LA TRANSIZIONE ENERGETICA PASSA DAI TERRITORI”: OPPORTUNITÀ DI SVILUPPO
E PROCESSI RIGENERATIVI
AD ALESSANO UNA TAVOLA ROTONDA CON ILLUSTRI RELATORI
Legambiente Puglia insieme all’Unione dei Comuni “Terra di Leuca” e alla Diocesi di Ugento - S. Maria di Leuca, comunica che Sabato 21 Gennaio, ad Alessano, alle ore 16.00, presso il Salone Oratorio Don Tonino Bello, Via Scipione San Giovanni, n. 110 si svolgerà la Tavola Rotonda dal titolo: “La Transizione Energetica passa dai territori”: opportunità di Sviluppo e processi rigenerativi”.
La Diocesi di Ugento - S. Maria di Leuca, attraverso gli Uffici pastorali, Caritas e Pastorale sociale e del lavoro, giustizia e pace, custodia del creato, condivide l’iniziativa nell’intento di coinvolgere i fedeli nella comprensione delle scelte energetiche sul proprio territorio avendo a cuore la “CASA COMUNE”.
L’incontro sarà coordinato e moderato dal segretario Legambiente Puglia, Fernando VANTAGGIATO, prevede i saluti Istituzionali Sindaco di Alessano, Osvaldo STENDARDO, del Presidente del Consiglio dell’Unione dei Comuni “Terra di Leuca”, Gianvito RIZZINI, e del Presidente della Provincia di Lecce, Stefano MINERVA.
Seguiranno gli interventi di:
don Antonio PANICO, Professore di Sociologia presso l’Università LUMSA, relazionerà su "Laudato Si'”: stella polare per la cura della “CASA COMUNE”,
Luigi MUSCO, Professore Associato di Zoologia Marina all’Università del Salento approfondirà l’argomento: “I Parchi Eolici e la conservazione dell’Ambiente Marino”;
Valentino TRAVERSA, Dottore Forestale e consulente dell’Osservatorio Europeo del Paesaggio che approfondirà l’argomento: “Le energie alternative tra paesaggio e beni comuni: un’analisi critica”, Paolo D’AMBROSIO, Presidente Area Marina Protetta di Porto Cesareo che parlerà su: “Aree Marine protette ed eolico offshore, possono convivere ?”;
Seguirà l’intervento di Miriam RESTA-CORRADO, Dott.ssa in Scienze Ambientali, componente Young Caritas Ugento S. Maria di Leuca, Animatrice Laudato Sì, su: “Energie rinnovabili verso un nuovo modello di sostenibilità ambientale e contro la povertà energetica”; proseguirà don Stefano ANCORA, Vicario Episcopale per la Pastorale Diocesi Ugento - S. Maria di Leuca e Presidente del Parco Culturale Ecclesiale De Finibus Terrae, su: “Capo di Leuca: un laboratorio per lo sviluppo turistico sostenibile nel Salento”; a seguire interverrà Stefano MONTANARO, della Irigom Srl, su: “Economia Circolare e rinnovabili: l’esperienza della Irigom di Taranto”.
Le conclusioni saranno affidate a Stefano CIAFANI, Presidente Legambiente Nazionale Onlus.
Al termine seguirà il dibattito e gli interventi dei Sindaci dell’Unione dei Comuni “Terra di Leuca” e delle Autorità presenti: Biagio RAONA, Presidente dell’Unione Terra di Leuca e Sindaco di Corsano; Ettore CAROPPO, Sindaco di Minervino e Responsabile Energie ANCI Puglia; Alberto Antonio CAPRARO, Vice Sindaco di Castro; Antonio DE DONNO, Sindaco di Tricase; Anna Grazia MARASCHIO, Assessore all’Ambiente della Regione Puglia; Donato METALLO, Presidente VI Commissione Regione Puglia; Loredana CAPONE, Presidente del Consiglio Regionale della Puglia; Sebastiano LEO, Assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Puglia; Cristian CASILI, Consigliere e Vice Presidente del Consiglio della Regione Puglia e Claudio STEFANAZZI, Parlamentare del Partito Democratico; infine interverranno un rappresentante dell’AC Giovani e Agesci, Sezione Lecce/Ionica.
Informazioni: Fernando Vantaggiato 333 434 5592
di Pasquale FERRARI
“Cu lu tiempu e cu la paja se mmàturane le nespule”.
Riflessioni “a tempo”.
