di Pino GRECO
Tricase- Che emozione! Elisabetta D’Amico, due volte prima in classifica negli Stati Uniti d’America. Lo scorso 29 giugno nella Città di Hershey sono stati assegnati due premi nel campo dell'inchiostrazione nel fumetto statunitense alla tricasina Elisabetta D’Amico (classe 91).
Vale a dire: Premio più adattabile: artista che mostra un'eccezionale versatilità nello stile dell'inchiostro rispetto ad altri artisti a matita: Prima classificata, Elisabetta D’Amico: Daredevil, Venom Annual [Marvel].
Il secondo riconoscimento è il Premio Props: artista dell'inchiostro che merita maggiore attenzione per il proprio lavoro rispetto ad altri artisti della matita: Prima classificata, Elisabetta D’Amico: Daredevil, Venom Annual [Marvel].Questa è la seconda volta che Elisabetta vince in questa categoria dopo aver già vinto un trofeo nel 2019.
Elisabetta: “Ciao a tutti, come state? Spero che ti divertirai qui a Hershey! È davvero un onore essere qui con tutti voi e volevo ringraziare Bob, Joe, il suo staff e Ken per aver reso tutto questo possibile e per aver permesso a mio padre di essere qui. Grazie mille per tutto quello che hai fatto! Un ringraziamento speciale a mio padre per essere qui con me, spero che tu e tutta la mia famiglia siate orgogliosi di me. Tornando a questi premi, non ho parole. Ancora non ci credo. Questi premi segnano un momento molto importante per me e per la mia carriera. Mi piace dire che noi inchiostratori siamo come l'acqua. Non so se i miei colleghi la pensano come me, ma penso che non esista un’analogia migliore. Ci adattiamo perfettamente alla matita che abbiamo, ma non perdiamo mai la nostra essenza, proprio come l'acqua. È un onore ricevere questi premi e sapere che il mio inchiostro può fare la differenza, sapere che la mia essenza si fa sentire nonostante tutto, mi rende orgoglioso del percorso che ho intrapreso e del mio lavoro."
L’attore di punta della fiction Mare fuori Matteo Paolillo, le parole graffianti di Cristiano Godano (leader dei Marlene Kuntz, ndr) e la scrittura poetica di Maria Grazia Calandrone: a Tricase e Tiggiano si prepara a tornare Duerive, il festival delle storie che si appresta alla sua terza edizione con nomi e luoghi iconici.
Si parte la sera del 26 luglio dalle 20 a Lucugnano dove, presso Palazzo Comi, Maria Francesca Benvenuto (Amore Assaje, Mondadori), Giulia Della Cioppa (Ventre, Alter Ego), Deborah D’Addetta (Maleuforia , Giulio Perrone Editore) saranno chiamate a dialogare di esordi con lo scrittore Mattia Insolia, nell’ambito del cantiere esordi. A seguire Marco Amerighi (curatore editoriale di Book Pride) e Mario Carparelli (docente di filosofia), in un evento titolato “tuffarsi”, dialogherà con Cristiano Godano (leader dei Marlene Kuntz) del suo ultimo libro, Il suono della rabbia (Il Saggiatore).
Il 27 luglio poi, ancora dalle 20, in piazza Don Tonino Bello l’artista Redi Hasa riceverà la prima edizione del premio Duerive Qui Salento a testimonianza dell’orgoglio portato al Salento con la sua arte. Successivamente sarà il momento di festeggiare i trent’anni in mare della casa editrice minimum fax, realtà indipendente che ha lanciato autori come Cognetti, Rapino e Lagioia.
Il 28, infine, a Torre Nasparo, ancora dalle 20, il gran finale: la scrittrice Maria Grazia Calandrone (Magnifico e tremendo stava l’amore, Einaudi) e poi Matteo Paolillo, noto volto della fiction Mare Fuori e in libreria con 2045 (Solferino) prima di chiudere il sipario con DueriveOFF, momento di festa voluto per celebrare il Mediterraneo, i suoi talenti e le opportunità della grande narrativa italiana in compagnia di Graziano Orlando e del progetto "About Ape", vibrante iniziativa musicale cresciuta all’interno del progetto di valorizzazione del territorio “Ape in Funky Garage”.
