CARA CAPRARICA,SEI NELL’ANIMA…

E LI’ TI LASCIO PER SEMPRE...

Domenica,8 settembre 2019

Santuario della Madonna di Fatima

Caprarica di Tricase

don William Del Vecchio saluta la “sua” comunità

Carissimi fratelli e sorelle,

è giunto il momento di salutarci al termine di questa Eucarestia, nella quale Gesù ancora una volta, ci ha radunati come fratelli uniti nel vincolo della carità. Caprarica, grembo della mia prima esperienza di parroco. Come dire? Il luogo che Dio ha scelto perchè fossi testimone e riflesso del Suo stesso ministero di Buon Pastore, Guida e Maestro della Chiesa.

Un saluto al Sindaco e un grazie a lui e alla giunta comunale per la collaborazione di questi anni. Un grazie va anche alle autorità civili e militari impegnate nel territorio.

Mia comunità amata non è semplice partire da te, in questi anni si sono strette amicizie, alleanze di fede, intense collaborazioni ma sono certo che tutto questo rimarrà come un dono prezioso di Dio e come un segno indelebile della bellezza di essere Chiesa che cammina nella storia.

Nel 2011 è iniziata la mia esperienza di parroco in mezzo a voi dopo due anni da viceparroco.

Da subito ho percepito di aver ereditato un popolo di Dio guidato nel tempo con sapienza, da sacerdoti dalla grande bontà, dallo zelo instancabile e da vivace fervore pastorale: come non ricordare tra tutti il santo parroco don Tommaso Piri che ha unito all’intelligenza pastorale anche una generosa “ spogliazione” per donare alla Parrocchia quanto ancora essa non aveva.

Accanto a lui va ricordato il carissimo don Eugenio Licchetta parroco di questa comunità per 42 anni, uomo di profonda carità e di dedizione generosa. In un solco così bello e profondo ho cercato di inserire il mio ministero accompagnato dalle parole della lettera agli Ebrei:

Anche noi dunque, circondati da tale moltitudine di testimoni, avendo deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento”.

Ebrei 12,1-2. Non pretendo di essere stato un pastore sempre all’altezza dell’incarico affidatomi.

A volte le mie povertà hanno potuto rallentare il cammino oppure ferire qualcuno: a tutti e a ciascuno chiedo perdono. Ho sempre creduto però nella bellezza di essere una Comunità, Famiglia di famiglie, in cui tutti si possano sentire serenamente attesi, accolti, compresi, perdonati, amati.

E’ un ideale alto lo so, coincide con l’ideale evangelico e non sempre si è capaci di raggiungerlo..... ma a che serve la vita, il ministero, se non a lavorare per realizzare questo obiettivo? Siamo veramente angeli con un ala soltanto, come dice don Tonino, possiamo volare solo se rimaniamo insieme.

Certamente senza pretendere che tutti se la sentano di volare con te... senza rimpianti vi dico che ho voluto bene a tutti a quanti hanno dato la vita per la crescita della parrocchia, a quanti hanno dedicato frammenti del loro tempo e delle loro energie e a quanti (come capita ovunque) hanno solo trovato il tempo per stare alla finestra o nei salotti dei buontemponi e giudicare, criticare, condannare.

Una delle prime cose belle che mi colpì di questa parrocchia fu vedere come dei laici sostenevano il ministero di don Eugenio, già provato dalla malattia, impegnandosi nelle varie attività e garantendo una bella vivacità culturale e pastorale.

Il mio grazie va a loro: sia a quanti hanno garantito la loro continuità, sia a quanti per diverse vicende non l’hanno fatto pur rimanendo sempre affezionati a questa famiglia di Dio. Un grazie va anche a coloro che hanno servito questa nostra chiesa, dando grande testimonianza di fede e ora non sono più tra noi.

Su tutti sia l’Amore di Dio! Insieme abbiamo lavorato tanto. La formazione e la corresponsabilità dei laici, la definizione degli ambiti di competenza (sacerdote-laici), la conversione degli “spazi di potere”in spazi di collaborazione, il lavoro per l’unità nella diversità ci hanno visto tanto impegnati. Su questo mi sento di dover insistere ancora.

L’atto di amore più grande per la comunità è lavorare per la sua unità, per questo diventa necessario mettere da parte simpatie e antipatie e non cedere alla logica dell’esclusione e del cameratismo.

Grazie al Consiglio Pastorale Parrocchiale, primo sostegno del ministero del parroco, espressione della comunità che vive e cammina insieme, segno di comunione e collaborazione tra Sacerdoti e laici e dei laici tra di loro.

Grazie al gruppo catechistico forza trainante della parrocchia. Presenti sempre e tutte, anche se in grado diverso, avete permesso oltre alla formazione cristiana dei ragazzi tutte le altre iniziative di preghiera e fraternità vissute in questi anni. Dio ve ne renda merito e vi faccia crescere sempre più nell’unità e nella collaborazione con tutte le altre espressioni della parrocchia.

Grazie alle famiglie della parrocchia, speranza di questa comunità! Grazie per la fiducia con cui avete consegnato il cammino dei vostri figli alle mie cure e alle cure della comunità.

Grazie per l’affetto che avete sempre manifestato verso la mia persona e per il confronto cercato nei momenti di bisogno. Continuate ad essere il luogo privilegiato della formazione alla vita umana, civile e cristiana, senza permettere al pauroso relativismo che vi circonda di condurvi alla perdita della autentica umanità.

