POLITRIC Politica Tricasina
Non può non essere positivo che la Città venga convocata per discutere del suo sviluppo e specificatamente del Piano Urbanistico Generale.
Nessuna programmazione può essere valida se non è condivisa, specialmente quando l’interesse pubblico si incrocia con gli interessi privati.
Già la precedente Amministrazione non aveva mancato di organizzare momenti di confronto con i Progettisti del PUG, affrontando in più sedute temi specifici dello sviluppo del territorio. L’augurio e la speranza è che gli incontri del 29 e 30 vedano una buona e disinteressata partecipazione.
Disinteressata nel senso che non prevalgano spinte corporative o addirittura questioni di singoli e che la rivendicazione di paternità delle iniziative non porti a distrarre dall’oggetto degli incontri o a speculazioni politiche che rischierebbero di deviare dal percorso intrapreso, con il pericolo di creare momenti non di confronto ma di scontro.
In questo senso un ruolo fondamentale devono interpretarlo il Sindaco e la Giunta, chiamati ad essere guida autorevole in quanto legittimati dal consenso ottenuto;
ogni abdicazione a compiti e funzioni metterebbe in luce una debolezza politica dell’Esecutivo e farebbe passare il messaggio (pericoloso per la Maggioranza) che le questioni si risolvono per iniziativa dei singoli consiglieri, anche se non di maggioranza, a fronte della incapacità di chi è stato scelto dagli elettori per governare la Città.
L’attivismo dei singoli consiglieri –si badi bene- è pienamente legittimo e risponde alle logiche politiche, ma ciò non esime dal dare un giudizio politico: una maggioranza, se è tale, deve essere il traino delle scelte amministrative; se a dettare obiettivi e tempi diventa un consigliere comunale, il problema non è certo del consigliere ma di chi, Sindaco in testa, dovrebbe avere il timone della barca per evitare che si volgano in contemporanea e nello stesso luogo due incontri pubblici (per averne la prova andare a pag. 6). A.D.
ZONA CAPPUCCINI ? ZONA A RISCHIO ILLIMITATO !
Due donne sono già cadute ed hanno ricevuto l’assistenza sanitaria.
Un piazzale “vietato” ai diversamente abili.
Una strada che già una persona sana non può camminare per mille dislivelli e buche.
In più,da quanto appreso dagli esercenti commerciali della zona, già in passato altre persone sono state vittima di cadute a causa della cattiva manutenzione del piazzale.
Una zona franca, o meglio un piccolo fazzoletto di terra dove le auto possono essere lasciate a caso, circondate da buche con crateri profondi quanto un piede.
Un piccolo spazio che contiene più o meno una ventina di parcheggi liberi dove ognuno può fare un po’ quello che vuole.
Non siamo in campagna, ma in pieno centro a Tricase.
Parliamo del piazzale antistante la chiesa e il convento dei Cappuccini.
Siamo nella centralissima piazza Cappuccini.
In uno dei centri dove ruota la vita commerciale, politica e “di animazione” della Città.
E’ il caso di passare almeno un manto di asfalto e non le solite toppe?
“INSIEME SI PUO’ ” – Grande successo per la serata di beneficenza organizzata dall’Inner Wheel Club Tricase - Santa Maria di Leuca a favore del Dipartimento Oncologico “Cardinale Panico” di Tricase Si è tenuta il 17 novembre 2019 nella bellissima cornice del Messapia Hotel Resort di Santa Maria di Leuca una emozionante serata di beneficenza organizzata dal Inner Wheel Club di Tricase – Santa Maria di Leuca.
“Insieme si può” questo il titolo della serata che ha avuto come obiettivo l’acquisto di un casco refrigerante da donare al Dipartimento Oncologico “Cardinale Panico” di Tricase.
Un impegno molto importante quello preso dalle innerine di Tricase guidate dalla Presidente del club Tina De Francesco; un impegno all’insegna dello slogan internazionale 2019/2020 ; Together we can” che le porterà a realizzare la mission di questo anno sociale e che le vedrà “donne in azione” per l’acquisto di un casco refrigerante che riduce l’alopecia causata dalle cure chemioterapiche. Secondo recenti studi il 75% delle donne sottoposte a chemioterapia ha potuto beneficiare degli effetti del raffreddamento del cuoio capelluto.
Il casco refrigerante che sarà acquistato grazie al sostegno di tantissimi cittadini sarà poi donato al reparto Oncologico del nosocomio di Tricase.