Sotto la direzione dello scrittore salentino Graziano Gala e dell’esperto Emanuele Bosso, coadiuvati dal lavoro associativo preziossisimo di una associazione nata per dare maggiore forza alla rassegna (formata da Andrea Ciardo, Serena Colazzo, Andrea Di Paola ed Enza Zocco), con l’ausilio fondamentale di enti che hanno contribuito alla realizzazione di questa terza edizione del festival, a partire da Regione Puglia, Comune di Tricase e Associazione Tina Lambrini – Palazzo Comi, già partner nelle precedenti edizioni, a cui si sono aggiunti il Polo Biblio-Museale di Lecce, Unione dei Comuni Terra di Leuca, Associazione Pro Loco Tricase e Comune di Tiggiano la rassegna promette anche quest’anno di deliziare locali e turisti portando in Salento il meglio della letteratura e dello spettacolo nostrano.
Viale Stazione…
Alla faccia del divieto e dei pedoni…
di Giuseppe R. PANICO
Dall’alto della nostra costa, lo sguardo spazia a Levante su un ben ampio orizzonte e ci offre spesso l’immagine di navi grandi e piccole in transito nel “choke point” del Canale d’Otranto. Alimentano una economia, nazionale e mondiale, basata principalmente sul trasporto via mare.
Navi anche passeggeri che, sempre più numerose, offrono in navigazione benessere e relax vacanziero e, nei porti di sosta, nuove conoscenze e culture. Ma quando all’orizzonte si profila una grande nave, mossa non certo da immensi motori, come su moderne gigantesche porta-container, ma da grandi vele su ben cinque altissimi alberi, subentrano curiosità e riflessioni. Quella nave non era il noto Vespucci, la nave a vela più bella del mondo, che, in questi giorni, sta solcando le onde dell’Oceano Pacifico, per portare ovunque una delle più positive immagini d’Italia e della Marina Militare, ora ben più fortemente impegnata nella difficile situazione geopolitica.
Come anche dei tanti giovani cadetti/e che, attraverso l’Accademia Navale, hanno scelto la Marina come proprio futuro e, come da Costituzione, la Difesa della Patria per missione. “Mens Sana”, attraverso l’intensivo studio a bordo, in “Corpore Sano”, attraverso il continuo impegno fisico, e altre conoscenze e culture nel relazionarsi, nei porti di sosta, con comunità ed organismi stranieri, è un tradizionale modello formativo, non da tutti superato. Esteso da tempo all’universo femminile, vede oggi anche donne al Comando di nostre prestigiose navi militari. Al largo di Tricase, giorni scorsi, era invece il maestoso “Royal Clipper”; un grande, moderno, gioello del mare, nato come nave per passeggeri e vacanzieri di alta fascia, spinto dalle tante sue vele. Vele manovrate non più da forti braccia, come sui veloci Clipper di un tempo, ma da un sapiente legame, fra scienza, tecnologia e natura, al servizio della economia turistica e di nuove forme di lavoro.
Quasi una riscoperta, come trasporto marittimo, del vento e della vela, confinate da tempo al solo mondo sportivo. Un legame con un passato, non certo irrigidito e improduttivo, nella sola dimensione storica e museale, ma motivo di innovazione e progresso. Riflessione ben valida anche per comuni costieri, come Tricase ove la “Valorizzazione delle Marine”, decantata da decenni in salsa politica, si rivela ogni estate quasi una beffa, utile a pochi e a danno dei tanti. Se lo sguardo, oltre che sull’ orizzonte, si soffermasse sulla nostra linea costiera e turistico-balneare, di certo non sarebbero solo turisti e bagnanti ad evidenziare pochezze e trascuratezze.
A volte sembra che un più decoroso e funzionale assetto estivo della costa, e, in particolare, dei già esistenti accessi al mare, non sia, anche per il silenzio-assenzo della minoranza, un dovere tecnico-amministrativo della maggioranza a palazzo. Tratti di litoranea e vie verso il mare invase da sterpaglie, torri costiere (e non solo) risanate… “a puntate”, non con la velocità e la rotta degli antichi vascelli a vela tipo Clipper ma con quelle di una lumaca zoppa e senza bussola.
