovi, mendicanti, momunenti, smog: “Castel Sant’Angelo m’appare rossiccio nel fresco tramonto romano questa sera, tutto è crepuscolo, tutto è Trastevere, e minaccia tramonti all’infinito. Io me ne sto in silenzio, pelleossa, col cuore dell’Impero che continua a palpitarmi dentro, a pomparmi di bianchitudini, dimentico per un istante gli etruschi e fisso Roma dalla finestra, nel traffico – Roma scheletrica succhiamarmi – Roma vegetale – Roma crocifissa – Roma comatosa – dolce morte a leggerne il prezzo – partono ancora altri applausi e intuisco che la lezione ci è stata data – la tortura è finita.”.
“Strade negre” è un canto ininterrotto che si snoda per esperienze, affabulazioni, chilometri, bestemmie, sonore risate e abissi vertiginosi.
“Noi ci siamo spezzati, i vulcani eruttano ubriachi stracarichi di lamenti, e noi chissàchi, noi negri forse, col nostro impossibile, i nostri boschi e membri e schiume, con le nostre scimmie pesanti, noi risaliamo indemoniati incontro alle foci per farci un tiro fra milleonde, distrutti, squarciati, strafottenti, avanziamo decisi, drastici, dicendo addio all’amore, mai quieti nello splendore mai quieto… noi col nostro burrascoso desiderio d’approdare altrove, non contro, ma oltre, noi così carichi di teorie e sigarette, noi dementi, mai rabbiosi, noi magri e squattrinati, noi costruttori di ordigni e rotte, noi che puntiamo il dito negro, noi chissà chi, noi ce la ridiamo”
Sono la Roma e la Lecce e Parigi a far da sfondo alle vicende del nuovo romanzo di Davide Morgagni, “Strade negre”, un nuovo colpo inferto alla lingua, alla sintassi, alle buone maniere. Romanzo visionario, perché totalmente incollato alla superficie febbrile di ciò che descrive, attuale e immanente, perché racconta la realtà e la crea mentre essa stessa accade sotto i nostri occhi.
Dopo avere esordito nel 2014 con il romanzo “I pornomadi” (Musicaos Editore), ritorna con una nuova storia.
Davide Morgagni nasce a Lecce, nel 1977. Si laurea in Filosofia. Autore, regista e attore delle pièce teatrali: “Todo el amor” da Pablo Neruda, “Riccardino III” da William Shakespeare, “Il Dottor Mefisto” da Christopher Marlowe, “Penelope a New York” da Joyce a Lorca. Autore del romanzo “I pornomadi” (Musicaos Editore, 2014). Dal 2015 collabora con la compagnia di danza sperimentale THERASIA MC.
Info
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tel 0836.618232
Un sogno coltivato per mesi, quello di correre questa maratona, costato sacrifici ed allenamenti costanti, sotto la pioggia, al freddo pungente, o sotto il sole cocente, chilometro dopo chilometro, che però non ti ferma perché si guarda avanti, al traguardo sempre più vicino, perché questa è la tua personale sfida. Dal Salento al cuore della Francia per vivere un sogno e un’emozione lunghi 42,195 chilometri e urlare al mondo zzzzaaaannnn.
Il 9 Aprile un bel gruppo di Tricasini (Biagio Riso, Roberto Zocco, Gianluca Ciardo, Mario Petracca, Gino D'Aversa, Rocco Esposito), spinti dalla comune passione, insieme ad altre 57 mila persone provenienti da tutto il mondo hanno concluso la gara nel suggestivo scenario a tratti romantico di Parigi, dove con le braccia e lo sguardo rivolti al cielo hanno tagliato il tanto agognato traguardo.
Quella di Parigi, infatti, non è una maratona come le altre. Uno dei percorsi più veloci al mondo, dove i più grandi campioni della disciplina si sono cimentati con partenza e arrivo a ridosso dell’arco del trionfo all’inizio del famoso viale degli Champs-Élysées. Alla fine grande festa sotto il cielo della capitale Francese, tra stanchezza, abbracci e risate. Negli occhi e nel cuore i ricordi e le emozioni di un viaggio reale e virtuale, di aver scritto pagine indimenticabili della propria storia e di un romanzo infinito chiamato maratona
Madre Teresa ...La matita di Dio
IL MUSICAL
Sabato 22 e Domenica 23 aprile 2017
Teatro Parrocchiale Chiesa Nuova di Sant'Antonio TRICASE
Guarda le prove...la presentazione del musical
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Leggendo attentamente tutte le varie evoluzioni in merito alla candidatura a Sindaco del centrosinistra Tricasino,
mi permetto di fare alcune considerazioni esprimendo il mio punto di vista e vi sottopongo una domanda:
E’ davvero possibile che dopo tanti anni, di governo cittadino il centro sinistra Tricasino non riesca
ad esprimere un candidato Sindaco?
