A più di una settimana dal tragico evento abbiamo deciso di scrivere
questa lettera aperta per allertare e sottolineare l’emergenza in cui ci
troviamo a causa dell’evento. In sostanza tutte le attività di Marina Serra
hanno avuto danni notevoli che inficiano addirittura l’apertura a breve
delle attività. Siamo 6 operatori, il Ristorante la Grotta Matrona, l’albergo
Ristorante Il Vascello, B&B Il rifugio dei Lavaturi, l’agriturismo Salento
D’Arare, Jamao, Bonasciana, camping Il Ponte con decine di migliaia
di euro di danni e chiediano alle istituzioni di non abbandonarci. Ormai le
festività di Natale sono alle porte notiamo che i lavori per l’illuminazione
pubblica non sono ancora iniziati come quelli della telefonia sia fissa che
mobile. (a proposito chiediamo a che punto sta l’attivazione della fibre
veloce visto che sono passati due anni dalla posa in opera dei cavi, perché
il servizio internet wifi è ormai una richiesta che il turista pretende).
Chiediamo all’amministrazione di incalzare la Regione per lo stato di
Calamità naturale e soprattutto che ci siano gli aiuti anche per le attività
che sono in ginocchio nonché per i privati. Ci preoccupano le dichiarazioni
del Capo di Gabinetto Stefanazzi che parla di risarcimenti solo per gli enti
pubblici. Se le nostre attività non partono Marina Serra sarà destinata
all’isolamento piu “buio”. Una piccola mano il Comune può darla
esonerando chi ha avuto molti danni dalle tasse comunali (imu e tari).
Chiediamo infine che Marina Serra abbia la stessa dignità della sorella
Tricase Porto perché solo insieme si può scrivere un futuro più roseo per
Tricase.
Gli Operatori turistici di Marina Serra di Tricase
Il centro storico di Tricase si è vestito a festa: sabato 8 dicembre sono stati inaugurati gli eventi natalizi con “Tricase è Natale”, manifestazione organizzata da “Tricasèmia”, giunta alla quarta edizione, patrocinata dal“Comune di Tricase” e sostenuta dall’associazione ambientalista “Clean Up”.
L’evento, si sta svolgendo all’interno di Palazzo Gallone che è aperto al pubblico tutti i giorni dalle ore 16,30 alle 22,00: più di quaranta professionisti presenti all’interno del palazzo principesco, suddivisi tra artisti di strada, pittori, fotografi, fiorai, fioristi e vi è la presenza di diverse figure del mondo dell’artigianato come falegnami e orafi, provenienti da diverse zone del Salento ad esporre le loro creazioni. Nella sala degli Scudi e lungo il costoneesterno del palazzo è allestito un mercatino agroalimentare e del gusto nel quale si possono trovare:
prodotti da forno anche dolciari che è possibile degustare. Nelle diverse serate, vi sarà spazio per il puro divertimento: animazione, musica, giochi di prestigio, equilibrismo, danza sono continuamente di scena. Di seguito, gli appuntamenti da non perdere nei prossimi giorni:
08.12.2018 INAUGURAZIONE DELL’EVENTO
“Francesco Spolpa” clown giocoliere mangiafuoco (dalle 19 alle 20)
Animazione con la musica di Radio Waves dalle 17 alle 21.30
09.12.2018
Mago Alex (dalle 19.00 alle 20.00)
La Quadriglia ( dalle 20.00 alle 21.30)
16.12.2018
Scuola di ballo della palestra “Olympia” (dalle 19.00 alle 20.00), a seguire tombolata. Ospite della
serata: Salvatore Cafiero in “Trio Blues”.