Troppo ghiotta l’occasione per non celebrare, anche localmente, la cattura dell’ormai ex superlatitante Matteo Messina Denaro, condannato all'ergastolo per decine di omicidi, tra i quali quello del piccolo Giuseppe Di Matteo, sciolto nell'acido dopo quasi due anni di prigionia, per le stragi del '92, costate la vita tra gli altri ai giudici Falcone e Borsellino, e per gli attentati del '93 a Firenze (strage che costò la vita a cinque persone, tra le quali altre due bambine, una di appena 50 giorni di vita), Milano e Roma.
L’arresto del boss, purtroppo, non restituirà la vita al piccolo Giuseppe, né alle centinaia di vittime di mafia. Rende, però, Giustizia al loro Sacrificio.
La soddisfazione e l’orgoglio, immensi e giustificati, della Procura di Palermo e dell'Arma dei Carabinieri che hanno fermato la latitanza trentennale dell'ultima "primula rossa" di Cosa Nostra, scrivendo l’ennesima pagina di Storia, sono l’espressione di un Sentimento pulito e candido, condiviso unanimemente da tutte le persone per Bene. L’operazione è il frutto di anni di lavoro, di costanza, perseveranza, abnegazione, del sacrificio di uomini e donne della Magistratura e delle Forze dell’Ordine, che hanno creduto nella realizzazione di un progetto, con convinzione, e che ci spingono oggi – forse inconsapevolmente – ad una riflessione sul Tempo.
“Dio non paga il sabato". In passato, il sabato era giorno di paga, e questo proverbio sta a significare che Dio non ha obbligo di rispondere seduta stante alla provocazione e alle ingiustizie: la giustizia divina, infatti, prima o poi arriva, a prescindere dal momento. Il proverbio è arte, poesia; è soprattutto pensiero scaturito dal lento trascorrere di generazioni passate. Un altro vecchio adagio dialettale, infatti, tipico della nostra città, che ricordo scandire come un mantra dalle labbra dei nonni, deposito di saggezza incommensurabile, recita l’esaltazione della Pazienza, quasi a voler rifiutare l’arrendevolezza: “Cu lu tiempu e cu la paja se mmaturane le nespule”. La traduzione letterale è fin troppo chiara. Il senso, invece, vuole essere un Monumento alla Pazienza, all’Arte del saper Attendere. Il Tempo porta tutto a maturazione. Persino le nespole con l'aiuto della paglia (la pazienza).
La riuscita che celebriamo in questi giorni sembra quasi voler irrompere nelle nostre Vite, per arginare il problema del “tutto e subito”, uno dei più annosi della nostra società, per riscoprire il Piacere dell’Attesa. Non siamo più in grado di aspettare un qualcosa. L’Attesa aumenta il desiderio, la voglia nel perseguire un obiettivo. Può sembrare una frase retorica, ma quante volte nella nostra vita abbiamo provato questa sensazione. L’Attesa è essa stessa piacere. Scrittori e poeti ne hanno scritto lasciandoci frasi e aforismi che hanno fatto la storia.
Dal nostro piccolo angolo di vita, il plauso che tributiamo ora alla Giustizia, che con Pazienza ha dato le risposte che tutti aspettavamo, sia, parallelamente, il ringraziamento per averci dato l’opportunità di soffermarci sull’importanza del Tempo e dell’Attesa. In spagnolo “aspettare” si dice “esperar”, perché in fondo aspettare è anche sperare. Se si costruisse la casa della felicità, la stanza più grande sarebbe la sala d'attesa. Facciamone tesoro. Non stanchiamoci di aspettare perché il giorno più bello della nostra vita può arrivare domani.
FIGLI DELLA QUERCIA
di Alfredo SANAPO
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Un piccolo grande eroe
È facile parlare di bravi professionisti, di personaggi famosi per la loro santità, per le opere che hanno compiuto, per gli scritti che hanno lasciato, per le impronte che hanno dato alla comunità. Difficile è per le persone che, pur dando un forte contributo nelle pratiche quotidiane, non vengono ricordate con eguale enfasi. Forse non è mancanza di riconoscenza, forse è semplice dimenticanza di noi che siamo presi dai nostri impegni e dai nostri affanni. Nello specifico, quando frequentavo le superiori nei pressi della sede ASL dell'epoca, spesso si fermava a parlarmi Luigi, un simpatico netturbino, che ogni giorno svolgeva scrupolosamente il suo dovere. Mi faceva tenerezza perché cercava sempre il calore delle persone e spiegava con la sua parola dalla pronuncia incerta ma chiara e comprensibile. Prima che cadesse nell'oblio, ho pensato che questa rubrica poteva essere una piccola vetrina per ricordare Luigi.
