Passione,sfida,vittoria. Lo sport è donna. Aspettando la partita delle 6 nazioni della Nazionale Italiana femminile di rugby contro il Galles il 9 febbraio alla stadio via del mare di Lecce,
donne di sport si raccontano a Tricase, domenica 13 gennaio prossimo a Palazzo Gallone, ore 18.
Ospitare la Nazionale Italiana a Lecce non è cosa da poco. Se poi la Nazionale è quella Femminile di Rugby, l’evento è davvero speciale, perché le donne del Rugby giocano, appassionano e vincono. Attualmente, infatti, l’Italdonne è settima nel ranking mondiale ed è reduce da travolgenti vittorie su Scozia (30 a 0) e Sudafrica (35 a 10).
Si può immaginare, perciò, l’entusiasmo che ha investito tutto il mondo dello sport pugliese quando si è saputo che la nazionale debutterà al Torneo 6 Nazioni proprio allo Stadio Via del Mare di Lecce, il 9 febbraio, contro il Galles .
Proprio sull’onda di questo entusiasmo, l’ASD Tricase Rugby ha organizzato, presso le Scuderie di Palazzo Gallone a Tricase, alle ore 18:00 del prossimo 13 gennaio, un interessantissimo evento per la promozione dello sport al femminile. “Passione, Sfida, Vittoria. Lo sport è donna!”
E’ l’ambizioso titolo di una serata dall’obiettivo importante: far conoscere l’esperienza di atlete che mettono nello sport tutta la dedizione, la gioia e la forza del loro essere donne.
Il presidente della FIR Puglia, Grazio Menga, e l’allenatore della Nazionale Italiana di Beach Rugby, Fabio Manta, presenteranno il movimento rugbystico femminile pugliese. Seguiranno, poi, gli interventi di atlete, che tengono alto il nome dello sport femminile salentino, ma sono poco note al grande pubblico perché praticano sport poco conosciuti, ma non per questo meno affascinanti.
Francesca Lanciano è una giovanissima campionessa di Salto Triplo, nata a Specchia, diplomatasi all’IISS “G. Salvemini” di Alessano e attualmente studentessa presso l’Università del Salento.
Dal 2012 detiene il record italiano Juniores, conquistato ai Campionati mondiali a Barcellona.
È stata per 6 volte campionessa giovanile italiana, ha rappresentato l’Italia in numerose competizioni internazionali e nel 2018 è arrivata seconda a livello assoluto nei campionati italiani outdoor.
Interverranno poi le ragazze della Rappresentativa Rugby Puglia, che, allenandosi da Foggia a Tricase, stanno costruendo la loro squadra per ben figurare nel prossimo Campionato italiano, serie A1.
Chiuderà la serata Grazia Turco, una straordinaria atleta paralimpica , che, partendo dall’Associazione Utopia Sport di Vernole, ha conquistato, tra i tanti trofei, la maglia rosa di handbike nel 2011 e la medaglia d’oro ai Campionati internazionali di handbike del 2015. Quest’anno sta affrontando una nuova sfida: la serie A1 paralimpica di Tennis tavolo e, in questa specialità, qualche settimana fa ha già vinto il 1° posto ai campionati nazionali.
Modera la serata la prof.ssa Chiara Vantaggiato, dirigente dell’IISS Salvemini di Alessano
di Marina Zocco
Concerto inaugurale del restaurato organo Vincenzo De Micheli (1860) nel XL anniversario della presa di servizio come parroco di don Tonino Bello
Domenica 13 gennaio 2019 alle ore 18,30 presso la Parrocchia Natività della Beata Vergine Maria di Tricase inaugureremo con la benedizione ed un concerto l’antico organo restaurato.
L’evento coincide con il 40° anniversario della “presa di servizio” di don Tonino Bello come parroco della Parrocchia Matrice di Tricase. Giorno più che mai fecondo, l’avverarsi di un sogno: il restauro dell’antico organo era, infatti, tra i più grandi desideri di don Tonino quando era parroco a Tricase (1979-‘82). Ero ancora studente di organo quando ne parlammo con don Tonino: ne fu così entusiasta che subito ci ritrovammo, questa volta insieme al maestro Luigi Celeghin, docente di Organo al Conservatorio “S. Cecilia” di Roma con cui studiavo in quegli anni.