Scuola di ballo dell’”ASD Vittoria Dance” (dalle 18.00 alle 19.00)
“L’angelo Puk” con le sue bolle giganti (dalle 18.30 alle 20.00)
Spettacolo benefico letteral musicale “Natale solidale per Telethon” – La serata del cuore, Sala teatrohiesa nuova di Sant’Antonio di Padova a Tricase, con il Maestro Roberto Esposito e il prof. Pasquale Santoro (dalle 20,30 alle 22,30)
23.12.2018
Concerto del progetto “Cuore in Canto” con le loro voci bianche diretto da Maria Corciulo (dalle 17.30 alle 19.00), a seguire arrivo di Babbo Natale con la sua slitta in collaborazione con “La Nuvoletta” di Bianca Mastria e ancora animazione per bambini con “Magicolandia” e i suoi palloni e il trucca bimbi con la ragazza colorata
29.12.2018
Mago Rocky (dalle 19.00 alle 20.00), a seguire “La Rondinella”, associazione ricreativa per anziani di Corsano
30.12.2018
Coro “Studio D” di Castrignano (dalle 20.30 alle 21.30)
05.01.2019
Mago Carletto (dalle 19.00 alle 20.00)
06.01.2019
Arrivo della befana con l’animazione di “Lela” (dalle 11.00 alle 12.00)
Lillo il Birillo ( dalle 19.00 alle 20.00)
Il “cittadino onorario” di Tricase
di Pino Greco
“Il territorio di Tricase occupa un posto speciale nel mio cuore.”
Interviene sulla catastrofe atmosferica del 25 novembre, Antonio Buccoliero, “ cittadino onorario” di Tricase ed ex Capitano della Compagnia dei Carabinieri da settembre 1994 a dicembre 1998.
Oggi, il Colonnello Buccoliero, è vice Comandante della Legione Carabinieri Abruzzo e Molise,nonché Presidente Vicario del Cocer, rappresenta sul territorio nazionale tutti i Carabinieri d’Italia. Dopo la paura , il coraggio.
La voglia e la forza di ricostruire e ripartire, meglio di prima. A seguire la solidarietà, il senso di comunità unita. E’ questo il pensiero di convergenza del Comandante Buccoliero, nei confronti di una comunità ferita, quella di Tricase, una Città e le sue marine devastate senza precedenti:
“ Ci sono posti che, nonostante il tempo e la distanza,continuano a far parte della nostra vita, regalandoci emozioni sempre nuove. Il territorio di Tricase occupa un posto speciale nel mio cuore da sempre, da quando giovane capitano dell’Arma , mi fu affidato l’incarico di comandarne la Compagnia. In quegli, il rapporto tra questa teraa e i suoi abitanti si fece sempre più forte,fino a diventare,lo avrei compreso inseguito, indissolubile. L’essere nominato “ cittadino onorario” di Tricase è stata la fisiologica conseguenza di un profondo rapporto di affetto e di inalterata stima. Ovunque io vada, c’è sempre una parte di Tricase con me.
E’ scontato, dunque, che pur lontano fisicamente,io mi senta coinvolto in prima persona nelle vicende che riguardano questo meraviglioso lembo di terra. Apprendere del maltempo che, nella scorsa settimana, si è abbattuto sul territorio tricasino , di un tornado che ha oltraggiato la sua bellezza,piegandone la forza, è stato per me un colpo al cuore.
I video,che raccontano di una furia senza precedenti , m hanno lasciato senza parole, immaginando la paura ,lo sconforto e la rabbia della “ mia “terra. Allo stesso tempo, tuttavia, ho realizzato come le prove più difficili in battaglia vengono sempre riservate ai soldati migliori. Conosco la tempra del popolo tricasino, ne conosco il valore, il coraggio e la straordinaria forza di volontà. Per cui sono certo che da questa dura prova, Tricase saprà uscirne più forte di rima,consapevole della bellezza della propria anima.
Una bellezza che può piegarsi per un momento,ma mai spezzarsi!.