Ne derivano disagi e costi ben più alti, dovuti al mantenimento in opera e per anni, di costose impalcature (come per la Torre del Sasso). Marina Serra poi con discese a mare pericolose o poco agibili (Acquaviva, Piscina, Lavaturo, etc.) e rischio infortuni. Come anche al porticciolo, abbandonato da anni a sé stesso, privato di identità nautica e/o balneare e diventato una seconda, ma innaturale ed illegale, piscina. Piscine che, sempre più sovraffollate, diventano spesso insalubri per scarso ricambio naturale di acqua.
Bagnanti quasi sempre in piedi e di poche pretese, confinati nel poco igienico fresco di tali acque anche per carenza di tranquille discese fronte-mare lungo il resto delle nostre pregevoli basse scogliere. Incuria anche al “Lavaturo”, un tempo ben tenuto accesso al mare per “igienizzare” pecore e capre ed ora impervio per gli umani bagnanti, visto il crearsi naturale di una nuova maleodorante “piscinetta” e per scalini e passaggi prossimi al crollo. Ci si chiede a volte come mai, in altre località balneari, si riesca a fare, e per tempo, ben più manutenzioni e predisposizioni.
“Nui simu fatti cusi”, si dice a volte in piazza, restii al cambiamento e “lieti” di sborsare, quest’anno circa mille euro al giorno di soldi pubblici per trasporto gratuito al mare, viaggiando su nuovi costosi ed a volte superflui asfalti stradali, e tanti altri fondi per brevi serate di concerti, spettacoli ed eventi, ma non per durevoli manutenzioni e funzionalità balneari.
E così, i vacanzieri da “Royal Clipper”, ci guardano perplessi e rimangono lontani. Altri, con meno risorse, e gli stessi paesani vanno al mare altrove, la povertà locale aumenta e, con questa, la fuga dei nostri giovani, dei nostri risparmi e delle nostre pluridecennali speranze verso il mare.
Tricase, 22 luglio 2024 - Si terrà oggi alle ore 20 presso l’Atrio di Palazzo Gallone la presentazione del libro di Alfredo De Giuseppe
Il libro di Alfredo De Giuseppe sulla storia del calcio a Tricase (già disponibile on-line al link https://www.amazon.it/dp/B0D7W97138) è chiaramente un Almanacco interessante di statistiche, foto, classifiche e ritagli di giornali, ma è anche altro. L’appuntamento è per lunedì 22 Luglio presso l’Atrio di Palazzo Gallone alle ore 20. Per gentile concessione dell’Autore, pubblichiamo qui di seguito una parte della prefazione del libro e alcune immagine inedite in esso contenute:
…..“40 lunghi campionati” è invece un’operazione “dal di fuori”. Un libro con uno sguardo più asettico, di chi non ha vissuto in prima persona le varie fasi del calcio cittadino, che ha però sempre seguito da lontano e che tenta, con una ricerca quasi storica (a volte più complessa di quanto si creda) di dare continuità a una vicenda sportiva che, ancora, si intreccia con la realtà del mondo circostante e inevitabilmente con la storia della città, con le sue peculiarità, con i suoi personaggi. Una vicenda umana, non solo sportiva, che in questi ultimi 40 anni ha fatto i conti con trionfi e fallimenti, con la lenta ma inesorabile lontananza della politica, l’arrivo degli Ultras, e delle scuole-calcio, con il calcio stellare delle TV a pagamento, con dirette Facebook e con i profili Instagram. Una storia che, da un caleidoscopio particolare, non racconta solo di risultati e classifiche ma anche di sogni e incubi, di diatribe violente e scontri tra soci, di risorgimenti e speranze. E in fondo, raccontando le dinamiche del Tricase Calcio, racconta, per sommi capi, le vicende socio economiche di un pezzo d’Occidente…
Siamo in piena estate; il caldo ci soffoca, eppure qualcosa si muove!