Così ci racconta di quegli anni ‘79-’80 il maestro Francesco Scarcella, Consulente organologico e Ispettore onorario del MiBAC oltre che noto organista salentino e promotore del processo di restauro. E lo stesso prosegue: convenimmo di far costruire un nuovo organo a canne da posizionare dietro l’altare maggiore – contratto firmato da don Tonino e in mio possesso – e, di pari passo, di far restaurare quello antico a cui il parroco era molto interessato.
Come ormai si sa, don Tonino riuscì a raccogliere per tale scopo circa 20 milioni di lire dell’epoca, somma poi impiegata da don Antonio Ingletto, suo successore come parroco, per i lavori di recupero della chiesa. Ed oggi, dopo 40 anni, il suo amato organo torna a risuonare nella nostra chiesa.
Grazie alla pronta disponibilità del nostro parroco, don Flavio Ferraro, che subito ha accolto e sostenuto vivamente l’iniziativa, grazie al contributo concesso dai Fondi 8 x Mille della CEI e alla generosità dei fedeli, dopo un restauro di tre anni, magistralmente curato dall’organaro Paolo Tollari da Mirandola Modenese per la parte fonica e da Dea soc. coop. A.r.l. di Lecce – nelle persone di Damiana Cianci, Enrica Marcella Stefanelli e Antonio Perrone – per il recupero cromatico e ligneo della cassa e della cantoria, torna nuovo l’antico organo che Vincenzo De Micheli da Maglie costruì nel 1860.
Si tratta del più grande organo che il De Micheli ha realizzato riutilizzando 40 canne di un precedente organo settecentesco, testimonianza di una ricca attività musicale, ulteriormente avvalorata, d’altronde, dalla presenza nella città di Tricase, di altri eccelsi strumenti: il prezioso Carlo Sanarica della Chiesa di San Domenico (1750 ca.) e l’anonimo gioiello settecentesco della Chiesa di S. Angelo di cui auspichiamo altrettanti lavori di restauro.
Il De Micheli si rivela un grande organaro, dalle caratteristiche costruttive eccellenti: come evidenziato dal maestro organaro Tollari, si rileva l’ottima qualità dei materiali utilizzati per costruire lo strumento, la precisione centesimale dei lavori di falegnameria e il senso architettonico dell’intera opera espresso nella linea classica delle sue proporzioni.
Dell’artista organaro De Micheli se ne avrà un interessante approfondimento grazie al prezioso contributo del giovane maestro d’organo Gianrocco Maggio da Ortelle il quale pubblicherà a breve un saggio basato su una copiosa documentazione d’archivio. A questo proposito si desidera ringraziare il tricasino dott. Sergio De Blasi e lo stesso G. Maggio per la meticolosa ricerca archivistica e bibliografica portata avanti durante il processo di recupero dell’organo.
Il ripristino di un organo, frutto di un processo lungo e complesso, che richiede una grande fucina di risorse umane e materiali, è testimonianza di un background ricco e variegato, oggi come allora: organari, organisti, pittori, cantori, strumentisti, compositori e ancora assemblee festose e canti di chiesa, per citare don Tonino, tutti siamo chiamati a godere di tale ricchezza.
Una testimonianza storica, dunque, che continua a vivere tutt’ora. Il programma musicale del 13 gennaio ce ne darà un vivo assaggio: il direttore artistico Francesco Scarcella ha voluto inserire in programma sia autori coevi allo strumento o ad esso prossimi nella loro estetica sonora sia più antiche e più nuove sonorità. Nell’ambito degli autori coevi, saranno presenti il celebre operista ottocentesco Donizetti, il pugliese Mercadante e l’eterno Mozart.
Degna di nota è la Pastoraletricasina che tornerà a risuonare sullo stesso organo dove molto probabilmente fu composta da un anonimo musicista locale e dedicata "Al M[olto] Reverendo Cavaliere D. Vincenzo Sacerd[ot]e Ingletti per affezione ed amicizia", databile tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del 900, gentilmente donata da S. De Blasi. Importante è la partecipazione del Coro parrocchiale “San Vito Martire” diretto da Tiziana Marra – a continuazione dell'attività musicale della parrocchia – che eseguirà una dolcissima ninna nanna ottocentesca di scuola napoletana – trascrizione a cura di Francesco Passaseo – e un brano di don Fabio Massimillo.
