di Alessandro DISTANTE
Questo giornale ha già trattato degli immobili utilizzati o non utilizzati appartenenti al Comune di Tricase, per poi passare ad illustrare, seppure a grandi linee, il programma triennale delle opere pubbliche con opere a farsi o a completarsi e quindi ha dedicato, dapprima, un approfondimento specifico ai lavori di rifacimento del basolato nel centro storico e quindi agli impianti sportivi dedicati al calcio.
Le singole ricognizioni e gli specifici approfondimenti pongono questioni che sono di carattere generale e riproducono la grossa problematica, da un lato, della spesa pubblica, e, dall’altro, della programmazione di lungo periodo che comporta anche scelte tra il valorizzare l’esistente oppure costruire o acquisire nuove strutture.
Ed allora: in questi anni i fondi pubblici, molti di derivazione comunitaria, sono stati spesi e come sono stati spesi? Detto in altre parole: gli investimenti sono stati produttivi ed hanno generato sviluppo economico e occupazionale?
Intanto le nuove generazioni vanno via e lo spopolamento dei piccoli centri, al Sud, costituisce un grave problema. Il rischio, veramente paradossale, è che il Mezzogiorno si doti di strutture ed infrastrutture ma che perda, nel frattempo, il capitale umano.
Creare condizioni di sviluppo e di occupazione, specie per i giovani, può significare anche investire per recuperare, abbellire e valorizzare l’esistente; un investimento utile, oltrechè nell’immediato (spesa per la realizzazione dell’intervento), anche per una crescita della capacità attrattiva dei luoghi in termini turistici.
La scelta, quando si parla di spesa pubblica e di programmazione del territorio, è di fondo ed è, per così dire, “culturale”.
Finalmente –anche se in ritardo rispetto ad altri Paesi del Salento- l’apprezzabile investimento sul centro storico per rifare il basolato, gli impianti idrico e fognante e di illuminazione; certo, i disagi sono un “prezzo” da pagare, ma senza sacrifici non si fa mai niente.
Il tema è ancora più vasto se si considera che la scelta di fondo tra recuperare e valorizzare l’esistente passa attraverso le scelte di pianificazione e cioè attraverso il PUG. E’ noto che l’attuale P. di F. consente ancora nuova edificazione e che il nuovo strumento inciderà su quelle possibilità. Ma la scelta è di fondo: si vuole recuperare l’esistente oppure si vuole continuare ad investire nel cemento? O, ancor più in radice: si vuole fare programmazione o si preferisce lasciare che tutto vada per inerzia?
Ing. Cosimo RIZZO
“Avanti a ritmo serrato per il decollo delle CER” annuncia il Ministro PICHETTO FRATIN in occasione del KEY 2024 tenutosi a Rimini lo scorso febbraio, in concomitanza con la pubblicazione delle regole operative da parte del gestore dei servizi energetici (GSE). L’autoconsumo condiviso protagonista assoluto nell’appuntamento internazionale dedicato alla transizione energetica, dove lo stesso ministro ha confermato “l’impegno amministrativo rivolto a consolidare il ruolo delle Comunità Energetiche nel Paese: non solo con regole chiare e misure di potenziale grande impatto, ma anche con una forte campagna di informazione per portare questa novità alla più ampia platea di potenziali beneficiari”.
Insieme alla pubblicazione delle regole operative, è partita nel frattempo, con il claim “InsiemEnergia”, una campagna di informazione sul territorio che porterà rappresentanti del ministero e del GSE, con il supporto di Unioncamere, in ogni Regione e Provincia autonoma per far conoscere le opportunità derivanti dal decreto di incentivo delle Comunità Energetiche Rinnovabili.
L’8 aprile, sarà operativa la piattaforma del GSE attraverso la quale sarà possibile presentare domanda di ammissione alla tariffa incentivante e al contributo previsto dal PNRR e verificare, in via preliminare, l’ammissibilità dei progetti.
Per chi volesse approfondire, lo stesso GSE, ha avviato una campagna di comunicazione, promozione e assistenza per facilitare gli operatori nella comprensione del meccanismo e informare cittadini, imprese, pubbliche amministrazioni e enti del terzo settore di tutte le opportunità legate alla nuova misura. Sul sito è possibile registrarsi ai webinar informativi e avere assistenza e supporto attraverso uno sportello virtuale.
Nei prossimi appuntamenti cona la rubrica proveremo a fornire alcune risposte ai quesiti pervenutici dai lettori, invitandovi a continuare a farlo scrivendo al nostro indirizzo mail o direttamente alla redazione.
La “rivoluzione gentile” è appena iniziata con prospettive del tutto promettenti. Secondo il Politecnico di Milano, si ipotizza lo sviluppo di 20mila CER entro il 2027, con circa 264 milioni di cittadini europei che diventeranno produttori e consumatori di energia rinnovabile entro il 2050, generando fino al 45% dell’energia elettrica necessaria ai propri consumi.
Informazione promozionale cell. 349 1678196 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
di Pino GRECO
Si scaldano i motori per le prossime amministrative.