Mi sento in dovere di incoraggiarvi a colmare sempre di più il distacco che a volte esiste tra fede creduta e fede vissuta. La Messa domenicale è l’occasione giusta per ritrovarsi tutti insieme, intorno alla mensa della Parola e dell’Eucarestia, ed essere incoraggiati dal Risorto e dalla Comunità a fare scelte ordinarie sempre più evangeliche.

Grazie bambini, ragazzi e adolescenti per la freschezza e la vivacità che donate alla nostra Chiesa. Camminate nella luce, impegnatevi a mettere ogni energia a servizio del bene, soprattutto nello studio e nella vita fraterna. In questo oltre al cammino catechistico l’esperienza dell’oratorio è una grande palestra di vita!

Che bella storia è stata il cammino con voi giovani! Grazie! Grazie perchè a una comunità parrocchiale che continua a dire che bisogna “lasciare spazio ai giovani” anche se che a volte è incapace di starvi accanto, voi chiedete un impegno più grande ... quello di diventare, essa stessa, la comunità, uno spazio giovane!

Ci state aiutando a recuperare l’entusiasmo e lo stupore per le cose belle e la fiducia nelle novità.

Comunicateci sempre l’audacia di chi guarda al futuro vedendo le gemme di una nuova fioritura sui rami dell’albero della vita... perchè questa si chiama profezia... e pare che sia un carisma che il Signore ha affidato al vostro cuore sognatore.

Diteci che il segreto per non invecchiare nel cuore è ritornare sempre al primo amore, non fissandoci sul passato o sul male ricevuto dalla vita o dalla gente. Ricordateci che non può intonare una lode chi ha sempre le labbra impegnate nel lamento, nella critica, nel giudizio, nel pettegolezzo. Quando ci vedete immobili ricordateci che ci manca ancora tanta strada per essere veramente felici perchè “chi si accontenta non gode” .

Nelle vostre preghiere, cari giovani, chiedete al Signore di non farci cadere nella tentazione di credere che è giovane chi cede a tutto ciò che il mondo gli offre, e che esporci stupidamente sulle vetrine dei social segna, a volte, la più grande caduta di stile e di credibilità della nostra adulta saggezza.

E voi ragazzi ricordate che senza gli adulti sarete alberi senza radici, casa senza fondamento, gente senza storia, senza identità .... un non popolo. Permettete che rivolga ora un pensiero ai nostri ammalati. Il mondo della sofferenza presente anche nella nostra comunità è un fiume carsico.... scorre nel nascondimento, nel silenzio, nell’umiltà.

Grazie per la dignità con cui vivete questo momento così duro della vostra vita! Ci insegnate che la vita è vita ed è un bene prezioso anche quando le forze fisiche vacillano o sono completamente finite. L’offerta quotidiana di questa moneta preziosa agli occhi di Dio, anche se disprezzata agli occhi del mondo, vi rende protagonisti della più importante opera di sostegno e di rinnovamento della nostra parrocchia.

Grazie per il bene e l’affetto che sempre mi avete dimostrato, continuate a pregare per me. La liturgia e la preghiera sono il perno intorno al quale tutto si muove. Il Buon Pastore che conosce il suo gregge e per esso da la vita è sperimentato come presenza viva e costante nella comunità: nella Santa Messa e nell’adorazione Eucaristica.

Nella cura dei momenti liturgici e di preghiera, un ruolo importante lo svolge il gruppo dei ministranti che si impegnano nel servizio liturgico con costanza ed entusiasmo, i miei Angeli custodi, gli ulivi dell’apocalisse che crescono robusti intorno all’altare come dice l’Apocalisse, a voi il mio grazie! La paternità che ho respirato nella vicinanza di Vincenzo (N’zino) fedele e instancabile collaboratore la sua preghiera e il suo servizio all’altare mi accompagneranno sempre, grazie!

I ministri straordinari della S. Comunione, i lettori, quanti si occupano della recita del S. Rosario comunitario e dell’animazione delle processioni, quanti si occupano settimanalmente della pulizia e del decoro della chiesa, delle cappelle e del santuario: sono segno di una carità che nasce dalla lode.

Grazie a tutti “Chi canta bene prega due volte” e Caprarica ha sempre saputo camminare cantando!

Grazie al Coro S. Andrea e a quanti hanno permesso che le nostre celebrazioni fossero un momento di cielo sulla terra.

Grazie a tutti e a ciascuno ma soprattutto a quanti hanno garantito la crescita del coro in questi anni dando impegno ed energie generosamente. Insieme all’Apostolato della Preghiera forza orante e caritativa della nostra Parrocchia, ringrazio anche il gruppo Divina Misericordia, l’Associazione Rosario Perpetuo e il gruppo Parola di Vita.

Il Comitato feste ha assicurato momenti intensi di fraternità e festa intorno al nostro santo patrono e alla Vergine di Fatima, grazie per l’amicizia e per l’infaticabile impegno.

La Confraternita Immacolata - SS. Sacramento è l’associazione di fedeli laici più antica della parrocchia. A voi il mio grazie per la vostra disponibilità e collaborazione. Abbiate a cuore l’obiettivo di iniziare e concludere i lavori di restauro della Cappella Confaternale, il progetto, passato dai competenti uffici della Curia Diocesana, ha avuto già il visto della sovrintendenza delle belle arti.

Inoltre ho la gioia di comunicarvi che siamo riusciti ad ottenere, anche per questo progetto, il finanziamento della CEI che ci consentirà anche con il vostro generoso contributo, di realizzare i restauri. Il Signore non ha permesso di lasciare qualcosa di incompiuto ... a Lui la lode.

