Buone notizie (anche) per l’Ospedale Cardinale Panico. Lo si desume dalla notizia, apparsa sui giornali in questi giorni, secondo la quale l’Assessore regionale pugliese, che però si chiama Piemontese, ha concordato di assegnare 40 milioni di euro agli Ospedali Ecclesiastici e agli Ospedali accreditati dotati di pronto soccorso.
Ed ancora: la Giunta regionale ha deliberato di stanziare 14 milioni di euro a valere sul PR (Piano Operativo per l’uso dei fondi UE) 2021-2027 per il “potenziamento della rete emergenza-urgenza”; si tratta di un’altra misura a favore degli Enti Ecclesiastici convenzionati con il sistema sanitario regionale.
Due interventi che si muovono nella direzione di porre rimedio a cause strutturali che avevano portato ed hanno portato a difficoltà economico-finanziarie da parte degli Enti ospedalieri ecclesiastici che, pur prestando servizi in quanto inseriti nel sistema sanitario regionale, non ricevevano il corrispettivo delle prestazioni erogate, condizionate dai tetti di spesa.
Due buone notizie che giovano, indubbiamente, all’Ospedale di Tricase e che possono contribuire ad allontanare quelle voci –smentite dalla Direzione del nosocomio salentino al nostro Giornale- che davano per imminente una cessione della proprietà a un grande gruppo della sanità milanese.
Un grazie di cuore da Piergiorgio Giacovazzo: è il messaggio che il Premiato ci ha chiesto di rivolgere alla Città di Tricase. La serata del 4 luglio, nella cornice di Piazza don Tonino Bello, ha spaziato dai temi del giornalismo, soprattutto televisivo, a quello del servizio pubblico della RAI, per passare alle scottanti questioni della guerra in Ucraina e al genocidio nella striscia di Gaza, senza risparmiare alcune “fughe” nel mondo delle moto e delle bici. A proposito della guerra in Ucraina, per la quale il Premiato è stato inviato RAI, secondo Giacovazzo occorre trovare una via per la pace ed è assurdo che solo il Papa parli di pace mentre tutto il resto della diplomazia ignora che gli ucraini continuano a morire; “è impossibile trovare una soluzione al conflitto se si rivendicano aree da tempo assoggettate al controllo russo come la Crimea”.
La conversazione, condotta dal giornalista Tonio Tondo, non ha mancato di affrontare temi particolarmente sensibili come il rapporto tra etica ed informazione oppure temi legati al personalismo caro ad una corrente politica e filosofica che ha contraddistinto una decisiva stagione della nostra Italia.
Molti i ricordi anche del padre del Premiato, il senatore Giuseppe Giacovazzo.
Il Premio è stato consegnato dalla Presidente del Consiglio regionale, avv. Loredana Capone.
Un grazie al numeroso pubblico presente; agli sponsor (Mastroleo Auto, Hotel Adriatico, La Golosa); a chi ha collaborato con la buona riuscita della serata e quindi Mater Lab e Agrifarma di Totò Piccinni; a chi ha concesso il patrocinio e cioè la Provincia di Lecce ed il Comune di Tricase che, nella persona del Sindaco De Donno, ha rivolto il saluto all’Ospite.
Tricase, 12 luglio 2024
Con una lettera indirizzata al Sindaco, alla Presidente del Consiglio Comunale, agli Assessori e ai Consiglieri comunali, l’ing. Andrea Morciano chiede l’immediata sospensione dei lavori che interessano Piazza Sant’Andrea a Caprarica e la convocazione di un incontro pubblico dove vengano esposti i principi alla base della progettazione e vengano date risposte alle criticità denunciate nella lettera protocollata nei giorni scorsi al Comune.
In particolare Morciano contesta che, senza alcun preavviso, sono stati avviati i lavori nella Piazza di Caprarica, al punto che il Comitato festa ha dovuto posticipare la festa patronale ad altra data. Lamenta poi la mancata partecipazione della Città e del Rione all’idea progettuale e contesta che l’intervento prevede “una bellissima pavimentazione architettonica, che altro non è che cemento”.
La contestazione –spiega Morciano- è stata da lui sollevata agli Organi competenti ricevendo come risposta la “giustificazione” che non ci sono soldi.
