di Giuseppe R. Panico
Chissà quando e in quanti vedremo l’approvazione del PUG e la fine del virus. Se il PUG riguarda il futuro assetto cittadino, il virus riguarda la nostra stessa esistenza e la nostra economia.
In questi giorni, ci confortiamo col “tutto andrà bene”, molto meno col fatto che le crisi danno anche nuove opportunità. Non solo per chi lucra sulle altrui sventure con mascherine e medicine, terremoti e ricostruzioni, paure e credulità o con politica di basso rango affamata di consenso.
Lo è soprattutto per una comunità che sappia orientarsi verso un nuovo modello di sviluppo economico.
La “terza guerra mondiale”, o da virus, da un lato ci sta facendo cambiare le nostre abitudini e le priorità delnostro vivere e dall’altro, come tutte le guerre durature, come pare sia anche questa, (Trump ha già richiamato un milione di riservisti e ha preventivato centomila morti negli USA) ci porta arivoluzioni sanitarie e sociali, tecnologiche ed economiche e a ridiscutere gli accordi internazionali.
Può portare anche a guerriglie interne che, se non diventano civili, diventano sociali, per la diffusa povertà e l’accaparramento di beni essenziali.
Ci si è messo anche il forzato “stare in casa” e iltimore dell’altro quale presunto “untore” asintomatico e così il consueto vivere sociale sembra quasi ridotto al solitario campare.
Non bastano certo social, smartphone e TV a dare alla nostra esistenza nuovi valori, ma a base tecnologica e facilmente manipolabili.
Papa Francesco che pregatutto solo e il Presidente Mattarella che non va dal barbiere sono oggi i simboli di un isolamentopersonale, di intere comunità e nazioni che, se durevole, potrebbe portarci a ben gravi conseguenze.
E non ci aiuta certo lo scarso sostegno economico europeo; da paesi più ricchi omeno colpiti dal virus o con un diverso approccio, derivante anche da una diversa cultura etico- religiosa, verso la malattia e la protezione degli anziani (i più colpiti dal virus).
Vedono spesso l’Italia come il Bel Paese disorganizzato, spendaccione e troppo inerte nel risollevarsi dalle sue gravi inefficienze e saldare i vecchi debiti e i nuovi dovuti al virus.
L’ economia è da sempre la locomotiva che traina ogni umana attività ed è ben difficile parlare d’altro se la testa vacilla perché la pancia è vuota. Di guai nel nostro Sud ne avevamo già abbastanza, a cominciare da una politica tanto loquace quanto poi incapace di realizzare programmi e promesse.
Ora con il virus e lapossibile chiusura per sempre, di molte imprese al Nord come al Sud, vi è il forte rischio di battaglie sociali, fomentate da “una guerra civile permanente”, quasi erede della guerra al brigantaggio, fra lo Stato e una Mafia spesso vincente e che già occupa o condiziona la politica di gran parte del nostro Sud .
“Tutto andrà bene”, ma… “tutto andrebbe meglio”, cogliendo leopportunità di questa crisi, anche con un esame critico delle potenzialità cittadine e degli errori commessi. Insieme al pandemico virus sfuggito dal vaso di Pandora, ne è uscita infatti anche la speranza per un futuro migliore e il recupero di una ricchezza meglio distribuita che allontani la fame, l’elemosina e l’indigenza.
Tricase, a differenza di altri comuni, può già basarsi su ben tre solidi poli economici: ospedaliero, scolastico e costiero. Ma per uno slancio efficace verso l’erapost-virus occorrerebbe un più solido e affidabile polo composto da capitale sociale (cittadinanza) e una più adeguata e lungimirante politica che, fra l’altro, reindirizzi il PUG verso il polo costieroincrementandone lo sviluppo residenziale e turistico.
Il parco Otranto-Leuca (etc.) ha già salvato e salvaguardato, anche con l’abbandono e l’incuria dei terreni, fauna e flora, ambiente e paesaggio, politica e poltrone.
Ora è il caso che si salvi e si salvaguardi l’umanità locale, non solo con medici e ospedali, scuole e cultura, ma anche con una vera economia basata sul PUG.
A meno di non voler sopravvivere di carità o spese di Stato insieme ai concittadini che non troveranno più aperte nemmeno le aziende del Nord, ove lavoravano e poi lasciate in fretta e furia. Ma nella consapevolezza che avremo non molto da uno Stato con già troppe cambiali che lasceremo a figli e nipoti, e che, non avendo voluto, in tempi di miglior salute, sottoporsi ad una terapia intensiva di parsimonia ed efficienza, sembra in corsa verso il suo stato… terminale.
Non solo per colpa del Corona Virus lasciato sfuggire dal vaso di Pandora o un tardivo povero nostro PUG sfuggito daPalazzo Gallone.
 