E’ doveroso ricordare anche la presenza di associazioni esterne alla parrocchia ma spesso in sinergia con essa: “l’associazione S. Andrea” e fino a qualche anno fa il “Circolo ricreativo culturale capraricese”

Come non ringraziare la comunità delle Suore Domenicane del SS. Sacramento che svolgono da più di 60 anni il loro instancabile servizio alla crescita delle nuove generazioni grazie all’Asilo intitolato “Regina Pacis”.

A voi carissime amiche e madri va il mio grazie cordiale per la vostra presenza discreta e laboriosa. Un abbraccio speciale a Sr. Assunzione, pietra miliare e memoria storica (oggi forse un pò provata) del cammino di questa nostra famiglia. I nostri seminaristi sono un dono dello Spirito fatto a noi. Dio li ha scelti tra i nostri giovani, tra i vostri figli! Spero che il buon Gesù trovi sempre generosità di ascolto e di risposta quando chiamerà altri giovani a dare la vita per la causa del Regno!

Grazie Luca! Grazie Aurelio! Vi voglio bene!

Non voglio elencare tutto quello che in questi anni si è realizzato non solo pastoralmente ma anche nelle strutture della parrocchia. E’ sotto lo sguardo di Dio e di chi ha una visione grata della vita!

Vorrei solo farvi una confidenza.... 11 anni fa mentre partivo dalla parrocchia di S. Antonio per andare vice parroco per un anno a Corsano, passando per la via che si trova ai piedi del nostro Santuario sentii nel cuore una certezza che si imprimeva: verrai a servirmi tra la gente di questa comunità . Di li a poco mi fu chiesto di venire tra voi.

Oggi guardo a Lei, la Madre, chiedendo che il manto della sua materna custodia si allarghi su di me sul mio ministero che continua a Corsano e su tutta quella comunità sorella.

A lei rinnovo il mio affidamento. TOTUS TUUS.

Affido ciascuno di voi al suo sguardo sereno compagno dei giorni lieti e rifugio nei giorni di prova.

Cara Caprarica, non smarrire la consapevolezza della grandezza di questo luogo (il Santuario di Fatima), non perdere la fiducia in questo Cuore di Madre, se questo un giorno dovesse accadere saresti la più povera tra tutte le comunità.

Guarda alla stella, invoca Maria e con Lei vai avanti verso la gioia di Cristo!

 

Gli appuntamenti sono tutti alle ore 20 

Tiggiano, lunedi 16 settembre Palazzo Serafini Sauli

Tricase, mercoledi 18 settembre Palazzo Gallone

S. M. di Leuca, venerdi 20 settembre Cascata monumentale

Ingresso libero

Vitzontlatasra! È dal 1995 che, un anno si e uno no, nel capo di Leuca diciamo “arrivederci” alle alunne del liceo linguistico “Kodaly Zoltan” di Pècs, Ungheria, e ai docenti che le accompagnano. Vitzontlatasra!

Un “arrivederci” difficile, sia per la lingua, l’ungherese, appartenente al ceppo linguistico ugro-finnico, sia per le lacrime che ogni volta bagnano di tristezza il distacco dalle famiglie in cui le giovanissime ragazze sono ospitate.

Anche quest’anno, dal 15 al 22 settembre, l’esperienza di ospitalità e di amicizia, guidata dalla Preside del liceo, Béres Andrásné, si ripete nuovamente. Saranno coinvolti tre paesi, Tiggiano, Tricase e Giuliano, e i relativi assessori: Francesco Melcarne, Lino Peluso e Leonardo Ferilli.

Ma sono i parroci di Giuliano e di Tiggiano, don Rocco Zocco e don Lucio Ciardo, a promuovere e a finanziare l’iniziativa, che prevede anche un’importante tournée di musica corale, alla quale le cinquanta ragazze di Pècs dedicano tre ore di studio settimanale sotto la guida dei professori Attila Kertetz, Bernadett Ròzsa, Andras Kortecsi e Gyorgy Màtès, ormai veterani della rotta Pècs-Leuca.

I concerti si avvalgono della collaborazione artistica dell’Associazione di Alta Cultura Musicale “W. A. Mozart” diretta dal M° Giovanni Calabrese. La proposta principale del liceo, che conta circa 800 alunni, resta però l’insegnamento delle lingue. Sette in tutto: inglese, francese, tedesco, spagnolo, portoghese, italiano e cinese.

Un liceo straniero, dunque, che promuove la lingua e la cultura italiana. Ne siamo orgogliosi, naturalmente! Partecipare a quelle lezioni (le
nostre delegazioni, nel ricambiare le visite, lo hanno sempre fatto) vuol dire confrontarsi con un’offerta scolastica di alto livello didattico. Il liceo d’altronde ha sede in una città, Pècs (fondata dai Romani col nome di Sopianae) che nel 2010 è stata capitale europea della cultura.

Vi si respira un’aria mitteleuropea e lo sguardo gode la vista di elegantissimi palazzi, sormontati dai tipici tetti spioventi decorati con porcellane ungheresi. A Pècs, peraltro, ha sede la Zsolnay, una storica fabbrica di porcellane rinomate in tutto il mondo.

E’ inutile dire che la proposta culturale e ricreativa della città è ricca di eventi che attraggono turisti e appassionati da tutta Europa.

Ma altrettanto grande è la voglia di viaggiare che motiva le ragazze di Pècs nel raggiungere amici di Paesi, allo studio della cui lingua si dedicano con passione.