Il continuo riferimento a ‘’politici’’, o addirittura candidati a Sindaco di provenienza esterna
un po’ dovrebbe far riflettere sul livello dell’attuale classe dirigente.
Avendo una mentalità artigiana vi sottopongo una riflessione:
è motivo di orgoglio per un artigiano vedere un suo collaboratore, dopo alcuni anni di apprendistato,
riuscire nell’impresa di mettersi in proprio, grazie sia alle proprie capacità ma soprattutto agli insegnamenti del ‘’maestro’’.
Riportato alla politica, la situazione attuale è dovuta all’incapacità del ‘’maestro’’ di insegnare?, o all’incapacità degli apprendisti di apprendere?
Corrado Elia
ALIBI teatro: a Tricase torna PUNTO AL CAPO
Il teatro non ha età, IV edizione dedicata ai giovani e al territorio
teatro, cinema e un laboratorio per i più piccoli fra le novità 2017
21 aprile -8 settembre - Tricase
Per il quarto anno consecutivo, torna a Tricase PUNTO AL CAPO, la rassegna teatrale diretta da ALIBI artisti liberi indipendenti realizzata con il sostegno di fUnder 35 l’impresa culturale che cresce e Fondazione con il Sud in partnership col Teatro Koreja di Lecce, in collaborazione con Città di Tricase.
ALIBI, infatti, risulta vincitrice del Progetto Cre.Sce, presentato nell’ambito di fUnder 35, programma sperimentale dedicato alle associazioni e alle imprese giovanili, impegnate in campo culturale, con l’obiettivo di accompagnarne lo sviluppo. Il progetto, nello specifico, punta a far crescere le competenze e la proposta culturale sul territorio, facendo crescere, di conseguenza, anche la sensibilità artistica del giovane pubblico.
Ad affiancare ALIBI, il Teatro Koreja di Lecce affermato centro di produzione teatrale, che coadiuverà l’intero percorso con una partnership trasversale all’intero progetto, puntando sulla formazione, sulla creazione di nuove sinergie artistiche e sull’educazione ai diversi linguaggi teatrali di un nuovo e più giovane pubblico.
IL TEATRO NON HA ETÀ, questo il sottotitolo della rassegna che attraverso la cultura punta anche a valorizzare e rafforzare l’attrattiva turistica del patrimonio culturale e naturale quali valori di coerenza necessari alle giovani generazioni.
A partire da venerdì 21 aprile, infatti, alcuni dei luoghi storici più belli e suggestivi di Tricase prenderanno vita grazie alla magia e alla forza del teatro: dall’Atrio seicentesco di Palazzo Gallone con la splendida Sala del Trono, fino a Piazza Don Tonino Bello, senza tralasciare la Chiesa dei Diavoli, una struttura a pianta ottagonale che la leggenda vuole essere stata costruita verso la fine del Seicento per volere di Belzebù in persona, immersa nella natura del Parco Otranto-Leuca.
[…] Punto al Capo è un segno di ottimismo e di fiducia verso la nostra terra. Un punto e a capo, un capoverso, un nuovo rigo che ha bisogno di essere scritto – sostiene Gustavo D’Aversa, direttore artistico di Alibi - Nel 2013 Punto al Capo cominciava come una scommessa. Oggi, alla quarta edizione, quella scommessa sembra vinta grazie alle compagnie ospitate, al Comune di Tricase e, soprattutto, grazie al pubblico. Anche noi siamo cresciuti e per questa edizione realizzata con la collaborazione del Teatro Koreja e di Funder35, abbiamo dedicato ai giovanissimi uno sguardo più ampio, convinti che la magia del teatro vada coltivata […] E allora, benvenuti dove il teatro non ha età. Benvenuti a Punto al Capo 2017 […]
Ad inaugurare PUNTO AL CAPO, venerdì 21 aprile Alibi teatro con SKYLINE spettacolo con la drammaturgia di Walter Prete e la regia di Gustavo d’Aversa: un percorso di Inner Skyline, fra le mani e le pietre, gli occhi e il mare di un paesino del sud, meta obbligata, dove fra paesaggio interiore e paesaggio esterno c'è una continuità che non ci si aspetta. Venerdì 16 giugno sarà la volta di CROCE E FISARMONICA di Armamaxa Teatro, un racconto teatrale dedicato a Don Tonino Bello con Enrico Messina e le musiche dal vivo Mirko Lodedo, vincitore ai Teatri del Sacro 2013.