Ada Chiarello
Cara Ada,
si sa, la natura dà, la natura toglie. Ha deciso di non dargli il dono di un intelletto integro, ma in compenso gli ha dato un intuito che, col senno di poi, gli ha consentito di prevedere il futuro in tema ambientale. Non poteva comprendere l'attuale emergenza in materia di rifiuti, ma aveva percepito, in tempi non sospetti, che sarebbe stato importante un corretto comportamento nei confronti dell'ambiente. Luigi D'aversa era un dipendente comunale, uno spazzino, nel gergo odierno un operatore ecologico e, a conti fatti, è stato un ecologista cittadino ante litteram. Perché la sua non la viveva solo come una professione, con tanto di divisa e di cappello, bensì una missione che andava oltre l'orario di lavoro. Nel suo linguaggio simpatico e sgangherato affermava "ne mie pelizza pelitu" (io pulisco pulito). Una frase che oscillava tra l'orgoglio del suo operato e la soddisfazione.di vedere pulita come un salotto la propria città.
Questo nostro concittadino (degno figlio della Quercia) era anche un guardiano fedele del pulito. O, meglio, con il linguaggio moderno, oggi sarebbe un perfetto educatore ambientale con le sue sfuriate appassionate, senza mai dare piglio alla violenza (quasi), verso chi gettava per terra una carta o una cicca di sigaretta. Senza differenze, rimproverava uomini, donne, ragazzi, professionisti e persino turisti. La sua presenza era la garanzia di una città luccicante anche nei suoi scorci e nei suoi angoli più dimenticati.
Un uomo buono nella sua genuina ingenuità e una dolcezza che lo faceva amare da tutti. Attualmente, si parla tanto di interventi volti all'integrazione dei diversamente abili. Lui non ne aveva bisogno, perché aveva un buon rapporto con tutti, anche coloro che non conosceva, e si faceva accettare per quello che era. Con le sue sole capacità, era perfettamente integrato nel tessuto sociale cittadino. Anzi, era la città che con lui integrava tutte le diversità perché la comunità riceveva il suo servizio impeccabile e lo ricambiava, salvo qualche frangia di ignoranza, col suo affetto
Da quando non c'è più, con lui se n'è andata una storia carica di civismo e di rispetto ambientale. E anche di allegria che esprimeva cantando con la sua simpatica voce fuori tempo. Ma la sua felicità era quando faceva il portiere nelle partite di pallone in piazza ed era portato in trionfo dai ragazzi contento del suo momento di gloria. E poi la maglietta della Juventus quando non era in divisa istituzionale e, infine, il suo mito, Dino Zoff, che imitava con tanto di guanti e ginocchiere: le sue scenografiche parate erano le sua dolce metafora che saremmo stati al sicuro finché ci avrebbe tenuto fra le sue mani...
di Pasquale FERRARI
Partiamo da una certezza. Tricase è una città che vive di sport. Le realtà sportive più note che la nutrono, due squadre di calcio e tre di pallavolo, sono solo la punta di un iceberg. Di una grande massa di imprenditori, dirigenti, staffs tecnici, atleti e – soprattutto – sostenitori, di Associazioni e Società sportive dilettantistiche, che galleggia liberamente nelle acque libere della passione.
Vero è, però, che lo sbriciolamento e la polverizzazione delle energie, non solo economiche, non è mai foriera di grandi risultati, soprattutto in provincia. Negli ultimi anni, tuttavia, proprio grazie alle imprese delle squadre locali di calcio e pallavolo impegnate nei rispettivi campionati federali, abbiamo potuto assistere ad una sorta di “rinascita” delle ambizioni.
Un nuovo risorgimento del tifo ‘territoriale’, che in fatto di passione non ha mai difettato (sono ancora vividi i fasti della Serie C2 di calcio), che meriterebbe perlomeno una seria valutazione di fattibilità sulla possibile unione di intenti, di forze e di sforzi del territorio. Non è lontano nel tempo, al riguardo, il recente esempio di collaborazione, perfino inter-comunale, tra le società di pallavolo “Aurispa Alessano” e “Fulgor Tricase”, che ha visto nascere “Aurispa Libellula Lecce”, capace di raggiungere, nella scorsa stagione, il ragguardevole traguardo delle semifinali della fase finale dei Play Off del ‘Campionato di Serie A3 Credem Banca’ e della ‘Del Monte® Coppa Italia A3’.
Non si può descrivere la passione, la si può solo vivere. E Tricase ha scelto di viverla. Sottovalutare l’enfasi del momento, perdere l’eccitazione dell’entusiasmo, potrebbe portare a commettere l’errore di non tentare la possibilità di alzare l’asticella dell’obiettivo – magari nella consapevolezza di autolimitarsi per non fare il più banale dei passi (quello più lungo della gamba!) per paura di perdere le certezze acquisite.