Prestigioso parterre per l’occasione con importanti ospiti. Hanno, infatti, presieduto l’evento le più alte cariche innerine e rotariane: la Presidente del Consiglio Nazionale Lina De Gioia Carabellese Cormio, la Governatrice del Distretto 210 carf Caterina Bove Narullo, la Editor nazionale Amalia Sales Vella, la Segretaria distrettuale Elena Sanpaolo Antonacci, Carmelina Cafiero Casamassima, Membro del Comitato Permanente al servizio internazionale del Distretto 210 e l’Assistente del Governatore del Distretto Rotare 2120 Puglia e Basilicata Maria Rosaria Filograna. Presenti anche le autorità civili e religiose, tra cui il Sindaco di Tricase Carlo Chiuri.
Tra gli ospiti speciali, la Direttrice Generale della Pia fondazione di Culto e Religione “Card. Panico” Suor Margherita Bramato ed il Primario del Dipartimento di Oncologia Dott. Emiliano Tamburini e i tanti ospiti che con entusiasmo hanno fatto proprio il progetto, sostenendo con affettuosa partecipazione l’invito dell’Inner Wheel Cleb di Tricase.
La cena ha preso il via con il saluto della presidente Tina De Francesco e delle rappresentanti innerine che, commosse dalla numerosissima presenza di tanti ospiti definiti “straordinari e sorridenti” hanno constatato come l’opera del Club sia ben inserita nel territorio in quanto capace di intercettarne le richieste.
Riflessione arricchita dalla Governatrice che sottolinea la sua gioia di essere ritornata a Tricase a distanza di una settimana dal precedente impegno istituzionale, unitamente alla Segretaria Distrettuale.
Anche Suor Margherita, Direttrice Generale della Pia Fondazione “Card. Panico” di Tricase ha sottolineato, commossa, come il motto “insieme si può” riprenda la frase “fatelo, se potete” pronunciata dal Cardinale nel momento della consegna della gestione dell’ospedale all’Ordine delle Suore Marcelline.
Donne che affrontano problemi di grande entità, proprio come l’acquisto di un casco refrigerante, afferma il Dott. Tamburrini: “Un casco non è una macchina che salva la vita e la sofferenza oncologica non è solo fisica. La sofferenza è anche emotiva, emozionale, sociale.
E’ una sofferenza trasversale in cui tante piccole grandi cose possono fare la differenza e impattano tantissimo sulla serenità del percorso, consentendo di mantenere anche solo un flebile sorriso”.
L’esperienza di Giulia Chiuri, infermiera specializzata, racconta la sua esperienza in riferimento all’estetica oncologica che promuove, attraverso diverse strategie, una immagine di se stesse confortante, restituendo sicurezza, amore e di come, prendersi cura di qualcuno, renda soddisfatti “restituendo a quel qualcuno quel sorriso in un momento difficile della vita, proprio nel momento in cui sembra davvero impossibile”.
Grande soddisfazione, quindi, per la Presidente Tina De Francesco e le socie tutte non solo per il sold out raggiunto, ma anche per l’ingresso nel Club di Angela ed Anna, nuove socie accolte nel consolidato gruppo innerino che hanno fatto proprie le finalità di amicizia, servizio e comprensione internazionale che muovono l’Inner.
Il progetto “Insieme si può” vuole essere di supporto alle donne che affrontano i lunghi percorsi chemioterapici, ma necessita di tanto sostegno.
Contattateci, quindi, effettuando un bonifico sul c/c bancario
IT 71U0200880111000105288563 intestato a I
INNER WHEEL CLUB TRICASE – SANTA MARIA DI LEUCA.
Grazie di cuore a tutti voi che ci sostenete!
RIGENERAZIONE DEL PAESAGGIO RURALE,
SVILUPPO DEL CAPO DI LEUCA E STRATEGIA AREA INTERNA
TECNICI ED ESPERTI A CONFRONTO A TRICASE IL 30 NOVEMBRE
Il GAL Capo di Leuca scarl comunica che Sabato 30 novembre prossimo alle ore 10.00 a Tricase, in Piazza Pisanelli presso la Sala del Trono di Palazzo Gallone, si svolgerà il Convegno “Rigenerazione del paesaggio rurale, Sviluppo del Capo di Leuca e Strategia Area Interna”.
