XXXIII CONVEGNO PASTORALE DELLA DIOCESI
DAL 27 AL 29 MAGGIO ALL’ AUDITORIUM BENEDETTO XVI DI ALESSANO
La Diocesi di Ugento – Santa Maria comunica che presso l’Auditorium Benedetto XVI di Alessano (SS 275 Km) dal 27 al 29 maggio prossimi, dalle ore 19.00 alle ore 21.00, si svolgerà il XXXIII Convegno pastorale diocesano dal tema: “ESSERE ADULTI NELLA FEDE, OGGI”.
Il programma prevede per Lunedì 27 maggio l’incontro, moderato da don Stefano Ancora, Vicario episcopale per la pastorale, e dal Sig.Mimmo Turco, Delegato diocesano per le Aggregazioni Laicali, sul tema: “Fede e vita nei percorsi formativi delle associazioni e movimenti cattolici confronto-dibattito con le Aggregazioni Laicali”.
Martedì 28 maggio si svolgerà l’incontro con argomento: “I cristiani discepoli e missionari, ovunque e sempre, perché responsabili di fronte al mondo” con l’intervento di Mons. Fernando Filograna,Vescovo di Nardò – Gallipoli, Delegato regionale per le missioni.
Mentre Mercoledì 29 maggio interverrà Mons. Vito Angluli, Vescovo di Ugento - Santa Maria di Leuca sul tema: “Riflessioni e confronto sulla prima Visita Pastorale del Vescovo alla Chiesa ugentina”.
Negli ultimi due anni, dedicati all’ascolto dei giovani e ad una rinnovata impostazione della pastorale giovanile, è emerso in modo particolare che i giovani hanno bisogno di adulti coerenti e credibili con cui confrontarsi.
I diversi interventi hanno sottolineato l’urgenza che gli adulti devono riprendersi una maturità perduta, per poter accompagnare i giovani con esperienze ricche di significato.
I giovani chiedono di voler essere ascoltati, gli adulti, invece, lamentano spesso di essere inascoltati. Sembra che ci sia un corto circuito tra le generazioni che rende faticoso il dialogo.
E’ urgente, dunque, proporre alle parrocchie, al mondo dell’associazionismo cattolico e all’intero tessuto sociale delle comunità che formano il nostro territorio diocesano,una riflessione puntuale sulla condizione degli adulti e sull’essere “adulti” nella fede, oggi.
di Alessandro Distante
Tra gli argomenti dell’ultimo Consiglio Comunale anche il Piano di valorizzazione e alienazioni di beni comunali.
Tra questi, anche alcune aree cedute da lottizzanti al Comune per essere destinate ad opere di urbanizzazione secondaria (aree a verde, impianti sportivi e mercati di quartiere, centri culturali,….).
Su queste aree il Comune sarebbe dovuto intervenire per realizzare spazi fruibili, direttamente o indirettamente, dalla collettività. Ed invece così non è stato.
La scelta del Comune è ora quella di ritrasferire a privati le stesse aree.
In buona sostanza: per costruire nelle zone di espansione (così dette zone C) i privati devono sottoscrivere una convenzione con l’impegno da parte dei lottizzanti di cedere, a titolo gratuito, alcune aree al Comune; la cessione risponde all’esigenza del Comune di assicurarsi quelle aree per ivi realizzare opere al servizio della Città.
A Tricase accade, invece, che quelle aree non sono poi utilizzate dal Comune e versano in stato di abbandono.
A questo punto il Consiglio Comunale, come fatto anche in anni precedenti, decide di ritrasferirle ai privati; vero è che in questo modo risolverà il problema di aree in stato di abbandono e, al contempo, rimpinguerà (forse) le casse comunali, ma la scelta pone una domanda: non si rischia così di compromettere uno degli obiettivi della lottizzazione e pregiudicare la qualità dell’assetto urbanistico della Città con il venir meno di spazi o strutture fruibili per la collettività?
Addirittura la consigliera comunale Sodero, del Movimento 5 Stelle, ha ipotizzato e, ovviamente, condannato una trasformazione edificatoria di quelle aree; all’intervento della Consigliera di
opposizione non v’è stata replica. Devo sperare che quanto ipotizzato dalla Sodero sia solo un timore, perché, ove così non fosse, le questioni sarebbero ancor più gravi: alcune aree, destinate a servizi, verrebbero edificate.