Il 21 luglio in scena PALADINI DI FRANCIA, il pluripremiato spettacolo di Koreja scritto da Francesco Niccolini per la regia di Enzo Toma. La storia tragi-comica dei Paladini di Carlo Magno, dall’arrivo a corte della bella Angelica al massacro di Roncisvalle. Un racconto senza tempo, reso attuale attraverso il gioco del teatro nel teatro. Rinaldo, Astolfo, Bradamante, Fiordiligi e Orlando: i personaggi, come pupi, ritornano in vita, ognuno diverso dall'altro, raccontando la guerra, l'amore, il destino e la ricerca quotidiana della propria dignità in un viaggio meraviglioso e poetico. Venerdì 18 agosto ATTI DI GUERRA. UN ANGOLO DI BUIO. LA REGOLA DEL BRANCO della Compagnia Guinea Pigs uno spettacolo sulle guerre contemporanee nascoste e invisibili: il social-bullismo, il corpo della donna come territorio di conquista, sono i temi di questi due testi originali. Conclude la rassegna Alibi Teatro che l’8 settembre mette in scena MOMO. LO SFRATTO: la casa di un artista scomparso da tempo e un presente legato alle logiche del profitto, in un gioco di rilanci senza sosta in cui i conti, tra guadagni e perdite rischiano di saltare. Partendo dalla vicenda di Palazzo Comi a Lucugnano, una storia contemporanea e universale.
Ma tante sono le novità dell’edizione 2017che quest’anno affianca al consueto cartellone di prosa destinato al pubblico adulto, una sezione multidisciplinare dedicata a bambini e ragazzi.
Punto al Capo KIDS, una mini rassegna nella rassegna con quattro appuntamenti pensati per i più piccoli e le loro famiglie: il 27 maggio in scena SECONDO PINOCCHIO lo spettacolo della Compagnia Burambo' in cui Pinocchio, un burattino di legno a figura intera, racconta alcune parti della sua storia e ne porta in scena altre, avvalendosi di una controfigura: una marionetta di legno con articolazioni snodabili. Un doppio di Pinocchio con cui parlerà in segreto come davanti allo specchio.
Il 24 giugno sarà la volta di GIARDINI DI PLASTICA, lo storico spettacolo di Koreja in cui luci, suoni e colori accompagnano lo spettatore in mondi magici dove, con la fantasia, gli oggetti di plastica trovano nuova vita e sono extraterrestri, samurai, fate, angeli. L’8 luglio sarà la volta di STORIA D'AMORE E ALBERI di Inti/Thalassia. Lo spettacolo scritto da Francesco Niccolini per Luigi d’Elia è il racconto di nuvole perdute, cieli e montagne. Ma soprattutto, è il racconto di un grande uomo, piccolo giardiniere di Dio, della sua poetica resistenza e della sua ostinata generosità. E’ il racconto dell’uomo che piantava gli alberi. Ultimo appuntamento il 5 agosto con Fabrizio Campo e CON-TATTO in cui il circo, il teatro di strada e la poesia sono gli elementi chiave di uno spettacolo ironico e tagliente, che racchiude in sé l’essenza del gioco in un’alternanza di numeri tecnici e momenti esilaranti. Clave, cappelli, sciabole e sfere, uno spettacolo che viene tutte le volte reinventato grazie all’interazione con gli spettatori.
Altra novità 2017, Punto al Ciak un cineforum realizzato in collaborazione con Edoardo Winspeare, Michela Santoro di Libreria Idrusa e Patrizia Di Paola, che vede in programmazione cinque film tratti dalla grande letteratura per ragazzi, alla scoperta di quella magia chiamata cinema in grado di trasformare le parole in immagini: il 18 giugno IL SIGNORE DEGLI ANELLI, 2 luglio IL G.G.G., 16 luglio ARTHUR E IL POPOLO DEI MINIMEI, 3 settembre HARRY POTTER e 17 settembre FANTASTIC MR. FOX.