Quando non sono impegnate in capitali come Vienna, Budapest, Londra, dove partecipano a certami di musica corale, le nostre ragazze di Pècs vengono in Salento, dove apprezzano molto la simpatia, il paesaggio e soprattutto il mare.

E anche noi apprezziamo molto la perfezione del loro canto. E’ risaputo, infatti, che il metodo musicale ungherese, voluto dal grande musicista Kodaly Zoltan, e in uso in tutte le scuole ungheresi a partire dall’infanzia, è uno dei migliori del mondo.

Tricase Calcio:l’ex presidente Michele Dell’Abate,da sempre tifoso della squadra rosso-blu,in seguito ad un confronto avuto con alcuni esponenti ultras del Tricase,

invita tifosi e società ad incontrarsi

venerdi 13 settembre alle ore 21.30 presso la sala Acait

per discutere dell’attuale situazione nell’intento di appianare le divergenze e convogliare tutte le energie per continuare a scrivere una storia del calcio che rappresenti degnamente la nostra Città

di Pino Greco

Il parroco don Donato (da più di 50anni a Tricase): “ In realtà è un bel disastro.

Il parcheggio a destra può facilitare incidenti seri. Sarebbe meglio vietarlo del tutto.

Ci sarebbe uno scorrimento più sicuro del traffico.

Non parliamo poi della licenza data agli esercizi “ pizzeria”.

Oltretutto mentre si mangia la pizza si “ beve” lo smog…

Proprio nel “ corso” principale c’è il principale pericolo.

Credo che manchi la competenza in chi dovrebbe tutelare l’ordine pubblico”

ATTENTO CHE TI FAI MALE. E’ UNA STRADA FATTA ALLA “CARLONA”

ALCUNI RESIDENTI LA DEFINISCONO COSÌ.

E’ un modo di dire di una cosa fatta con poca diligenza e cura, con trascuratezza, che andrebbe curata di più. Parliamo di via Roma a Tricase.

Non aprire quella porta. Non è l’ultima serie cinematografica di film horror.

E’ il serio problema di via Roma a Tricase. Proprio così.

Aprire la portiera per scendere dall’auto è una semplice azione che ripetiamo più volte al giorno: sei sicuro di farlo nel migliore dei modi su via Roma a Tricase?

Il problema c’è.

Pubblichiamo solo alcuni interventi di chi vive la Città di Tricase tutti i giorni e in particolar modo via Roma

I Vigili del Fuoco: “Abbiamo “ rallentato” un intervento di soccorso,abbiamo avuto non poche difficoltà a transitare a causa delle auto parcheggiate. E’ accaduto lo scorso 6 agosto, nel tardo pomeriggio”

Alcuni residenti : “Un vero schifo,non possiamo aprire la porta o una finestra di casa, l’aria è inquinata, inoltre si rischia la pelle ogni volta che parcheggiamo l’auto e cerchiamo di scendere”

Un autista di pullman: “Evito di passare con il pullman, la strada non è sicura….”

Alcuni cittadini e residenti:Caffè pagato. Invitiamo tutti, sindaco Carlo Chiuri in primis (con il suo Suv), tutta la giunta e il consiglio comunale ad un piccola pausa. Devono solo parcheggiare e cercare di scendere dalla propria auto su via Roma. Solo cosi capiranno seriamente che da queste parti si rischia di morire, si rischia di essere investiti quando si scende dall’auto

Opposizione comunale con il Gruppo Misto ( Nunzio Dell’Abate e Vito Zocco):Via Roma? Un attentato all’incolumità personale, propria ed altrui, si registra ogni volta che il conducente in sosta apre lo sportello per scendere. Ancor peggio per i mezzi di soccorso che vi transitano, è già successo che siano rimasti intrappolati nella selva di auto. La nostra proposta era che si facesse a raso, senza marciapiedi in continuità con via Toma e via Caputo, nella prospettiva di un unicum viario/ciclo pedonale della Tricase futura. E che si rinvenissero aree a parcheggio sul modello di Piazza Caserta alle spalle del vecchio cimitero, che tanto beneficio ha portato in questi anni in termini di sosta libera. Avevamo anche suggerito di sondare le Ferrovie per utilizzare in convenzione parte dello spiazzo retrostante il passaggio a livello.”

 

 

di Alessandro Distante

Abbiamo sospeso per la pausa estiva con una dura polemica sulla toponomastica cittadina e riprendiamo partendo proprio dalle strade. Dal dibattito scatenatosi su via Roma al nuovo look di via Tempio, per finire alle strade di collegamento delle Frazioni con il Capoluogo.

Il restringimento del marciapiede di via Roma ha consentito di ricavare sulla carreggiata uno spazio per la sosta delle automobili.

Ma la sosta a destra ha fatto sorgere non poche problematiche sulla pericolosità dell’uscita dalle auto ed alcuni episodi di ingorghi che potevano e possono trasformarsi in qualcosa di più grave.

Il dibattito è aperto: si va da chi approva la scelta dell’Amministrazione perché meglio rispondente alle esigenze dei cittadini e dei negozianti, a chi invece sottolinea lo sperpero di denaro pubblico per un’opera realizzata pochi anni addietro ed ora rifatta; a chi mette in risalto la contraddizione di una Città che crea spazi per i pedoni e poi, proprio nella via dove vi sono molti negozi, li sacrifica; a chi, infine, lancia ipotesi per una strada senza marciapiedi, per così dire a raso.