In questo numero, oltre alle critiche sui lavori che stanno interessando Piazza Sant’Andrea nel rione di Caprarica (pag. 4) e alla disapprovazione per i motociclisti incuranti delle norme e dei divieti che parcheggiano nei (pochi) spazi riservati ai pedoni (pag. 5), vi è un’ampia presentazione di alcuni appuntamenti culturali e musicali dei prossimi giorni.
Il tour canoro della Porto Rubino srls fa tappa nel Porto di Tricase; è un evento, quello di domenica, che ha coinvolto l’intera Amministrazione comunale in un impegno organizzativo ed economico, con la garanzia del finanziamento regionale. Porto Rubino (servizio a pag. 3) torna a Tricase e potrà essere goduto da più di 700 persone.
Parte anche il Festival delle Storie che si svolgerà nei giorni dal 26 al 28 luglio con incontri con scrittori portati a Tricase da Graziano Gala, autore tricasino di livello nazionale. La manifestazione (servizio a pag. 4) è giunta alla sua Terza edizione e si svolgerà in forma itinerante tra Lucugnano presso Palazzo Comi per poi approdare in Piazza don Tonino Bello e concludersi preso Torre Nasparo a Tiggiano.
Lunedì 22 presso l’atrio di Palazzo Gallone la presentazione dell’atteso libro del nostro Alfredo De Giuseppe sulla storia del calcio a Tricase “Quaranta lunghi campionati”, opera scritta da chi, per alcuni di quegli anni, è stato anche diretto protagonista (servizio a pag. 5).
Intanto c’è chi fa approfondimenti sul dialetto salentino (vedere pag. 2) e chi pone la questione (pag. 3) sul come si dice simeddha (argomento, quest’ultimo, estivo ma solo apparentemente futile).
Infine, ma non in ordine di importanza, un tributo alla giovane Elisabetta D’Amico (pag. 6) vincitrice di due Premi in America ed una lettura “marittima” dell’Estate e di quello che passa nelle acque internazionali (vedere pag. 7).
Insomma, se il caldo è torrido, non mancano occasioni per uscire; non solo per godersi quel poco di fresco delle serate, ma anche per acculturarsi, la qualcosa non guasta mai.
Se poi alla cultura si associa lo spettacolo, tanto meglio, pur non dimenticando tutti i problemi che affliggono il mondo, dalle guerre, alla siccità, agli attentati, alle crisi di rappresentanza e democratiche.
Ma è estate e come accade nei tempi di attesa della nuova stagione, anche noi ci occupiamo dei piccoli problemi sportivi di casa nostra, con le squadre di calcio e di pallavolo che si apprestano ad affrontare i nuovi campionati e, come le squadre più blasonate, sono alle prese con la campagna acquisti (notizie a pag. 6).
Intanto la Città di Tricase, in questi giorni, ha dato il benvenuto sui suoi nuovi canali sociali istituzionali!
Sono spazi –spiega il Comune- che garantiranno a tutti la possibilità di seguire l’attività amministrativa e di ottenere continui aggiornamenti sulle notizie che riguardano la nostra Città. I canali utilizzati sono Facebook, Instagram e WhatsApp.
“La comunicazione istituzionale –si legge nella notizia diffusa dal Comune- è uno strumento di cui l’Amministrazione comunale ha voluto dotarsi per la sua capacità di favorire il dialogo tra la cittadinanza e l’ente, in modo semplice, veloce e accessibile a tutti”.
Una bella iniziativa che accogliamo con favore, specialmente se servirà ad avvicinare i giovani alle Istituzioni e quindi alla politica.
Con il nostro giornale abbiamo cercato di sopperire a questa lacuna informativa ed oggi siamo felici che l’Ente locale abbia avviato questi canali di informazione. A noi -come per tutti i giornali liberi- il compito di “leggere” le notizie e riempirle di contenuti, dando corpo a quel dibattito e a quel dialogo tra cittadini ed Amministratori che è il sale della partecipazione e quindi della democrazia.
Auguri e buone serate, magari con meno caldo!
Tra i beneficiari dell’intervento Rete dei Centri Risorse voluto dalla Regione e conosciuto come “Galattica – Rete giovani Puglia” vi è anche il progetto presentato dal Comune di Tricase ed ammesso al finanziamento per € 50.000,00.