Appare comunque paradossale che un Piano di valorizzazione dei beni comunali debba passare attraverso una vendita o svendita di aree che erano entrate nel patrimonio del Comune per rendere la Città più bella ed ora quelle stesse aree ritornino ai privati per valorizzare, forse, le casse comunali ma deprimere, certamente, la qualità urbanistica e il benessere dei cittadini.
di Caterina Scarascia
Rido, leggendo il titolo dell’articolo di Alessandro Distante sull’ultimo numero de “Il Volantino”.
Titolo simpatico che, di primo acchito, sdrammatizza l’amarezza del contenuto, quello sulla lungaggine dei consigli comunali e, peggio, sulle beffarde frecciatine alle “testatine” locali, alias il settimanale cittadino che consente circolazione di informazioni ed opinioni da oltre 20 anni.
Poi mi chiedo: ma abbiamo davvero un sindaco ed una amministrazione comunale?
Mi dicono di si, da circa 2 anni.
Strano, perché non me ne ero affatto accorta, certamente per colpa mia e dei miei tanti impegni.
Spulcio un po’ di quotidiani, anche qualche numero della “testatina” locale e cerco di capire se è vero quello che mi dicono, cioè che Tricase ha una amministrazione.
Scopro che già nel primo anno di insediamento è intervenuta su tante emergenze e criticità (chiaramente lasciate da chi l’ha preceduta…espressione elegante ad uso e consumo di tutti, come nella migliore tradizione politica italiana): l’ordinanza di abbattimento di villa Sauli a Tricase Porto (che è ancora in piedi); il rifacimento di Piazza Don Tonino Bello (vi prego, non ci andate di sera, con le panchine accese); le infiltrazioni sulla facciata di Palazzo Gallone, e poi l’ACAIT, la limitazione del traffico nel centro storico, un’estate tricasina eccezionale (sospendendo Alba in Jazz…mi pare giusto, come i patrocini ad altre importanti manifestazioni culturali).
Ovviamente nel secondo anno si è continuato sulla stessa linea, perché le criticità sono davvero tante e in più a novembre scorso è arrivato il tornado sulle Marine.
Mi dicono che c’è anche un’opposizione, ma qui davvero non ci credo.
Insistono, anzi sottolineano che il PD di Tricase, che è appunto all’opposizione, ha pubblicato sull’ultimo numero della ormai famosa “testatina” una nota in merito. Riesco a leggerla (sempre i miei tanti impegni…ahimè) e scopro che, a parere del circolo tricasino: “Il comune di Tricase non deve essere gestito come fosse un’associazione di “fund raising”,perché non basta esercitare l’ordinario ruolo di una ipotetica raccolta finanziamenti senza avere una chiara idea di sviluppo della città….un cambio di passo sembra essere ormai indispensabile.”
Eh beh…adesso ci credo…sono oltre 30 anni che l’opposizione dice queste cose e oltre 40 che chi è al governo assicura di doverle e poterle fare.
Quale prova migliore??? Ricordo che un po di anni fa si tentò di mettere a punto un’idea di sviluppo della città (penso ai primi mandati dell’Amministrazione Coppola, agli anni di Agenda 21, ai lavori sul Parco Otranto-S. Maria di Leuca, all’analisi dello stato dell’arte rispetto alla società civile, ai processi di partecipazione, all’analisi dell’ ambiente antropizzato, della biodiversità, della produzione e dei consumi), idea che avrebbe dovuto “lanciare” le amministrazioni verso una progettualità lungimirante, ragionata e ragionevole, quindi fattibile, che andasse oltre le pure emergenze e l’ elenco quotidiano delle cose da fare, tipo lista della spesa.
Ma gli amministratori e i consiglieri di opposizione sanno che nel nostro Comune esistono questi documenti? Che possono rappresentare il punto di partenza, chiaramente da aggiornare, di una idea di sviluppo di Tricase? Sono consapevoli che senza una meta condivisa non si va da nessuna parte? Eppure sulla “testatina” locale queste cose le scriviamo da un po di anni.
Se, anzichè disprezzare, leggessero e comprendessero….forse qualche speranza ci sarebbe ancora.
Ed io, nonostante la mia dabbenaggine, mi convincerei che Tricase ha davvero un’amministrazione
La festa in onore di San Vito Martire,“rientra” nel calendario.Si è costituito in questi giorni il nuovo comitato festa.Due le date, il 15 giugno la festa di San Vito dedicata ai bambini,mentre i festeggiamenti in onore del Santo Patrono della Città di Tricase dal 9 al 12 agosto.