Al fondo, torna con forza il problema dei parcheggi e riemerge una vecchia idea di un parcheggio interrato in Piazza Cappuccini, ipotesi di molti anni addietro ed addirittura già prospettata prima della realizzazione della Piazza.

Ma esiste un’altra soluzione che è quella di scoraggiare, in una logica più ecologista, l’uso delle automobili ed in questo senso il restringimento dei marciapiedi è una misura che lancia un messaggio di segno opposto.

In via Tempio un’interessante iniziativa di un privato ha portato alla realizzazione del bosco di fichi d’India; lungo la strada che conduce alla nuova Piazzetta don Tonino Bello sono stati piantati sui prospetti delle case delle pale di fico d’India in ceramica che si illuminano al passare dei viandanti. Positiva la sinergia tra pubblico e privato anche se il bosco forse andava limitato alla prima parte della strada e non portato fino alla Piazzetta.

Ed a proposito della Piazzetta, l’Estate ha portato in Piazzetta la statua di don Tonino Bello così risolvendo una vecchia questione originata dall’avere a suo tempo posizionato la statua in Piazzetta dell’Abate e non invece nella omonima Piazzetta, come è stato fatto adesso.

La Statua, collocata pressocchè a terra, guarda i fedeli che escono dalla Chiesa; avrei preferito un don Tonino rivolto verso chi proviene da via Tempio, più in linea con la sua insuperabile capacità di andare incontro a tutti.

La Piazzetta ha un basolato dove, oltre alle panchine, si notano le lastre di cristallo ben illuminate e che si sono rivelate provvidenziali, creando, con la vista dei granai ipogei, un bel richiamo alla vita di un tempo che fu.

Certo, la Piazzetta soffre per alcune costruzioni e per alcuni infissi in alluminio non proprio in sintonia con il contesto e di un restauro di Palazzo Gallone che mette in evidenza una pietra che sembra eccessivamente riportata all’originale. Non resta che attendere il rifacimento del basolato su via Tempio e, a quel punto, quella parte di centro storico potrà essere ancor meglio apprezzata.

Due drammatici incidenti hanno posto all’attenzione dei cittadini e degli Amministratori anche i collegamenti delle Frazioni con il Capoluogo; da qui una petizione per far diventare strade comunali interne anche le strade provinciali di collegamento con Depressa e Lucugnano.

Ma, soprattutto, l’idea è che le due strade vengano assoggettate ad un uso che favorisca percorsi pedonali e ciclabili. E’ una proposta molto interessante, avanzata da un cittadino, che dovrebbe essere affiancata dalla attivazione di servizi pubblici di collegamento.

A questo proposito: la chiusura di Piazza Pisanelli l’ha resa brulicante di locali e di gente e la bella notte di Ferragosto ha dimostrato come una località diventa piacevole da vivere se libera da auto, ma che, per consentirne la fruizione, è necessario attrezzarsi con servizi navetta efficienti. La viabilità, quindi, tema centrale ed intorno al quale finiscono per ruotare scelte di fondo; o, detto in altre parole, l’idea stessa di Città.

Intervista al M°Giovanni Calabrese

Maestro alla fine delle vacanze estive si iniziano a valutare le diverse attività extrascolastiche da far svolgere ai propri figli. Tu gestisci una delle più importanti realtà musicali del Salento, cosa puoi suggerire ai tanti genitori alle prese con queste decisioni?

Tra le diverse possibilità di scelta, la musica riveste un ruolo importante perché racchiude in sé tanti aspetti: favorisce lo sviluppo della concentrazione, insegna ad aver cura del proprio corpo, della propria mente e dei propri gusti estetici, migliora il senso critico, stimola a lavorare con gli altri e ad essere buoni compagni di squadra. Chi fa musica impara a gestire la delusione quando non ottiene subito ciò che vuole, a crearsi degli obiettivi e a raggiungerli, ad avere un metodo di studio e di lavoro.

Il mercato offre diverse opportunità, questi criteri sono validi in assoluto?

Sarebbe riduttivo attribuire l’acquisizione di queste “qualità” al semplice concetto di “studiare musica” o di “frequentare una scuola di musica” poiché esse si sviluppano solo se coltivate correttamente e se l’allievo è seguito da docenti qualificati e con esperienza. Posso suggerire ai genitori di verificare se la scuola cui si decide di affidare i propri figli abbia realizzato risultati concreti in riferimento sia a titoli conseguiti sia ad esperienze ed attività realizzate.

Cosa ci puoi dire della tua scuola di musica?

Negli anni abbiamo aiutato a conseguire decine di licenze di solfeggio, ammissioni in Conservatorio, diplomi e lauree. Chi ha proseguito gli studi musicali oggi è impegnato in attività concertistiche con orchestre e da solista. Chi non ha continuato gli studi musicali, avendo comunque conseguito dei titoli di studio intermedi, ha appreso un metodo di studio, è diventato determinato. Possiamo vantare ex alunni che sono dirigenti della pubblica amministrazione, ricercatori in importanti progetti internazionali, brillanti studenti universitari. Mi piace ricordare con affetto ciascuno di loro ed i momenti passati insieme per preparare concerti ed esami. E come dimenticare le infinite e divertentissime sessioni di prove in vista della realizzazione dei saggi di fine anno con le nostre band rock o con i gruppi di musica da camera!

Nel 2017 hai sottoscritto una convenzione con il Conservatorio “T. Schipa” di

Lecce, ce ne puoi parlare?