Al più presto,appena libero dai numerosi impegni che mi tengono lontano dall’amato Salento ,
vi farò ritorno per abbracciare non solo idealmente una terra mai dimenticata”
25 novembre 2018. Nessuno è rimasto spettatore: messaggi scritti o pensati, comprensione, compartecipazione, solidarietà…
IL PENSIERO E LA PREGHIERA
di Giacomo Bramato
Quanto sarebbe bello rivederti sorridere o terra!
Quanto sarebbe bello rivederti splendente!
Abbattuta, rovinata, distrutta.
È così che l'uomo oggi ti scruta; colpita e affondata come nave in battaglia.
Forte spirò l'alito del vento, veloci si mossero le grandi acque,
deboli però furono le tue pietre, i tuoi palazzi, le tue ville.
Fragili furono le belle foglie.
È vento di guerra, di rabbia, di terrore.
Quanto sarebbe bello rivederti in vita, o mia amata terra!
Non oso, non posso guardarti così come sei ridotta, non voglio pensarti ferita e sanguinante.
Non oso e non posso veder l' ospite tuo piangente, dolorante, disperato.
Troppo mi duole il cuore.
Guardo e piango, altro far non posso, lontano da te, in questo esilio, o mia bella terra.
Non una mia mano potrà raggiungerti, ma solo il mio pensier e la preghiera.
La mia colonna di Alfredo De Giuseppe
Niente è nostro per sempre. Niente ci appartiene in eterno, forse perché il concetto di eterno è solo letterario. Tutto quello che possediamo, per cui lottiamo è preso in noleggio: oggi lo usiamo, domani dovremo lasciarlo.
La casa, l’auto e i soldi non sono nostri e spesso ce ne dimentichiamo. Forse perché viviamo il momento, forse tendiamo a rimuovere, forse pensiamo che il bene materiale sia la cosa più importante che possa capitare nella nostra vicenda umana.
Possiamo usare molti oggetti, molto denaro e molti beni, ma non pensiamo che sono in affitto, che non ci appartengono, che sono provvisori. Forse perché siamo andati al notaio? O perché qualcuno ce li ha donati?
È doloroso sbarazzarsi di beni materiali per i quali si è lottato, si è vinto e si è perso. È doloroso chiudere un’azienda, vendere una casa, forse è anche ingiusto, ma è importante saperlo in anticipo, appena hai l’età di razionalizzare la tua vita.
Tutto diventa più accettabile se il possesso non è la priorità della tua esistenza. Tutto ha un inizio e una fine: ogni impero che si credeva imperituro è finito sotto i colpi del tempo che modificava gli eventi; ogni popolo che credeva di essere il migliore, il più organizzato, il più forte si è sfaldato sotto la propria stessa arroganza; ogni ricco ha vissuto momenti da povero e ogni povero ha stramaledetto il ricco.
Le vittorie non sono per sempre, così come le sconfitte, per fortuna. Le vittorie hanno il gusto amaro di aver vinto qualcuno più debole così come le sconfitte presagiscono altre sventure. Ancora più grandi, nella spirale negativa che in sostanza è la nostra intelligenza.
Niente è per sempre, ma molto potrebbe essere goduto per molto tempo, per molti miliardi di anni, per molti miliardi di persone. Ma dovremmo, con la giusta sensibilità, compenetrare in noi il concetto che la Terra non è nostra, è di tutti e quindi non appartiene a nessuno.
La distanza dal sole, la casualità della formazione, l’evoluzione biologica ce l’hanno affidata confidando nella nostra gestione, essendo l’unica razza che ha inventato la carta igienica. Abbiamo disperso il senso della natura, l’abbiamo sottomesso ai nostri desideri, abbiamo violato le lente leggi del tempo per avvalorare la tesi del possesso, del dominio su tutto.
Per arrivare a produrre quella carta igienica abbiamo inquinato fiumi e mari, abbiamo fatto le guerre, abbiamo rotto gli argini, invaso il tutto con la nostra ingordigia, con la nostra idea predatoria. Un’idea, quella predatoria, che doveva essere allontanata dall’evoluzione della specie. Perché siamo diventati intelligenti? Per distruggere la terra? Per avere più cose?