Accostando all’organo la voce del soprano leccese Maria Cristina Fina, il violino di Ivo Mattioli e la tromba di Emilio Mazzotta, si faranno rivivere le antiche sonorità del francese M.A. Charpentier e dell’inglese J. Clarke, come anche le nuove sonorità del brano s’accese una lampara, scritto per l'occasione dalla sottoscritta, sulle parole di “Preghiera sul molo” di don Tonino Bello affidate alla voce recitante di Pasquale Santoro.
All’evento parteciperà Sua Eccellenza Mons. Vito Angiuli Vescovo della nostra Diocesi, don Gianluigi Marzo Direttore Ufficio Diocesano Beni Culturali, Maria Piccarreta Soprintendente Archeologia, Belle arti e Paesaggio per le province di Brindisi Lecce e Taranto, Paolo Tollari e Damiana Cianci Restauratori di Beni Culturali. La Parrocchia e la Cittadinanza tutta sono invitate a partecipare.
di Pino Greco
“Gli unici che si sono fatti vivi per sostenere una società dal passato glorioso sono stati due ex presidenti dell’Atletico Tricase, Alfredo Stefanelli, che sarà il nuovo direttore generale, e
Mario Minonne che svolgerà il ruolo di dirigente”.
Sono queste le dichiarazioni del presidente dell’Atletico Tricase, Luigi Nicolardi.
Il patron dopo aver lanciato un chiaro appello alla Città di Tricase di sostegno economico per proseguire il campionato di Promozione, incentrato su giovani promesse che finora stanno onorando la maglia con passione e serietà:
“nessuno si è fatto avanti, prosegue il presidente Nicolardi, fatta eccezione di due imprenditori che hanno già guidato il sodalizio tricasino”.
Domenica, 6 gennaio arriva il Novoli al San Vito, ore 14.30
Romanzo d’esordio della leccese Delia Marzo
un misterioso interlocutore, un diario e il malessere interiore di un’adolescente
5 gennaio al "Al Rì libri da bere" a Corsano
24 Gennaio al teatro Koreja di Lecce
Otto giorni. Otto giorni sembrano una nullità per imparare a vivere, ma a volte si vive maggiormente in poco tempo
Il tour delle presentazioni del romanzo d'esordio LA POLTRONA ROSSA (ed. Il Seme Bianco; Collana Magnolia; pp. 96) continua secondo le date elencate in alto.
Il romanzo è opera della giovanissima scrittrice leccese Delia Marzo. È un percorso interiore alla ricerca di se stessi e della felicità, scritto in forma di diario epistolare. Un testo poetico alla riscoperta dell’amore e del perdono attraverso un viaggio nella natura fino all’accettazione di se e del prossimo. Un testo in cui il malessere non è inquietudine macabra, ma malinconia che diventa bellezza.
La casa editrice, Il Seme Bianco, è una realtà NO EAP (no editoria a pagamento) che si rivolge ad autori emergenti ed esordienti ed offre la possibilità di pubblicare secondo elevati standard qualitativi. È sempre in costante sinergia con gli autori e li sostiene sia nella fase di editing o riscrittura, che in quelle successive alla pubblicazione.
Partner della Casa Editrice Castelvecchi, Il Seme Bianco ha come obiettivo quello di far crescere talenti e muovere il mondo editoriale verso la creazione di nuove opportunità, con uno sguardo sempre attento al mestiere dello scrittore.
La narrazione della storia si compone attraverso alcune lettere raccolte in forma di diario che la protagonista scrive ad un misterioso interlocutore.
Mia è una dolce fanciulla, vittima di un malessere interiore. Un giorno scorge una lettera firmata da una presenza molto cara e bramata dall’essere umano: la Felicità. Mia crede che Felicità gironzoli nella sua casa. Lei la osserva, forse, addirittura, la vede. Forse si siede lì per scriverle, su quella poltrona. Forse Felicità è solo una presenza.
Per lunghi mesi un dialogo epistolare legherà l’una all’altra finché Felicità scomparirà inspiegabilmente. Abbandonata, ma fiduciosa di poter scorgere la luce, Mia prosegue il cammino interiore e scrive del suo animo tormentato.