Punto al Campus, un laboratorio teatrale quotidiano dal 12 giugno al 14 luglio, in collaborazione con Meditinere e Sac Porta d'Oriente. Immersa nella natura del Parco Costiero Otranto–Leuca la Chiesa dei Diavoli ospiterà il campus teatrale eco-pedagogico diretto da Alibi Teatro che, attraverso la natura, il gioco teatrale e i racconti, intende tutelare l’infanzia come uno spazio magico, da custodire gelosamente per tutta la vita.
UFFICIO STAMPA
Biglietto intero euro 7 – ridotto (under 12) euro 5
Punto al ciak ingresso unico euro 4
Info e Prenotazioni al 329.1271425 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
I posti a sedere saranno assegnati in ordini di prenotazione. Biglietti in vendita dalle 19.00 presso lo spazio di riferimento del singolo evento. In caso di condizioni meteo avverse, gli spettacoli si terranno presso la Sala del Trono di Palazzo Gallone.
PLAY FOR LIFE. Giocare per la vita è una manifestazione/evento organizzata dall’Associazione di Volontariato Lorenzo Risolo – ALR Onlus, con sede a Trepuzzi, per portare sul territorio salentino un forte ed importante messaggio di solidarietà.
MISSION: ALR Onlus è un’associazione che opera sul territorio dal gennaio del 2014 con l’intento di raccogliere fondi per finanziare i diversi progetti attivi a favore dei bambini affetti da malattie tumorali, e ricoverati presso Reparto di Onocoematologia Pediatrica dell’Ospedale “G. Panico” di Tricase. L’evento organizzato punterà, proprio attraverso il coinvolgimento della popolazione dell’intero territorio, a raccogliere i fondi necessari per dare una risposta concreta per la cura della malattia dei bambini.
L’EVENTO: si articolerà in tre momenti, due preparatori promozionali con incontri con scuole e associazioni del territorio, e conferenze stampa con giornalisti delle testate radio-televisive e della carta stampata, amministratori e aziende. E uno conclusivo che si concretizzerà con una partita di calcio solidale con due squadre formate da personaggi televisivi del panorama nazionale e locale. Si esibiranno prima della partita, durante l’intervallo, ed alla fine del match calcistico scuole di danza locali e provinciali e gruppi sportivi.
DATA e LUOGO DELL’EVENTO: sabato 27 maggio 2017 – C/O Stadio Comunale “S. Vito” di TRICASE (LE) – dalle h 19 alle h 23 l’intero ricavato sarà destinato ai progetti portati avanti da ALR Onlus –
Associazione di Volontariato Lorenzo Risolo.
PERSONAGGI COINVOLTI: Due le squadre che scenderanno in campo per giocare la Partita per la Vita. Nazionale Calcio Tv, capitanata dal GABIBBO, con Moreno Morello, Capitan Ventosa, Baz, Gianpaolo “Vespa” Fabrizio, Nando Timoteo, Gimmy Ghione, Fargetta ecc, contro Comici Pugliesi, capitanati da Mauro Pulpito, con Scemifreddi, Party Rock Salento, Tommy Terrafino (Made in Sud), Antonio Stornaiolo (Toti e Tata)
PATROCINIO: Comune di Tricase
PROMOZIONE: Spot pubblicitari radio-televisivi, comunicati stampa, video promozionali, materiale pubblicitario, conferenza stampa, articoli e servizi tv.
di Pino Greco La foto, inviata da un nostro lettore, rispecchia il momento che vive la nostra Città.
E’ lunedì 3 aprile. Era prevista pioggia.
Quello che sembrava il più classico dei temporali, è diventato, in circa 15-20 minuti, un violento acquazzone
che ha trasformato Tricase in una piccola e fragile Venezia del Sud.
Acqua alta quasi ovunque.
Polizia Locale e Vigili del Fuoco sono stati chiamati a fare gli straordinari.
Ritornando alla foto del nostro lettore, come anticipato all’inizio dell’articolo, il violento acquazzone,
rispecchia il momento politico amministrativo tricasino.
Vale a dire: si naviga a vista
Senza vedere una destinazione certa, pronti come siamo spesso ad adattarci ai cambiamenti,
meteo e politici “rimodellando” continuamente la rotta da prendere.
Ci può stare: associare questi “2 temporali”, cercando di destreggiarsi in determinate
“situazioni politico-amministrative tricasine”, senza avere solide basi o validi punti di riferimento.
Aspettando che torni il bel tempo; si vive così, oggi, a Tricase.