Morciano sottolinea poi l’ampia partecipazione di Professionisti incaricati della progettazione, pur non condividendo il frutto del loro lavoro.
Lamenta infine quanto emergerebbe e cioè una zona ZTL per alcuni residenti senza conoscere in base a quale principio e chi pagherà i ripristini per effetto del transito dei veicoli in quella fascia. Infine pone una serie di domande per le quali chiede chiarimenti in un incontro pubblico.
Per intanto –conclude Morciano- si sospendano i lavori.
Domani 13 luglio - torna in distribuzione e online il Volantino
settimanale cittadino di Tricase
QUESTA SETTIMANA
Essenziale il servizio pubblico
Servizio navetta per il mare
Trasporto gratuito per le marine: fretta, approssimazione e tante perplessità.
Una strada senza amore (oppure FS)
La prima pietra
Luci spente e promesse mancate
Buone notizie
Un progetto galattico?
Premio Poiesis
Inner Wheel Club
Dieci meraviglie da 10 e lode
40 lunghi campionati
Programmazione cinema
Figli della quercia - La libertà del colore
di Giuseppe R. PANICO
Tempi difficili per le gravi vicende geopolitiche in corso, ma anche per la “guerricciole” che si fanno sovente, anche localmente, ad un passato che si intende reinterpretare, svilire o cancellare.
Non in base a nuove testimonianze storiche, ma per immagine propria e/o per gli interessi di un politicare che, vociando e denigrando, ci riporta più agli shows delle peggiori partite di calcio che a costruttivi dibattiti su valide proposte per il futuro.
Se si aggiunge poi la ricerca del “politicamente corretto”, che frena un linguaggio più efficace e diretto, e la diffusa negazione del “mainstream” (flusso principale) di opinioni/notizie diffuse dal sistema informativo e giornalistico, diventa pure “credibile” che la terra sia piatta e non più tonda.
Ne deriva così, oltre al “ripensamento” su eventi del passato, maturati in contesti politici, culturali e sociali ben diversi da quelli attuali, anche la “revisione” di personaggi del tempo che, osannati dai nostri avi e nonni, dedicando loro anche strade e piazze, vengono poi screditati e… “spiazzati” da moderni politicanti nipoti smaniosi di immagine e consenso.
Di questo passo si rischia di svilire anche Giulio Cesare che, con la sua “Decima Legione”, di “macelli” ne fece un bel po’, di Cristoforo Colombo che, scoprendo l’America, aprì la strada ad altri stermini e di qualche grande Papa animato da “maniere forti” contro gli infedeli.
Tempi, questi, non di molta riflessione e rafforzamento di una carente unità nazionale, ma di contrapposizioni e verbosità che, favorite dai social e da un giornalismo sempre in cerca di novità, vengono riversare su lettori, interessati più alla notizia ed alla cronaca del momento che al dibattito sul futuro.
Ne deriva, così, l’accoglienza nelle liste elettorali, e poi nelle sedi governative/europee, anche di figure che, rese ben visibili da cronache e mistificazioni politiche, hanno pure un curriculum di sentenze e condanne. Non certo una bella italica rappresentanza a livello internazionale.
La conseguenza è anche il rifiuto di tanti, pur turandosi il naso per troppi… “cattivi odori”, come suggeriva il grande Montanelli, di recarsi alle urne. Fattori che condizionano sovente gli esiti elettorali, come a Tricase con il suo povero 35,59 % di votanti alle recenti europee.
Esiti che portano poi a svilire anche il grande valore di pluridecennali Istituzioni Internazionali. In particolare, della Unione Europea, istituzione certamente imperfetta e da migliorare, e della NATO, che, ora in espansione con nuovi soci, garantisce, in caso di aggressioni, la Difesa Nazionale degli Stati membri.
E, soprattutto, dell’ONU che, pur con i suoi limiti e carenze, è un baluardo alla difesa di una pace continuamente ricercata, che rimane al momento lontana e che sogni ideologici e disinformazione tendono a trasformare in “resa sul campo”, in chinarsi al volere degli aggressori e perdita di democrazia e libertà.