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi domenica 5 aprile, in Puglia, sono stati registrati 1.103 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono risultati positivi 77 casi, così suddivisi:

28 nella Provincia di Bari;

9 nella Provincia Bat;

12 nella Provincia di Brindisi;

18nella Provincia di Foggia;

6 nella Provincia di Lecce;

2 nella Provincia di Taranto;

1 fuori regione

(1 caso non attribuito ieri è stato attribuito oggi alla relativa provincia di appartenenza).

Sono stati registrati oggi 9 decessi: 5 in provincia di Foggia, 3 in provincia di Lecce, 1 in provincia BAT.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 20.080 test.

Sono 113 i pazienti guariti.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 2.317 così divisi:

790 nella Provincia di Bari;

138 nella Provincia di Bat;

246 nella Provincia di Brindisi;

564 nella Provincia di Foggia;

368 nella Provincia di Lecce;

182 nella Provincia di Taranto;

24 attribuiti a residenti fuori regione;

5 per i quali è in corso l'attribuzione della relativa provincia.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

Il bollettino epidemiologico Regione Puglia 5/4/2020 è disponibile a questo link: http://rpu.gl/bollettinoepid20200405

Tricase,5 aprile 2020

di don Donato Bleve

Domenica delle palme: Gesù entra glorioso in Gerusalemme messaggero di pace.

È il giorno del suo “Shalom” a un mondo sempre più incapace di costruire la pace. Cristo entra glorioso in Gerusalemme. Quali sono i “segni” della sua “gloria”? Un asino simbolo di profonda umiltà e mitezza.

Rami di ulivo da sempre simbolo di pace, da quando la colomba del diluvio ritornò con nel becco un ramoscello d’ulivo per indicare che poteva cominciare una vita nuova. Poi ragazzi che circondano Gesù e gli gridano: “Osanna al Figlio Di Davide, Benedetto Colui che viene nel nome del Signore!”.

Ragazzi … sempre presenti nel Vangelo, attratti e accolti da Gesù, mentre gli adulti si opponevano. Scelti da Lui come “segno” per i discepoli: “prese un bambino, lo pose davanti a loro dicendo: se non diventerete come bambini, non entrerete nel regno dei cieli”.

Mi pare che i giorni che viviamo, in casa, messi in silenzio, nella solitudine, nella mancanza e proibizione di contatti, di relazioni… siano un tempo buono per una verifica dentro la vita individuale, familiare e sociale.

Credo che sia un’occasione per liberare la nostra vita da tanti fronzoli e inutili preoccupazioni che a volte rendono cieca l’esistenza, vuoto il cuore…un deserto. Rendono la nostra umanità quasi un prato pieno di erbacce, ci portano a voltare le spalle gli uni contro gli altri creando così un mondo altamente conflittuale, una società resa impraticabile nel vivere e promuovere “umanità”, disvalori che non accomunano ma disperdono.

Questo tempo ci ha costretti a rapporti disumani. L’uomo non è fatto per isolarsi, per chiudersi in casa… per essere privato della propria libertà, ma per la relazione, per la creatività, per “entrare e uscire”, di casa, dagli uffici, dalle scuole, dalle chiese… per fecondare il mondo di “umanità”, quella vera.