Per non avere più il senso dell’equilibrio?
Così riflettevo, nel solito impulso mattutino, mentre leggevo una cosa riguardante Jeff Bezos, il proprietario di Amazon, al momento l’uomo più ricco del pianeta. In una conferenza tenutesi a Seattle lo scorso 15 novembre ha testualmente detto: “Anche Amazon è destinata a fallire, come tutte le aziende. Può durare fra i 30 e 100 anni, possiamo essere bravi e attenti a portare più in là questo processo, comunque saremo destinati alla chiusura”.
Fa un certo effetto sentirlo dire da un uomo che ad ottobre ha toccato i 132 miliardi di dollari di patrimonio e che sta ridisegnando la vita del commercio e dell’informatica adattata al nostro quotidiano. Ma fa capire anche, con la brevità di uno scrittore americano, come accettare la effimera leggerezza di ogni uomo, delle sue cose e delle sue manie.
Niente è per sempre, tutto è provvisorio, niente è nostro permanentemente: non possediamo la Terra e l’Universo, e neanche un altro essere umano o la felicità edonistica.
Dobbiamo solo imparare ad amare la straordinaria bellezza di questo soffio provvisorio, a rispettare le persone e le cose, a comprendere il tutto che ci circonda senza l’ansia del possesso, senza il vincolo della ricchezza materiale. Passare attraverso la nostra vita senza fare eccessivi danni è una priorità.
DOPO LA PAURA….IL CORAGGIO
La Redazione
L’idea che lanciamo alla Città è di creare un fondo per le emergenze
Il tornado che si è abbattuto domenica scorsa (25 novembre) sulle Marine di Tricase ha spazzato via molti luoghi comuni. Dopo il suo passaggio è emersa la forza delle vittime e la solidarietà degli altri.
Tricase si è scoperta comunità facendo venir fuori, alla faccia del vento e dell’acqua, il suo volto buono. Tanta la condivisione per quelli che, sfortunati, hanno subito danni alle loro proprietà e alle loro attività.
Toccanti, in un primo momento, il grido di dolore, la disperazione, le lacrime; ma altrettanto toccanti, subito dopo, la forza e la voglia di riprendersi, di ricominciare.
Intorno a chi ha subito danni, la solidarietà degli altri.
Nessuno è rimasto spettatore: messaggi scritti o pensati, comprensione, compartecipazione, solidarietà.
In tutti la consapevolezza che ogni albero, ogni pietra, ogni casa è patrimonio di tutti e che la perdita di una sola di quelle cose segna la perdita di un bene prezioso e di un pezzo di ciascuno di noi.
Oltre ad esprimere tutta la nostra vicinanza e solidarietà, per quel che vale ma siamo sicuri che vale tanto, l’idea che lanciamo alla Città è di creare un fondo per le emergenze.
Una sorta di tesorino tricasino riprendendo l’idea di tanti anni fa di un nostro Redattore.
Una raccolta di fondi, coordinata dallo stesso Comune, che raccolga quanto spontaneamente i cittadini vogliono donare. Il ricavato da destinare ad interventi di ripristino di quanto il tornado ha distrutto ma anche per migliorare la Città.
Una forma tangibile di solidarietà e una testimonianza vera di comunità.
Tricase deve fare spazio alle buone azioni e, passata la paura e il comprensibile sconforto, riprendere il cammino, perché è un cammino condiviso da tutti.
Sabato 1 dicembre, alle ore 18,30, presso le Scuderie di Palazzo Gallone a Tricase, l’Associazione Dialoghi e Reti, con il patrocinio della Città di Tricase, presenta il volume
Il viaggio di Tricás (Youcanprint, Tricase 2018) di Giovanni Cavallera.