Perdite che vanno anche a sommarsi alla avanzante cancellazione della cultura civica occidentale. Una ricerca di pace che, nei recenti vertici mondiali (Borgo Egnazia e Burgenstock) ha visto l’assenza proprio dei paesi aggressori o animati da un nuovo imperialismo (Russia, Cina etc.), la perdurante necessità di sostegno militare all’Ucraina e di una più adeguata Deterrenza Militare.
Intenti e istituzioni deboli, senza una capace politica estera, senza adeguati investimenti e senza quella credibilità, derivante anche da una più radicata pubblica coscienza e partecipazione elettorale. Ovunque nel mondo, Difesa e Deterrenza sono da sempre affidate alle Forze Armate che, da noi, sottodimensionate, assorbono meno del 2% del PIL e sono rette, principalmente, da chi, in divisa e conoscendo meglio la guerra, ne conosce anche i disastri e l’opportunità di evitarla/contenerla.
Se per contrastare/ limitare criminalità e illegalità sul territorio nazionale servono le Forze dell’Ordine (da noi fra le più numerose in Occidente e, in parte, militarizzate), nel campo internazionale/ geopolitico, da sempre caratterizzato da situazioni ben peggiori, servono Forze Armate e Alleanze Militari. Una necessaria assicurazione, dunque, sui beni materiali e immateriali, in casa e fuori-casa, non sempre ben accetta e a volte vilipesa.
Soprattutto in ambiti politici e culturali avulsi dal passato e dalla realtà del presente, o che, influenzati dal “cancel culture” e dintorni, cancellano o sviliscono anche il dovere di recarsi alle urne.
Ing. Cosimo RIZZO
Molte delle richieste dei lettori riguardano informazioni sulle procedure di costituzione delle comunità energetiche e sulla compatibilità della misura con altre agevolazioni. Di seguito alcune indicazioni, con l’invito di continuare a contattarci per maggiori dettagli sull’argomento.
L’iniziativa per dare vita ad una comunità energetica rinnovabile può partire da qualsiasi soggetto, sia pubblico che privato, deve prevedere la presenza di almeno due membri/soci facenti parte della configurazione in qualità di clienti finali e/o produttori, e di almeno due punti di connessione distinti a cui siano collegati rispettivamente un’utenza di consumo e un impianto di produzione/UP. Il primo passo è quello di dotare la CER di una propria autonomia giuridica attraverso una qualsiasi forma che ne garantisca la conformità con i principali obiettivi costitutivi tenendo presente, in questa fase, che lo scopo della comunità non può essere il profitto finanziario. Tra le personalità giuridiche che possono dar vita ad una CER sicuramente le associazioni non riconosciute sono quelle più indicate. Questo tipo di associazioni possono infatti essere costituite con un semplice contratto registrato fiscalmente con costi di gestione contenuti e semplici adempimenti. Ovviamente, dal momento che l’associazione non ha scopo di profitto, è possibile anche optare per un ente del terzo settore, cooperativa, cooperativa benefit, consorzio, organizzazione senza scopo di lucro etc.
Una volta creato il soggetto giuridico dovrà essere approvato uno statuto che ne riporta le regole di accesso e di adesione alla comunità con indicazione sulla distribuzione dei proventi. Questo dovrà consentire in modo non discriminatorio la possibilità di affiliarsi alla CER a tutti i soggetti interessati, o che ne facciano richiesta, in possesso dei requisiti di produttore, consumatore o prosumer. Le comunità energetiche sono caratterizzate dalla struttura aperta e pertanto non possono porre come barriera d’ingresso impegni di finanziamento o gravosi costi di iscrizione.
La tariffa incentivante è cumulabile con il contributo PNRR o altri contributi in conto capitale, nella misura massima del 40%, a fronte di una decurtazione della tariffa incentivante del 50%. È possibile ottenere la tariffa incentivante anche nel caso di accesso alle detrazioni fiscali al 50% per ristrutturazioni edilizie. Tali impianti però non possono accedere ad altri contributi in conto capitale, compreso quello previsto dal PNRR.
4 LUGLIO 2024 – ORE 20,30 - PIAZZA DON TONINO BELLO - TRICASE
PREMIATO PIERGIORGIO GIACOVAZZO
Quest’anno ritorniamo in Piazza don Tonino Bello in una location ricca di fascino.