Umanità che non accetta di essere violentata da oppressione, mafiosità, disuguaglianze sociali, da leggi non “uguali per tutti”, come è scritto nei tribunali, ma fatte per i furbi, i corrotti, gli sfruttatori degli operai, dei lavoratori e dei poveri, fatte per i “padroni…padrini”.

La domenica delle palme mi fa ricordare mio padre e tutto il mondo dei contadini, delle famiglie semplici come i bambini attorno a Gesù. Gente capace di dare il primato a valori grandi, non commerciabili: Dio anzitutto, come Signore assoluto del creato e della vita dell’uomo; lo dice solennemente la Sacra Scrittura: “Io sono il Signore, non avrai altro dio!”.

I nostri padri, nel giorno delle palme, portavano i rami di ulivo per la benedizione e la processione, per la Messa con la narrazione della Passione e Morte di Gesù. Tornati a casa, nel pomeriggio o il giorno dopo, si recavano in tutte le campagne di famiglia per “piantare” il ramo di ulivo benedetto al centro di ogni terreno pulito, senza erbacce perché la palma doveva emergere nell’orto e dovunque l’uomo impegnava il suo tempo per dissodare e lavorare la terra.

La “palma”, soprattutto quel ramo di ulivo, esprimeva ed esprime anche oggi, se vogliamo non perdere il significato delle cose, il grande valore della Pace, per la quale l’uomo deve usare tutte le risorse della propria intelligenza e del proprio cuore per costruirla o riedificarla quando è in crisi, e difenderla.

Quest’anno non possiamo recarci in chiesa per portare i rami di ulivo, né fare processioni e gridare e cantare “Osanna al Figlio di Davide…”.

Non possiamo seguire, se non sui mezzi di comunicazione, le celebrazioni della settimana più Santa dell’anno liturgico, cuore della nostra fede.

Credo, però, che possiamo “piantare” nel nostro cuore il ramoscello di ulivo, sgombrando il “terreno” da tutto ciò che ostacola la Pace: estirpare ingiustizie, oppressioni di ogni forma, calunnie, maldicenze, rancori, divisioni, e violenze… per accogliere nel cuore tutti, educando anche bambini e ragazzi… su quanto proclama Gesù di Nazareth dal “Monte”, quando dice: “Beati i costruttori di Pace, perché saranno chiamati Figli di Dio”, non “schiavi”ma “Figli”.

Il ramo di ulivo in terreno libero, lavorato e reso fertile, porterà a considerare la terra un “giardino”, come un valore in cui specchiarsi, ritrovare in essa il luogo dove coltivare e far fruttificare il grande bene della “PACE”, che è un valore mai commerciabile e un valore per le più positive relazioni fra gli uomini, fra le nazioni, i continenti e direi… fra la Terra e il Cielo.

Nel giardino del “mio cuore”, il mio orto di vita, di scelte responsabili, di sentimenti, di affetti, di rispetto e di relazioni con gli altri, domenica, 5 aprile, pianterò e coltiverò il “ramoscello del mio ulivo” per diventare “Costruttore di Pace”. Per me, per tutti.

E quindi si apriranno le nostre porte e potremo incontrarci e salutarci e guardarci con occhi nuovi, e cuore nuovo… saremo tanti “rami di ulivo” che cammineranno per le strade e continueranno a dare germogli e frutti di Pace.E sarà sempre “Pasqua di Risurrezione e di Vita nuova”.

Con i migliori Auguri Pasquali di Pace per tutti.

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi sabato 4 aprile, in Puglia, sono stati registrati 1.053 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono risultati positivi 58 casi, così suddivisi:

21 nella Provincia di Bari;

0 nella Provincia Bat;

16 nella Provincia di Brindisi;

19 nella Provincia di Foggia;

3 nella Provincia di Lecce;

2 nella Provincia di Taranto;

3 casi di residenti fuori regione risalenti a ieri sono stati registrati oggi.

Sono stati registrati oggi 9 decessi: 6 in provincia di Bari, 2 in provincia di Brindisi, 1 in provincia di Lecce.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 18.977 test.