All’introduzione di Cosimo Musio, Presidente dell’Associazione e all’intervento del Sindaco Carlo Chiuri seguirà il dialogo con l’autore a cura del noto giornalista Tonio Tondo della «Gazzetta del Mezzogiorno». Sicuramente ciò costituirà un momento di non piccolo interesse per i Tricasini che vedranno riemergere da un remoto passato delle vicende poco conosciute della loro storia come in genere della storia del Salento.
Infatti, al di là del suo impianto narrativo che costituisce una lettura piacevole,
Il viaggio di Tricás sviluppa effettivamente una tesi rivoluzionaria per una comunità (quella di Tricase) da secoli abituata a considerare il nome della propria città derivata dalla fusione di tre (o più) casali.
La tesi dell’origine di Tricase come riunione di tre casali, tesi avanzata tra il XVI e il XVII da Marciano, Tasselli e Micetti (in un periodo storico che aveva rimosso quello medievale) e culminata nell’Ottocento con la proposta di uno stemma civico da Amato Amati, viene a cadere di fronte all’evidenziare come il nome di Tricase sia ben più antico di quanto si crede e trova la sua origine nel mondo bizantino a cui l’attuale provincia di Lecce per secoli appartenne.
Così nella seconda parte del volume il prof. Cavallera mostra, con precisione storica, i rimandi culturali e filologici che rendono la sua tesi sostanzialmente convincente, fissando l’origine di Tricase ben mille anni fa, ai tempi della ribellione a Bisanzio del barese Melo, e collocando la fondazione della città all’interno di una operazione di valorizzazione del territorio da parte dell’esercito bizantino.
Pertanto, in un sapiente intreccio di realtà e fantasia (questo è in fondo il volume) la città di Tricase recupera non solo un passato storico dimenticato, matrova un glorioso momento fondativo che la distingue da un freddo anonimato.
Giovanni Cavallera, del resto, è riconosciuto scientificamente, in campo nazionale e internazionale, come un esperto di storia bizantina, sulla quale ha pubblicato diversi saggi scientifici e nel libro.
Il viaggio di Tricás si mostra anche abile narratore, sì che il testo manifesta appunto una lettura scorrevole pur nella cura dei particolari, mentre consente il recupero di un passato glorioso, che ha lasciato numerose tracce in terra d’Otranto.
Non a caso la presenza di Bisanzio nel Salento durò ben cinque secoli e di essa rimangono diverse cripte e chiese a Carpignano, Casarano, Cutrofiano, Otranto, Miggiano, Nociglia, nella stessa Tricase (Sant’Eufemia), ecc.
Il tema dell’avventura di Demetrio Tricás nel Salento ove viene fondata in suo onore una città che sarà sede di principato e darà illustri figli alla storia della Penisola appare collegato ad antiche tradizioni, contribuendo a favorire la valorizzazione della nostra terra e al tempo stesso ulteriormente avviando ad una puntuale ricostruzione storica non sempre adeguatamente sviluppata.
E' un evento Libreria Marescritto e il Volantino
Mercoledì, 28 novembre. Ore 20.15 Sala del Trono di Palazzo Gallone
CHI E’ CARLO CALENDA
Carlo Calenda è stato viceministro dello Sviluppo economico con delega al commercio internazionale. Rappresentante permanete dell’Italia presso l’Unione europea e dal marzo 2016 Ministro dello Sviluppo economico, prima con il governo Renzi e poi con il governo Gentiloni. Ha presieduto il consiglio di commercio dell’UE, di cui è stato membro per cinque anni, durante il semestre di presidenza italiana, e i G7 Energia e Innovazione.
Prima di entrare in politica è stato manager alla Ferrari, a Sky e direttore degli Affari internazionali in Confindustria E’ stato uno dei fondatori di Scelta Civica nel 2013. Orizzonti selvaggi è il suo primo libro.