Il nuovo comitato sollecita una maggiore partecipazione cittadina
COMPONENTI DEL COMITATO FESTA DI SAN VITO – TRICASE
Don Flavio Ferraro –Presidente
Vincenzo Scolozzi - Presidente Delegato
Stefania Palmieri - Vice Presidente
Roberta Ferramosca – Segretaria
Pasquale Lisi – Segretario
Adriana Maggiore – Tesoriere
CONSIGLIERI :
Gianluca Errico
Lino Peluso
Gabriele Vetruccio
Paolo Scarascia
Lorenzo Toma
Antonio D’aversa
Francesca Turco
Laura Nicolardi
Venerdi d’autore a Tricase
Venerdi 24 maggio- Palazzo Gallone – Sala del Trono – Ore 20.30
AlessandraxLeDonne presenta
LA NUTRIZIONE IN ONCOLOGIA,
25 MAGGIO 2019Tricase, Sala del Trono - “PALAZZO GALLONE” ore 19:00
Continuano gli impegni sul fronte della divulgazione ed informazione medico-scientifica dell’associazione AlessandraxLeDonne.
Il prossimo 25 Maggio prende il via il primo dei tre appuntamenti dedicati alla nutrizione in oncologia per il 2019.
L’incontro si propone di portare all’attenzione della comunità, dell’opinione pubblica e di tutti gli operatori sanitari, l’importanza di una corretta nutrizione nel paziente affetto da patologia neoplastica che deve affrontare terapie e/o interventi chirurgici delicati.
Le molteplici informazioni, spesso non corrette, possono compromettere il già precario equilibrio patologico che richiede, invece, un approccio olistico e multi- disciplinare.
Insieme al relatore d’eccezione Prof. Giacinto Miggiano, Direttore UOC di NUTRIZIONE CLINICA, Fondazione Policlinico A. Gemelli Direttore, discuteranno la tematica sotto le principali prospettive le nuove eccellenze che di cui si è dotata la struttura ospedaliera di Tricase: il Dott. Massimo Viola, Primario Chirurgia Generale, il Dott. Emiliano Tamburini, Primario Oncologia, la Dott.ssa Daniela Romualdi, Primario Ginecologia.
L’associazione, che ha anche nella mission dello statuto l’obiettivo di sostenere le strutture di eccellenza dedicate al sostegno dei malati oncologici, è orgogliosa di presentare il primo progetto operativo realizzando l’Ambulatorio di Nutrizione - il primo in Salento ed il secondo al livello regionale dopo San Giovanni Rotondo- grazie alla raccolta dei fondi del 2018, con il prezioso supporto e la fattiva collaborazione della Pia Fondazione Cardinale Panico.
Nel corso dell’evento si discuterà anche del ruolo della Farmacia nella nutrizione a cura della Dott.ssa Giusi Ferraro, Direttore Farmacia Ospedaliera di Tricase e la Dott.ssa Isabella Scarnera presenterà il team medico-sanitario che opererà nell’ambulatorio grazie al percorso formativo di specializzazione presso l’Università Cattolica, Policlinico Gemelli di Roma.
L’incontro sarà preceduto da un cocktail di benvenuto curato dal team dei nutrizionisti dell’Ambulatorio, in particolare dal Dott. Gabriele Maggio e realizzato da Rosanna Zocco,
de I Fornelli di Teresa, nonché responsabile Eventi dell’Associazione.
Mercoledi 22 maggio 2019 alle ore 18,30 presso l'HOTEL CALLISTOS di Tricase
"La sclerosi multipla non è facile da comprendere, i suoi meccanismi sono davvero tanti e cambiano di giorno in giorno...è una malattia che ci mette di fronte a un bivio, ci si può incattivire contro tutti e tutto, oppure si possono cogliere le opportunità....
Vivere è un grande dono, di sclerosi non si muore, si vive con dei limiti, ma si vive, ed è questo ciò che conta" così scrive Maria De Giovanni nel suo secondo libro "SULLE ORME DELLA SCLEROSI MULTIPLA.
La rinascita" (Graus Edizioni) che sarà presentato mercoledi 22 maggio 2019 alle ore 18,30 presso l'HOTEL CALLISTOS di Tricase. L'evento organizzato dall'International Inner Wheel Club di Tricase - S.M. di Leuca vedrà la scrittrice dialogare con Paolo Pagliaro Direttore televisivo Telerama e presidente dell'Associazione "Cuoreamico onlus".
Il ricavato dalla vendita del libro verrà devoluto all'Associazione Sunrise Onlus.