Sono 94 i pazienti guariti clinicamente.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 2.240 così divisi:

762 nella Provincia di Bari;

129 nella Provincia di Bat;

234 nella Provincia di Brindisi;

546 nella Provincia di Foggia;

362 nella Provincia di Lecce;

180 nella Provincia di Taranto;

23 attribuiti a residenti fuori regione;

4 per i quali è in corso l'attribuzione della relativa provincia. 

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

Il bollettino epidemiologico Regione Puglia 4/4/2020 è disponibile a questo link: http://rpu.gl/bollettinoepid20200404

L’intervista a don Flavio ha posto l’accento su una questione ripresa da più parti.

Il coronavirus ha messo a rischio la salute, ma anche la tenuta sociale, facendo evidenziare, a chi più di altri sta in prima linea (come può essere un Parroco), gli iceberg di un disagio che ben può allargarsi per numero e per drammaticità.

Alle difficoltà economiche, si aggiungono altre difficoltà, forse più difficile da scorgere. Questa settimana abbiamo posto alcune domande a chi dirige le Scuole degli Istituti Comprensivi di Tricase per capire se, anche tra i ragazzi, possono emergere difficoltà e se anche lì si possono creare forme nuove di povertà. Fuori discussione l’ottima risposta che, nell’emergenza, le Scuole stanno dando e quindi anche le Scuole degli Istituti comprensivi di Tricase.

Notevole l’abnegazione del corpo docente e di tutto il personale, come notevole l’impegno dei ragazzi e delle loro famiglie. Tutto questo è fuori discussione e ben conosciuto. Tuttavia non mancano criticità, come quella che riguarda una certa percentuale, seppure non elevata (fermo restando che anche se fosse un solo caso sarebbe importante), che, per motivi diversi, non ha la strumentazione tecnologica necessaria o adeguata per poter seguire la didattica a distanza.

Se tutti, o quasi tutti, i ragazzi hanno un cellulare, l’uso dello smartphone, ad esempio, non è adeguato per seguire le lezioni. Vi è poi, spesse volte, la difficoltà derivanti dai limiti di Giga a disposizione.

Talvolta si tratta di ragazzi che vivono in famiglie, alcune volte prive di queste tecnologie, ma tal’altra con un numero di terminali video inadeguato a coprire le contemporanee esigenze di più componenti il nucleo familiare, che vede magari la presenza di più studenti o anche di uno o entrambi i genitori impegnati nel lavoro da casa.

Alle difficoltà –come ci hanno detto le Dirigenti Scolastiche- gli insegnanti tentano di sopperire in tutti i modi, financo, previo consenso dei genitori, con messaggi whatsApp oppure con contatti diretti, sempre a mezzo telefono o altro.

A loro il più grande apprezzamento, ma certamente il problema rimane.

Non vogliamo qui affrontare un altro aspetto che è più marcatamente educativo e che riguarda il necessario venir meno di momenti di condivisione e di comunità. Come dettoci dalle Dirigenti, il timore è che i ragazzi, con l’allontanarsi dal gruppo classe e dalla

Scuola, perdano l’orientamento, i loro punti fermi. Per un ragazzo, la socialità, lo stare insieme è fondamentale e se si combattono fenomeni di isolamento è tanto più evidente che lo stare insieme, il condividere spazi e momenti assume un valore educativo importantissimo. E’ bello in tutto questo far sapere che per sopperire a questi bisogni e dare una mano a queste nuove forme di povertà nascono iniziative encomiabili.

Oltre alla messa a disposizione in comodato gratuito di tablet per i ragazzi che ne erano sprovvisti effettuata dalle Scuole, è significativa l’iniziativa di alcuni genitori di Tricase che hanno deciso di comprare dei tablet e di regalarli a ragazzi che ne erano sprovvisti.

Gli stessi genitori hanno anche messo a disposizione contratti per il servizio internet, pagando anticipatamente schede per collegamenti internet.E’ un’altra risposta di solidarietà, di aiuto concreto.

Alla spesa per gli altri o, come è stata denominata, alla spesa/sospesa, si aggiunge il dono fatto da genitori che, in un momento di distanza sociale, si avvicinano agli altri, a chi vive firme nuove ma non meno gravose di povertà.