La partecipazione al convegno riconosce n. 3 crediti formativi CFP agli iscritti all’Ordine degli Architetti PPC e all’Ordine degli Agronomi di Lecce.
L’iniziativa ha ottenuto il Patrocinio del Comune di Tricase, dell’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della provincia di Lecce e dell’Ordine degli Architetti PPC della provincia di Lecce.
Il programma dell’incontro pubblico, moderato dal Dott. Giosuè OLLA ATZENI, Direttore GAL Capo di Leuca prevede i Saluti istituzionali del Rag. Rinaldo RIZZO, Presidente GAL Capo di Leuca e dell’Avv. Carlo CHIURI, Sindaco di Tricase.
Si proseguirà con gli interventi della Prof.ssa Anna TRONO, Università del Salento che relazionerà su: “Paesaggio rurale come progetto”, del Prof. Rossano PAZZAGLI, Università del Molise - Centro di Ricerca per le Aree Interne e gli Appennini che interverrà su “Paesaggio e patrimonio territoriale nell'Italia rurale”, della Prof.ssa Gabriella BONINI, Responsabile scientifico Biblioteca Archivio Emilio Sereni (Istituto A. Cervi) che relazionerà su: “La Scuola di Paesaggio e l'eredità culturale di Emilio Sereni”, dell’ Arch. Rocco DE MATTEIS, Presidente Ordine Architetti PPC della provincia di Lecce che interverrà in merito a: “Rigenerazione di paesaggi: segni di riconoscibilità dei territori", del Dott. Rosario CENTONZE, Presidente Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Provincia di Lecce che relazionerà su “Quale agricoltura per il futuro”; dell’Ing. Ippazio Antonio MORCIANO, Consigliere Provincia di Lecce con Delega ai Lavori pubblici ed Appalti – Delegato Coordinamento Area Interna Sud Salento che interverrà su “L’Agricoltura nella Strategia Area Interna Sud Salento: prospettive ed opportunità”; di Giulio SPARASCIO, Vicepresidente GAL Capo di Leuca e Presidente Nazionale “Turismo Verde” che relazionerà su “Il ruolo del GAL nello sviluppo locale del comprensorio Capo di Leuca”.
Le conclusioni del convegno saranno dell’On. Ernesto ABATERUSSO, Consigliere della Regione Puglia e Vicepresidente Commissione Agricoltura della Regione Puglia, Primo firmatario della proposta di legge regionale “Disposizioni per il recupero produttivo e paesaggistico delle piccole proprietà fondiarie nelle aree colpite da Xylella e promozione delle Associazioni fondiarie”.
L’incontro pubblico ha come obiettivo di programmare un nuovo paesaggio rurale quale luogo di collegamento di valori economici, culturali, ambientali ed estetici, definendo misure dedicate alla sua tutela, salvaguardia e valorizzazione del territorio.
Anche nella nuova PAC 2021-2027, la tematica del paesaggio rurale acquisirà sempre maggiore considerazione, quale elemento di connotazione a valenza territoriale, che determinerà anche una valorizzazione aggiuntiva anche delle produzioni locali, non riproducibile dalla concorrenza internazionale.
POLITRIC Politica Tricasina
Un parco inclusivo per i bambini di Depressa e di Lucugnano.
La Giunta comunale ha conferito incarico all’Ufficio tecnico di avviare un progetto che realizzi, almeno in parte, un progetto più ampio (se la Regione potrà finanziarlo).
E’ una bella notizia per le due Frazioni, stante il calo demografico.
A Depressa non vi sono più né asili, né scuole.
L’iniziativa del Comune punta a creare situazioni di inclusione, nella speranza che nelle Frazioni i bambini continuino a nascere ed a crescere.
A Depressa, per esempio, da qualche anno, proprio per creare un clima di inclusione e di accoglienza, ogni nascita di un bambino viene festeggiata dal suono delle campane: una ninna nanna augurale.
Il bello è che le campane suonano anche quando il bambino nasce
lontano da Depressa ma è figlio di depressani.
Quel bambino però non tornerà mai e lo scampanìo gioioso si vela di tristezza.
Ed allora ben vengano i progetti di inclusione anche attraverso la costruzione di parchi (a Depressa in via Erriquez e a Lucugnano in via Giorgione) ma il rischio è che nel frattempo i bambini non ci siano più.
E’ sempre di questi giorni un’altra delibera della Giunta Comunale: uno sportello Informagiovani per conoscere occasioni di lavoro, una sorta di centro per l’impiego comunale. Ma quali occasioni di lavoro vi sono qui?