Maria De Giovanni, GIORNALISTA presso Quotidiano di Puglia, moglie, mamma di tre figlie e redattrice televisiva Telerama, modera eventi scientifici. Presidente dell’Associazione Sunrise Onlus, che si occupa di persone con sclerosi multipla, ha promosso e realizzato il progetto unico in Italia "Il mare di tutti", per offrire la possibilità di fare fisioterapia a mare a chi vive con la SM.
Per il suo libro ha ricevuto un Encomio del Presidente della Repubblica Mattarella che scrive:
"Sono venuto a conoscenza dell’operato della signora De Giovanni che, con energia e impiego,si dedica alla divulgazione della propria esperienza esistenziale. Il contributi appassionato della signora è prezioso perché richiama noi tutti alla riflessione e all’attenzione solidale verso il prossimo”
Una svolta per la strada statale 275: una riunione a Bari presso la Regione sotto la guida dell’Assessore Giovanni Giannini e si è trovata la soluzione.
La strada a due corsie passerà ad Ovest di Tricase; non ad Est sulla c.d. Cosimina come aveva proposto il Consiglio Comunale ma ad Ovest ma su un tracciato che non divide più Lucugnano da Tricase ma che passa alle spalle di Lucugnano per poi reinserirsi sul percorso verso Alessano.
Il sindaco Chiuri non risparmia la sua soddisfazione: “Abbiamo ottenuto una soluzione che invece di impegnare 7 chilometri del nostro territorio impegna soltanto 700 metri. Il risultato positivo è che la nuova strada non creerà alcuna barriera tra Tricase e Lucugnano; passerà alle spalle di Lucugnano verso Specchia per poi collegarsi con Alessano. E posso dire che anche il secondo lotto si farà”.
La 275 arriverà all’inizio della Cosimina; poi chi vorrà potrà proseguire su quella strada ad Est; chi invece vorrà percorrere un tracciato più veloce dovrà svoltare a destra, giungere alla rotatoria che oggi si trova all’ingresso di Tricase (Valmauto) e poi, percorrendo un tratto della Zona Industriale, superare Lucugnano passando tra quel centro e Specchia.
Ma come si è giunti a questa soluzione e perché non è stata presentata subito?
Il Sindaco, su questa domanda, glissa; quel che è importante sembra dire è il risultato ottenuto e lascia capire che la partita è stata giocata bene e fino in fondo. con un risultato positivo per la Città.
di Alessandro Distante
Signor Presidente del Consiglio Comunale, ho seguito in differita, seppure in parte, la seduta consiliare svoltasi il 9 maggio.Ero particolarmente e personalmente interessato perché qualcuno mi aveva riferito che la mia testata era stata bistrattata e ridicolizzata dal Sindaco.
Con sconforto, ho subito notato che l’intera seduta era durata ben sei ore e mezzo.
L’ascolto e la visione mi hanno consentito comunque, non solo di giungere al passaggio “incriminato” (dopo 3 ore e 22 minuti) e di cui dirò dopo, ma anche di valutare le modalità ed i tempi dei lavori consiliari.
Ho così appreso che quando si parla di bilancio, i tempi degli interventi sono triplicati: ogni consigliere può intervenire per trenta minuti e poi replicare per quindici e, come se non bastasse, fare una dichiarazione di voto di altri quindici minuti. Ho ascoltato alcuni interventi che hanno visto spesso i Consiglieri prendersi, come era loro diritto, tutto il tempo e Lei concedere i minuti di recupero se interrotti (come avviene nelle partite di calcio). Come Lei ben sa, l’attenzione dell’ascoltatore cala dopo appena sette minuti, figuriamoci dopo ore ed ore di discussione.
Comprendo bene che un consigliere può prendersi tutto il tempo che gli spetta e che Lei, quale Presidente del Consiglio, non può che rispettare il Regolamento; comprendo pure che è difficile richiamare i Consiglieri a discutere del punto all’ordine del giorno senza divagazioni, ma mi chiedo e Le chiedo, a questo punto, se non sia il caso di modificare il Regolamento e ridurre i tempi concessi ai Consiglieri, cominciando, magari, dalla eliminazione del terzo intervento in occasione della dichiarazione di voto: mi sembra francamente inutile concedere, per una dichiarazione di voto, un tempo così lungo (cinque o quindici minuti).