Se il centro sinistra è ritornato a riunire le sue diverse componenti e, tra le ipotesi, vi è anche l’ipotesi di una scelta attraverso le primarie, alcuni movimenti proseguono o iniziano loro percorsi.
Oltre a Tricase Insieme, in questi giorni un gruppo di cittadini appartenenti o simpatizzanti di diverse aree politiche, sostengono che sarebbe l’ing. Andrea Morciano, l’uomo giusto per prendere in mano le redini della Città
Sentito da noi, l’ingegnere ha glissato, ma non ha escluso un possibile suo impegno nella prossima campagna elettorale
Andrea Morciano
Ed il Sindaco ci dice:
“L’intenzione dell’amministrazione comunale sicuramente è quella di portare avanti l’esperienza anche per la prossima legislatura, quindi, se ci saranno le condizioni, mi ricandiderò”
di Alessandro DISTANTE
E’ proprio una strana coincidenza: quest’anno l’ora legale scatterà nella notte di Pasqua.
Una coincidenza che, a ben vedere e certamente per una pura casualità, “costringe” ad una attenta riflessione.
La Pasqua, per i cristiani e non solo, è una festa che ha fatto sempre rinvio alla pace; l’umanità, attraverso il sacrificio di Cristo, viene riconciliata con Dio, somma sintesi del bene e quindi della pace.
L’ora legale contiene un aggettivo (legale) che è l’opposto di illegale ed un sostantivo (ora) che rimanda alla nozione del tempo; basta rimettere insieme sostantivo ed aggettivo ed accostarli al giorno del 31 marzo per concludere che con la prossima Pasqua avrà inizio l’ora della legalità.
E la legalità segna una condotta conforme alla legge e quale legge più profonda e più vera può esserci se non quella della pace? Del resto la legge è un rimedio inventato dagli uomini per evitare di giungere alle mani e che, senza legge, siano costretti a risolvere le loro questioni con la forza e la violenza.
Che magnifica coincidenza! L’ora legale, quest’anno, sarà l’ora della pace perché la legge è garanzia di pace.
Un azzardo? Pura divagazione? Solo un gioco di parole? Forse, ed anzi certamente, ma vale, altrettanto certamente, come augurio.
E’ l’augurio che tutti ci facciamo, volendoci lasciare dietro la illegalità di tutte le guerre che si stanno combattendo nel mondo ed anche in Europa; la illegalità del terrorismo e di tutti i terrorismi, la illegalità delle morti che si consumano nel nostro Mare Mediterraneo; le illegalità di un mondo ingiusto dove la gente muore per fame e per sete ed è costretta a lasciare le proprie terre; la illegalità del massacro del popolo palestinese e, purtroppo, l’elenco delle illegalità potrebbe continuare.
Ed allora ben venga l’ora legale e della pace.
Un segno dell’arrivo di questa ora è capitato di vederlo nello scorso fine settimana: migliaia di persone sono giunte a Lucugnano per visitare Palazzo Comi. Era la giornata organizzata dal FAI per riscoprire la bellezza che ci sta accanto. Un segnale forte, perché, se riscopriamo la bellezza, non potremo più tollerare che venga distrutta. La bellezza, per dirla con Dostoevshij, salverà il mondo. La Pasqua, quest’anno e per sempre, segnerà l’inizio del tempo legale. Auguri!
Di parcheggi, intesi come un’area a ciò appositamente dedicata, ce ne sono propriamente due: Piazza Caserta e Largo di fronte all’Ospedale. Il primo assorbe le esigenze soprattutto di Piazza Cappuccini e delle strade ad essa limitrofe, mentre il secondo risponde alle esigenze di chi si reca in Ospedale per fare visite oppure per essere sottoposto a visita.
Ho detto “propriamente” pensando a due parcheggi che, tuttavia, sono più funzionali alle strutture esistenti, come lo spazio davanti al Liceo Comi e quello nell’area antistante lo stadio San Vito.
Per il resto, niente.
Eppure di idee, anche a livello politico-amministrativo, ce ne sono state tante.
Le varie Amministrazioni che si sono succedute a Palazzo Gallone hanno sempre indicato l’area Donna Maria (ai piedi del “serpentone”) come la soluzione per un parcheggio funzionale a Piazza Pisanelli e più in generale al Centro storico. Le Amministrazioni si sono succedute, ma nessuna, fin’ora, è riuscita a tradurre quel progetto in realtà.
Altra progettualità, pur essa rimasta nel cassetto, è un parcheggio, in larga parte, interrato di fronte all’Ospedale Panico. Più volte è stato inserito nel Piano triennale delle opere pubbliche ma ora non più; la realizzazione era prevista con project financing (un meccanismo che vede l’opera realizzata a spese del privato che poi la ottiene in concessione per un periodo di tempo necessario a ripagarlo dell’investimento).
Un’altra idea, venne lanciata dalla prima bozza del PUG: un parcheggio in Piazza Marinai d’Italia. Si è trattato di una proposta progettuale che ricevette immediatamente le reazioni negativi di tecnici e di cittadini. Meglio, forse, sarebbe l’area già destinata a parcheggio dei pulman Sud Est con possibile ingresso da via Angiulli (parallela di via Lecce).