Il Piano finanziario prevede una gestione mista tra Comune e un partner con la ripartizione del budget nella misura del 34,00% per il Comune e del 66,00% per l’APS Meditinere.
Il progetto –si legge nella determina n. 115 del 27 giugno- ha lo scopo di “favorire lo sviluppo del senso civico, di cittadinanza attiva e rispetto del territorio, attraverso: la creazione di una rete informativa territoriale che permetta ai cittadini di fruire di una serie di informazioni; il potenziamento delle attività di valorizzazione culturale del territorio; il coinvolgimento dei cittadini, in particolare le fasce giovanili e quelle deboli”.
Il progetto avrà la durata di 12 mesi.
Con altra determina (n. 224 del 3 luglio) il Comune ha poi affidato alla APS Racale Cam con sede in Racale l’attività di promozione del progetto per il corrispettivo di € 9.836,07 oltre IVA per un totale di € 12.000,00.
Quindi: € 33.000,00 è la somma impegnata in favore di Meditinere APS; € 12.000,00 quella impegnata in favore di APS Racale Cam.
“Galattica” è un intervento voluto dalla Regione e che riguarda l’intera Puglia; l’investimento complessivo è di € 3.000.000,00 rientranti nel Piano di Sviluppo e Coesione della regione Puglia.
Il nome “Galattica” lascia immaginare ad un intervento eccezionale, smisurato, quello che si dice “profondità galattica” evocando gli spazi stellari.
L’augurio è che, al di là del nome, questo intervento, finanziato con soldi pubblici, non si risolva nell’ennesimo investimento “usa e getta” e cioè quello che, come tanti di quelli messi in campo dalla Regione, nascono con il finanziamento e muoiono con l’esaurirsi dello stesso
Venerdì 5 luglio a Maglie è giunto il ministro Matteo Salvini per porre la prima pietra alla SS 275.
L’ANAS ha infatti consegnato il primo tratto del primo lotto della Maglie-Leuca ed in particolare il tratto, lungo 10 chilometri e mezzo, che da Melpignano giunge fino a Scorrano.
Il secondo stralcio funzionale riguarderà il tratto da Botrugno a Surano (82 milioni) ed il terzo da Surano fino alla zona industriale di Tricase (57 milioni).
Rimane da definire il secondo lotto e cioè quello che da Tricase porterà a S.M. di Leuca per il quale è stato approvato il progetto ma che deve essere appaltato e, ancor prima, deve trovare i finanziamenti necessari. Il primo finanziamento dell’opera risale al 2003 a cui ne ha fatto seguito un altro nel 2009.
Una strada senza amore (oppure FS)
di Alfredo DE GIUSEPPE
Sulla strada 275, prima di cominciare ad esprimere un pensiero compiuto, bisogna sempre fare delle premesse. Necessarie, purtroppo. Da almeno trent’anni c’è un movimento ideale, non legato quindi a gruppi finanziari/imprenditoriali più o meno legittimi, che afferma pubblicamente due cose: 1) la strada fino a Montesano si può facilmente ampliare a 4 corsie, senza grandi stravolgimenti e senza aggiungere ulteriori danni e ferite a quelli già perpetrati sul territorio (vedi Zona industriale Surano, quasi tutta abusiva); 2) dopo Montesano Salentino, il dedalo di paesi, frazioni, strade e stradine farebbe propendere per idee più consone al momento storico, senza l’inutile spargimento di asfalto fino alla Madonna di Leuca (che osserva e non lacrima).
Fatte queste doverose premesse, già discusse e pubblicate decine di volte, bisogna adesso aggiungere delle ulteriori considerazioni. Il Salento finisce in una forma puntuta verso il mare, in una specie di triangolo peninsulare che meriterebbe un amore, un’attenzione aumentata che invece manca del tutto. Questo lembo finale dell’Italia, che si affaccia verso altri mari e altri popoli, ha delle particolarità incredibili. Decine e decine di forme autoctone di flora, paesini che hanno tradizioni, fiere, dialetti, santi e poeti diversissimi nell’arco di pochi chilometri. Dalla parte est, gustando l’alba, c’è una roccia alta e bellissima che crea paesaggi mozzafiato, dalla parte ovest, guardando il golfo di Taranto, una riviera bassa e sabbiosa, da decenni colonizzata da spiagge private. In definitiva ci sarebbe da riflettere sulla nostra distintività, su cosa vogliamo essere, ma anche come vogliamo apparire.