La convinzione è quella di alzare la posta al tavolo da gioco. Un ‘All In’, che letteralmente significa “tutto dentro“, che permetterebbe a Tricase, nei panni del più navigato dei giocatori di poker, di spingere al centro del tavolo tutte le proprie fiches (risorse economiche ed umane … tifo!) … e di far saltare il banco!
L’idea potrebbe essere quella di una polisportiva, che abbracci magari non solo le discipline esistenti (calcio e pallavolo), ma anche quelle al momento meno praticate, come, ad esempio, il nuoto, che con oltre 4 milioni di praticanti è risultato negli anni scorsi lo sport più praticato in Italia, e il basket, non a caso addirittura al terzo posto tra gli sport più seguiti al mondo. Appare, a tal proposito, quantomeno superfluo sottolineare l’esistenza in città di una piscina semiolimpionica omologata dalla F.I.N., la federazione nazionale dello sport di riferimento.
Potremmo scrivere fiumi di parole sulla forza della collaborazione. Avere un’indole collaborativa è fondamentale per trarre maggior successo dal lavoro di gruppo. L’unione fa la forza è un proverbio italiano utilizzato per sottolineare che, quando un insieme di elementi o un gruppo di persone concorrono uniti per raggiungere un determinato scopo, sarà più semplice ottenerlo.
Con il talento si vincono le partite, ma è con il lavoro di squadra e l'intelligenza che si vincono i campionati. Forza Tricase!
Belgio, Irlanda, Svezia, Norvegia, Danimarca, ma anche Spagna e Francia: 11 annunci per almeno 53 figure ricercate in più settori. Arrivano soprattutto dal Nord Europa le offerte di lavoro diffuse questa settimana da Eures, agenzia dell'Unione Europea formata dai servizi pubblici per l’impiego e creata per facilitare la mobilità del lavoro tra gli Stati membri.
Si ricercano anche tra i cittadini del Salento profili altamente qualificati, come ingegneri addetti al controllo qualità, un entomologo, un chimico analista, tre farmacisti, uno junior advocacy officer, oltre che figure specializzate nel settore turistico, come 30 animatori in Spagna o una guida Kayak e due skipper in Norvegia.
Le opportunità di lavoro nell’UE si sommano a quelle provenienti da imprese del territorio, veicolate tramite i dieci Centri per l'impiego. Sono contenute nel terzo report settimanale delle offerte di lavoro, redatto dall’U.O. Coordinamento servizi per l’impiego dell’Ambito di Lecce di Arpal Puglia: 115 annunci per 360 posti disponibili, numeri che confermano il trend di inizio 2023.
La ricerca di personale nel settore del turismo e della ristorazione è sempre più corposa, in vista dell’avvio della prossima stagione. Le figure ricercate sono 124 in totale da parte di 30 aziende: cinque a Lecce, 32 nell’entroterra, 35 nel Capo di Leuca e 52 lungo la costa ionica e adriatica. Leggermente in rialzo le offerte nel settore edile, che continua ad occupare una fetta importante del report, con 27 annunci per 90 figure disponibili (la scorsa settimana erano 85).
Da sottolineare i numeri del settore tessile-abbigliamento-calzaturiero, in crescita rispetto agli ultimi report: a fronte di 9 offerte si ricercano 39 operai, così come del settore del commercio dove si selezionano 17 figure (erano 13 la scorsa settimana). Diminuiscono le posizioni aperte nel settore amministrativo, da 17 a 15, ed aumentano nel settore trasporti e riparazione veicoli, passando da 8 a 19. Rimangono sostanzialmente invariate negli altri settori: 34 lavoratori ricercati nel settore metalmeccanico, 4 nel settore bellezza, 9 nel settore sanità, 3 nell’agricoltura, 3 nell’artigianato, una posizione aperta nel settore pulizie e una nell’industria del legno.
Le offerte, parimenti rivolta ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it, raggiungibili anche cliccando sui codici offerta inseriti all'interno degli annunci contenuti nel report. Quest'ultimo, inoltre, è diffuso anche sulla pagina Facebook "Centri impiego Lecce e provincia", sul portale Sintesi Lecce e sui profili Google di ogni centro per l'impiego.
Le candidature possono essere trasmesse in tre modi: tramite Spid, direttamente dal sito "Lavoro per te"; inviando via mail ai Centri per l’Impiego il modulo scaricabile dagli annunci; direttamente nei Centri per l’Impiego durante gli orari di apertura al pubblico (dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 11.30, il martedì anche dalle 15 alle 16.30 e il giovedì pomeriggio su appuntamento, info e contatti a pag. 35, www.arpal.regione.puglia.it).