Un ringraziamento alle Dirigenti Scolastiche degli Istituti Comprensivi di Tricase, prof.ssa Anna Maria Turco e prof.ssa Rina Mariano che –da noi interpellate- non hanno mancato di trovare il tempo per fornirci le notizie e le considerazioni che sopra, seppure sinteticamente, abbiamo rappresentato.

Tricase,4 aprile 2020

Dalla pagina Facebook del sindaco Carlo Chiuri

Cari Concittadini, dai dati diffusi da Asl-Lecce, suddivisi per Comune, a Tricase vengono attribuiti tre casi totali, quindi due in più rispetto a quanto noto nei giorni scorsi. Ribadisco che, stante i tempi di comunicazione dell'esito dei test diagnostici, si tratta ancora di notizie ufficiose, delle quali sono in attesa di conferma tenendomi sempre in contatto con gli organi competenti. A prescindere da ciò, invito tutti ad evitare inutili allarmismi e a correre alla ricerca dell'identità delle persone coinvolte. Di ciò si occupa il SISP (Servizio di Igiene e Sanità Pubblica) della ASL.
IL NOSTRO IMPEGNO, INVECE, DEVE ESSERE QUELLO (SE ANCORA NON LO ABBIAMO CAPITO) DI #RESTAREACASA!

Ovviamente vi terrò aggiornati

Coronavirus nell'aria? La precisazione dell'Istituto Superiore di Sanità: «Ipotesi da escludere»

Sullo studio che ammetterebbe la possibilità che il coronavirus si diffonda nell'aria, è intervenuto Gianni Rezza, direttore del Dipartimento di malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità. Durante la conferenza stampa organizzata nella sede dell'Iss e trasmessa in streaming ha risposto a una domanda sulla possibilità che l'Oms riveda le indicazioni per l'uso delle mascherine da parte della popolazione. 

La gente ha paura che andando per strada o stando sul balcone ci possa essere una trasmissione del virus. Al di fuori degli ambienti chiusi possiamo escludere questa ipotesi», ha detto.
Rezza ha sottolineato che «abbiamo dei segnali cautamente positivi, l'infezione sta diminuendo nelle aree più colpite e la curva dei casi sta appiattendosi o forse probabilmente questo è il preludio a una iniziale e graduale diminuzione del numero di nuovi casi. Ma dobbiamo essere cauti, questo virus non ci mette niente a riprendere la sua circolazione anche molto attiva».

Quanto al Sud, «siamo moderatamente ottimisti e moderatamente contenti che sia stato in parte risparmiato, ma questo è avvenuto non perché c'è una resistenza genetica all'infezione né perché la temperatura è più alta, ma semplicemente perché l'intervento di distanziamento sociale adottato su scala nazionale ha fatto sì che, laddove il numero di infezione fosse relativamente basso, continuasse ad essere basso. Sia ben chiaro che, se noi avessimo mollato, a questo punto avremmo tante Codogno».

«In questo momento non abbiamo evidenze per dire che il virus circola nell'aria». Così Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di sanità in conferenza stampa. «I dati che abbiamo a livello epidemiologico internazionale - precisa Brusaferro - ci dicono che le principali vie di trasmissione del virus largamente responsabili della sua trasmissione sono quelle per 'droplet' (goccioline) e quelle per contatto. Il contagio per via aerogena era stato ipotizzato e dimostrato in alcuni contesti particolari e in presenza di alcune procedure soprattutto in ambito sanitario. Dai dati della letteratura scientifica finora sappiamo dunque che queste due sono le principali modalità di trasmissione, poi valuteremo man mano che arriveranno nuovi dati».