Al di là dei parchi inclusivi e al di là dello sportello Informagiovani, appare non più procrastinabile una riflessione sulle linee di sviluppo del territorio. Superata la crisi amministrativa, è quanto mai
necessario dibattere di questo. Sempre in questi giorni la Regione ha finanziato il progetto Aree interne che interessa anche il nostro Comune: punti forti sono gli interventi sulla mobilità e infrastrutture per un futuro migliore.
L’augurio è che la campana suoni a festa non solo per i neonati, ma, soprattutto, per i giovani. A.D.
Riflessioni sul pensare e sull’agire, IV edizione
Rassegna Itinerante
Ciclo di incontri sul tema
UOMO-NATURA: QUALE RAPPORTO?
Organizzato da:
UNIVERSITA’ DEL SALENTO LICEO STATALE “G. Comi” TRICASE
Corso di Laurea in Filosofia Dipartimento di Filosofia e Scienze Umane
Ferdinando Boero
Sostenibilità
Lunedì 25 Novembre, ore 15(in origine previsto per il 18 novembre)
Liceo Comi- Tricase, Auditorium Donato Valli
Darwin ci ha messo nella natura. Prima ci pensavamo al di sopra di essa.
Ho affrontato in alcuni libri quattro temi generali (bellezza, religione, economia, altri animali) da un punto di vista darwiniano, considerando l’uomo come un prodotto della natura.
Non è un caso che Moratti abbia tolto l’evoluzione dai programmi della scuola dell’obbligo. Non siamo culturalmente preparati e i ragazzi che protestano contro il cambiamento climatico hanno intuito che c’è qualcosa che non va, ma non hanno ricevuto dalla scuola gli strumenti conoscitivi per approfondire la lezione.
Le scienze della natura non trovano spazio.
E poi C’è il problema del riduzionismo. La conoscenza viene fatta a pezzetti (riducendo la complessità) e non si fa mai la sintesi.
Il riduzionismo scientifico è importantissimo, a patto che serva per arrivare a una visione complessiva, olistica. Questo non viene fatto.
Ci sono le barriere tra le discipline.
E ci sono barriere anche all’interno delle stesse discipline. I biologi molecolari faticano a comprendere quel che dicono gli ecologi, e viceversa.
Questa conoscenza spezzettata rappresenta un problema filosofico.
Ma non possono essere i filosofi a risolverlo. Perché mancano di conoscenze di base.
La stragrande maggioranza degli scienziati fa analisi senza fare la sintesi, e i filosofi fanno la sintesi senza aver fatto l’analisi.
Risultato: un rapporto con il resto della natura che porta alle catastrofi a cui stiamo assistendo.
Il prossimo numero de IL VOLANTINO ( N.34)
Sarà distribuito nel corso della serata del Premio Giornalistico
VENERDI’ 22 NOVEMBRE A PALAZZO GALLONE
IL PREMIO 10^ EDIZIONE
La consegna di un premio è un gesto, un atto, un’azione; come ogni gesto vale più di tante parole e racchiude un profondo significato, immediatamente percepibile.
E’quello che c’è dietro il Premio che quest’anno conferiremo ad Antonio Padellaro.
Il Premio è giunto alla sua 10^ edizione ed ha un significato innanzitutto per chi lo organizza.
Da sempre il Premio Il Volantino è organizzato, in definitiva, dalla comunità di Lettori e dai tanti amici che danno un contributo, anche economico (partecipando alla cena), così attuando un’idea di fondo: non chiedere e non ricevere contributi pubblici.
E’ uno dei punti fermi anche del Giornale che esce settimanalmente reggendosi sui soli sponsor.
E’ una scelta anche del Fatto Quotidiano, giornale fondato e diretto da Padellaro che “non riceve alcun finanziamento pubblico”.
Il Premio è un’occasione di apertura della città di Tricase: rifuggire dalla chiusura localistica e talvolta narcisistica è una condizione di ogni iniziativa culturale.
Anche Padellaro ha sempre spinto le sue riflessioni in una chiave interpretativa di apertura senza nulla omettere pur di giungere alla verità.
Il Premio è un momento di intreccio di questioni locali a questioni nazionale ed internazionali.
Un giornale locale diventa localistico se pensa di offrire un servizio di comunicazione non ponendo in relazione quanto accade nel suo micro cosmo con tutto ciò che accade nel mondo.