Invece da decenni queste riflessioni lasciano il posto a foto-opportunity di politici locali e nazionali che pare abbiano un unico obiettivo, asfaltare il più possibile per rendere più fruibile il territorio, esaltando la fatidica prima pietra. Non c’è l’idea di renderlo unico al mondo, ma di ricrearlo simile ad una Dubai di secondo livello: strade larghe e velocissime, svincoli doppi o tripli per Nociglia e Botrugno, il casello a Tricase e l’Autogrill con annesso panino surgelato sul Faro di Leuca.
C’è da notare che molto di suo ci mette la stampa e la televisione locale. I morti, i feriti, gli incidenti sulla 275 sono più noti e descrittivi rispetto a tutti gli altri. Sulla 275 pare si muoia da eroi. Nonostante le statistiche dicano che gli incidenti avvengano ovunque e soprattutto a causa di una scriteriato uso della velocità e del telefono, quando succede su questa strada la colpa diventa esclusivamente della strada. I titoli in genere sono di questo tenore: “Ancora una vittima sulla strada della morte” e giù una serie di ricostruzioni sulla lentezza nell’adeguamento autostradale della nostra arteria più discussa. A nulla vale far notare, ad esempio, che sulla 4 corsie da Lecce a Maglie, in questi ultimi anni, ci sono stati più incidenti che nel tratto tra Scorrano e Montesano.
In ogni caso, ripeto, sull’ampliamento da Scorrano a Montesano (Z.I. Tricase) nessuno si è mai veramente opposto. Però oggi vale la pena far notare che nonostante i sorrisi di Sindaci, Consiglieri e Presidenti Regionali, Ministri e Sottosegretari, Portaborse e Occupanti vari della Politica, nessuno dica delle cose di buon senso che ovunque nel mondo del 2024 sono accettate, progettate e realizzate. Una strada moderna avrebbe bisogno di alcune cose che qui appaiono stravaganti e comunque irrealizzabili. Ad esempio, salvare gli alberi esistenti, anzi procedere ad una serie di piantumazioni continuative durante tutto il percorso da Scorrano in giù. Creare ai due lati un sicuro percorso ciclabile. Progettare dei piccoli tunnel da un lato all’altro per permettere agli animali di attraversare senza rischi. Alimentare con pannelli solari tutta l’eventuale illuminazione pubblica e quella privata adiacente. Sistemare al contempo le strade intercomunali esistenti, che, temo, saranno abbandonate ancor di più. Pensare ad un treno veloce che crei un vero utilizzo lavorativo e turistico, magari che faccia 50 Km in 20 minuti. Nessuno ne parla, nessuno propone qualcosa di nuovo, noi siamo passivi e siamo lì come babbei a gustarci un’altra strada larga come fosse la felicità. Eppure sulla mobilità sostenibile siamo a zero. Beati noi!
Però in definitiva per darci un tono potremmo avere anche altre idee alternative. Dopo l’aeroporto Malpensa intestato al beato Silvio Berlusconi, potremmo anche noi cambiare nome trasformando quell’anonimo numero 275 in strada Fitto-Salvini (FS in sigla) unendo finalmente l’Italia differenziata, la vecchia DC gattopardesca e la nuova Lega del Generale. Con i sorrisi collettivi e tanti simpatici baci.
Perché noi non aspiriamo alla bellezza, amiamo farci prendere in giro.
di Pino GRECO
TRICASE, 5 OTTOBRE 2023 - Perché alcune zone della Città sono al buio? Lampioni spenti per le vie della Città. Un problema, quello di un’illuminazione pubblica inefficiente, che a macchia di leopardo è stato ravvisato in più zone.
