di Alfredo DE GIUSEPPE

Cronistoria del PRG/PUG dal 1959 al 2024

  1. I Piani Regolatori vengono concepiti a partire dall’Unità d’Italia. Tra i primi ad adottarli per scelta urbanistica furono alcuni Comuni del Sud come Cagliari (1861), Catania (1879), Napoli (1885). L’obbligo venne introdotto in piena seconda guerra mondiale con la legge n. 1150 del 17 agosto 1942. La legge faceva un elenco di tutti i Comuni che erano obbligati all’adozione del PRG: tra questi figura anche Tricase (Le).
  2. Tra il 1946 e il 1959, Tricase crea il suo sviluppo urbano lottizzando gran parte delle campagne che lo dividevano dalle frazioni di Tutino, Sant’Eufemia e Caprarica, in modo completamente disordinato, senza verde, con strade minimal e nessun servizio. In preparazione delle elezioni del 1959, Salvatore Cassati promette l’adozione del Piano Regolatore Generale per porre fine al “sacco” indiscriminato del territorio, viste le ipotesi di massive costruzioni in zone altamente compromesse dal punto di vista idrogeologico.
  3. Il 7 giugno 1959 Cassati diventa Sindaco (non c’era ancora l’elezione diretta del Primo Cittadino) e già nel gennaio 1960 affida l’incarico di redigere il PRG a Marcello Fabbri, ingegnere illuminato, piemontese di scuola olivettiana, che nel frattempo stava ultimando a Lecce il progetto di un nuovo quartiere nella Zona Settelacquare. L’ing. Fabbri accetta, si mette all’opera e presenta il suo PRG già all’inizio del 1961. Dopo qualche ritocco in data 13 maggio 1961, viene convocato il Consiglio Comunale per la sua approvazione. Il Consiglio si dilunga e viene riconvocato per il giorno 20 maggio: finalmente si vota. Il Piano Regolatore viene approvato con 22 voti a favore e 5 astenuti.
  4. Però già nell’estate del 1961 spuntano degli inaspettati ricorsi di cittadini comuni, esaminati comunque nel Consiglio del 27.11.61. Le famiglie più facoltose, la vecchia borghesia agraria, e i tecnici più in vista si schierano contro, sia apertamente che sotterraneamente. Il più importante personaggio politico dell’epoca, Giuseppe Codacci Pisanelli, non prende posizione ma anche familiari e amici vicini a Cassati mostrano molti dubbi sulla regolamentazione edilizia. Tra il sollievo generale il Sindaco si dimette. È il 9 gennaio 1962. Fine della storia del primo tentativo, anche perché il Piano non entrò mai in vigore perché mai inviato al Ministero dei Lavori Pubblici come previsto dalle norme dell’epoca.
  5. Il nuovo sindaco Cosimo Piccinni, che era vice di Cassati, tenta di mantenere in piedi la sua maggioranza più che forzare un Piano ostile a molti dei suoi stessi Consiglieri. Fu Sindaco per 18 mesi prima di passare il testimone all’On. Codacci Pisanelli che a sua volta rimase in carica dal novembre 1963 al novembre 1972. Tutto cadde nel dimenticatoio: dal 1963 al 1968 furono approvate oltre 70 nuove lottizzazioni e costruiti circa 800.000 mq (mentre il centro storico veniva abbandonato: nel 1976 furono censiti oltre 5.500 vani abbandonati o inagibili).    
  6. Quando è palese a tutti che dopo il 1962 sia avvenuta una speculazione selvaggia che non ha tenuto conto di alcuna prescrizione, si corre ai ripari con l’affidamento di un Programma di Fabbricazione all’arch. Orazio Antonaci di Lecce (anche per rispettare l’obbligo imposto dalla legge n° 765 del 1967, nota come Legge Ponte).
  7. Il Consiglio Comunale del 28 agosto 1972 approva tale P.d.F. che però torna dagli uffici della Regione Puglia per una nuova approvazione a causa di una serie di prescrizioni sostanziali, soprattutto perché sovradimensionato nella sua struttura demografica e volumetrica.
  8. Dopo lunghe discussioni, interne alla DC ma anche al PSI, il P.d. F. di Antonaci viene definitivamente approvato nella seduta consiliare del 12 aprile 1975 (Sindaco di nuovo Cassati). La Regione approva stralciando però ampie zone delle Marine, rinviandole a successivi studi particolareggiati (mai redatti in futuro). Sembrerebbe un primo passo verso una maggiore regolamentazione delle risorse del territorio, nella realtà è e sarà un simulacro urbanistico dentro il quale si cela la massima espansione possibile, senza alcuna visione strategica e con grandi spazi di discrezionalità.
  9. La Regione Puglia con la legge 56 del 1980 impone ai Comuni di dotarsi di un PRG. La DC di Tricase si è rinnovata profondamente: dal maggio 1978 Sindaco è Vittorio Serrano, circondato da altri giovani decisi a modificare l’atteggiamento speculativo fin qui tenuto dai grandi proprietari. Normare però una tale materia, in mezzo ad enormi interessi ormai stratificati, non è così semplice.
  10. Il 25 febbraio 1982 viene affidato con delibera consiliare l’incarico di redigere il nuovo PRG per Tricase agli ing. Cesare e Giuseppe Sarno di Lecce.