Amore è il desiderio di scaraventare la rabbia sul suo petto, sul suo sguardo innocuo ma non scorgere le forze per ribellarsi, perché malgrado i peccati commessi, esso è l’innocenza fatta uomo, mentre io, il giudice, che assolve senza mai condannare
Delia Marzo nasce a Gagliano del Capo (Le) nel 1997. Lo studio minuzioso delle letterature europee e il desiderio di immergersi in romanzi, traendo, da questi, ispirazioni per la scrittura, portano incondizionatamente l’autrice a indirizzare i propri studi universitari verso il mondo letterario: frequenta la facoltà di Lingue e Letterature Straniere a Lecce, mentre stringe tra le mani il suo primo esordio alla soffice età di 21 anni.
Info:389/1839747
Instagram: felicita_sulla_poltrona_rossa
www.ilsemebianco.it
“Premio Figilo per la storicità del foglio informativo settimanale cittadino di Tricase ” .
Iscritto al n. 679 Reg. Tribunale di Lecce - 20 maggio 1998
Consegna dei Premi e Riconoscimenti Figilo 2019 a:
Xavier Jacobelli, direttore Tuttosport “Premio Figilo 2019 Uomo di Sport”: consegna il premio Attilio Caputo, direttore di Caroli Hotels
Elio Donno “Premio Figilo 2019 alla Carriera”: consegna il premio Fernando D’Aprile, direttore di Piazzasalento.
Danilo Lupo, giornalista LA7 “Premio Figilo Miglior Cronista”: consegna il premio Antonio Barillà, giornalista de La Stampa.
Gianfranco Lattante, caporedattore redazione Lecce “La Gazzetta del Mezzogiorno” “Premio Figilo 2019”. Consegna il premio Pierangelo Tempesta, collaboratore ”La Gazzetta del Mezzogiorno”.
Renato Moro, caporedattore Nuovo Quotidiano di Puglia “Premio Figilo 2019”. Consegna il premio Attilio Palma, Ufficio Stampa Caroli Eventi.
Alessandro Barbano, giornalista già direttore de Il Mattino “Premio Figilo 2019”. Consegna il premio Adelmo Gaetani, già consigliere nazionale Ordine dei Giornalisti.
Alessandro Distante, direttore editoriale Il Volantino di Tricase “ Premio Figilo per la storicità del foglio informativo settimanale cittadino”. Consegna il premio Oronzo Russo
La Redazione
AUGURI A TUTTI E
GRAZIE PER AVERCI SCELTO
Gli auguri possono essere vuota formalità e quasi un rituale che si deve ripetere, anno dopo anno.
Eppure non è così, perché il nostro augurio va a tutti coloro che hanno consentito al Giornale di uscire puntualmente.
Ringraziamo innanzitutto i Lettori che ci seguono con affetto e che sono sempre i veri padroni del Settimanale.
Anche quest’anno abbiamo ospitato tantissimi interventi, tutti volontari, di persone che si sono trasformate da Lettori in Redattori.
E poi gli sponsor: senza di loro non saremmo potuti uscire.
Neppure quest’anno abbiamo chiesto contributi pubblici perché crediamo fermamente che il Giornale è di tutti se è il risultato di una condivisione anche economica.
Molti, anche di recente, hanno offerto un loro contributo: non li abbiamo neppure ringraziati perché non vogliono che si sappia, ma il loro gesto va molto al di là di quanto liberamente offrono.
Di questa gratuità li ringraziamo.
E poi ringraziamo anche chi ci ha onorati della sua presenza: ricordiamo il giornalista Antonio Polito che è venuto da noi senza chiedere preventivamente chi fossimo e cosa facessimo; è venuto senza garanzie ma è rimasto sorpreso del livello di attenzione riservatogli dal numeroso pubblico che ha riempito la Sala del Trono.
Di tutto questo vi diciamo grazie e auguriamoci che anche il prossimo anno potremo essere presenti per rendere presenti i cittadini.