Dal libro ORIZZONTI SELVAGGI capire la paura e ritrovare il coraggio,
di Carlo Calenda, Edizioni Feltrinelli
“Per quindici anni ho lavorato in grandi aziende internazionali, il Made in Italy è stata la mia bandiera. La globalizzazione e l’innovazione il campo da gioco dove l’Italia, grazie alle sue eccellenze, avrebbe senz’altro vinto. Giocare in attacco, mai in difesa. Conquistare mercati, consumatori, turisti: questa era l’unica strategia percorribile per l’Italia e per l’Occidente.
Poi l’incontro con le crisi aziendali mi ha cambiato, così come i cinque anni passati dentro il consiglio del commercio con l’Ue. Un corso accelerato in “dogmi e contraddizioni della globalizzazione”. Sono ancora convinto che abbiamo molte carte da giocare nella competizione internazionale, soprattutto grazie straordinari imprenditori che ogni anno partono alla conquista di mercati lontani che a prima vista sembrerebbero inaccessibili, e a professionisti che primeggiano in tutte le classifiche internazionali. Conservo tante bellissime immagini dell’Italia che vince. Ma non c’è solo quella. E soprattutto nessun paese può pensare di diventare nella sua interezza un’eccellenza. Questo non è un modello di sviluppo, è un’utopia, e anche piuttosto spaventosa.
Molte certezze che hanno accompagnato le ultime generazioni di progressisti si sono sgretolate. Viviamo in un’epoca in cui il futuro è diventato il luogo della paura piuttosto che della speranza. E da qui forse occorre ripartire: ridare diritto di cittadinanza alle nostre paure, per ritrovare il coraggio e affrontare un mondo più duro e difficile. Siamo in un momento di trasformazione rapido e violento il cui punto d’approdo e, nella migliore delle ipotesi, sconosciuto”.
“Negli ultimi trent’anni le classi dirigenti di destra e di sinistra si sono arrese davanti alle velocità del cambiamento. Ebbri o spiazzati per la sconfitta del comunismo, a seconda della provenienza ideologica, hanno perso il senso del loro compito. E il paradosso è che la politica è diventata più ideologica proprio quando sembravano morte le ideologie, perché ha assunto dalla teoria economica un pensiero diventato rapidamente dogma.
I CARABINIERI ARRESTANO 41 PERSONE SU ORDINANZA DI CUSTODIA CAUTELARE
26 Novembre 2018
OPERAZIONE “SHORT MESSAGE”
DALLE PRIME LUCI DELL’ALBA DI OGGI, NELLE PROVINCE DI LECCE, BRINDISI E BARI, MILITARI DELLA COMPAGNIA CARABINIERI DI TRICASE (LE), SUPPORTATI DA QUELLI DEI REPARTI TERRITORIALMENTE COMPETENTI, NONCHÉ DAL 6° NUCLEO ELICOTTERI DI BARI, DALLO SQUADRONE ELIPORTATO CACCIATORI DI PUGLIA E DAL NUCLEO CINOFILI DI MODUGNO (BA), STANNO ESEGUENDO 41 (QUARANTUNO) ORDINANZE DI CUSTODIA CAUTELARE (30 IN CARCERE E 11 DI SOTTOPOSIZIONE AGLI ARRESTI DOMICILIARI) EMESSE DAL G.I.P. PRESSO IL TRIBUNALE DI LECCE,DOTT.SSA CINZIA VERGINE, SU RICHIESTA DELLA LOCALE PROCURA DELLA REPUBBLICA - D.D.A. -DOTT.SSA VALERIA FARINA VALAORI, NEI CONFRONTI DI ALTRETTANTI SOGGETTI INDAGATI, A VARIO TITOLO, DI “ASSOCIAZIONE FINALIZZATA AL TRAFFICO DI SOSTANZE STUPEFACENTI (ART. 74 D.P.R. 309/90)”, “DETENZIONEAI FINI DI SPACCIO DI SOSTANZE STUPEFACENTI IN CONCORSO (ART. 73 D.P.R. 309/90)”, “ESTORSIONE” E “DETENZIONE E PORTO ILLEGALE DI ARMI”. INDIVIDUATO UN FIORENTE CANALE DI APPROVVIGIONAMENTO RICONDUCIBILE ANCHE AD ESPONENTI DI AGGUERRITO CLAN MALAVITOSO DELLA PREDETTA LOCALITÀ BARESE (DELLO RUSSO - FICCO), I QUALI, A LORO VOLTA, SI RIFORNIVANO DA SOGGETTI DI NAZIONALITÀ ALBANESE.