La possente eleganza del Palazzo mirabile nel loggiato che si affaccia sulla Piazza si unisce alla elegante facciata della Chiesa Madre; ai piedi, all’incrocio tra l’edificio dell’Istituzione civile e di quello dell’Istituzione religiosa, la statua di don Tonino Bello, vescovo in odore di santità e che a Tricase visse anni importanti della sua missione prima di diventare il Vescovo tanto ammirato da Papa Francesco.
Alle spalle, un bel palazzotto con a piano terra il locale Mater, gestito da intraprendenti imprenditori, amanti del buon gusto ed impegnati nel rendere gradevole la sosta.
E’ in questo contesto che trascorreremo una bella serata; oltre ad ascoltare e conoscere Piergiorgio Giacovazzo e sentire le sue esperienze in prima persona nella Ucraina subito dopo lo scoppio della guerra, ci intratterremo sul mondo dell’informazione specie radiotelevisiva, sule cronache nazionali e sul panorama internazionale.
Non ci lasceremo sfuggire alcune curiosità sul mondo delle bici e dei motori (sua grande passione).
Durante la serata potremo gustare le delizie di Mater oppure bere qualcosa. La consumazione è libera ma è un modo per contribuire alle spese della Manifestazione.
Come sempre, dopo la consegna del Trofeo offerto da Agostino Branca, a chiusura della serata, la Pasticceria La Golosa offrirà una torta con l’effigie del Premiato.
La conversazione con Giacovazzo sarà curata dal giornalista Tonio Tondo, una figura molto conosciuta a Tricase per il suo impegno politico oltreché giornalistico presso La Gazzetta del Mezzogiorno.
Infine: vi saranno alcune sorprese ma, siccome sono sorprese, non vogliamo assolutamente anticiparle.
Rinnoviamo infine l’invito ad inviare le Vostre domande in redazione; dopo la loro selezione verranno rivolte, attraverso il nostro Direttore, al Premiato.
La manifestazione ha il patrocinio della Città di Tricase e della Provincia di Lecce
CHI E’ IL PREMIATO
PIERGIORGIO GIACOVAZZO - Nato a Roma il 3 gennaio 1970, è entrato in RAI nel 1997 e nella Redazione del TG2 ha ricoperto il ruolo di telegiornalista nelle edizioni più centrali.
Di particolare importanza i suoi recenti servizi dall’Ucraina; dopo lo scoppio della guerra con la Russia, Giacovazzo è rimasto l’ultimo giornalista RAI sul fronte di guerra, benchè la RAI gli consigliasse di fare ritorno a Roma per evitare rischi.
La sua scelta, indubbiamente coraggiosa, è stata premiata dallo studio curato dal sito specializzato in comunicazione Spot and Web: Giacovazzo è risultato il telegiornalista più amato dagli italiani come indicato dal 18% delle preferenze ottenute su un campione di 560 italiani tra i 18 e i 65 anni.
Giacovazzo è redattore e spesso conduttore della rubrica settimanale “TG2 Motori” ma è un appassionato anche di biciclette e soprattutto di mountain bike.
E’ stato anche capo dell’Ufficio Stampa del campione die motociclismo Max Biagi.
Poco dopo l’invito da noi rivoltogli a venire a Tricase per ritirare il Premio è stato protagonista, mentre conduceva l’edizione del TG2, di un famoso “fuori onda” sulla figlia di Fiorello; un “incidente” che ha accresciuto la sua popolarità ed ha consentito al Nostro di esprimere “pubblicamente” quanto moltissimi spettatori pensavano.