Riportiamo alcuni degli interventi che in questo periodo si sono succeduti
relativamente alla questione della strada statale 275
di Pino Greco
Il sindaco di Tricase -Carlo Chiuri: “ Sarà il Consiglio a decidere sulla 275 .L’opera necessita di tutte le attenzioni e accortezze che noi abbiamo l’obbligo morale di vagliare per fare il meglio possibile”
Nunzio Dell’Abate e Vito Zocco -Consiglieri comunali: “ Come gruppo consiliare ci siamo già dissociati da questa impasse e ci siamo pronunciati per la soluzione ad Est del tracciato”
Francesca Sodero-Consigliere comunale : “Partire con il primo lotto senza condizionare il secondo. Oggi stiamo perdendo tempo, dovevamo convocare Paglialuga, i tecnici del territorio qualcuno che ci possa ascoltare per chiedere delle considerazioni tecniche che non siano legate ad una Statale il problema deve essere posto in termini di mobilità del Capo di Leuca”
Fernando Dell’Abate- Consigliere comunale: “La strada si faccia fino a Montesano, ma, prima di realizzare il secondo lotto dobbiamo pensare al Capo di Leuca come una grande Città diffusa , utilizzando e riducendo la est non come strada Anas ma strada provinciale più facile da percorrere”
Dario Martina -Presidente del Consiglio comunale : “ Opzione est o ovest, nulla è ancora deciso
Giuseppe Peluso e Mario Turco- Consigliere e Assessore Comunale : “Avanti tutta con il primo lotto e lungimiranza sul secondo , ovviamente ad ovest”
Il sindaco di Tiggiano – Ippazio Morciano:” I cittadini di Tricase devono sapere che se venisse approvata la variante est si creerebbe una frattura insanabile con il resto del Capo di Leuca”
Il sindaco di Castrignano del Capo- Santo Papa : “La soluzione a est non è la migliore. L’atteggiamento che sta assumendo in questo momento storico Tricase non è certo collaborativo . Tricase chiede di entrare nell’Unione per condividere le problematiche poi davanti all’infrastrutturazione del territorio si gira dall’altra parte. Siamo arrabbiati conclude Papa e ne terremo conto in sede di ingresso nell’Unione ponendo eventualmente il veto”.
Il sindaco di Alessano- Francesca Torsello: “Passando a est di Tricase il tracciato si avvicinerebbe di molto alla costa causando una cementificazione maggiore di quella che si avrebbe invece passando a ovest. La sola volontà di Tricase aggiunge non deve impedire una scelta condivisa visto che tutti gli altri territori sono d’accordo per il passaggio a ovest, che è meno costoso e con opere strutturali molto meno complesse”
Il sindaco di Corsano - Biagio Martella:“Passare da est significa costruire una barriera tra Tricase e il mare perché si tratterebbe di ricostruire la “Cosimina” con accessi e complanari per un convogliamento negli svincoli, inoltre si assisterebbe allo sventramento di una montagna. Dal punto di vista ambientale è devastante. La soluzione migliore è la variante ovest”.
L’Assessore Regionale Giannini : “Il sindaco di Tricase ha detto che lui è per realizzare la 275, discutendo su alcune questioni che vuole porre”.
La mia colonna di Alfredo De Giuseppe
Siamo quasi alla fine del 2018. L’Amministrazione guidata da Carlo Chiuri governa Tricase da circa un anno e mezzo e merita di avere un giudizio, i voti di un esame di medio termine. Innanzitutto vanno fatte tre osservazioni preliminari:
1) questa amministrazione è figlia dei tempi, non appartiene a nessun partito, a nessuna ideologia;
2) i consiglieri che la compongono, per lo più giovani, sono delle brave persone e non paiono mossi da particolari interessi di parte;
3) governare una cittadina complicata come Tricase non è facile per nessuno (chi lo dice non sa cosa significhi una macchina burocratica sottodimensionata, la gestione delle frazioni, l’eredità di tante strutture fatiscenti e l’insussistenza delle risorse economiche).
L’Amministrazione Chiuri in questo lasso di tempo ha dimostrato una buona propensione nella gestione delle emergenze, delle disgrazie e dei disastri ambientali. Le conseguenze del tornado del 25 novembre sono state mitigate anche dalla prontezza dell’intervento dei soccorsi, coordinati dal Sindaco, richiamando in tempo reale aziende private, maestranze varie e tutti gli enti preposti. Così aveva fatto anche di fronte ad altri eventi, seppur di minore intensità. E fin qui va bene: nelle emergenze Chiuri ha dato il meglio del suo decisionismo.