  11. Si apre un dibattito tutto interno alle correnti DC sulla visione del paese, ma anche e soprattutto sulla difesa di diritti, speranze affaristiche e nuovo inusitato consumo di suolo. Discussioni, sgambetti e dispetti, fino ad arrivare all’aprile del 1988 per vedere traccia del documento finale firmato dallo Studio Sarno. Mancano poche settimane al voto, il PRG si rinvia alla nuova consiliatura.
  12. Alle elezioni del maggio 1988 viene eletto Sindaco il giovane Alfredo Codacci-Pisanelli. Nella primavera del 1990 si susseguono riunioni tra i capigruppo consiliari per definire il calendario utile alla presentazione e approvazione finale del PRG. Viene infine convocato il Consiglio Comunale in data 19 novembre 1990 con all’ordine dell’ordine del giorno “Piano regolatore Generale- Determinazioni”, riconvocato poi per il 19 dicembre: in entrambi i casi la maggioranza DC non si presenta, il Consiglio va deserto, la programmazione urbanistica si rinvia a nuovo anno.
  13. Il consiglio Comunale del 24 agosto 1991 (Gianni Zocco ha intanto sostituito Codacci-Pisanelli alla guida della giunta) vede di nuovo all’ordine del giorno il PRG. L’assessore Scarnera, geometra di professione, rilegge il tormentato iter del Piano Sarno e lo ritiene ancora attuale, ma l’incarico va riconfermato, con l’integrazione di un nuovo sviluppo verso le Marine. In sostanza si ricomincia tutto daccapo.
  14. L’Assessore Regionale all’Urbanistica, Pasquale Di Gioia fissa per il maggio 1992 il termine improrogabile entro il quale adottare il PRG, pena il commissariamento. Un’improrogabilità più volte disattesa e facilmente aggirabile. Infatti, il Consiglio Comunale del 6 maggio 1992 approva la convenzione per avere i rilievi aerofotogrammetrici mancanti e tutto può essere rinviato. La consiliatura retta da Gianni Zocco chiude il suo mandato nell’aprile 1993, dimenticando il PRG nel solito cassetto silenzioso.
  15. Il 20 giugno 1993 per la prima volta il Sindaco viene eletto direttamente dal voto dei cittadini. La DC, ormai in crisi, viene sconfitta a Tricase, dopo decenni di dominio assoluto, da una coalizione civica variegata che potremmo definire di centro-sinistra guidata da Luigi Ecclesia, di provenienza socialista. Assessore all’Urbanistica viene nominato Hervé Cavallera, professore ordinario di Storia della Pedagogia, eletto nelle fila del movimento “Città per l’Uomo”. C’è una nuova normativa regionale che prevede la decadenza dell’intero consiglio nel caso il PRG non venga approvato entro la data improrogabile del dicembre 1996. Cavallera, insieme a tutto il movimento, viene esautorato e sostituito da Ecclesia già nell’aprile del 1995, ben prima di iniziare un qualsiasi iter relativo al PRG. Del Piano non si parla più, neanche dell’eventuale scioglimento per legge.
  16. Il 27 aprile 1997, Ecclesia, passato nel frattempo a Forza Italia, viene rieletto al primo turno, da una coalizione di centro destra. La sua giunta diventa nota come quella delle tre C – Cazzato, Citto, Cazzato -, i suoi maggiori sostenitori che non vedono il PRG come prioritario alla soluzione dei problemi del paese, e infatti non se ne parla mai, per tutta la durata del mandato.
  17. Nel frattempo la Regione Puglia sostituisce il PRG con il PUG – Piano Urbanistico Generale con delle procedure che sembrerebbero favorire i tempi di attuazione. In effetti per alcuni Comuni, come Tricase, è un modo come un altro per ricominciare tutto daccapo, bisogna studiare le nuove modalità di attuazione.
  18. Il 28 maggio 2001 a Tricase diventa sindaco con una cordata di centro-sinistra Antonio G. Coppola che, da esperto funzionario e responsabile dell’Ufficio Tecnico dello stesso Comune (fin dal 1981), conosce bene la situazione reale e sa perfettamente che a Tricase c’è già una sproporzione tra residenti e vani disponibili. Per lui il PUG, nonostante la presenza dei Verdi nella sua coalizione, è uno strumento da maneggiare con cura perché potrebbe essere addirittura dannoso per l’economia della cittadina. Tra le deleghe assessorili non figura quella all’Urbanistica. Fino al 2006 non se ne parla.
  19. Il 13 giugno 2006 Coppola viene riconfermato sindaco. La Reg. Puglia dà un altro termine perentorio: entro due anni bisogna presentare gli elaborati del nuovo PUG. Il nuovo assessore all’Urbanistica, Rocco Indino, non si esprime. Il governo Coppola nel frattempo chiude in anticipo la sua seconda esperienza il 24 luglio 2007.
  20. Durante il commissariamento prefettizio della dott.ssa Rosa Maria Simone, preso atto che la Regione Puglia già il 10 maggio 2006 aveva imposto entro 180 giorni di dare attuazione agli adempimenti preliminari all’attuazione del Piano, conferisce, attraverso determina dell’Ufficio Tecnico Comunale (guidato da Luisella Guerrieri) al Dipartimento di Architettura e Urbanistica (DAU) del Politecnico di Bari l’incarico di redigere un documento sui “territori costruiti”, propedeutico all’adozione del PUG;