Il Premio è un’occasione di incontro: tra un pubblico che, nel corso delle Edizioni, è cresciuto acquisendo una dimensione provinciale e personaggi prestigiosi che hanno l’occasione per far conoscere non solo le loro idee ma anche se stessi
di Pino Greco
NESSUNA PIETA’
Con l’auto nella Ztl per il funerale: multati.
ZTL. Il varco “incriminato”. Siamo in via Tempio
( in pieno centro storico a Tricase, angolo Piazza del Popolo)
A Tricase il Codice della Strada non risparmia neppure i morti.
E’ quello che è accaduto ad alcuni residenti: vanno al funerale del familiare, ma ricevono più multe per aver violato l’area pedonale.
Oltre al dolore per la scomparsa del proprio caro, arriva l’amara sorpresa: quattro verbali per essere entrati nell’area pedonale, dove si celebrava il funerale.
Ovvero: sono stati multati per aver accompagnato con un piccolo corteo di auto la salma del caro estinto in chiesa.
Circa 300 euro di multa perché i veicoli non erano ricompresi tra quelli autorizzati.
E’ successo a Tricase in via Tempio alle spalle della centralissima piazza Pisanelli, sede anche del Municipio.
Dopo lo sconforto di tutti i parenti, per la scomparsa di un familiare, qualche mese dopo sono giunti i verbali di contestazione di euro 58,10 oltre ad euro 13,00 a titolo di spese di procedimento; e così, euro 71,10 moltiplicato per quattro (le auto che hanno seguito il feretro), dà un totale, da versare nelle casse Comunali, pari a 284,40 euro.
Gli sfortunati contravventori hanno riconosciuto la colpa ed hanno pagato per la violazione commessa ma non hanno mancato di manifestare il loro disappunto.
Il “Regolamento”comunale va rispettato ma forse cambiato,con la introduzione magari di una deroga per chi partecipa al funerale.
Quel che è certo è che la pietà verso i defunti –come sostengono i diretti interessati- è sempre stata un segno dei legami in una comunità cristiana, utile anche a migliorare i rapporti tra i vivi, ma che nel Centro Storico di Tricase deve fare i conti conil Codice della Strada.
di Giuseppe R.Panico
L’agire della politica si presta da sempre a mutazioni e varianti.
Tuttavia, la coerenza verso programmi di sviluppo ed orientamenti culturali, considerata in altri campi una virtù, sembra aver oggi perso, anche per una carente formazione civica ed esacerbato opportunismo, ogni valore e credibilità.
Ne deriva sovente la inaffidabilità delle istituzioni e delle persone elette, con conseguente ulteriore allontanamento dei cittadini dalle urne e dal comune interesse. Cambiare casacca, per adattarsi a nuovi accordi ed alleanze, costituisce così non un atto politico sostenuto dai propri elettori, ma quasi un loro tradimento per procurarsi una seggiola, una poltrona o un posto al sole.
A nobilitarlo, non basta certo un profluvio di parole in politichese, a meno che non si voti, come sovente avviene, “per tifo” o “di pancia” o per “voto di scambio” o turandosi il naso sul meno peggio dei candidati (come suggeriva il grande Montanelli), e non per fiducia o credibilità in chi poniamo in mano i nostri soldi e il nostro futuro. Di salti e saltimbanchi sul carro dei vincitori di turno la nostra storia ne è piena, fino a sprezzanti commenti stranieri nelle ultime guerre.
Verso un paese che: “si sa con chi entra in guerra ma non si sa con chi la finisce”.
Tale modo di agire in politica (e non solo) continua ora a porci fra i paesi più inaffidabili d’Europa ed è una delle maggiori cause del nostro sottosviluppo nazionale e locale e fuga di tanti investimenti anche stranieri.
D’altro canto, senza una più adeguata mentalità, certi valori non si comprano al mercato, come frutta e verdura, per meglio nutrire la propria coscienza e riversarla, col voto, su quella dei nostri politici, così restii al cambiamento.
A volte capita che questi siano eletti con una “maggioranza bulgara”, derivante non dal giusto merito ma da ben altri discutibili fattori. E’ dunque ben raro che ne scaturisca un… “Lorenzo Il Magnifico” che, con vasta cultura ed oculata gestione del potere, sia in grado di rinnovare o far rinascere una comunità.