Le note dolenti iniziano nella gestione complessiva del territorio e soprattutto sulle indicazioni per il futuro che questa Amministrazione vuole dare alla propria attività. Il Piano Regolatore, iniziato con la precedente giunta Coppola e affidato allo Studio Benevolo di Napoli, è vissuto come un effimero strumento tecnico.
Non ho sentito nessun intervento pubblico su cosa si vorrebbe davvero dall’adozione di tale strumento urbanistico. Più case, più strade, più strutture ricettive, più barche, più verdura o più carne? Niente, silenzio assoluto: il tutto è demandato ad astrusi incontri “partecipativi” dove si parla sempre della bellezza della partecipazione (circa 10 persone).
Traspare evidente che Chiuri e Co. non hanno in materia alcuna idea da comunicare e questo è molto preoccupante.
Sulla questione della nuova 275 è stato detto molto: il Sindaco è caduto lentamente nella trappola di dover scegliere fra una soluzione folle ad EST ed una devastante ad OVEST, quando è evidente che l’arrivo alla zona industriale di Tricase è più che sufficiente per lo scarso traffico del sud Salento.
In definitiva Carlo Chiuri non aveva alcuna seria informazione prima che salisse le scale di Palazzo Gallone, non aveva nessuna linea programmatica e certamente non ne avevano i ragazzi eletti nelle sue liste. E questo è grave in considerazione del fatto che se ne parla da oltre vent’anni: si può pensare di fare l’amministratore di una città senza sapere nulla del progetto più importante che la riguarda?
In campagna elettorale Chiuri aveva inoltre promesso un serio interessamento per lo sviluppo della zona industriale che langue in un torpore lunare. Consumo di suolo assurdo per poche decine di lavoratori continuativi.
Le ultime, inutili rotatorie sono la peggiore fotografia che il Sud può dare di sé stesso: spreco di denaro e zero investimenti produttivi. Il Comune non fa investimenti ma può creare le giuste condizioni per iniziare qualcosa, per far avvicinare qualche attività innovativa. Anche una sola cosa è meglio dello zero assoluto.
Sulla gestione dei beni comunali, siamo alla stagnazione, partendo dall’Acait crollata ai campi sportivi inagibili per finire alle strade, alle scuole fino allo stesso Palazzo Gallone e Convento dei Domenicani.
Ci sono poche tracce dell’attività di questa Amministrazione sul piano traffico, sull’eventuale isola pedonale (sempre annunciata e ritirata), sul dialogo con gli altri Comuni limitrofi intorno ad una serie di questioni che pure potrebbero diventare in futuro strategiche, come raccolta dei rifiuti, depuratori, piste ciclabili e trasporti. Così come poco interessante è stata la gestione degli eventi culturali, di cui è difficile ricordare un qualcosa che possa avere un seguito, uno sguardo più largo verso operazioni di richiamo almeno provinciale, fosse anche la sagra del fungo cardoncello fritto con l’aceto balsamico. Ci rimane il Presepe vivente e Scherzi a parte, una trasmissione che pare sia intervenuta nel circo natalizio tricasino.
In ogni caso, a parte gli scherzi, il Sindaco, la giunta e i suoi consiglieri meritano complessivamente un bel cinque. Si può ancora riparare: però bisogna approfondire, studiare, decidere. E un po’ di coraggio non guasta mai, specie quando la situazione è quasi disperata.
di Vincenzo E. Chiuri
Egregio Direttore,
mi permetto di chiederLe ospitalità per una puntualizzazione.
Nell’attività che svolgo l’aggiornamento è fondamentale e la manna con la quale ogni Medico si nutre è rappresentata dai lavori scientifici, attraverso i quali vengono pubblicati i risultati di studi sperimentali, che costituiscono le fondamenta su cui poggia il progresso delle cure.
Nella conduzione di tali lavori, però, esiste uno spettro in grado di inficiarne la validità ed annullare gli sforzi profusi per anni: il “bias”. Termine noto anche in ambito psicologico e di marketing, che sta ad indicare un errore basato su un giudizio preconcetto (più o meno cosciente), che può alterare l’interpretazione dei risultati. In sostanza, un errore sistematico, un baco che si mantiene ed amplifica lungo tutto lo svolgersi del lavoro.