  21. Il 15 aprile 2008 vince una coalizione di centro-destra guidata da Antonio Musarò che naturalmente in campagna elettorale ha messo al primo punto l’adozione del PUG. Invece non se ne parla per quasi tre anni, quando il 12 maggio 2011, incalzato dalle opposizioni e dai termini di legge, emette una delibera di giunta che contiene l’indirizzo al dirigente del Settore Assetto del Territorio di individuare ed incaricare, nelle forme di legge e quindi anche nel rispetto dell’evidenza pubblica, “i professionisti esterni altamente specializzati ritenuti indispensabili, cui affidare la consulenza”. Siamo insomma ancora all’individuazione dei progettisti. In ogni caso la giunta Musarò, si ritrova senza maggioranza poche settimane dopo quella delibera e l’esperienza si chiude in data 22 luglio 2011.
  22. Dopo circa un anno di commissariamento, il 22 maggio 2012 Antonio G. Coppola ridiventa sindaco per la terza volta, in una larga coalizione di centro-sinistra. L’adozione del PUG, per quanto restrittivo, è un atto che rimane indispensabile, sollecitato più volte con atti formali dalla Regione Puglia e con molta forza dall’Ass. Angela Barbanente, sincera e attiva protagonista della difesa del territorio. Forse per velocizzare i tempi, forse per non seguire la strada del suo predecessore, la giunta Coppola annulla la precedente delibera Musarò e in data 26.07.2013 affida senza gara pubblica l’incarico della redazione del nuovo PUG al Dipartimento di Scienza dell'Ingegneria Civile e dell'Architettura (DICAR) del Politecnico di Bari al costo di € 40.000 + IVA. Le opposizioni insorgono, la delibera della Giunta viene prontamente impugnata dall’Ordine degli Ingegneri. Prima che il TAR si pronunci, su consiglio dell’Avv. Sticchi Damiani, la giunta Coppola, con deliberazione n. 231 dell’11.11.2013, provvede a revocare in autotutela la sua stessa delibera del 26 luglio. Fine del supporto universitario (e inizio di contenziosi presso la Corte dei Conti).
  23. Dopo vari tentennamenti e piccoli passi avanti, nel febbraio 2016 viene effettuata una gara pubblica per la redazione del PUG che vede vincitore per un importo di € 112.500,00 oltre IVA lo studio Architetti Benevolo con sede legale a Cellatica (Brescia). Finalmente nel marzo 2017 il sindaco Coppola e l’Assessore all’Urbanistica Maria Assunta Panico presentano un documento pubblico dal titolo “TRICASE: Piano Urbanistico Generale 2017- Documento Programmatico - Preliminare Legge urbanistica regionale n. 20 del 27 luglio 2001”. Però è troppo tardi per andare oltre: la legislatura termina nel giugno del 2017 senza aver concluso le azioni propedeutiche all’adozione.
  24. Il 26 giugno 2017 Carlo Chiuri diventa sindaco di Tricase. La sua coalizione è variegata e un po’ troppo eterogenea, una porta girevole di uscite e ingressi. Dopo pochi mesi è già in crisi. Nel 2019 la pentastellata Francesca Sodero decide di andare in soccorso dell’Amministrazione purché si proceda a passo spedito verso l’approvazione del PUG. Si riprende dallo Studio Benevolo e dagli incontri partecipati, dalle rilevazioni geologiche e dalle nuove proposte (basate per lo più sulla sostenibilità ambientale). Arriva però la sonora bocciatura di 39 tecnici operanti sul territorio che, attraverso una lunga nota che appare come un vero e proprio contro-piano, rivendicano in sostanza una maggiore disponibilità a mantenere i diritti acquisiti dei loro clienti. Mentre ancora si discute e si cercano difficili mediazioni, il 2 giugno 2020, dopo che la maggioranza diserta il Consiglio Comunale, si dimette l’assessore Lino Peluso. Anche Francesca Sodero decide di mollare: non può continuare da sola a sorreggere una maggioranza così sfilacciata. Nel giorno della Festa della Repubblica nove consiglieri comunali firmano una mozione di sfiducia al Sindaco, e decretano di fatto la fine della legislatura.
  25. A settembre 2020 si vota. Vince una coalizione di centro-sinistra guidata da Antonio De Donno, che nel corso della consiliatura perde il sostegno del PD e rimane con una maggioranza risicata di un solo consigliere. Il sindaco tiene per sé anche la delega all’Urbanistica. Per oltre tre anni non c’è traccia di attività intorno al PUG. Ovviamente l’incarico allo studio Architetti Benevolo rimane in piedi, ma “l’Ufficio di Piano” non viene mai convocato nei primi 40 mesi di governo. Il 21 marzo 2024 con delibera nr 62 la Giunta Comunale decide di accertare la disponibilità dei precedenti componenti del suddetto “Ufficio” ma soprattutto “procedere ad una ricognizione delle menzionate aree di espansione assoggettate ad obbligo di pianificazione attuativa, nell’ottica di un’attività di pianificazione partecipativa, avviando una manifestazione di interesse finalizzata a conoscere la reale volontà dei proprietari dei lotti in questione di esercitare il proprio ius edificandi”. Una formula alquanto chiara per invitare i proprietari e i tecnici a costruire quanto prima possibile. Intanto il PUG può attendere.