di Pino GRECO
Tricase- Paziente in fuga dall'ospedale, la Polizia Locale lo rintraccia in stazione e lo salva: «Volevo tornare a casa in treno»
E’ accaduto questa mattina in viale stazione. Allertati dalla direzione sanitaria dell’ospedale Cardinale Giovanni Panico di Tricase, nonché dalla locale Stazione dei Carabinieri, una pattuglia della Polizia Locale di Tricase si metteva alla ricerca di un degente, versante in una delicatissima situazione clinica ed indebitamente allontanatosi dal nosocomio tricasino. Dopo aver perlustrato attentamente l’intera Città, la persona veniva rintracciata dagli agenti della Polizia Locale presso la stazione ferroviaria del Sud-Est, in evidente stato confusionale e con addosso ancora visibili presidi medici. Attraverso un approccio dialogante ed attento all’aspetto umano, gli operatori intervenuti riuscivano a convincere l’ammalato della necessità di far rientro presso il luogo di cura al fine di sottoporsi alle necessarie terapie. Lo stesso si dimostrava particolarmente provato per la privazione dell’affetto dei propri familiari dichiarando di “voler tornare a casa in treno”. Immediatamente è stato chiamato il servizio 118 - il quale tempestivamente interveniva- e, contestualmente, provvedeva a darne informazione ai familiari. I familiari sopraggiunti sul posto quasi contemporaneamente ai sanitari 118 ed, alla loro vista, l’uomo si dimostrava rassicurato, acconsentendo al rientro in ospedale. “ Un sincero plauso agli uomini della Polizia Locale di Tricase per la professionalità e la delicatezza avuta nella gestione di una situazione non facile”, dichiara il sig. Giuseppe presente alla vicenda
L’arrivo della Dandini
di Alessandro Distante
Correva l’anno 2011, mese di maggio. Decidemmo di tenere la Terza Edizione del Premio il 1°, Festa dei Lavoratori, di pomeriggio. Location: Sala del Cinema Moderno. Protagonista e Premiata: Serena Dandini.
La Dandini, che notoriamente trascorre il suo tempo libero a Marittima di Diso dove ha comprato casa, la andammo a prendere all’aeroporto di Brindisi. Per accoglierla “alla grande”, decidemmo (io e mia moglie) di comprare ed offrirle un fascio di fiori: erano margheritone gialle.
Pronti nella Sala degli arrivi, attendemmo di vedere materializzarsi ai nostri occhi la mitica Dandini. Malgrado che i passeggeri del volo proveniente da Roma fossero tutti sfilati davanti a noi e malgrado che noi fossimo fermi lì pronti per l’accoglienza con il mazzo di fiori in bella mostra, della Dandini neanche l’ombra.
Almeno così ci parve. Proprio in quel momento squillò il mio cellulare.
“Proprio ora!” mi venne da dire guardando Chiara.
Comunque risposi e, dall’altro capo del telefono, venni investito: “Beh, io sono qui, all’uscita, Non è venuto nessuno a prendermi?”
L’accento romanesco non aveva bisogno di presentazione: era Serena Dandini che, evidentemente, ci era passata davanti senza che noi la avessimo riconosciuta.
Ci precipitammo all’uscita e la vedemmo. Aveva un paio di occhiali da sole che le coprivano quasi per intero il volto e poi … non era così alta ed imponente come io me la ero immaginata!
Fu cordialissima: cominciò a scherzare sull’accoglienza poco usuale; replicai, con non poca sfacciataggine, che non eravamo giunti in tempo per via …. dell’acquisto del mazzo di fiori. Finì in una risata e ci mettemmo in auto per raggiungere Marittima.
Da raccontare è poi il viaggio di ritorno da Marittima a Brindisi.
Mentre viaggiavamo giunse la notizia della uccisione di Osama Bin Laden. Subito i commenti e le più varie teorie sulla uccisione o non uccisione di Bin Laden. Mentre la radio continuava ad aggiornarci sull’evento che vedeva protagonista il terrorista più ricercato del mondo, la Dandini ci tenne a farmi vedere, in anteprima, la copertina del suo primo libro (“Dai diamanti non nasce niente. Storie di vita e di giardini”). Era una copertina molto particolare; glielo dissi, sottolineandone la originalità. Apprezzò il mio giudizio.
Non potevo immaginare che quel primo libro sarebbe diventato un best seller e che, dopo quel libro di esordio, la Dandini sarebbe diventata una delle scrittrici più lette in Italia.
Posso dire che le portammo fortuna?
Per legittimare questo merito, devo raccontare un altro episodio di quel Premio: durante l’intervista al Cinema Moderno (gremitissimo), il conduttore/padrone della serata, Giuseppe Giacovazzo, la presentò come un’affermata scrittrice. La Dandini tenne dubito a precisare che lei non aveva ancora presentato il suo primo libro, per cui si schernì: “Io affermata scrittrice?”