La convenzione garantisce l’equiparazione didattica dei nostri allievi a quelli del Conservatorio. La riforma nazionale dei Conservatori non consente più lo svolgimento dei cosiddetti OSA (Obiettivi specifici di apprendimento) intermedi, mettendo di fatto come primo step per il conseguimento di un titolo accademico il conseguimento della licenza di solfeggio e a seguire gli esami di strumento. Agli alunni interni al Conservatorio ed a quelli delle scuole convenzionate è data la possibilità di svolgere sia la licenza di solfeggio che gli esami di strumento passando attraverso tappe intermedie. Ciò facilita il lavoro degli alunni e consente un maggior controllo da parte dei genitori sull’efficacia del percorso dei figli.

Non tutti sono interessati al discorso esami e magari vogliono fare musica per hobby….

Siamo ampiamente consapevoli di questo. Il fatto che un alunno voglia fare musica per diletto, e ce ne sono tanti, non significa dovergli sottrarre la possibilità di farla bene né significa che non gli si debba dare la giusta impostazione (lettura delle note, tecnica dello strumento, gusto musicale). Fare musica per hobby significa potersi divertire, suonare con gli amici, senza subire la frustrazione di non saperla leggere, non saper andare a tempo, non conoscere i diversi stili musicali. Purtroppo si sta diffondendo l’idea che fare musica per hobby significa farla con superficialità svilendola dei suoi elementi essenziali, confondendo così l’hobby con l’approssimazione didattica ed esecutiva che scade nella banalizzazione delle cose.

Qual è la vostra proposta didattica?

La nostra offerta formativa spazia dalla propedeutica musicale per bambini in età pre-scolare, alla musica classica, al rock e al pop. Rivolgendosi a noi i genitori hanno la certezza di affidare i propri figli ad una squadra di docenti dinamica la cui azione è finalizzata alla crescita dell’alunno. Ogni genitore nel dare l’opportunità ai propri figli di studiare musica affronta dei sacrifici e delle rinunce, ad essi devono corrispondere delle soddisfazioni misurabili in risultati evidenti e concreti. Non prescindendo mai dal fatto che bisogna divertirsi ed impegnarsi.

Come sono organizzati i vostri corsi?

Siamo stati i primi a portare sul territorio dei corsi di PROPEDEUTICA MUSICALE (4-6 anni). Si tratta di innovativi corsi dedicati ai bambini in età pre- scolare, attraverso una serie di attività ludico-creativo-ricreative i piccoli muovono i primi passi nel meraviglioso mondo musicale.Siamo specialisti nella gestione di CORSI ACCADEMICI. Programmi in linea con i percorsi di studio del Conservatorio “T. Schipa” di Lecce e didattica personalizzata volta a favorire l’accrescimento dei punti di forza di ciascun alunno e del suo talento, ci consentono di promuovere il successo formativo in ogni allievo con standard qualitativi di eccellenza. Grazie alla Convenzione gli alunni che lo desiderano sono costantemente monitorati nello svolgimento delle loro attività trovando sempre il giusto equilibrio didattico e di apprendimento accumulando crediti formativi per il conseguimento del titolo di studio musicale e spendibili anche nelle scuole di istruzione superiore (licei, istituti tecnici, etc.) Con grande professionalità siamo attenti a tutti quei ragazzi che vogliono dedicarsi alla MUSICA LEGGERA E ROCK con percorsi entusiasmanti modellati intorno all’allievo nel rispetto fondamentale dei principi tecnici, teorici e di lettura, imprescindibili per una corretta impostazione.Tutti i nostri corsi prevedono lezioni individuali e collettive. Tutti gli allievi vengono coinvolti periodicamente in attività concertistiche, concorsi e masterclass in cui sono protagonisti sia da solisti che in formazioni di musica d’insieme.

I tuoi programmi per il futuro?

Personalmente sarò impegnato in una serie di concerti negli Stati Uniti d’America ed in Germania dove avrò l’onore di suonare in sale da concerto prestigiose con un programma tutto italiano. Per gli allievi stiamo programmando un anno ricco di appuntamenti all’insegna della musica e del divertimento. Per il pubblico stiamo allestendo un cartellone di concerti molto interessante.

Ci lasci un pensiero?

Fare musica significa sviluppare qualità che serviranno per tutta la vita!

POLITRIC Politica Tricasina

Tricase ha anticipato l’Estate calda della politica nazionale.

La crisi amministrativa è stata risolta prima di quella del Governo nazionale e, prima che a Roma, anche a Tricase la Lega Nord è scomparsa dall’Esecutivo.

E’ questo secondo alcuni il “bello” della politica. Tornando a Tricase: dopo la revoca di due Assessori e l’azzeramento delle deleghe, ha fatto seguito la ricostituzione della Giunta con la nomina di nuovi assessori e l’assegnazione e riattribuzione delle deleghe.

Tutto sembra tornato a posto, ma forse così non è se si tiene conto e se si ricorda che alcuni Consiglieri avevano chiesto un totale azzeramento preannunciando che, se così non fosse stato, non sarebbero stati più alla finestra.

Il mese per l’azzeramento era stato indicato a Settembre e siamo a Settembre.

Qualche polemica ha suscitato la nomina dell’ultimo Assessore non tanto per la scelta fatta quanto perché, appena nominata, ha pensato bene di cancellare alcune dichiarazioni che aveva reso sulla rete, dichiarazioni, evidentemente, ritenute dalla stessa nominata poco in linea con il nuovo ruolo pubblico.