di Alfredo DE GIUSEPPE

Il Piano Regolatore Generale (o PUG) è uno strumento urbanistico. Ma non solo.

È la visione della città, l’economia di un territorio, la qualità della vita, il risparmio di energie umane e la limitazione del consumo di suolo. È anche la riduzione della discrezionalità dei funzionari e amministratori e forse la chiarezza delle reali potenzialità di un luogo. In definitiva è come si immagina il posto in cui vivi.

Il discrimine nel dotarsi di alcune regole urbanistiche è tutto nelle differenze che può determinare, quelle per cui  discutiamo ogni giorno: ordine o disordine, pulizia o sporcizia, servizi o disservizi.  Immaginare ad esempio di costruire sull’intero territorio di un Comune, senza congiungere in forma ponderata nessuna delle frazioni esistenti da secoli, è pura follia, perché, oltre al certificato danno ambientale, c’è un’estrema difficoltà nel raggiungere ogni singola costruzione con acqua e fogna, con elettricità e fibra ottica, con strade, asfalti e sicurezza.

Tant’è che normalmente il PRG emerge da uno studio più approfondito del semplice disegno tecnico. Si interpella il sociologo, il geologo, lo storico e spesso il futurologo, proprio perché regolamentare una città disordinata e sedimentata nelle idee e nei veti incrociati, non è cosa da poco, non è roba che si possa cucinare in un solo giorno.

A ben guardare la cronistoria  delle mancate adozioni dei PRG emerge un dato impressionante: nei primi due-tre anni di ogni singola consiliatura, il PIANO rimane un tabù, nessuno ne parla, nessuno vuole aprire quella pagina. Magari basterebbe continuare quei pochi adempimenti lasciati in sospeso dalla precedente Amministrazione, ma non si fa. Tutto rimane in un limbo che presto si trasforma in inferno, perché come prevedibile ogni volta bisogna ricominciare da capo.

È un mistero o c’è una spiegazione?  Dando per scontato che Tricase ha una sua matrice contemplativa  e quindi è portata a credere ai misteri dolorosi, voglio propendere anch’io, per una volta, su questa tesi enigmatica. Si, è un mistero e la risoluzione stavolta la vorrei lasciare ai tanti politici provetti, ai tanti tecnici competenti, ai tanti predicatori messianici.

 

 

di Alfredo SANAPO
 
Tributo alla Giornata Mondiale della Voce
 
L'uso della voce ha intimamente accompagnato la Storia dell'uomo e soprattutto quella della comunicazione con i suoi simili. Dai versi primitivi degli albori della civiltà, alle urla tribali di giubilo o propiziatorie per la divinità di turno; dall'evoluzione delle parole e dei linguaggi alle coivolgenti note di una canzone. Uno spettro di aspetti che attraversano le nostre vite in un vortice invisibile di colorate emozioni.
Abbiamo parlato di questo portentoso strumento con alcune esperte del settore musicale e canoro afferenti al Centro Studi Musicali "FChopindi Tricase, Maria Fino (pianista), Luciana Negro (cantante "moderno") e Francesca Valente (cantante lirica "soprano"). Dati l'apporto personale di ciascuna interlocutrice, la necessità di uniformarne i linguaggi e l'opportunità di rendere accessibile il contenuto di una materia piuttosto vasta a tutti i lettori, alcune delle affermazioni seguenti potrebbero sembrare alquanto schematiche e riduttive. Tuttavia, il nostro intento non è accademico, ma meramente esemplificativo e divulgativo.
 