Non voglio attribuire a Giacovazzo poteri divinatori e capacità di leggere il futuro, ma, certo, quella che lì per lì sembrò una imprecisione si rivelò solo un’anticipazione di quello che poi sarebbe accaduto: Serena Dandini, all’indomani della sua venuta a Tricase per ritirare il Premio Il Volantino, divenne una apprezzata scrittrice. Beh, possiamo dirlo: il Volantino porta proprio fortuna!
P.S. – La Dandini, dopo il primo libro, ha pubblicato: “Grazie per quella volta. Confessioni di una donna difettosa”, Rizzoli, 2012; “Ferite a morte”, Rizzoli, 2013; “Il futuro di una volta”, Rizzoli, 2015; “Avremo sempre Parigi. Passeggiate sentimentali in disordine alfabetico”, Rizzoli, 2016; “Il catalogo delle donne valorose”, Rizzoli, 2018; “La vasca del Furher”, Einaudi 2020; “Cronache dal Paradiso”, Einaudi 2022; “La vendetta delle muse”, Harper Collins Italia, 2023.
di Vincenzo ERRICO
Negli ultimi tempi, navigando tra social e piazze virtuali, ci si imbatte facilmente in post, spesso autocelebrativi, che ci raccontano dei lavori di restyling su piazze e strade urbane; ed altri di ex amministratori pronti a rivendicare la paternità di tali opere, o della loro capacità di ricerca e della loro bravura nell’ottenerne i finanziamenti, con il risultato di farci assistere ad un botta e risposta noioso e puerile. Piuttosto, chiediamoci: tali lavori come possono migliorare la vita dei cittadini?.
Ed è questo che a noi di TRICASE INSIEME sta più a cuore! Per questo, evitiamo di farci coinvolgere in queste diatribe da bar e proseguiamo nel cercare il modo per dare vita alle nostre idee progettuali, che - come già anticipato su queste pagine e sui nostri profili social - potrebbero ridisegnare il volto di Tricase.
Una delle possibili novità, riguarda quella che, fino al 1992, era una delle frazioni di Tricase, divenuta ormai parte integrante della nostra cittadina: TUTINO.
Siamo partiti dalla lettura di un libro scritto dal nostro concittadino Roberto Baglivo e ci si è aperto un mondo!
Il borgo di Tutino, il cui nucleo è sicuramente databile in età preromana, è il primo agglomerato urbano che ha dato origine alla Tricase che oggi viviamo. È ricco di storia e arte, dal Castello alla Chiesa, ai vicoli che lo attraversano.
Così abbiamo iniziato a far frullare le meningi e, confrontandoci con i cittadini, in special modo gli anziani, ivi residenti, abbiamo maturato l’idea che Tutino potrebbe diventare un parco museo archeologico a cielo aperto.
E, siccome a noi piace trovare il modo di realizzare le nostre idee, abbiamo consultato alcuni tecnici della sovraintendenza, nonché alcuni docenti dell’Università del Salento, archeologi locali e studiosi di storia Tricasina, ricevendo il plauso per l’idea e la massima disponibilità attraverso fattivi contributi ed espliciti impegni ad intercettare finanziamenti per trasformarla in realtà.
Durante le nostre consultazioni, abbiamo puntato la lente su importanti siti, come la via delle Zzicche, via della Cucumia, la Culonna, le tombe romane in zona Madonna della Pietà e le tracce di una torre normanna nell’atrio del castello, identificandoli come possibile meta di turismo culturale. Il tutto grazie anche all’utilizzo della tecnologia: oltre a rendere fruibili, nel rispetto della proprietà privata, i siti elencati, riunendo in un luogo i tanti reperti disponibili, con l’aiuto di strumenti informatici, si potranno realizzare spazi virtuali dedicati che permetteranno visite guidate e ricostruzioni, che faranno rivivere la storia di Tutino al tempo del suo splendore.
Che dire? C’è chi immagina la rigenerazione urbana ed il recupero sociale mattonando le piazze o stendendo manti di asfalto e chi come noi di TRICASE INSIEME studia e valorizza un patrimonio di inestimabile valore storico-culturale per farlo anche diventare occasione di rendita economica e di riscatto sociale di una comunità spesso lasciata ai margini.