E’ più facile che ne derivi arroganza ed autoritarismo, “yes men” come collaboratori, carenze programmatiche e superficialità verso il pubblico denaro e il pubblico dibattito. In definitiva, un decadimento democratico con facili derive verso illegalità e…“mafiocrazia” (in Puglia di esempi ne abbiamo già tanti).
Soprattutto in comunità indebolite dall’assenteismo politico dei cittadini e che, senza procedure di “recall”, (iniziativa pubblica per licenziamento degli eletti prima del fine mandato elettorale) si trovano poi a subire amministrazioni dispendiose e poco produttive, ma decise a tenersi ben salde e calde le poltrone del potere.
Sembra quasi passata la politica dei ricchi nobili dei tempi del “Gattopardo”, (come dal famoso romanzo), del “Cambiare Tutto per non Cambiare Nulla”, che ci ha lasciato un Meridione sempre più in declino.
Ma sembra subentrata una politica più povera di capacità, cultura e diplomazia e che, erede della stessa mentalità, ha come motto: “Cambiare Nulla per non Cambiare Niente”, per proteggere, peggio che nel “Gattopardo”, le proprie rendite di posizione. Quasi come gli struzzi, che, estraniandosi da quanto li circonda, proteggono la propria testa mettendola nella sabbia.
Priva dunque di una visione più ampia e più rapide ed efficaci azioni verso il bene comune, lascia l’implume posteriore di quel corpo da struzzi, che, in fondo, rappresenta la collettività che la elegge e stipendia, in balia di altrui venti ed eventi.
Altro che “politica delle aquile” o del cambiamento, lungimirante e determinata verso un comune e credibile sviluppo, grazie a vista acuta, robusti becchi ed acuminati artigli, ovvero capacità ed affidabilità.
Speranza vana se la politica del passato, anche a noi vicina, non ci ha lasciato credibili piani di sviluppo (tipo PUG) e quella del presente, nel cambiare o meno casacca, ci lascia oltre al consueto starnazzare, un sacco di delusioni.
Forse perché le aquile volano e prolificano ben più a Nord o a quote o mentalità ben più silenziose e dinamiche.
Ci rimangono colombi e piccioni che si aggirano dentro e fuori i palazzi del governo in cerca di becchime politico. Purtroppo, ove questi si posano, più che darci nuove speranze, corrodono, con i loro maleodoranti “lasciti”, soldi e cornicioni.
E se qualche “falchetto”, datosi alla politica nostrana, sentendosi aquila, ne indossa la casacca, non fa che volare troppo in basso e troppo in tondo.
Facile impallinarlo da chi, disturbato, tira fuori la testa e prende la mira. “Nui simu fatti cusì” diceva anni fa qualche canuto tricasino.
Forse oggi lo si dice un po’ meno, ma la mentalità assente, sottomessa e poco incline al cambiamento è ben dura a cambiare. Come dimostra l’interesse verso il Piano Urbanistico Generale (PUG), diventato ora, solo per una singola iniziativa dell’opposizione, una “condizio sine qua non” per la continuità amministrativa.
Ma il paese non ha bisogno del “prendere o lasciare” frettolose cartacee ricette, scritte per una mera sopravvivenza politica, ma di una vera svolta.
Anche verso una “Urbanistica Partecipata” che non affossi, per un malriposto ambientalismo, in particolare verso le marine, ogni idea di sviluppo, investimenti e lavoro e che sia comprensiva di ben motivati aspetti tecnici, economici e programmatici. “Make America Great Again” (Facciamo di nuovo grande l’America) diceva, in USA, l’antipatico, arrogante e vittorioso Trump.
Nel nostro piccolo, senza aquile, mentalità e politica americane, si potrebbe almeno gridare ben forte, con casacca da veri cittadini, nelle orecchie di struzzi e piccioni presi per il collo, “Facciamo una Tricase Migliore”.
TUTINO E PIAZZA DON TONINO BELLO: UNA PRECISAZIONE
di Maria Assunta Panico Consigliere Comunale
Egregio Direttore, Le scrivo, seppur in ritardo, per una precisazione su quanto da Lei affermato nell’edizione n.29 del 12 ottobre scorso.
Si evince dalla sua disamina che l’Amministrazione Chiuri si è distinta per la sistemazione di Piazza don Tonino Bello e di Piazza Castello dei Trane a Tutino.