D. La voce non è altro che uno strumento che può essere educato al canto. Quella canora è solo una dote congenita o può essere anche acquisita? È un dono o la si può "comprare" con l'impegno?
R. Il canto è un espressione artistica e, come tale, può essere migliorata con l'ausilio di tecniche. Chi ha una predisposizione "naturale" al canto, ovviamente, con le tecniche può avere risultati ottimali. Chi, invece, è meno dotato con lo studio e l'impegno può raggiungere livelli soddisfacenti. Essendo un'arte, il talento è imprescindibile per arrivare ad alti livelli.
 
D. Per i non addetti ai lavori, si può fare brevemente una panoramica delle caratteristiche dello strumento "voce"? In primis la differenza fra i registri maschile e femminili?
R. Le caratteristiche vocali sono molteplici e si differenziano in base al genere musicale. Per esempio, nel pop ci sono le voci graffiate tipiche del rock e servono per rendere riconoscibile l'artista. Nel canto moderno, in base alla tonalità, una canzone può essere eseguita sia dalla voce maschile che femminile. Nella lirica questo non può accadere in quanto i brani eseguiti sono già predisposti per le varie voci. Per quanto riguarda le differenze dei registri vocali, le voci maschili sono tenorebaritono e basso e hanno un timbro scuro e grave, mentre quelle femminili (sopranomezzosoprano e contralto) hanno un timbro più acuto, ma allo stesso tempo anche grave.
 
D. Come si fa a capire se una voce è portata o meno per il canto? Come bisogna intervenire per educare una voce potenzialmente predisposta al canto?
R. Si intuisce se è intonata, duttile espressiva. L'applicazione delle
tecniche vocali permette di prendere coscienza delle innumerevoli sfumature espressive. È come se si avesse a disposizione tutti i colori del mondo... Immaginiamo un mondo monocromatico, piatto nella scala dei grigi... ecco la tecnica consente di colorare con vari colori e sfumature la dote naturale della voce.
 
D. Con il sempre più frequente utilizzo dell'autotune, che corregge in modo informatico evidenti imperfezioni canore, non c'è in voi il timore che la vostra professione possa essere svilita di significato?
R. L'autotune è una correzione automatica che tende ad appiattire tutte le sfumature di cui abbiamo parlato prima e va bene su alcuni generi musicali, come rap o trap, ma è una moda e potrebbe non essere più usata. Questo prescinde dalla tecnica in quanto, quando si usa la voce come professione, se non si hanno basi tecniche, con il continuo uso scorretto si possono provocare noduli o altri problemi legati alle corde vocali.
 
La presente produzione scritta ha lo scopo di celebrare la Giornata Mondiale della Voce del 16 Aprile focalizzando l'attenzione sul suo aspetto più creativo: il canto.

La voce e il canto sono il primo argomento di questo numero. Dare voce e cantare è l’aspirazione di chi vuole realizzare un dialogo e promuovere la bellezza e così creare quell’incanto del quale pure parla l’articolo di pag. 2 di Alfredo Sanapo.

Il dare voce alla programmazione del territorio allo scopo di creare l’incanto del bello nell’ambiente nel quale viviamo e nel quale vivranno chi verrà dopo di noi è la ragione di fondo dell’approfondimento che questo numero ha voluto dedicare alla strumentazione urbanistica del Comune di Tricase. Una strumentazione che è ferma alla fine degli anni Settanta e che, dopo un tentativo abortito di piano regolatore risalente al 1959, è ancora di là da venire, se è vero –come documenta la cronistoria di Alfredo De Giuseppe alle pagg. 4 e 5- che una recente deliberazione della Giunta Municipale propone di ripartire nel percorso di adozione del PUG, magari rinnovando o cambiando alcuni componenti dell’Ufficio di Piano, e chiedendo ai cittadini di esprimere le loro reali intenzioni per le zone di espansione, le c.d. Zone C con un appello commentato da Alessandro Distante a pag. 6.

Un canto e tanto poco incanto invece per quanto accade intorno a noi, a partire dalle note stonate delle cronache regionali dove si indaga, con tanto di arresti, per compera di voti e con una Assessora che si dimette perché indagata; sarebbe la  beneficiaria di una macchina che, da tempo, userebbe acquisire consensi a suon, a proposito di canto, di 50 euro a voto.

Ovviamente tutto da dimostrare, ma intanto un dato politico ritorna: non sempre le campagne acquisti tipiche del direttore d’orchestra Emiliano si sono tradotte in una incantevole armonia.

Ed allora non resta che dare voce a chi invoca legalità, come i residenti e i commercianti di via dei Pellai (Pino Greco a pag. 7) che lamentano la mancata osservanza da parte degli automobilisti dei limiti al parcheggio posti dal disco orario.

In sintesi. Tutti gli articoli di questo numero dimostrano una sola cosa: l’incanto si può creare a condizione che le voci, magistralmente dirette, siano tutte intonate, perché se uno stecca o stona, sia esso politico o cittadino, amministratore o automobilista, altro che incanto!