I DESTINATARI DELLE MISURE IN CARCERE SONO:
L’APPLICAZIONE DELLA CUSTODIA CAUTELARE AGLI ARRESTI DOMICILIARI INVECE NEI CONFRONTI DEI SEGUENTI INDAGATI:
L’INDAGINE, NELL’AMBITO DELLA QUALE RISULTANO INDAGATI COMPLESSIVAMENTE 55 INDIVIDUI, È STATA CONDOTTA DALLA STAZIONE CARABINIERI DI SPECCHIA (LE)CON IL SUPPORTO DEL NORM DELLA COMPAGNIA DI TRICASE (LE), DA OTTOBRE 2015 A DICEMBRE 2017
Parla l’assessore allo sport Lino Peluso:
“Il titolo di un articolo pubblicato sui social, a “Tricase non c'è spazio per il rugby" non dice tutta la verità sulla situazione attuale in merito alle discipline sportive.
Da quando è nata questa associazione, e mi riferisco alla Amatori Rugby Tricase, quattro anni, non è mai stata presa in considerazione come in questo periodo.
Bisogna considerare però che esistono delle difficoltà sulle strutture sportive comunali che si ripercuotono su tutte le discipline sportive presenti sul territorio e dunque non solo sul rugby.
Nonostante queste difficoltà si è fatto il possibile per non trascurare alcuna disciplina sportiva ed onestamente pensavo di aver raggiunto comunque un accordo tra le varie parti.
L'amministrazione comunale ha già deliberato, ed ora si attende solo che le opere vengano realizzate e mi riferisco alla ristrutturazione della copertura della tribuna ovest e soprattutto la sistemazione dell'impianto di illuminazione dello stadio San Vito.
Questo darà la possibilità di prolungare l'utilizzo del terreno di gioco e della pista di atletica anche nelle ore serali, venendo così incontro alle esigenze della società di calcio, di atletica e di rugby.
Inoltre la società di Rugby sta utilizzando la palestra di Depressa.
di Giuseppe R. Panico
Se l’unione fa la forza, il nostro così debole Sud Salento sembra decidersi ad essere più forte.
Se non per diventare, nel turismo, la Florida d’Europa, almeno non farsi superare dalla vicina Albania. A Palazzo Gallone, gran parte dei sindaci del nostro territorio, il Presidente della Provincia Minerva, il Consigliere Regionale Abaterusso e l’Assessore Regionale Giannini, in un convegno moderato dall’Avv. Nunzio Dell’Abate, ci hanno dato qualche speranza.
Poco fiduciosi nella politica degli annunci, non ci resta che attendere i fatti e brindare all’ unione di intenti. “Prove Tecniche di Resurrezione”, si direbbe, come dal libro del giornalista Antonio Polito, di recente nostro ospite, sull’”ultimo quarto” della nostra umana esistenza (60-80 anni), e su come cavarsela meglio. In fondo il nostro territorio, con quasi tutte le anagrafi dei suoi comuni in calo numerico e rapido invecchiamento, sembra anch’esso aver raggiunto il suo “ultimo quarto”.