Ma può bastare un’operazione di bonifica per un new look?

Se si nomina un assessore esterno lo si fa per quello che è e non per quello che non è!

Intanto si ha notizia di iniziative del Sindaco per portare in Giunta pezzi dell’attuale minoranza con proposte, prontamente e nettamente respinte, alla Consigliera Panico (già candidata a Sindaco e vice di Coppola) ad entrare nell’Esecutivo così permettendo l’accesso in Consiglio di un altro pezzo importante della vecchia Amministrazione, già presidente del Consiglio ed Assessore con Coppola.

Anche da noi direbbe qualcuno nulla di nuovo se si pensa alla “emilianite” regionale, un modello contagioso che tende a ricondurre tutto e tutti al potere, maggioranza ma, allo stesso modo, minoranze o, come si diceva una volta, opposizioni.

Qualcun altro per fortuna avanza un dubbio: è questo il “bello” della politica?

A.D.

Tricase SALENTO INTERNATIONAL FILM FESTIVAL

3-8 settembre 2019 : Palazzo dei Principi Gallone - Porto Museo Tricase

Sedici anni dedicati al Cinema Indipendente Internazionale. Un festival del Cinema che porta a Tricase, e per la prima volta anche a Tricase Porto presso Porto Museo di Tricase, film di qualità inediti, in versione originale e sottotitolati in italiano e in inglese, frutto di una selezione accurata rivolta ad un pubblico di grande sensibilità artistica e culturale.

Una sezione del programma è dedicata all’Iran. “Focus Iran” mira a far conoscere l’Iran attraverso il Cinema, veicolo privilegiato per comprendere una cultura. Guardare un film è sempre un’esperienza intensa, importantissima per conoscere un paese, il suo popolo, la sua cultura e le sue abitudini quotidiane.

Il cinema Iraniano, è ad oggi uno dei più innovativi, emozionanti e apprezzati nei festival di tutto al mondo. L’Iran, dietro l’immagine di un Paese dominato dall’islam sciita, cela una realtà molto più articolata e sorprendente di popoli, tradizioni e religioni diverse, e può attraverso il Cinema mostrare il suo volto più reale per far apprezzare i valori più sinceri e profondi della sua società e della sua identità.

Alla sezione cinematografica iraniana viene quest’anno affiancata una mostra fotografica del fotografo iraniano Mohammad Reza Domiri Ganji, uno degli artisti più talentuosi d’Iran.

La mostra si inaugurerà il 3 Settembre a Palazzo Gallone alle ore 19:00 alla presenza del fotografo suo autore, e proporrà un Iran che non ti aspetti negli scatti di Mohammad Reza Domiri Ganji, giovanissimo pluripremiato fotografo di soli 27. Unendo la fotografia panoramica con quella architettonica, i suoi scatti riescono a catturare la cultura persiana di un tempo e quella contemporanea con effetti incredibili. Pochi luoghi al mondo possono vantare la bellezza indiscussa dell’Iran, l’antica Persia, i suoi luoghi e architetture dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.

In concorso nell’edizione 2019 del SIFF ci sono 10 lungometraggi, 7 documentari, 11 cortometraggi e 8 Video Music provenienti da 14 paesi del mondo. Fuori concorso torna anche quest’anno la rassegna “Hong Kong Cinema Panorama”. Per decenni, Hong Kong è stata la terza più grande industria cinematografica al mondo (dopo il cinema indiano e Hollywood) e il secondo grande esportatore di prodotti cinematografici.

Il programma prevede un omaggio all’attrice Ilaria Occhini, recentemente scomparsa, con la proiezione del documentario di Mauro Conciatori “Ilaria Occhini – L’intelligenza del Cuore”, Martedì 3 Settembre alle 21:00, Sala del Trono Palazzo Gallone.

La kermesse aprirà il 4 Settembre alle ore 21:00 con il film Armeno “Montagne, il Sole & L’Amore” una commedia diretta e interpretata da uno dei più noti attori Armeni Michael Poghosyan, presente alla proiezione, che introdurrà il film e incontrerà il pubblico dopo la proiezione. Sarà presente anche il ViceMinistro alla Cultura settore Cinema della Repubblica Armena Araik Khzmalyan insieme alla Direttrice del National Cinema Centre of Armenia Shushanik Mirzakhanyan e il Capo delle Relazioni Internazionali dell’ Armenia la Sig.ra Naira Gevorgyan. Gli illustri ospiti armeni si tratterranno a Tricase per l’intera durata della Kermesse con l’intento di stringere approfondire la conoscenza del territorio e stringere rapporti con il Salento international Film Festival per la promozione del cinema Armeno in Italia e all’estero.

A chiudere la 16° edizione del SIFF 2019 il film Iraniano “Endless ?” (Senza Fine?) diretto da Maryam Zahirimehr, film premiato in tutto il mondo e dedicato alle donne che vogliono ma non possono. Un film tratto da storie vere, ispirato alla brutalità e alla frequenza del fenomeno delle “Morti da Dote”, per cui nascere femmina è spesso una sentenza di morte.

Per la prima volta quest’anno la Kermesse del SIFF si svilupperà in 6 giornate anzichè le tradizionali 10. Il programma rimane fitto di incontri e screenings di alta qualità. Grazie al supporto di Ambasciate e Governi Stranieri che da anni credono ed investono nell’evento, il SIFF continua a portare lustro e prestigio a Tricase nel mondo.