 

 

 

 

Sabato 13 aprile - dopo la pausa pasquale torna in distribuzione il settimanale cittadino di Tricase

LEGGERETE IN QUESTO NUMERO

La voce e il canto…

Il Piano Regolatore da tutti invocato da nessuno realizzato…

Residenti e commercianti di via dei Pellai…

Oltre alla versione cartacea sarà sempre disponibile sul sito redazionale (ilvolantinoditricase.it), la versione online

il Volantino - settimanale cittadino di Tricase

torna in distribuzione sabato 13 aprile

Sul prossimo numero un approfondimento sulla storia della pianificazione urbanistica a Tricase dal 1959 ad oggi. Il PUG. Un mistero doloroso. Ed altro ancora…

A sabato prossimo

 

di Ercole Morciano

Come Tricasini dobbiamo essere grati all’Arcivescovo Carmelo Cassati perché in qualità di esecutore testamentario nominato dallo zio Cardinale Giovanni Panico, ha collaborato con le Suore Marcelline per rendere l’Ospedale di Tricase un centro di cura di eccellenza, rinomato e apprezzato anche fuori dai confini regionali. Le sue benemerenze inoltre si accrescono ancor più se consideriamo che in tutte le sedi dove ha svolto fedelmente il suo servizio da sacerdote e da vescovo, ha sparso “il buon profumo del Vangelo” lasciando un ottimo ricordo di sé e portando alto il nome di Tricase, la sua piccola patria.

Per questo ha meritato ampiamente di essere sepolto nella cripta della nostra matrice, la chiesa dove è stato battezzato e ha ricevuto la consacrazione episcopale.

Carmelo Cassati nasce a Tricase, in via della Carità n. 2, da Vincenzo e Maria Concetta Panico il 6 aprile 1924. Entrato giovanissimo nella Congregazione dei Missionari del Sacro Cuore (MSC) vi percorre tutte le tappe per il sacerdozio che riceve il 17.12.1949 nella chiesa romana di Nostra Signora del Sacro Cuore. Raggiunge la missione di Pinheiro nel Nord-Est del Brasile nel 1950, ma l’anno successivo si trasferisce a Lima per assistere nella malattia lo zio, mons. Giovanni Panico, Nunzio Apostolico nel Perù. Segue lo zio in Canada (dove consegue la licenza in Diritto Canonico) e poi nel Portogallo. Nominato Cardinale mons. Panico nel 1962, è con lui quando il porporato muore a Tricase Porto. Per portare a termine l’incarico di esecutore testamentario nominato dallo zio Cardinale, padre Carmelo risiede in Vaticano dove svolge le funzioni di segretario del Card. Alfredo Ottaviani e lavora nell’Ufficio del Maggiordomato del S. Padre. Inaugurato nel 1967 l’Ospedale “Card. Panico” di Tricase, costruito in pieno accordo con le Suore Marcelline che avevano mantenuto la promessa fatta al Card. Panico, subito dopo, il 24 ottobre, padre Carmelo ritorna a Pinheiro, prelatura dei MSC. Vicario Generale e nel contempo Superiore dei MSC, mons. Cassati è nominato vescovo titolare di Nova Germania e ausiliare di mons. Ungarelli, Prelato di Pinheiro. Consacrato vescovo a Tricase il 28 giugno 1970 e tornato in Brasile, succede nel 1975 a mons. Ungarelli.

Per motivi di salute viene trasferito alla Diocesi di Tricarico, in Basilicata, il 12.2.1979.  Vescovo di Lucera e San Severo (Foggia) negli anni 1985-1990. Promosso Arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie il 15-12.1990, regge l’arcidiocesi fino al 26.01.2000. Rientrato a Tricase continua il suo ministero sacerdotale presso l’Ospedale “Card. Giovanni Panico” dove risiede, prima all’Oasi e poi presso “Casa di Betania”. Componente del C.d.A. della Fondazione “Card. G. Panico”, collabora con la Direzione dell’Azienda Ospedaliera per la crescita del nosocomio con la sua saggezza di Uomo di preghiera e di esperienza. Si spegne serenamente il 4 febbraio 2024, per ricongiungersi allo zio Cardinale e con lui pregare insieme per la città di Tricase e tutti i suoi abitanti.

Per ricordarlo, sabato 6 aprile, alle 18.30. sarà celebrata una Messa nella chiesa madre di Tricase, nella cui cripta è sepolto.  Presiederà Mons. Michele Seccia, Arcivescovo metropolita di Lecce; concelebranti: mons. Vito Angiuli, Vescovo di Ugento-S. Maria di Leuca e Mons. Fernando Panico, Vescovo emerito di Crato. Altri eventi sono previsti nel corso dell’anno centenario.

 

 

ANCORA NOVITA’ PER IL CAMPO DI DEPRESSA

Il Comune di Tricase ha approvato, in questi giorni, il progetto per la copertura di due campi di padel del Campo sportivo di Depressa.