Mi aspetto già le critiche che verranno mosse alla mia proposta ed addirittura qualcuno parlerà di attentato alle libera espressione e alla democrazia. Ma mi chiedo: non è forse un attentato alla democrazia, a quella vera, impedire di fatto ai cittadini di partecipare alle sedute consiliari facendole durare così tanto tempo? Non è forse un attentato alla partecipazione dilungarsi in questioni che nulla hanno a che vedere con l’argomento all’ordine del giorno oppure far parlare tutti (o meglio alcuni) senza riuscire a creare un dialogo costruttivo tra chi propone e chi critica?
In questo contesto ho visto ed ascoltato la "scivolata" del Sindaco nel citare alcune "testatine" sulle quali scrive qualche Consigliere comunale. Il riferimento era alla testata de Il Volantino; ovviamente non è stato citato, ma per dirla con Totò- Sindaco "cca nisciuno è fesso"
Accetto la critica, ma i toni canzonatori e il disprezzo, francamente, mi sembrano non consoni con la carica rivestita e non degni di un’Aula consiliare. Sarà stata la stanchezza e l’irritazione per alcuni interventi, obiettivamente lunghi e ripetitivi, ma tutto ciò non giustifica questa caduta di stile, non nuova da parte del Sindaco nei confronti della “testatina” locale; questa volta, addirittura, in Consiglio. Più volte ho invitato inutilmente il Sindaco a scrivere e ad utilizzare Il Volantino per comunicare alla Città; da qui a criticare chi, invece, comunica ed addirittura attaccare la “testatina” mi sembra del tutto inaccettabile e denota un fastidio per alcuni canali di comunicazione.
Penso, quindi, Caro Presidente, che, oltre alle modifiche del Regolamento, dovrà porsi una questione di garbo e di rispetto a cominciare dall’Aula consiliare; La invito ad aggiungere all’inappuntabile modo con il quale Lei concede la parola, anche altrettanta fermezza nel togliere la parola e reprimere simili cadute di stile, facendo applicazione dell’art. 67 del Regolamento.
Sarà un servizio utile alla Città, che diventa comunità se ha luoghi di incontro e di dialogo a partire dai Consigli Comunali, a condizione, però, che questi siano fruibili e ciò sarà possibile, anche, se i tempi diventeranno … umani.
Don Donato Bleve, parroco
Già nel Duemila abbiamo accolto una significativa Reliquia del SANTO, dalla fine di maggio al 20 giugno di quell’anno. Fu grande la partecipazione e l’entusiasmo non solo della Comunità parrocchiale, ma dei fedeli di tutta la Città di Tricase e delle altre Comunità.
Quella esperienza felice si concluse con la venuta da Padova di Padre Domenico Carminati . Rettore della Basilica del Santo. La sera del 20 giugno 2000 celebrò la Messa con una sublime omelia e alla fine impartì la benedizione con la Reliquia, che da Padova eravamo andati a ricevere dalla Comunità dei Frati minori, custodi della storica Basilica, meta continua di pellegrinaggi da tutto il mondo.
Per l’occasione, su mia domanda al Provinciale, ci fu donata una Reliquia del Santo che custodiamo gelosamente e che portiamo in processione ogni anno tenendola esposta durante tutto il periodo dei Festeggiamenti in onore di Sant’Antonio.
La richiesta dell’importantissima Reliquia che riceviamo in questi giorni (17-20 maggio) fu fatta da me alla fine del 2015, sperando di poterla avere fra noi in occasione del mio “Cinquantesimo di Sacerdozio” che avrei poi celebrato il 09/10 luglio 2016.
Ma fu smarrita la mia lettera e vari avvicendamenti avvenuti in Basilica impedirono l’accoglienza della mia domanda. Ora quel desiderio è divenuto realtà.
Le Reliquie sono accompagnate dal Responsabile della “Peregrinatio”, padre Egidio Canil che viene con un suo Confratello per stare con noi e animare il Programma della permanenza delle Reliquie concordato con noi e deciso insieme con il nostro Consiglio Pastorale.
Sono due le Reliquie che fanno parte del cammino in tutto il Mondo e tante sono le richieste dall’Italia e da tutte le Nazioni. “Entrambe sono state estratte dalla Tomba di Sant’Antonio nella ricognizione del 1981.
Sono reliquie ex massa corporis del Santo. Sono esposte in due Reliquiari: il più solenne ha la forma di un busto dorato del Santo che viene esposto alla venerazione pubblica dei fedeli.
L’altro, più piccolo e manuale, viene normalmente collocato sull’altare e viene usato per le benedizioni o portato nelle visite in altri luoghi” (noi la porteremo in Ospedale, sabato 20 maggio, dalle 15 alle 17).