 

Tricase,4 aprile 2020

Dal 4 aprile si potrà fare domanda per accedere all’agevolazione per l’acquisto di beni di prima necessità destinati alle famiglie che si trovano in grave difficoltà a causa degli effetti derivanti dall’emergenza epidemiologica da virus – covid 19

Come presentare la domanda

La richiesta di accesso al beneficio deve essere redatta esclusivamente secondo la modulistica reperibile sul sito istituzionale del comune di Tricase e si può presentare a partire dal 4 aprile.La richiesta deve essere compilata dettagliatamente in ogni sua parte, debitamente sottoscritta, corredata dalla copia del documento di identità del dichiarante in corso di validità, ed inoltrata tramite il servizio Whatsapp al numero 3669382479, attivato a tal fine dal Comune di Tricase o tramite email al seguente indirizzo di posta elettronica: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Il Modulo per i Buoni Spesa

Per chi non avesse alcuna possibilità di scaricare online i moduli per la richiesta dei Buoni Spesa, può farne richiesta ai seguenti numeri: 3392048853 – 3347473514 – 3924511787, dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18; dei volontari provvederanno a consegnarli a domicilio.

Per consentire l’invio della domanda per conto di terzi, non sarà necessario che il numero whatsapp corrisponda al nominativo del richiedente, purché nella domanda sia indicato un numero di cellulare cui effettuare una chiamata.L’Ufficio provvederà alla gestione delle domande pervenute ed alla relativa istruttoria sulla base di quanto auto dichiarato nella stessa domanda.Il Cittadino verrà informato telefonicamente dell’esito della richiesta con le indicazione di tempi e modi per la consegna del Buono Spesa.L’elenco dei beneficiari sarà approvato ogni tre giorni.L’istanza dovrà essere presentata da un solo componente del nucleo familiare. Le domande saranno esaminate a scorrimento, seguendo l’ordine di arrivo, fino ad esaurimento delle spettanze o delle risorse comunque disponibili.L’amministrazione si riserva la facoltà di disporre controlli su quanto dichiarato nelle autocertificazioni.In caso di falsa dichiarazione si procederà alla denuncia alle Autorità preposte e al recupero del beneficio indebitamente percepito.

I beneficiari

Possono beneficiare dei buoni spesa per l’acquisto di prodotti alimentari e di prima necessità i nuclei familiari residenti nel Comune di Tricase che si trovino attualmentein stato di disagio socio-economico determinato dall’emergenza epidemiologica da virus Covid-19, temporaneamente impossibilitati a soddisfare le esigenze primarie di vita, in seguito alle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria in corso.

I requisti necessari

I requisiti di accesso per l’ottenimento dei buoni spesa sono i seguenti:

essere residente in Tricase;

non aver altro membro del proprio nucleo familiare che ha presentato medesima istanza;

obbligare ognuno dei membri del nucleo familiare a non presentare alcuna ulteriore istanza al Comune di Tricase;

I punti vendita che accettano i buoni spesa

EUROSPIN, Via Imp. Claudio – Ang. Imp. Adriano, Tricase;

CONAD, Via Leone XIII, Tricase;

BIO & SENZA DI GRECO ANGELICA, Corso Roma n. 103, Tricase;

AZIENDA AGRICOLA AGOSTINELLO ANGELO, vendita di carni rosse e bianche, Corso Ottavio Augusto, Tricase;

FRESH FRUIT, vendita di frutta e verdura, Via C. Cattaneo, Tricase;

COOP MASTER, Via Pertini n. 1, Tricase;

ALTER, Via Aldo Moro n. 5, Tricase;

PESCHERIA DA DANIELE, Via Sant’Agostino n. 34, Tricase;

MACELLERIA DA ANDREA, Via Diocleziano snc, Tricase;

SHOP SERVICES SOC COOP, prodotti surgelati, Via Aldo Moro snc, Tricase;

CASEIFICIO TRILAT DI LATTALIS SRL, Via Galvani n. 13, Tricase;

SOCIETÀ MUTUA COOPERATIVA LUCUGNANO, Via F. Carrara, Tricase;

ALIMENTARI RUSSO DI Russo William, Via Vittorio Emanuele Orlando n. 21, Depressa;

L’OASI DELLA QUALITÀ DI Ciardo Matteo, Via Fiume n. 17, Depressa;

MACELLERIA CIARDO DI Ciardo Manuel, Via SS Medici n. 26, Depressa;

BUONGUSTAI SNC, Via Brenta n. 26, Depressa;

BABY PLANET DI Morelli Michelangelo (BRAND BIMBOSTORE), Via Galvani n. 68, Tricase;

FRUIT Store F.lli Nesca, Via F. Allatini n. 61, Tricase;

SUPERDAY – FDL SRL, Viale Stazione n. 36, Tricase.