La Società concessionaria, Granturismo a r.l., è stata autorizzata ad eseguire i lavori. La concessione, sottoscritta il 28 aprile 2017, ha una durata ventennale. Una prima variante venne approvata dalla Giunta nel dicembre 2021 con la trasformazione del campo di calcio a otto in quattro campi di Padel.

Nel marzo 2023 venne approvata un’altra variante per la realizzazione di un campo di calcio a 7 e di un campo di beach-volley.

Nel dicembre 2023 altra richiesta di variante, questa volta per la copertura di 2 campi di padel. Quella richiesta è stata adesso approvata, a condizione che si tratti di una copertura provvisoria con la sola funzione di proteggere i campi dagli agenti atmosferici durante i mesi invernali.

Il Piano economico finanziario passa da € 503,00 e € 667,00 annui a fronte di un investimento che passa da € 1.932.838,00 ad € 2.099.838,00.

Il canone annuo è di € 1.200,00.

LOCATION PER I MATRIMONI ED UNIONI

I matrimoni e le unioni civili non dovranno più essere fatti presso la Casa Comunale. Per venire incontro alle esigenze, sempre più diverse, degli sposi e per valorizzare ambienti e strutture anche private, così da farle divenire la splendida location per il giorno più importante della vita, l’Amministrazione, dopo aver deciso di consentire la celebrazione fuori dalla Casa Comunale, ha deciso di reperire le strutture giuste.

Da qui l’approvazione e pubblicazione di un Avviso pubblico esplorativo per la manifestazione d interesse da parte di coloro che dispongono legittimamente di locali/spazi presso immobili e/o strutture ricettive aperti/e al pubblico, ubicati nel territorio di Tricase ed aventi rilevanza storica, artistica, culturale, ambientale o turistica, da concedere in comodato d’uso al Comune per destinarli alla celebrazione dei matrimoni o alla costituzione delle unioni civili.

Il tutto nasce da una delibera del febbraio di quest’anno con la quale sono stati autorizzati i matrimoni e la costituzione delle unioni civili anche al di fuori della Casa Comunale, presso strutture o immobili di valore.

UN PERCORSO RIEVOCATIVO DI DONNE E BELLEZZE

Allo scopo di allargare il raggio di azione di interventi finalizzati alla scoperta, riqualificazione e divulgazione della storia locale attraverso la creazione di un percorso formativo in tema turistico e teatrale la Giunta ha approvato il progetto formulato dall’Associazione culturale Teatro dell’Argo.

Il progetto denominato “Tricase Experience – le donne tricasine del 900” intende dar vita ad una nuova forma di visita guidata, che non si esaurisca nel mero racconto storico dei luoghi, ma conduca il visitatore di Palazzo Gallone in un percorso emozionale e rievocativo di figure illustri, quali l’ultima principessa di Tricase, Maria Bianca Gallone, dando voce ai suoi componimenti poetici ed alle sue vicende biografiche. Sarà organizzato un laboratorio teatrale in italiano ed inglese che si snoderà per le strade del centro storico, le antiche dimore nobiliari e lo stesso Palazzo Gallone, alternato alle visite guidate del territorio, come le tabacchine con la loro rivolta nel maggio 1935 e la staffetta partigiana Maria Teresa Sparascio.

DIVIETO DI ANDARE SULLA BANCHINA

Divieto assoluto di accesso e transito di uomini e mezzi nell’area demaniale marittima della banchina in testata al molo foraneo – bacino nuovo del Porto di Tricase.

Il problema è stato sollevato dall’Ufficio Locale Marittimo che ha accertato un aggravamento del fenomeno di svuotamento del materiale, posto al di sotto come riempimento della banchina, a seguito dei marosi che di recente hanno interessato in particolar modo il litorale tricasino; ciò ha determinato il totale distacco dal molo con conseguente dispersione del materiale sul fondale marino. Il fenomeno di distacco verificatosi potrebbe potenzialmente estendersi ai tratti limitrofi.

di Alessandro DISTANTE

Questo giornale ha già trattato degli immobili utilizzati o non utilizzati appartenenti al Comune di Tricase, per poi passare ad illustrare, seppure a grandi linee, il programma triennale delle opere pubbliche con opere a farsi o a completarsi e quindi ha dedicato, dapprima, un approfondimento specifico ai lavori di rifacimento del basolato nel centro storico e quindi agli impianti sportivi dedicati al calcio.

Le singole ricognizioni e gli specifici approfondimenti pongono questioni che sono di carattere generale e riproducono la grossa problematica, da un lato, della spesa pubblica, e, dall’altro, della programmazione di lungo periodo che comporta anche scelte tra il valorizzare l’esistente oppure costruire o acquisire nuove strutture.

Ed allora: in questi anni i fondi pubblici, molti di derivazione comunitaria, sono stati spesi e come sono stati spesi? Detto in altre parole: gli investimenti sono stati produttivi ed hanno generato sviluppo economico e occupazionale?