Per tale ragione, le riviste scientifiche, onde ridurre l’incidenza di tali “distorsioni”, sottopongono le proposte di pubblicazione a “peer-review”, cioè la revisione da parte di esperti nello stesso settore, ma terzi rispetto a quel lavoro, quindi scevri da potenziali influenze.
Naturalmente, non ho l’ardire di pormi come peer-reviewer del Suo giornale, giacché non sono un giornalista. Però, vorrei esprimere la mia meraviglia nel leggere la rubrica ‘PROBLEMA RISOLTO’ a pag. 4 del numero 36 del 01/12 u.s., per la quale mi rivolgo direttamente a Lei, in quanto, trattandosi di uno scritto non firmato, devo arguire interpreti il pensiero dell’intera Redazione, che il Direttore rappresenta.
Nel dare notizia dell’illuminazione della rotatoria sulla “Cosimina”, si afferma assiomaticamente e con l’enfasi del carattere grassetto (testualmente): “E’ solo merito dei tanti cittadini che dopo più di 30 anni di segnalazioni, dopo qualche morto e tanti, tanti feriti sono riusciti a convincere il nuovo presidente della Provincia di Lecce, Stefano Minerva”.
Da un giornale che si pone progetti che “mirano a 100 anni” (riprendendo lo scritto dell’On. Urso sullo stesso numero) mi aspetterei una dose di equilibrio in più.
Per completezza di informazione, vista la modalità con la quale è stata data la notizia, accanto alle voci dei tanti Cittadini degli ultimi 30 anni sarebbe stato opportuno segnalare gli interventi del Sindaco nei confronti dell’Ing. Corsini, dell’ex e dell’attuale Presidente della Provincia, per sollecitare la messa in sicurezza della rotatoria; oltre alla nota inviata il 19/11 u.s. dal sottoscritto (in qualità di Presidente della Commissione Bilancio) al Presidente Minerva, in seguito all’ultima segnalazione di un incidente avvenuto il 17/11. Non fanno testo le telefonate intercorse nei giorni precedenti con il Presidente (che ringrazio per la disponibilità), essendo poco “dimostrabili”.
Non dovrebbe essere difficile, per un giornale con 20 anni di esperienza sulle spalle, approfondire una notizia e giungere a tutte le sue fonti. E dovrebbe essere ancor più semplice a maggior ragione se un nostro concittadino fa parte dello staff del Presidente, proprio con funzione di “coordinamento e relazioni pubbliche con cittadini e gli organi di stampa” (cit. da pag. 6 dello stesso numero).
Forse, dopo tanti tentativi di “etichettare” questa Amministrazione (l’ultimo da parte di Pino Greco dopo l’elezione del Presidente Minerva), dovremmo dire di aver svelato anche la posizione del Suo giornale?...
Da strenuo sostenitore della libertà di espressione e dell’informazione e da sempre abituato a vagliare (in maniera rispettosamente critica) tutte le fonti di informazione, è ben lungi da me l’intenzione di censurare la più che legittima linea editoriale del giornale e la sua posizione nei confronti dell’Amministrazione, la quale può solo giovarsi di cotanto impegno civico.
Vorrei solo segnalare che il confine tra “bias” (pregiudizio? preconcetto?) e diritto di cronaca può diventare molto sottile. Invisibile, a volte…
Grato per lo spazio che vorrà concedermi, Le porgo distinti saluti.
di Carlo A. Cerfeda
Giovedì, 6 dicembre scorso su "LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO" (pag.VIII, taglio medio-basso) è stata pubblicata una notizia di portata internazionale riguardante il nostro ospedale.
Si è trattato della ripresa, per la seconda volta, di alcuni interventi chirurgici del
dott. Massimo Giuseppe Viola, e di tutto il suo affiatato team, da lui coordinato con evidente spirito di collaborazione, disponibilità e competenza. li interventi sono stati trasmessi in diretta TV ad alta definizione negli USA, Giappone, Francia, Inghilterra, Belgio, Olanda, Svezia, Spagna, Portogallo, Australia, Cina, Corea, Singapore, Sud Africa, Argentina.