 

 

 

Sono state consegnate piu’ di duecento mascherine alla Pediatria dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce diretta dal primario facente funzioni dott. Pasquale Paladini. A fare la donazione è stata l’Associazione Sunrise Onlus di Borgagne guidata da Maria De Giovanni.”

Un lavoro di squadra - commenta – le mascherine sono state realizzate dai volontari di Martano guidati da Lavinia De Nicola, doppio tessuto tnt, lo stesso che si usa per camici chirurgici sterili, con filtro all’interno che può essere cambiato all’occorrenza e le mascherine lavate e riutilizzate.

Come Associazione oltre al lavoro quotidiano nel sostegno delle persone con sclerosi multipla, abbiamo avuto una richiesta d’aiuto alla quale tutti insieme abbiamo risposto in maniera celere.

Tutto il materiale è stato consegnato nella massima sicurezza al primario della pediatria dell’ospedale Vito Fazzi, non è mancato un messaggio di coraggio e speranza scritto sui pacchi consegnati, rivolto al personale medico e ai bambini tutti.

Contestualmente sono stati anche donati diversi flaconi di igienizzante realizzati dalla azienda martanese Natural is Better di Domenico Scordari, una goccia nell’oceano conclude Maria De Giovanni, per aiutare ad aiutare a fronteggiare questa emergenza .

“Insomma in prima fila non solo al fianco delle persone con sclerosi multipla, ma al fianco di chi le chiede aiuto, nei suoi impegni quotidiani non mancano i bisogni dei medici, per i quali si sta attivando affinché abbiano l’attrezzatura per lavorare in sicurezza.

Adesso il dovere è quello di supportare i medici di guardia medica che potrebbero affiancare i medici di medicina generale nel supporto dei malati di Covid-19.

Per loro sta cercando di organizzare materiale con cui poter agire nell’emergenza del Covid-19 nella massima sicurezza. Sul suo profilo Facebook proprio un Medico le scrive un messaggio emozionante.”;

Lei è un’eclettica, è una generosa, è una che non si arrende, lei è una Donna con la D maiuscola. Niente e nessuno la ferma nella sua missione: “aiutare gli altri”!!

E se il coronavirus pensava di poterla ostacolare, niente affatto! È proprio in questo momento che il suo impegno e la sua determinazione aiuterà tutti noi, sì, perché è di questo che si tratta: farà di tutto per aiutare me e i miei colleghi medici a svolgere adeguata prevenzione e monitoraggio del territorio.

Cosa accadrà nei prossimi giorni ve lo comunicherò, nel mentre ringrazio di cuore te Maria bene prezioso. Aiutando noi, aiuterà tutti voi”.

La dottoressa in questione presta servizio di guardia medica e attraverso il supporto di chi come Maria può farsi portavoce vuole mandare un messaggio chiaro – prepariamoci all’emergenza – noi siamo pronti ad affiancare i medici di base per aiutarli anche nella gestione di pazienti affetti da Covid-19 in quarantena domiciliare.

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi venerdì 3 aprile, in Puglia, sono stati registrati 1.270 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono risultati positivi 105 casi, così suddivisi:

41 nella Provincia di Bari;

3 nella Provincia Bat;

10 nella Provincia di Brindisi;

25 nella Provincia di Foggia;

6 nella Provincia di Lecce;

15 nella Provincia di Taranto;

6 fuori regione

(1 caso non attribuito ieri è stato attribuito oggi alla relativa provincia di appartenenza).

Sono stati registrati oggi 20 decessi: 11 in provincia di Lecce, 6 in provincia di Foggia, 2 in provincia di Brindisi, 1 in provincia Bat.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 17.924 test.