Chissà come sarà fra altri vent’anni; più di un ventennio non è bastato per definire il progetto SS 275 e al nostro comune vi è ancora incertezza sulla “vexata quaestio”. Sfogliando margherite, forse troveremo la risposta nel far passare la strada a Ponente o meglio a Levante, trasformando la Cosimina in una Cosimona. I nati oggi potrebbero avere domani, con la loro maggiore età, una 275 ormai superflua. Gran parte degli anziani ci avranno lasciato; i giovani quasi tutti emigrati; lo shopping fatto in internet e non più viaggiando e intasando la 275 fra negozi e cineserie; car-sharing e bici ben più diffusi; meno scuole.
Passeggeri o merci su gomma o rotaia ne viaggeranno dunque di meno ed il Sud Salento passato di moda, visto le sue carenze nel coltivare, incrementare, ed arricchire il suo turismo. Gli esiti della colonia Scarciglia a Leuca, del Twiga di Briatore ad Otranto e della nostra inerzia costiera ne sono un esempio. Il nostro ambientalismo, spesso pervicace e contrario ad ogni sostenibile sviluppo, ricorda poi quei “naturalisti” che, per non affogare i loro pidocchi, dono della natura, rinunciano anche allo shampoo, impidocchiando o allontanando un po’ tutti.
Potrebbe essere superflua anche la metro di superficie che, per non offendere le vere metro, sarebbe meglio chiamare non F.S.E. ma T.E.S. (Trenino Elettrico salentino). Con le attuali irrecuperabili canute anagrafi e povere economie, è ben difficile immaginare tanti nuovi passeggeri sia in metro che 275. Il turismo poi è sempre quello di poche settimane.
Fattori forse un po’ troppo trascurati, a fronte, di più valide alternative allo sviluppo viario, almeno oltre Tricase/Montesano.
Come migliorare la esistente rete stradale intercomunale, realizzarne una ciclabile e creare un ben più rapido scorrimento turistico fra la nostra rocciosa costa d’ Oriente e quella sabbiosa d’ Occidente. Se nel turismo continuiamo con carenti servizi e inefficaci o tardive scelte, in agricoltura facciamo di peggio. Oltre al “fastidio” della xylella, abbiamo pure l’incapacità di fruire dei fondi europei per lo sviluppo rurale. Ne spendiamo appena il 16% e con il 90% delle richieste zeppe di errori o “furbizie”; il resto, circa 120 milioni di euro, lo regaliamo agli altri.
La vicina Albania si è avviata intanto ad essere ben più attrattiva, competitiva e diversificata.
Ha, oltre a uno splendido mare, delle splendide montagne, tali da far pensare ad una futura Svizzera alle porte dell’Adriatico, come la Svizzera d’Oriente era un tempo chiamato il Libano, con le sue montagne e le sue piste fronte- mare. Sul problema trasporti e sviluppo, si sono soffermati un po’ tutti i convenuti, con buone notizie sull’arrivo di nuovi treni e autobus e sul collegamento ferroviario fra stazione F.S di Brindisi e aeroporto.
Abbrevierà, speriamo in pochi anni, i nostri tempi nel prendere il volo. Al costituendo “Team 4S” o” Squadra Sindaci Sud Salento”, non resta che dire e dar loro “Forza e Coraggio”. Ai politici più in alto, a breve “illuminati d’immenso” nel nuovo dorato palazzo della Regione, da circa 90 milioni di euro, 1637 plafoniere sulla testa, per 637 euro l’una, urlare invece nelle orecchie e negli occhi: “Fateci Risorgere”.
Ma “fatelo subito”, perché se la Florida si appronta a mandare, dalla sua base spaziale, turisti su Marte e sulla Luna, noi, con la nostra base culturale, fatta di annunci e rinvii, carenze e furbizie, costi e “stracosti”, li spingeremo tutti verso l’Albania.
Intanto in questi giorni, ad attivare una nuova sede regionale a Tirana e far risorgere il paese delle aquile, ma non il nostro Sud Salento con le nostre “ciole piche”, c’ è andato il Presidente Emiliano.