Intanto le nuove generazioni vanno via e lo spopolamento dei piccoli centri, al Sud, costituisce un grave problema. Il rischio, veramente paradossale, è che il Mezzogiorno si doti di strutture ed infrastrutture ma che perda, nel frattempo, il capitale umano.

Creare condizioni di sviluppo e di occupazione, specie per i giovani, può significare anche investire per recuperare, abbellire e valorizzare l’esistente; un investimento utile, oltrechè nell’immediato (spesa per la realizzazione dell’intervento), anche per una crescita della capacità attrattiva dei luoghi in termini turistici.

La scelta, quando si parla di spesa pubblica e di programmazione del territorio, è di fondo ed è, per così dire, “culturale”.

Finalmente –anche se in ritardo rispetto ad altri Paesi del Salento- l’apprezzabile investimento sul centro storico per rifare il basolato, gli impianti idrico e fognante e di illuminazione; certo, i disagi sono un “prezzo” da pagare, ma senza sacrifici non si fa mai niente.

Il tema è ancora più vasto se si considera che la scelta di fondo tra recuperare e valorizzare l’esistente passa attraverso le scelte di pianificazione e cioè attraverso il PUG. E’ noto che l’attuale P. di F. consente ancora nuova edificazione e che il nuovo strumento inciderà su quelle possibilità. Ma la scelta è di fondo: si vuole recuperare l’esistente oppure si vuole continuare ad investire nel cemento? O, ancor più in radice: si vuole fare programmazione o si preferisce lasciare che tutto vada per inerzia?

 

Ing. Cosimo RIZZO

“Avanti a ritmo serrato per il decollo delle CER” annuncia il Ministro PICHETTO FRATIN in occasione del KEY 2024 tenutosi a Rimini lo scorso febbraio, in concomitanza con la pubblicazione delle regole operative da parte del gestore dei servizi energetici (GSE). L’autoconsumo condiviso protagonista assoluto nell’appuntamento internazionale dedicato alla transizione energetica, dove lo stesso ministro ha confermato “l’impegno amministrativo rivolto a consolidare il ruolo delle Comunità Energetiche nel Paese: non solo con regole chiare e misure di potenziale grande impatto, ma anche con una forte campagna di informazione per portare questa novità alla più ampia platea di potenziali beneficiari”.

Insieme alla pubblicazione delle regole operative, è partita nel frattempo, con il claim “InsiemEnergia”, una campagna di informazione sul territorio che porterà rappresentanti del ministero e del GSE, con il supporto di Unioncamere, in ogni Regione e Provincia autonoma per far conoscere le opportunità derivanti dal decreto di incentivo delle Comunità Energetiche Rinnovabili.

L’8 aprile, sarà operativa la piattaforma del GSE attraverso la quale sarà possibile presentare domanda di ammissione alla tariffa incentivante e al contributo previsto dal PNRR e verificare, in via preliminare, l’ammissibilità dei progetti.

Per chi volesse approfondire, lo stesso GSE, ha avviato una campagna di comunicazione, promozione e assistenza per facilitare gli operatori nella comprensione del meccanismo e informare cittadini, imprese, pubbliche amministrazioni e enti del terzo settore di tutte le opportunità legate alla nuova misura. Sul sito è possibile registrarsi ai webinar informativi e avere assistenza e supporto attraverso uno sportello virtuale.

Nei prossimi appuntamenti cona la rubrica proveremo a fornire alcune risposte ai quesiti pervenutici dai lettori, invitandovi a continuare a farlo scrivendo al nostro indirizzo mail o direttamente alla redazione.

La “rivoluzione gentile” è appena iniziata con prospettive del tutto promettenti. Secondo il Politecnico di Milano, si ipotizza lo sviluppo di 20mila CER entro il 2027, con circa 264 milioni di cittadini europei che diventeranno produttori e consumatori di energia rinnovabile entro il 2050, generando fino al 45% dell’energia elettrica necessaria ai propri consumi.

Informazione promozionale cell. 349 1678196 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

di Pino GRECO

Si scaldano i motori per le prossime amministrative.

Se il centro sinistra è ritornato a riunire le sue diverse componenti e, tra le ipotesi, vi è anche l’ipotesi di una scelta attraverso le primarie, alcuni movimenti proseguono o iniziano loro percorsi.

Oltre a Tricase Insieme, in questi giorni un gruppo di cittadini appartenenti o simpatizzanti di diverse aree politiche, sostengono che sarebbe l’ing. Andrea Morciano, l’uomo giusto per prendere in mano le redini della Città

Sentito da noi, l’ingegnere ha glissato, ma non ha escluso un possibile suo impegno nella prossima campagna elettorale

Andrea Morciano

Ed il Sindaco ci dice:

“L’intenzione dell’amministrazione comunale sicuramente è quella di portare avanti l’esperienza anche per la prossima legislatura, quindi, se ci saranno le condizioni, mi ricandiderò”

in Distribuzione