Accogliere le Reliquie è come accogliere il SANTO, che dà il titolo alla nostra Parrocchia e ad altre parrocchie del nostro territorio (Lucugnano, Depressa, Tutino); ma di Sant’Antonio si può dire che è devoto tutto il mondo.
Una volta chiesi al Vescovo Mons. Carmelo Cassati, allora in Brasile, se anche là c’era devozione per il Santo: la sua risposta fu “Sant’Antonio non solo è molto venerato in Brasile, ma tutto il continente americano ha una grande venerazione per lui. Si tratta di un Santo che trova posto dovunque e nel cuore di tutti”.
E’ un’occasione straordinaria per tutta la Città e in particolare per la nostra Comunità parrocchiale e per tutti i devoti del Santo.
Mi auguro che, come previsto dal programma, i ragazzi, i giovani, i catechisti, lil Consiglio Pastorale, l’Apostolato della Preghiera, il coro degli adulti e tutti i fedeli manifestino il loro amore e la loro venerazione per un testimone del Signore, “buon Samaritano” sulle orme di Gesù e al servizio dell’Uomo, testimone della evangelizzazione dei popoli, uomo di grande carità e, come lo definì Gregorio IX, Papa del suo tempo, “Arca del Testamento”, per la profonda sua conoscenza della Sacra Scrittura, e “Dottore Evangelico”, come lo definì nel 1946 il Papa Pio XII nel proclamarlo “Dottore della Chiesa”.
A tutti l’augurio di incontrarsi con il Signore attraverso il felice incontro con il grande Santo di Padova e del mondo e di alimentare la propria fede nel Signore che è “Via, Verità e Vita” Gv 14,6).
Il circolo del Partito Democratico di Tricase riunitosi in assemblea in data 6 maggio 2019, con argomento principale all’ordine del giorno: “Il rapporto del Partito Democratico con l’amministrazione comunale e approvazione del bilancio comunale” comunica quanto segue.
Il nostro parere sul Bilancio di previsione 2019 non poteva che essere contrario sia per l’assenza di confronto con i consiglieri comunali di minoranza, dovuta alla mancata convocazione dell’apposita commissione, sia per il susseguirsi di numerosi obiettivi falliti da un’amministrazione che avrebbe dovuto conseguire la piena maturità amministrativa al raggiungimento del secondo anno di mandato.
Il comune di Tricase non deve essere gestito come fosse un’associazione di “fund raising”,perché non basta esercitare l’ordinario ruolo di una ipotetica raccolta finanziamenti senza avere una chiara idea di sviluppo della città. Infatti, come sottolineato più volte dal capogruppo Fernando Dell’Abate nell’ultimo consiglio comunale di Tricase, che ben ha dato voce ai malumori emersi in seno all’assemblea cittadina del Partito Democratico, ci duole constatare la persistenza di annose criticità.
Con l’avvicinarsi della bella stagione, le nostre marine necessitano ancora di interventi primari per poter garantire i servizi fondamentali a turisti e residenti, pur essendo queste dotate di un piano regolatore delle coste lasciato inspiegabilmente nel dimenticatoio al pari del PUG.
Stessa sorte negativa subiscono, purtroppo, molti beni comunali che vivono in totale stato di abbandono ed incuria a causa di una mancata politica di valorizzazione del patrimonio storico culturale e di decoro urbano che miri alla valorizzazione degli stessi.
Riteniamo approssimativa l’individuazione della zona pedonale nel centro storico in un’area ristretta, senza essere corredata degli appositi servizi e di un moderno piano traffico che la possa rendere facilmente fruibile e inserita in una visione di mobilità più ampia per l’intera città. Richiede più attenzione l’edilizia scolastica, magari, con delle strutture adeguate secondo i moderni standard di sicurezza ed efficienza energetica.
L’area produttiva manca ancora di infrastrutture fondamentali per permettere alle aziende che la popolano di essere competitive e performanti sui mercati di riferimento. Lamentiamo, poi, il totale isolamento politico della nostra comunità nei confronti del territorio del Capo di Leuca dovuto alla totale incapacità di questa amministrazione di immaginare prima e di progettare poi uno sviluppo condiviso con le comunità limitrofe.
Un cambio di passo sembra essere ormai indispensabile. Numerose sono le promesse che restano ancora tali, il vero cambiamento non deve essere solo annunciato ma deve essere perseguito nelle azioni quotidiane e nella capacità, fin ora assente, di intraprendere quelle strade che possano portare ad un reale sviluppo economico e sociale per Tricase e i tricasini.