Tutino
Comprendo che le numerose foto, apparse sui social, del Sindaco Chiuri nelle suddette piazze, probabilmente finalizzate ad attribuirsi l’iniziativa di opere che non gli appartengono, hanno fatto pensare ad una programmazione della sua Amministrazione.
In realtà queste opere furono decise, pianificate, inserite nel piano delle opere pubbliche, messe in bilancio ed avviate durante l’Amministrazione “Coppola”, di cui ero componente.
A prova di ciò Le cito i seguenti atti: Delibera n.164 del 23-06-2016 con la quale si approvava il progetto di fattibilità tecnica ed economica dei lavori di sistemazione di piazza Castello dei Trane, di 43 strade circa e dello slargo antistante la Chiesa di San Nicola a Sant’Eufemia, i lavori per questa ultima opera inizieranno a breve, anche per valorizzare la presenza dell’ipogeo, con Delibera n.204 del 12-08-2016 approvammo i progetti definitivi di tutte le opere citate.
Inoltre con Delibera n.11 del 19-01-2017 decidemmo di utilizzare la somma di 100.000 euro, derivante dalle economie di gara per le opere di asfalto, per la sistemazione di piazza don Tonino Bello e con Delibera n.99 del 04-04-2017 approvammo il progetto esecutivo della piazza.
Piazza don Tonino Bello
I lavori hanno subito notevoli ritardi a causa dei rinvenimenti archeologici e della conseguente variante in corso d’opera.
Sarebbe stato oltremodo singolare se l’Amministrazione Chiuri non avesse proseguito lavori ed opere programmate e finanziate.
Continua a mancare, invece, nell’esperienza della compagine di Governo un’idea strategica di sviluppo della città, una visione programmatica che possa essere condivisa o almeno conosciuta dai cittadini, sicuramente in base ai bandi regionali emanati si procederà a singole progettazioni, ma non si intravede una programmazione ed una visione della città futura.
VENERDI,22 NOVEMBRE ORE 18.30 SALA DEL TRONO - TRICASE
PREMIATO ANTONIO PADELLARO
La carriera giornalistica
Antonio Padellaro nasce a Roma nel 1946 e diviene giornalista professionista nel 1968 lavorando per l’ANSA.
Nel 1971 si trasferisce al Corriere della Sera di cui è redattore e responsabile della edizione romana.
Nel 1977 passa all’Espresso dove diviene vice direttore. Nel 2005 viene nominato direttore de L’Unità fino all’agosto del 2008.
Nell’aprile del 2009 partecipa alla fondazione del nuovo quotidiano Il Fatto Quotidiano che inizia la pubblicazione il 23 settembre 2009 e
ne diviene direttore fino al 5 febbraio 2015. Il CdA del Fatto lo nomina presidente della Società Editoriale e rimane editorialista del
Libri pubblicati
Chi minaccia il Presidente. Il caso Cossiga (1991)
Processo a Craxi. Ascesa e declino di leader (1993)
Non aprite agli assassini. Il caso Fenaroli e i misteri italiani (1997)
Senza cuore. Diario cinico di una generazione al potere (2000)
Il libro nero della democrazia. Vivere sotto il governo Berlusconi (2002)
Io gioco pulito (2009)
Il fatto personale. Giornali rimorsi vendette (2016)
C’era una volta la sinistra (2019)
Il gesto di Almirante e Berlinguer (2019)
Nel marzo del 2005 viene nominato direttore de L’Unità
Ad intervistare Antonio Padellaro si alterneranno, oltre al nostro Direttore, i direttori o redattori di alcuni giornali protagonisti della carta stampata locale. Il Gallo, con Lorenzo Zito, Il BelPaese con Andrea Colella, La Voce di Corsano con Carlo Ciardo e 39° Parallelo con Alfredo De Giuseppe.
La scelta non è casuale, ma vuole mettere in vetrina esperienze varie tutte accomunate dalla passione per il giornalismo e per l’impegno al territorio.
Le testate sono quelle della carta stampata, in linea con l’attività del Premiato che, dopo aver lavorato in vari importanti giornali, è ora, oltre ad autorevole opinionista del Fatto Quotidiano, anche editore.
Si tratta di giornali a distribuzione gratuita che, tra mille difficoltà, escono da diversi anni se non addirittura decenni e che, con caratteristiche e ambiti di distribuzione diversi, assolvono al compito di informare e animare la discussione.
Il Volantino ringrazia le testate sopra menzionate per aver aderito all’invito, segnale importante per possibili future collaborazioni