Sono 65 i pazienti guariti.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 2.182 così divisi:

741 nella Provincia di Bari;

129 nella Provincia di Bat;

218 nella Provincia di Brindisi;

527 nella Provincia di Foggia;

359 nella Provincia di Lecce;

178 nella Provincia di Taranto;

26 attribuiti a residenti fuori regione;

4 per i quali è in corso l'attribuzione della relativa provincia.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

Il bollettino epidemiologico Regione Puglia 3/4/2020 è disponibile a questo link: http://rpu.gl/BollettinoEpid2020040

Tricase,3 aprile 2020

PARTITO DEMOCRATICO – Circolo di Tricase

Emergenza covid-19, il PD di Tricase alle autorità:

“Chiediamo certezza delle misure, non si diano false speranze ai cittadini

«Abbiamo aderito al progetto dell’associazione Uniti per la Vita e Tricase sarà il primo Comune del Salento (in Puglia lo fa per ora solo Bari) a mettere a disposizione,gratuitamente, il test precoce».

Con queste parole il sindaco Chiuri ha informato la cittadinanza di aver contattato il dott. Mauro Minelli per mettere a disposizione di forze dell’Ordine, medici di Famiglia, operatori ecologici, dipendenti dei supermercati ed attività commerciali aperte al pubblico i c.d. “test precoci”.

La comunicazione, avvenuta con un post sui social, è stata ripresa dagli organi di stampa, raggiungendo tutti i cittadini di Tricase e non solo.

Da quel momento, tante sono state le chiamate per chiedere informazioni circa tempi e modalità per accedere al “test precoce”, presentato dal Sindaco come “l’opportunità di mettere in sicurezza quei lavoratori del mio Comune che operano nei settori di pubblica utilità”.

Richieste legittime, cui però non siamo in grado di dare risposta.

Questo perché non vi è uniformità di informazione e comunicazione circa l’attendibilità dei risultati del test precoce per la diagnosi da infezione da Sars-CoV-2.

Già in data 16 marzo 2020,infatti, la responsabile del laboratorio di epidemiologia molecolare e sanità pubblica del Policlinico di Bari (il centro di riferimento per la rete di analisi per il coronavirus), Maria Chironna, affermava che «la ricerca indiretta o sierologica (ancora in fase di validazione scientifica) consentirebbe di effettuare la diagnosi solo più tardivamente. Pertanto i test sierologici “rapidi” non sono assolutamente validati per la diagnosi da infezione da Sars-CoV-2 e possono essere utilizzati unicamente ai fini di ricerca».

Ribadendo poi la centralità del tampone, aggiungeva l’invito ad «attenersi a quanto stabilito dal ministero della Salute e dall’Iss per quanto riguarda l’accertamento diagnostico per COVID-19 che deve essere fatto solo dai laboratori della rete regionale».

In data 20 marzo 2020, poi, il Comitato tecnico scientifico di Federfarma (Federazione nazionale dei titolari di farmacia italiani) affermava che «l’approccio diagnostico standard rimane quello basato sulla ricerca dell’RNA nel tampone rino-faringeo» e che «si conferma che non esiste alcun test basato sull’dentificazione di anticorpi (sia di tipo IgM che IgG) diretti verso SARS-CoV-2 validato per la diagnosi rapida di contagio virale o di COVID-19».

Alla luce di quanto riportato, dunque, il Circolo del Partito Democratico chiede al Sindaco di Tricase Carlo Chiuri e alle autorità competenti informazioni certificate circa l’utilizzo dei c.d. “test precoci”.

In un periodo d’emergenza come quello che stiamo vivendo, è fondamentale che la scienza e la politica collaborino al fine di dare informazioni e indicazioni certe ai cittadini, non provocando in questi ultimi false speranze.

In attesa di precisazioni doverose da parte degli organi preposti e da parte del Sindaco Chiuri che per primo ha informato i cittadini di tutto questo, l’unico invito che sentiamo di fare alla cittadinanza è quello di restare in casa e di attenersi alle indicazioni ufficiali.

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