Come giustamente afferma il nostro Presidente di Giuria Rosangela Bovenga, SIFF “è un evento differente, per palati allenati a gustare e quindi capaci di apprezzare offerte di alta qualità e rivolto ad un pubblico che rifugge dalla massificazione e che cresce di anno in anno.

L’Arte richiede, implica ed esige rispetto, partecipazione corale, capacità e desiderio di ritornare davvero più ricchi, spesso non enumerabile e lontano anni luce dall’identificazione col mondo patinato delle starlette e dei selfie”. “Io credo che questa visione solo in apparenza elitaria e fuori dal tempo, sia il futuro vincente e coerente con il Genius italiano e che l’Italia solo di questo turismo può davvero vivere nel tempo e che con la cultura si mangi e come” – continua il Presidente Rosangela Bovenga.

Forti dei riconoscimenti ottenuti in 16 anni di lavoro e della portata sempre più ampia dell’evento fuori dai confini italiani, il SIFF a Tricase rimane comunque una Kermesse che richiede una macchina organizzativa decisamente imponente e che necessita di uno sforzo ed un investimento umano, professionale e finanziario certamente non irrisorio.

Riteniamo quindi necessario ridurre le giornate del Festival, ma continuare a dare la possibilità sia a chi al Festival partecipa attivamente, sia a coloro che vi investono la propria professionalità da anni di poter godere della grande finestra sulla Cultura e sul mondo che il SIFF rappresenta. Ricordiamo però che non si può continuare a giocare ai mondiali se il campo si adatta a poco più che ad una amichevole!

Pertanto, contiamo sempre nell’impegno di tutti, morale, intellettuale e di risorse, che sia un modo per non perdere l’dentità artistica e grografica con cui il SIFF è nato e cresciuto e per permettergli di esistere ancora e di continuare a distinguersi all’estero, portando alto il nome di Tricase e dei suoi cittadini e affezionati. Il SIFF resterebbe così un festival di qualità ma sempre per tutti e di tutti. Perché la bellezza ripaga sempre.

 

Sabato,7 settembre 2019

il volantino

settimanale cittadino di Tricase

ritorna tra le gente…

duemila copie….

solo per Tricase…

non solo per i tricasini…

 

Si riparte….dal 9 settembre…

Sono aperte le iscrizioni per la nuova stagione

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di Nunzio Dell'Abate

Ho preso visione della lettera aperta dell’amico e concittadino Alfredo De Giuseppe e, se pur con qualche riserva sulla tempistica della sua diffusione, proprio nei giorni di lutto per il funesto evento di Depressa in cui era opportuno un religioso silenzio, ne condivido la bontà degli auspicati obiettivi.

Va premesso che, limitatamente ai crocevia di Depressa e Lucugnano, teatro dei recenti e non solo drammatici sinistri, essi ricadono entrambi nel tratto interno urbano e pertanto ogni regolamentazione viaria e strutturale è già di competenza del Comune di Tricase.

A tal proposito avevamo suggerito, nelle more di qualsivoglia opera di una certa dimensione, come rotatorie od altro che l’Amministrazione Comunale decida di collocarvi, di optare per un impianto semaforico c.d. intelligente di ultima generazione.

Per intenderci quelli che, ad esempio, evitano il contestuale impegno del crocevia da parte dei conducenti provenienti dalle direttrici di marcia opposte, circostanza questa il più delle volte determinante nella causazione dei sinistri, come avvenuto negli ultimi due.

Il costo per un impianto del genere si aggira intorno ai 20/30.000 euro e a Depressa si potrebbe fare fronte con il ricavato dai photored comunali; in ogni caso non si tratterebbe di una spesa ingente.

Sull’acquisizione al patrimonio comunale delle provinciali Tricase-Depressa e Tricase-Lucugnano, ci aggiungeremmo per le stesse ragioni anche Tricase-Tricase Porto e Tricase-Marina Serra, vanno valutati i requisiti tecnico-giuridici del procedimento, ma si potrebbe senz’altro provare.

Va detto però che da tempo la Provincia sta invitando, ma invano, il Comune di Tricase a prendere in consegna tratti viari, formalmente provinciali ma di fatto del tutto urbanizzati, come a mero titolo di esempio via Madonna del Loreto o contrada Bosco marine a Depressa.

Ma al di là della proprietà, sono pienamente condivisibili le finalità tracciate da De Giuseppe, sia dal punto di vista della sicurezza, che di quello della qualità della vita per finire a quello della promozione del territorio.

In tale ottica si pongono gli interventi della provincia, di qui a qualche mese, di completamento della pubblica illuminazione lungo tutto il tratto della S.P.78 (Tricase-Tricase Porto), di rifacimento complessivo del manto viabile della S.P. 184 (la via del Gonfalone, per intenderci), con l’adozione di specifici accorgimenti tecnici volti alla sicurezza e salvaguardia della cripta del Gonfalone, e del manto stradale della Tricase-Lucugnano.

E’ ovvio che nel ridisegnarle, come strade da vivere in termini di mobilità eco-sostenibile e non solo di mero collegamento, è necessaria la concertazione con l’Amministrazione Comunale di Tricase e con la comunità che ci vive.

Recentemente, proprio per abbozzare un percorso del genere, avevamo invitato il Sindaco nella apposita Commissione Consiliare della Provincia, ma senza ottenere riscontro.

Siamo fiduciosi che, anche sulla spinta della petizione promossa da De Giuseppe che stimola dal basso speranze ed idee, si possa gettare il seme di una comunità diffusa fra centro, frazioni e marine.

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