Risponde il consigliere comunale di maggioranza Rocco Martella: “L’impianti sono vetusti: in molti casi i quadri di comando si trovano nelle cabine Enel dove per poter intervenire bisogna contattare Enel distribuzione - e i tempi di intervento non sono brevi. Il problema verrà risolto definitivamente entro marzo 2024, con l’affidamento del nuovo appalto che prevede la totale sostituzione dei corpi illuminanti e l’eliminazione del problema della promiscuità degli impianti “.
TRICASE, 13 LUGLIO 2024. Ci sono zone interamente al buio. Per garantire più sicurezza in Città, ci pensano le vetrine dei negozi accese anche di notte. Sarà mica un modello di sicurezza partecipata?
Avviato il servizio di trasporto per le marine di Tricase Porto e Marina Serra; il servizio navetta coprirà il periodo dal 29 giugno al 15 settembre nella fascia oraria 9,00/18,30.
La Giunta Comunale, con delibera n. 149 del 20 giugno, ha previsto che il servizio venga svolto con due itinerari entrambi in partenza dal largo nei pressi del Liceo Comi: il primo itinerario con un mezzo da 27 posti, con corse ogni mezz’ora per Tricase Porto e un altro itinerario per Marina Serra con un mezzo da 15 posti, con corse ogni ora.
Il servizio verrà integrato –ed è questa una novità- con il collegamento tra Lucugnano e Depressa con 3 corse giornaliere, riservato in particolare alla popolazione anziana e/o sprovvista di mezzi autonomi fino alla fermata del Liceo Comi (Lucugnano - Depressa – Liceo Comi) in modo che si possa poi fruire del trasporto alle Marine.
Il servizio è stato poi affidato, con determina n. 221 del 3 luglio, alla ditta Viaggi Sperti al prezzo di € 67.613.35 oltre IVA al 10% e così in totale per € 74.374,68.
La finalità –così come dichiarato dalla Giunta- è quella di “offrire un servizio a turisti, visitatori e residenti e nel contempo di disincentivare l’uso di mezzi privati, in considerazione delle note carenze di aree a parcheggio, che sono fonte di pesanti disagi sia per i residenti delle marine che per coloro che, non trovando parcheggio, sono costretti a lunghe attese”.
Ed ancora: “Occorre, pertanto, dotare la città –spiega la Giunta- di un servizio di trasporto che consenta il raggiungimento di tali località anche ai giovani minorenni, alle famiglie e ai turisti privi di mezzi adeguati, garantendo condizioni di sicurezza stradale”.
A questo punto dovrà essere verificato se le finalità indicate dal Comune verranno raggiunte; se cioè prevarrà l’uso del mezzo pubblico sul mezzo privato e se le modalità di collegamento soddisferanno le esigenze della popolazione. Altra questione è se il non chiedere alcuna partecipazione economica ai viaggiatori, a prescindere dal loro reddito, sia un “fattore educativo”, considerato che l’andare al mare non è proprio un bisogno primario ed essenziale.
Buone notizie (anche) per l’Ospedale Cardinale Panico. Lo si desume dalla notizia, apparsa sui giornali in questi giorni, secondo la quale l’Assessore regionale pugliese, che però si chiama Piemontese, ha concordato di assegnare 40 milioni di euro agli Ospedali Ecclesiastici e agli Ospedali accreditati dotati di pronto soccorso.
Ed ancora: la Giunta regionale ha deliberato di stanziare 14 milioni di euro a valere sul PR (Piano Operativo per l’uso dei fondi UE) 2021-2027 per il “potenziamento della rete emergenza-urgenza”; si tratta di un’altra misura a favore degli Enti Ecclesiastici convenzionati con il sistema sanitario regionale.
Due interventi che si muovono nella direzione di porre rimedio a cause strutturali che avevano portato ed hanno portato a difficoltà economico-finanziarie da parte degli Enti ospedalieri ecclesiastici che, pur prestando servizi in quanto inseriti nel sistema sanitario regionale, non ricevevano il corrispettivo delle prestazioni erogate, condizionate dai tetti di spesa.
Due buone notizie che giovano, indubbiamente, all’Ospedale di Tricase e che possono contribuire ad allontanare quelle voci –smentite dalla Direzione del nosocomio salentino al nostro Giornale- che davano per imminente una cessione della proprietà a un grande gruppo della sanità milanese.