Un tale affiatamento lo avevo già notato in occasioni precedenti, vissuti in sede "operativa" da paziente e, come è mia abitudine, esposto direttamente.
Il fatto in sé, a mio modesto avviso, avrebbe meritato ben altro spazio e nella pagina della "SALUTE"! Ma "de gustibus non disputandum": i gusti non si discutono, a meno che lo spazio non si conquisti a suon di euro: e non ce ne vogliono pochi!
Ho chiesto ospitalità a "IL VOLANTINO", che ringrazio per la disponibilità, perché mi è stato chiesto "se ero io l'estensore di quel testo, alquanto striminzito e per giunta non firmato!".
Non ho mai avuto la pessima abitudine dell' "illustre ignoto" che odio per carattere! Però, ho cercato di risalire alla "fonte" senza, tuttavia, riuscirvi!
Trattandosi del "nostro" ospedale, ritengo che sia il dott. Viola e sia tutta la sua "équipe " ed il reparto per intero meritino il dovuto riconoscimento.
Ma non bisogna fermarsi al secondo piano. I riconoscimenti di funzionalità, efficienza, disponibilità ed umanità nel trattamento dei pazienti iniziano fin dall'ingresso e l'accettazione nel pronto soccorso, diretto dal dott. Antonio Angelelli e sostenuto dall'intero personale: doti che dovrebbero essere doveroso appannaggio etico-professionale di chi opera nel settore sanitario senza eccezioni di sorta!
E parlo non per sentito dire ma, purtroppo, per esperienza personale e diretta e per quanto sostenuto da altri pazienti provenienti dal nord, che si contrariavano delle "lagnanze" degli utenti locali sulle apparenti inefficienze del servizio nell'attesa del loro turno (" Venite al nord! E vi renderete conto di che cosa è un pronto soccorso del nord!").
Parlando di efficienza, funzionalità ecc. ecc. meritano ampie positive considerazioni più o meno tutti i settori; ma mi fermo sui reparti che ho "visitato", purtoppo, personalmente: pneumologia, coordinato dal paziente e taciturno dr. Barone e tutti i suoi collaboratori, urologia del dott. Carluccio e collaboratori.
Sul reparto di chirurgia generale e sul dott. Massimo Viola ho già espresso le mie idee in altre occasioni ed è inopportuno ripetersi con il rischio di sembrare, senza volerlo affatto, adulatorio!...
Anche altri reparti meritano positive considerazioni: senza escludere che "tutte le medaglie hanno il loro rovescio". Però se è vero che "una rondine non fa primavera" è altrettanto vero che non è giusto pensare, pregiudizialmente, che tutto è da buttare per alcune "rondini" che non vogliono volare e non vogliono far volare alto quelli che hanno capacità e meriti!
Tutto quanto detto è sostenuto non solo da esperienze personali, che certamente continueranno, ma da voci dirette di altri pazienti e familiari: a Parigi il reparto di ostetricia e ginecologia è ritenuto "il miglior reparto specialistico dell'intera provincia di Lecce": parole testuali di un francese che ha ricoverato la figlia con minaccia di parto prematuro nel nostro ospedale, mentre era in ferie ad Otranto! E' vero: tutti vorremmo il meglio del meglio del meglio!
Nelle strutture pubbliche ed anche in strutture private che vanno per la maggiore, a qualche centinaio di Km da noi, non è pensabile, purtroppo, neanche il buono!...
Che cosa sperare ancora per la nostra comunità cittadina: da sempre abulica e disinteressata ma pronta alla critica anonima feroce appena una sola "rondine" non vuole volare?
Penso che non sia inutile sperare che il nostro ospedale si sviluppi ancora in ogni settore, visto che è stato dichiarato centro di eccellenza per la ricerca delle malattie rare neurovegetative: il terzo in Puglia, con S. Giovanni Rotondo e Bari.
Abbiamo anche medici, non "Dottori" e/o "Professori", locali di eccellente qualità e prestigio, allievi dei nostri istituti secondari, che nulla hanno da invidiare a nessuno, anzi!... Ma di loro parlerò se si presenterà l'eventuale documentabile e indiscutibile occasione!
Grazie per l'ospitalità e, come è mia abitudine, sempre pronto ad essere contraddetto con evidenti prove e non da "illustri ignoti".